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Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione

Espansione ufficiale per Blitzkrieg 2, Fall of the Reich prova a soddisfare i fan dello strategico Nival Interactive e a conquistare nuovi utenti!

RECENSIONE di Andrea Moi e Umberto Moioli   —   07/11/2006
Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione
Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione

Gli ultimi giorni della WWII

Come anche intuibile dal titolo, Blitzkrieg 2: Fall of the Reich narra le vicende dell'ultimo periodo vissuto sul fronte orientale nella primavera 1945, quando i tedeschi oramai in procinto di essere sconfitti, cercarono di proteggere i loro territori dall'avanzata delle forze russe, pronte a marciare su Berlino. Il nostro ruolo sarà proprio quello di guidare i soldati di entrambi gli schieramenti, in due campagne distinte, cercando di avere la meglio anche a costo di risolvere il conflitto in modo differente rispetto a quanto successe storicamente. I briefing che precedono ogni scenario sono esaustivi e svolgono il doppio ruolo di introdurre alle dinamiche storico-politiche e mostrare gli obiettivi da portare a termine.
L'azione si svolge in modo piuttosto intuitivo e tambureggiante, l'assenza della gestione delle risorse snellisce l'interfaccia e lascia all'utente una certa libertà d'azione ma alza notevolmente i ritmi, costringendo a pensare velocemente. Portato a compimento ogni compito affidato, si potranno ricevere un certo numero di rinforzi che verranno scelti all'interno di una rosa di possibilità che comprende mezzi di terra, d'acqua e d'aria, a seconda della mappa, della situazione e della difficoltà selezionata. La varietà degli obiettivi è grande, non solo la difesa o l'attacco agli avamposti quindi, ma anche la copertura di determinate strade per favorire l'avanzata degli alleati, il raggiungimento di edifici in cui trovare rifornimenti ed altro ancora. Al termine di ogni sessione di gioco poi, potremo assegnare dei punti abilità che varieranno a seconda dei risultati conseguiti e saranno utili per potenziare le unità e i generali, attribuendo loro nuove skill. Quest'ultimo elemento, pur non arrivando a creare un vero impianto “ruolistico”, è molto interessante dato che sarà compito del giocatore decidere quali abilità assegnare ai singoli elementi del proprio esercito, in base al modo in cui affronta le battaglie e alle tattiche che maggiormente utilizza. Il multiplayer, via LAN o Internet, permette sfide fino a 8 giocatori contemporaneamente ma non riesce a soddisfare a causa delle poche modalità a disposizione, tutte volte al semplice scontro all'ultimo sangue e non caratterizzate dalla varietà di obiettivi che l'esperienza in singolo riesce invece a garantire; sotto questo aspetto ci si sarebbe aspettata qualche ulteriore miglioria. Per i modder è disponibile già da tempo un editor abbastanza completo, non tanto dal punto di vista della modellazione dei territori, quanto piuttosto per la libertà garantita nel posizionamento dei nemici e dei compiti da dover svolgere. I controlli sono piuttosto semplici: lo schermo non è oberato da pulsanti e barre, e la sola mancanza riguarda la possibilità di far schierare con una determinata formazione le nostre truppe.
Per tutti coloro che avessero già giocato a Blitzkrieg II, questa espansione sarà quindi molto apprezzata: alla solida struttura del gameplay sopra esposta, si sommano un design dei livelli più articolato rispetto al passato e l'aggiunta di una mezza dozzina di nuove unità, tutte realmente utilizzate dalle fazioni coinvolte. A causa invece di una non eccessiva longevità, circa sette ore per concludere ciascuna delle due campagne, e della tendenza a dare per scontate alcune conoscenze che il tutorial non garantisce, chi si avvicinasse per la prima volta a questa serie potrebbe non godere di un'esperienza completamente appagante.

Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione
Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione

Il peso degli anni

Tecnicamente il gioco sfrutta interamente il lavoro svolto per Blitzkrieg 2, oramai vecchio di più di un anno e non all'altezza delle più recenti produzioni. La grafica utilizza un motore 3D capace di muovere decine di unità contemporaneamente, senza alcun rallentamento e con animazioni credibili; i problemi si palesano piuttosto con texture non molto dettagliate, la palette dei colori un po' spenta e soprattutto nella telecamera fissa: è possibile zoomare ma non ruotare la visuale. Il sonoro riesce ad essere più convincente, le musiche ben si adattano alla drammaticità delle battaglie riprodotte e anche gli effetti riproducono realisticamente i suoni di armi e mezzi.
L'intelligenza artificiale è piuttosto deludente, con i soldati alleati non in grado di eseguire pedissequamente i nostri comandi senza bloccarsi in qualche ostacolo e oltrepassare il punto prefissato, mentre i nemici sembrano ancorati alle loro postazioni: scordatevi da parte loro movimenti di copertura o ritirata. Buona invece la fisica: gli edifici si distruggono sotto i vostri colpi e gli alberi cadono al passaggio dei cingolati, garantendo una maggiore sensazione di realismo e spettacolarizzando l'azione.
Le richieste hardware non sono eccessive, Pentium IV 2,4 GHz con 512 MB di Ram e una scheda video da 128 MB di VRAM, bastano a far girare egregiamente il gioco.

Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione
Blitzkrieg 2: Fall of the Reich - Recensione

Enciclopedia

Gli amanti della storia saranno felici di sapere che all'interno del gioco è presente un ricco archivio di tutta l'artiglieria pesante e i mezzi presenti, copie di quelli che combatterono la Seconda Guerra Mondiale. Ogni scheda, selezionabile tramite un motore di ricerca che divide le voci per nazione e tipo di veicolo, visualizza le principali caratteristiche tecniche, alcune curiosità e l'utilizzo che se ne fece. È così possibile ricavare importanti consigli su come sfruttare al meglio ogni singola risorsa.

Conclusioni

Il tentativo di creare un'espansione appetibile sia per chi ha già giocato al capitolo precedente sia per tutti coloro che sono alle prime armi, riesce solo parzialmente al team di sviluppo. Il gameplay è solido e si dimostra divertente, ma elementi come la longevità, l'intelligenza artificiale e il multiplayer lasciano l'amaro in bocca in diverse occasioni. Anche tecnicamente la decisione di non rinnovare il comparto grafico non soddisfa a pieno, troppo distante da quanto siamo oramai abituati a vedere. Piacerà agli amanti della serie, per tutti gli altri almeno una prova sarebbe d'obbligo per non pentirsene successivamente.

Pro

  • Grande attenzione nella ricostruzione storica
  • Imperdibile per chi ha già apprezzato Blitzkrieg 2
  • Single player vario...
Contro
  • ...ma non molto longevo
  • Elementi come I.A. e multiplayer sono rimasti immutati rispetto al passato
  • Tecnicamente un po' obsoleto
  • Blitzkrieg per tutti

    Blitzkrieg 2: Fall of the Reich, continuazione di uno degli strategici in tempo reale più apprezzati del 2005, propone una formula piuttosto in voga in quest'ultimo periodo: creare espansioni stand alone giocabili anche se non si dispone della campagna originale. Questa scelta, a fronte di un possibile ritorno commerciale maggiore, impone un certo numero di rischi, soprattutto legati al bilanciamento della sfida proposta che non deve essere frustrante per i neofiti e noiosa per i più esperti.
    A coloro che si avvicinassero per la prima volta allo strategico sviluppato da Nival Interactive, è quindi utile una breve panoramica introduttiva. I punti di maggior interesse caratteristici della serie sono una ricostruzione storica fedele e dettagliata, che comprende un'attenta pianificazione delle missioni, e la totale assenza di ogni incombenza legata all'estrazione delle risorse. Il giocatore deve solo preoccuparsi delle tattiche da adottare in battaglia, completando gli obiettivi prefissati per ricevere rinforzi e aumentare il livello delle unità a disposizione. Un insieme di elementi capaci di unire immediatezza e profondità ne hanno quindi decretato il successo, ponendo su un piano inferiore imperfezioni legate a un'intelligenza artificiale non perfetta e ad un multiplayer poco innovativo e povero di opzioni.