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Blacksad: Under the Skin, la recensione

Blacksad: Under the Skin è la nuova avventura di Pendulo Studios ispirata all'omonimo fumetto. Ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Davide Spotti   —   13/11/2019

Blacksad: Under the Skin è tratto dall'omonima serie a fumetti ideata dall'autore spagnolo Juan Díaz Canales e disegnata da Juanjo Guarnido. L'opera ha riscosso un certo successo soprattutto in Francia e vede al centro delle vicende un investigatore privato impegnato nella risoluzione di controversi casi giudiziari con l'ausilio di alcuni preziosi alleati. Sullo sfondo viene dipinta l'America di fine anni '50, le cui problematiche sociali e contraddizioni sono tratteggiate attraverso lo stile caratteristico del genere noir. La componente narrativa dai toni adulti, crudi e realistici, viene peraltro filtrata attraverso personaggi dalle fattezze di animali antropomorfi. Sviluppato dal team iberico Pendulo Studios - che qualcuno probabilmente ricorderà per l'avventura grafica Runaway - sotto l'etichetta Microids, il gioco è già approdato su PC, PlayStation 4 e Xbox One, mentre su Nintendo Switch arriverà entro la fine del mese corrente. Nella nostra recensione vediamo quindi di fare il punto sulle caratteristiche salienti dell'opera, inquadrando se sia o meno riuscita a rispettare i pilastri originali affiancandovi un contesto narrativo e ludico stimolante.

Storia: l’investigatore Blacksad alle prese con un presunto suicidio

L'investigatore privato John Blacksad è un uomo - pardon - un gatto tutto d'un pezzo nella New York di fine anni '50. Un individuo che prende il proprio lavoro molto seriamente, uno che ha ancora stampati negli occhi gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, pur essendo a fatica riuscito a voltare pagina dedicandosi anima e corpo alla risoluzione di controversi casi per conto di soggetti privati. John non è semplicemente un burbero ex soldato che si è fatto le ossa nei quartieri più malfamati della città: il nostro protagonista felino è infatti dotato di un'intelligenza e di capacità deduttive sopraffine. Sono proprio queste qualità che gli consentono di associare eventi, persone e indizi per sfruttare con grande arguzia le evidenze probatorie dei casi per i quali viene assoldato.

In ossequio alle atmosfere tratteggiate nel fumetto, Blacksad: Under the Skin è un titolo dall'impronta fortemente noir, tanto per il modo in cui vengono trattate le tematiche quanto per il ritmo compassato della narrazione e l'atteggiamento disilluso, talvolta apertamente cinico, di determinati personaggi. Per non parlare dell'azzeccato accompagnamento sonoro, basato su suadenti sonorità jazz nelle quali trombe e sassofoni dominano incontrastati. Come abbiamo già avuto modo di rimarcare nel nostro speciale dedicato al fumetto, gli eventi narrati in questa nuova avventura si svolgono cronologicamente tra i volumi Arctic Nation e Anima Rossa.

Blacksad Under The Skin 7

Secondo la tradizione tipica dei racconti di riferimento, il caso che dev'essere portato a termine sembrerebbe a prima vista lineare e di semplice risoluzione. Niente però è come sembra all'ombra della Grande Mela, men che meno quando ci sono di mezzo un misterioso suicidio e loschi individui legati al business dello sport americano. Il celebre pugile Bobby Yale è improvvisamente scomparso proprio quando il suo allenatore, il veterano Joe Dunn, è stato trovato impiccato nella sua stessa palestra. In una situazione complessa, attorno alla quale sembrano ruotare interessi di molti individui, la figlia Sonia ha scelto di affidarsi proprio ai servigi di Blacksad nella speranza che possa essere fatta chiarezza sull'intera vicenda, portando alla luce le zone d'ombra che sembrano essere state celate con grande maestria dal misterioso mandante di una messa in scena in piena regola. L'unica certezza è che se Bobby non si presenterà all'incontro fissato di lì a due settimane al Madison Square Garden, dove dovrebbe vedersela con il possente campione in carica Al Stone, la palestra gestita dalla famiglia Dunn chiuderà tristemente i battenti.

Ha così inizio un'indagine complessa e non priva di colpi di scena, nella quale lo stesso Blacksad funge da voce narrante, in ossequio allo schema tipico del genere hard-boiled. L'investigatore si spende in frequenti e articolate riflessioni personali, spesso legate alle situazioni complesse che la vita ci mette di fronte e alle scelte che talvolta si è costretti a prendere in situazioni borderline. Chiaramente al suo fianco non mancano di comparire alcuni personaggi già ben noti ai fan del fumetto, tra i quali il serafico commissario Smirnov e il bizzarro fotoreporter Weekly.

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Gameplay: raccolta di indizi, dialoghi e deduzioni

Blacksad: Under the Skin presenta un gameplay per molti versi analogo a quello reso celebre negli ultimi anni dalle avventure dell'ormai defunta Telltale Games. Il protagonista stesso non ha mancato di riportarci per certi versi alla memoria quello di Bigby Wolf in The Wolf Among Us. L'interazione è quindi molto ridotta, legata in modo preponderante all'osservazione dell'ambiente circostante, nonché alla raccolta di indizi e al completamento di dialoghi. I confronti verbali con gli altri personaggi sono probabilmente la componente più riuscita dell'opera, in virtù di efficaci risposte multiple che aprono la strada a una ricca varietà di scelte sui toni da tenere con il proprio interlocutore e sulla strategia da intraprendere. È ad esempio possibile decidere di essere sinceri oppure mentire spudoratamente, agire alla luce del sole o viceversa nascondere le proprie carte in attesa del momento propizio. Talvolta bisogna anche agire rapidamente, poiché a schermo compare un indicatore del tempo che costringe a selezionare la risposta senza stare troppo a rifletterci sopra. In alternativa si può pur sempre decidere di rimanere in silenzio e vedere cosa accade.

