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Chrono Trigger - Recensione

Direttamente dal 1996, un grande classico del passato rivive su Nintendo DS.

RECENSIONE di Christian Colli   —   16/02/2009

Non ci gireremo troppo intorno con grandi premesse sulla storia dei videogames o sull'era dei 16-bit, del Super Nintendo e dei giochi bidimensionali. Questo gioco non ha bisogno di "C'era una volta" per essere presentato ma ironicamente non tutti conoscono Chrono Trigger e molti avranno solo oggi la prima chance per vivere una delle più belle avventure di tutti i tempi.
Chrono Trigger è quello che si definisce un classico intramontabile, ancora oggi in grado di rivaleggiare in qualità e profondità con prodotti più moderni, dimostrando che il solito luogo comune sull'aspetto che non conta è quantomai vero. E quindi, signore e signori, Chrono Trigger è una realtà su Nintendo DS. Ma se l'avete già giocato e non siete nostalgici, chiudete pure il browser.

Chrono Trigger - Recensione
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A spasso nel tempo

Non è facile riassumere in poche righe la meravigliosa epopea che è Chrono Trigger, ma ci proveremo lo stesso, quantomeno raccontando di come Crono, il nostro giovane protagonista, abbia incontrato una bella bionda di nome Marle alla festa del paese e l'abbia portata a vedere l'attrazione dell'amica di infanzia e scienziata Lucca. Sfortunatamente, l'ultima invenzione di Lucca non funziona proprio bene e Marle viene trasportata in un'altra epoca: e così Crono la segue per riportarla in salvo, e proprio in quel momento comincia un'odissea temporale che porterà il nostro eroe e i suoi amici a viaggiare da un'era all'altra per dare la caccia a un'entità malefica che minaccia di annientare l'universo. Memorabili i personaggi che si uniranno ai nostri eroi, dal tenero automa Robo allo spavaldo spadaccino maledetto Frog, in un'avventura talmente ben scritta e progettata da condurre a ben tredici finali diversi, concludendola in svariati modi, sperimentando magari i vari cambiamenti che è possibile apportare ad ogni epoca agendo nel passato.
E Chrono Trigger gode ora non solo delle cutscene a cartoni animati che furono una gradita aggiunta alla versione PlayStation, ma anche di un adattamento nuovo di zecca che corregge alcune imprecisioni dell'originale e traduce più appropriatamente le espressioni di certi personaggi, svecchiandole e rendendole più fluide: purtroppo i testi sono interamente in inglese, rendendo la comprensione della complessa trama piuttosto ardua ai non anglofoni. Tutti gli altri invece potranno anche godere di un finale nuovo di zecca, che getta finalmente un ponte logico tra Chrono Trigger e il sequel Chrono Cross, uscito per PSOne anni or sono, al quale era collegato, finora, in modo piuttosto nebuloso.

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Il passato è presente

Ancora oggi Chrono Trigger mostra i muscoli di un prodotto talmente ben congegnato e strutturato da apparire giovane e arzillo nonostante gli oltre dieci anni di età. Ai tempi la cartuccia era praticamente rivoluzionaria, e ancora oggi alcune meccaniche non appaiono ingenue o basilari, ma perfettamente bilanciate e ingegnose dal punto di vista del game design. Le feature fornite dalle funzioni aggiuntive del Nintendo DS sono ben poche, e cioè la possibilità di visualizzare il gioco vero e proprio sullo schermo superiore o inferiore mentre l'altro gestisce i menù e i controlli tramite touch-screen. Per il resto, Chrono Trigger è rimasto lo stesso di un tempo e funziona ancora meravigliosamente bene, con le sue location e dungeon da esplorare risolvendo puzzle (spesso attraverso il tempo) e combattendo i nemici, visibili su schermo ed evitabili, con una transizione inesistente tra campo di battaglia e area di gioco. Il sistema di combattimento è lineare e intuitivo, ancora oggi perfettamente funzionale nella sua semplicità eppure ricco di elementi che sono stati copiati nel corso degli anni, come gli attacchi combinati dei membri del party e le magie sempre più bizzarre: in caso abbiate deja-vu, gli altri hanno imitato Chrono Trigger.
In questa edizione per Nintendo DS il gioco gode di un epilogo extra legato a un dungeon inedito che chiarisce alcuni momenti poco cristallini della storia e di una serie di missioni bonus facoltative, a queste aggiunte si somma anche la modalità multiplayer in locale che permette di far scontrare dei mostri catturati precedentemente con quelli di un altro giocatore: a parte il nuovo dungeon con relativo finale (un must per gli amanti della bilogia che finalmente scopriranno la sorte di Magus) le altre aggiunte sono piuttosto mediocri ma il fatto che ci siano è indubbiamente un plus.

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Il fascino del vintage

Lascia un po' perplessi la politica di Square Enix: con la trilogia di Dragon Quest tecnicamente aggiornata per proporla ai nuovi giocatori e un Final Fantasy IV totalmente riprogrammato in 3D, risulta davvero poco credibile che Chrono Trigger sia rimasto, perdonate il gioco di parole, sospeso nel tempo. Eppure non un pixel è stato cambiato: Chrono Trigger è tale e quale alla sua controparte per SNES, e se allora il titolo Squaresoft si poteva considerare un capolavoro, oggi si difende ancora benissimo ma sente sicuramente il peso degli anni per quanto riguarda animazioni ed effetti speciali, resi certamente meglio in altri prodotti che sfruttano appieno le capacità del Nintendo DS. Eppure, nonostante l'età, parliamo di un gioco che propone ancora uno dei mondi più fantasiosi mai realizzati, ricco di personaggi dal design strampalato e accattivante (merito dell'artista Akira Toriyama, già autore di Dragon Ball, in una delle sue migliori manifestazioni di creatività) e di lande affascinanti per tutti i gusti; per non parlare dell'accompagnamento musicale, frutto del talento di due tra i compositori più celebri e amati nel mondo dei videogiochi giapponesi: Nobuo Uematsu e Yasunori Mitsuda. E basta soltanto dire questo, per rendere l'idea.

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Commento

Considerati gli elogi espliciti o meno nel corpo della recensione, ci si aspetterebbe un commento che ne consiglia l'acquisto senza riserve, ma in realtà qualche critica va mossa: Square Enix già in passato ha saputo rinfrescare dal punto di vista tecnico, più o meno completamente, prodotti di una decade fa. Fermo restando che la grafica non è tutto e che Chrono Trigger era già un capolavoro nel 1996 e lo resta tuttora, dispiace vedere come gli sforzi di Square siano stati ben pochi nella produzione di questo porting, che avrebbe meritato magari più cura. Detto questo, chi ha già giocato il capolavoro Square dieci anni fa e non ne sente la mancanza può tranquillamente evitarlo, tutti gli altri non si lascino scappare uno dei migliori prodotti nella storia dei videogiochi.

Pro

  • Quattordici anni e non sentirli
  • Storia e gameplay meravigliosi
  • Un nuovo finale e svariati extra
Contro
  • Avrebbe meritato una rivisitazione tecnica
  • Traduzione in italiano assente