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Conflict Zone

Conflict Zone, dopo aver divertito i possessori di personal computer, giunge anche su Playstation 2, piattaforma al momento sguarnita di rts degni d'esborso. Stefano Russo ci dice se ne vale la pena o meno nella recensione.

RECENSIONE di La Redazione   —   11/04/2002
Conflict Zone
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La guerra in televisione

In un Real Time Strategy game l’utente medio è tenuto ad usare a proprio vantaggio uomini, mezzi e risorse per portare a compimento le missioni più diversificate; capolavori come Red Alert e Front Mission (tanto per fare un paio di esempi) ci hanno insegnato che negli rts il combattimento contro i nemici è di estrema importanza, tanto quanto la perfetta amministrazione delle proprie risorse nelle fasi che precedono le colluttazioni. Conflict Zone ci mette del suo, ovvero introduce un nuovo fattore da tenere altamente in considerazione: l’opinione pubblica. Qualsiasi vostro atto (uccisione, sabotaggio, operazioni di salvataggio, etc) apparirà in televisione, garantendo un effetto positivo o negativo su chi sta guardando le vostra gesta, a seconda di quale sia il vostro ruolo, di ciò che vi era stato ordinato di fare e ciò che effettivamente avete compiuto (coloro che ammazzano i civili come se fossero mosche sono avvisati, tanto per intenderci). Il background è il 2010, due potenze hanno nelle mani le redini del mondo: ICP, Corpo Internazione per la Pace e GHOST. L’ICP è in prima linea nei momenti di crisi internazionale, cercando di salvare quanti più innocenti possibili e, soprattutto, preservare la pace mentre la seconda è composta da grosse corporazioni multinazionali e da stati indipendenti, pronti a tutti pur di ostacolare i nobili intenti della ICP. Il giocatore, dopo aver avviato il gioco, ha di fronte a sé la scelta di svolgere un dettagliato quanto utile tutorial(soprattutto per chi non è pratico di strategici) o di prendere le parti della ICP o della GHOST, svolgendo con successo tutte le missioni che via via dovrete portare a buon fine, sempre tenendo a mente che il mondo vi guarda. Come da copione, è vitale costruire delle basi, addestrare il personale, saper gestire accuratamente jeep, aerei, carrarmati, nonché le armi a vostra disposizione (come gli utilissimi bazooka), nonché (e qui arriva la sopracitata novità) agire tenendo conto che siete in diretta e che le vostre azioni determineranno tutta una serie di reazioni a catena: se per la ICP è importante riuscire a sgominare la GHOST, cercando di non ammazzare gente inerme (che va portata nei campi di salvataggio) o evitando stragi gratuite (ottenendo, quindi, il supporto delle altre nazioni), per il nemico giurato dell’umanità è invece importante garantirsi il pieno appoggio degli stati militari e fabbricanti d’armi con massacri, genocidi, magari nel modo più spettacolare e sadico possibile.

Conflict Zone
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Non ce la fanno…..

Il gioco, che sulla carta sembra essere un potenziale capolavoro, purtroppo delude le aspettative che si vengono a creare per i motivi che tosto illustreremo: innanzitutto Conflict Zone era già l’estate scorsa appena passabile come grafica, figuriamoci come deleterio possa riverlarsi non adeguare la cosmesi del gioco alle potenzalià della Playstation 2 che ha mostrato vere e proprie gioie per gli occhi con Gran Turismo 3, Jak And Dexter, Tekken 4, Devil May Cry e tanti altri capolavori. I poligoni sono presenti in numero quantomeno esiguo, le textures sono poco varie e di qualità decisamente poco convincente, la fluidità di 50 fotogrammi al secondo ogni tanto è minata da qualche incertezza (oltre al caricamento di dati dal Dvd), nonostante anche un Dreamcast avrebbe mantenuto il frame rate costante e con un livello di dettaglio nettamente superiore. Il sonoro si mantiene nella media, con musiche anonime, effetti sonori nella norma e la presenza di parlato di buona fattura (assente la localizzazione software del prodotto in italiano, favorito da Inglese, Francese e Spagnolo). Anche se il gioco non è esageratamente rigido come altri prodotti similari (per non spaventare l’utente medio di console, sicuramente), non si capisce come mai l’intelligenza artificiale delle proprie forze armate sia altresì definibile come “deficienza artificiale”, ricordando i bei tempi andati di Secret Of Mana per Snes quando il party rimaneva incagliato da qualche parte oppure non eseguiva alla lettera i nostri comandi ma quello che a nostro avviso è il peggior aspetto del gioco è tutt’altro: lo scandaloso controllo via joypad, che metterà a durissima prova i vostri nervi e, soprattutto agli inizi, la vostra memoria tra svariate combinazioni di tasti, direzioni del pad digitale e dei 2 stick analogici.

Conclusioni amare

Conflict Zone è un occasione mancata di rendere più appetibile il genere dei videogiochi strategici in tempo reale: graficamente blando, acusticamente dimenticabile, caratterizzato da un interfaccia decisamente agnostica e da un appetibilità quantomeno latitante, il videogioco programmato da MASA va comprato solo se amate il genere alla follia e non avete la possibilità di comprarvi un Pc o di upgradarlo quanto basta per usufruirne della precedente release Peccato veramente per questa malriuscita conversione.

    Pro:
  • Interessante l’idea dei mass media
  • 2 diverse fazioni da portare alla vittoria
    Contro:
  • Grafica e sonoro parecchio al di sotto della media
  • Controlli via joypad troppo incasinati

Strategia e mass media invadenti su Ps2

Conflict Zone è una conversione diretta di un rts per alcuni aspetti innovativo che l’estate scorsa ha appassionato diversi utenti Pc aficionados di giochi di strategia, nonostante il gioco programmato da MASA fosse ancora sprovvisto di distributore ufficiale e quindi soggetto a limitata diffusione in scala nazionale. Dopo quasi un anno, Conflict Zone arriva anche su Playstation 2 grazie a MASA (ed il distributore Ubisoft), confermando come la nera console Sony sia la più eterogenea dal punto di vista di generi videoludici; qualcuno potrebbe anche obiettare che su console determinate tipologie di videogioco come gli sparatutto in prima persona e gli rts siano estremamente poco redditizi per i motivi più disparati (mancanza di mouse e tastiera, mancanza del gioco online, etc) ma Age Of Empires 2 e Quake 3 Revolution, sebbene inferiori alle rispettive controparti per computer (in primis per l’ovvia assenza di tutti gli extra freeware che abbondano in Internet) testimoniano come non sia necessario acquistare un Pc se desiderosi di giocare (soprattutto) con una moltitudine di shootem’up e rts. Farà lo stesso anche Conflict Zone? Scopriamolo assieme…..