Accedendo alla sezione Il Tuo Blacksad viene tenuta traccia di tutte le conseguenze delle singole decisioni effettuate dal giocatore durante la partita e dell'influenza che esse stanno avendo sul protagonista. In questa sede vengono prese in considerazione varie voci come ad esempio risolutezza, astuzia, romanticismo e così via. Un apposito indicatore ci segnala anche quante probabilità ci sono di riuscire a risolvere correttamente il caso sulla base delle azioni già state intraprese fino a quel momento nella propria partita.

Blacksad Under The Skin 6

Nel solco della tradizione, la ricerca di indizi passa dall'analisi delle persone che devono essere interpellate per elaborare il materiale utile all'indagine. In queste situazioni la visuale rallenta, i colori svaniscono ed è necessario spostare il cursore sul corpo del soggetto che si ha di fronte in cerca di punti nevralgici in grado di svelare informazioni importanti. Questo perché il risoluto Blacksad è in possesso di un fiuto, uno sguardo e un udito al di sopra della media. È proprio grazie alle sue doti che l'investigatore è in condizione di percepire dettagli fondamentali, anche laddove a prima vista non sembrerebbero esserci anomalie o stranezze di sorta.

L'attenta attività di ricostruzione dei fatti si concretizza nelle Deduzioni: accedendo al relativo menù, il giocatore viene chiamato ad associare logicamente alcune delle evidenze emerse nel corso dell'indagine, in modo tale da proseguire oltre e individuare possibili nuove piste. Va detto che questa dinamica funziona un po' a fasi alterne, contrapponendo a qualche soluzione fin troppo telefonata altre che a prima vista sembrano difficilmente ricollegabili l'una all'altra sulla base di quanto concretamente specificato nel testo. La situazione si fa peraltro più articolata nella seconda parte del racconto, quando la vicenda comincia a dipanarsi e le implicazioni riferite ai vari soggetti coinvolti nel misfatto diventano più avvincenti da seguire.

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Senza grosse sorprese, la componente meno efficace del gioco è legata alla gestione delle limitate sequenze d'azione che si intervallano agli scambi verbali e all'esplorazione dei livelli. Queste interazioni sono come di consueto affidate ai quick time event, richiedendo la pressione di pulsanti e il movimento delle levette analogiche con il corretto tempismo per sbloccare la sequenza successiva. Purtroppo da questo punto di vista Blacksad: Under the Skin pecca in più di un'occasione di fluidità ed efficacia, rendendo necessario ripetere più volte determinate azioni non certo per la loro complessità ma piuttosto per l'approssimazione del sistema di controllo. A ciò si aggiungono movimenti fin troppo lenti durante le fasi di esplorazione dell'ambiente circostante, con qualche evidente problema che si palesa soprattutto nelle stanze di dimensioni più ridotte o in condizioni di scarsa luminosità.

Il doppiaggio si è rivelato di buona fattura, in primis per quello che riguarda il timbro vocale del protagonista, mentre la presenza dei sottotitoli in italiano rende semplice seguire la storia anche per chi non mastica l'inglese (diversamente da quanto accadeva nei prodotti della già citata Telltale). Abbiamo peraltro trovato abbastanza irritante non poter saltare rapidamente i dialoghi quando si rende necessario ripercorrere una determinata scena perché ne è stato fallito l'obiettivo principale.

A fronte di una longevità in media con le esigenze del genere - dunque nell'ordine di circa una dozzina di ore - il titolo di Pendulo Studios presta il fianco a critiche anche dal punto di vista tecnico. I modelli dei personaggi sono fedeli alle controparti originali del fumetto e l'atmosfera noir anni '50 viene trasmessa con efficacia, ciò nondimeno questi pregi non sono stati sostenuti da un'altrettanta solidità del comparto grafico, che su PC risente di evidenti problemi di ottimizzazione anche con configurazioni più che adeguate al compito, palesando la presenza di numerosi bug e glitch che distolgono a più riprese il fruitore dalla narrazione.

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Conclusioni

Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.0
Lettori (16)
8.2
Il tuo voto

Blacksad: Under the Skin è un'avventura piacevole sia per il carisma che contraddistingue il protagonista sia per il riuscito intreccio narrativo e l'azzeccato accompagnamento musicale. Ci è quindi dispiaciuto dover constatare la presenza di alcuni evidenti difetti. Tali mancanze finiscono per limitare la godibilità dell'interazione di un'esperienza ludica che, per quanto circoscritta e molto aderente alla tradizione, presenta alcuni spunti interessanti e un epilogo che ci ha positivamente convinto. In virtù delle suddette limitazioni, la riteniamo un'esperienza adatta più che altro ai grandi appassionati del fumetto e agli estimatori dei racconti noir focalizzati su tematiche mature.

PRO

  • Ottimi dialoghi a risposta multipla
  • Atmosfera noir accattivante
  • Il carisma del protagonista e la qualità dell'intreccio narrativo

CONTRO

  • L'efficacia dei quick time event
  • Svariate incertezze tecniche