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Crazy Taxi

Dopo quasi 3 anni d'attesa, arriva finalmente sui nostri PC la conversione del racing game più scanzonato degli ultimi anni, quel Crazy Taxi che tanto successo ha riscosso nelle versioni per console a 128 bit e che potrebbe portare un pò di quel fresco divertimento tipico dei giochi Arcade anche sui nostri più seriosi computer. Per scoprire pregi e difetti del titolo , il nostro Stefano Russo ha trascorso le ultime settimane scorrazzando per le strade virtuali del gioco, ed è finalmente pronto a raccontarci tutta la verità su quest'ultima produzione Sega: che aspettate, la corsa sta partendo!

RECENSIONE di La Redazione   —   30/06/2002
Crazy Taxi
Crazy Taxi

In sella!

Il gameplay di Crazy Taxi è tanto semplice quanto accalappiante: a bordo del vostro fido taxi, dovrete portare quante più persone possibile nei luoghi ove v’indicheranno sino a che il tempo a vostra disposizione non sarà terminato. Conoscere bene le strade e sapersi svincolare tra il traffico sono importanti quanto i metodi per ottenere denaro extra, ovvero facendo divertire il vostro passeggero, tra salti al limite dell’impossibile, derapate di quelle impossibili e furiose corse sfiorando continuamente le altre auto. A seconda della velocità con la quale recapiterete il passeggero/a di turno, avrete una valutazione migliore: speedy se siete velocissimi (e riceverete pacche e strette di mano dai vostri clienti), normal (dobbiamo spiegarvi che significa? Ndr) sino a slowy, con tanto di calcione sul vostro taxi e mancato pagamento.
La città che all’inizio può sembrare piccola si estende per parecchi km, abbracciando stazioni, autostrade, fontane, negozi (con tanto di marchi veri come Fila o Levi’s) e via dicendo.
Per fortuna, fa capolino anche in questa versione per Pc, la città extra già vista su Dreamcast, Playstation 2 e Gamecube, così come i crazy box.

Crazy Taxi
Crazy Taxi

In sella!

Sul primo extra pensato per il mercato casalingo, non dovrebbero esserci dubbi: un intera città da esplorare (con tanto di galleria per il treno e sottopassaggio per la metro) e dai quali abitanti guadagnare un pozzo di quattrini, peccato che il design di quest’ultima differisca,a tratti, poco e nulla da quella arcade, ma soprattutto non sia così divertente da esplorare.
Crazy box è il nome sotto il quale sono racchiuse alcune divertenti missioni nelle quali dovrete eseguire le acrobazie o azioni che il team Hitmaker vi chiederà. Per i racers più abili.Sul primo extra pensato per il mercato casalingo, non dovrebbero esserci dubbi: un intera città da esplorare (con tanto di galleria per il treno e sottopassaggio per la metro) e dai quali abitanti guadagnare un pozzo di quattrini, peccato che il design di quest’ultima differisca,a tratti, poco e nulla da quella arcade, ma soprattutto non sia così divertente da esplorare. Crazy box è il nome sotto il quale sono racchiuse alcune divertenti missioni nelle quali dovrete eseguire le acrobazie o azioni che il team Hitmaker vi chiederà. Per i racers più abili.
La giocabilità è ai massimi livelli: sgaiattolare tra decine di auto, cercando scorciatoie, per arrivare dove il vostro cliente vi ha detto, è una delle esperienze videoludiche più intense di sempre, anche a distanza di 3 anni dalla release originale dal quale eredita anche la scarsa longevità: imparate a memoria le morfologie delle 2 città e risolti i crazy box, l’utente si dedicherà ad altri giochi, rispolverando Crazy Taxi ogni tanto, proprio per via del suo maggior pregio (e difetto): l’incredibile immediatezza. Ma attenzione, è facile entrare in gioco, portare agevolmente un paio di clienti a destinazione ma ricevere una medaglia al valore di tipo S (e quindi il diritto di godersi il finale-obbrobrioso- ), con oltre una decina di persone accompagnate velocemente dove vi hanno detto, porterà via una settimana intensa di gioco anche al più fanatico dei videoplayers.

Crazy Taxi
Crazy Taxi

Grafica veloce….sempre?

Strangelite, il team che si è occupato di questa conversione, chiede, come requisiti minimi, un computer dotato di un qualsiasi processore a 500 mhz (600 per i Celeron), 64 mb di ram (128, sotto Windows Xp), scheda video accelerata con 16 mb di ram e, obbligatoriamente, le DirectX 8.1, presenti comunque nel cd del gioco.
I requisiti consigliati parlano di un processore ad almeno 800 mhz, oltre 128 mb di ram ed una scheda video con 32 mb di ram. Poco più di 150 mb è lo spazio che i pazzi tassisti Sega richiederanno al vostro hard disk.
Il gioco è stato testato su un Duron 800, 256 mb di ram e Matrox G450 e su un P3 933, 256 mb di ram e GeForce 3 Titanium 200. Nel primo caso, alla risoluzione di 640x480 con profondità di colore a 32 bit il gioco è apparso discretamente fluido (sui 20 frame al secondo, circa), con svariati rallentamenti e scatti di breve intensità che, per fortuna, non inficiano in maniera consistente il divertimento. Sul secondo Pc, giocare con tutti i dettagli al massimo e risoluzione di 1024x768x32 bit di colore, si tramuta in un esperienza di gioco più coinvolgente (meno scalettature ed una definizione maggiore rispetto all’originale), sebbene rallentamenti e cali di frame rate facciano comunque capolino, anche cercando compromessi (eliminanare le ombre, abbassare la risoluzione e via di seguito). Un vero peccato, dopotutto su Dreamcast gli unici problemi grafici che Crazy Taxi portava in dote erano un pop up a volte decisamente marcato e pochissimi rallentamenti.
Inaudito vedere nel 2002 una fluidità non perfetta nonostante auto realizzate con pochi poligoni, alberi che compaiono all’improvviso e persone che entrano dentro le auto (quasi fossero di burro) e così via.
La qualità delle texture varia dal più che convincente (i taxi dei nostri 4 protagonisti) allo scialbo di alcune case, roba da Nintendo 64. Su Naomi (e poi console) il minor dettaglio grafico di alcuni palazzi e la costruzione poligonale dei cittadini (tutto sommato modesta), era frutto del compromesso volto a garantire una velocità rizzacapelli ed una fluidità praticamente inchiodata a 60fps (nonostante l’abbondanza di auto su schermo, regolabile a piacere come il tempo a disposizione), come la versione Gamecube, uscita da poco e che ha eliminato alcuni rallentamenti ed attenuato, seppure parzialmente, gli orrori del bad clipping.
I personal computer odierni hanno una configurazione media superiore all’hardware delle 3 console a 128 bit che tanto successo stanno riscuotendo in tutto il mondo, eppure sembra quasi di gridare al retrogaming vedendo Crazy Taxi nel 2002, senza una qualsiasi azione di lifting, seppur minima (come successo sul 128 bit Nintendo).

Crazy Taxi
Crazy Taxi

“All i wannnnt”

Tutti i fans di Bad Religion ed Offspring si preparino ad una notizia ferale: la stupenda colonna sonora di Crazy Taxi…….è andata persa. Non si sanno i motivi, però la meravigliosa colonna sonora dell’originale (e successive conversioni per console), come la fantastica “All I Want” degli Offspring, è andata volatilizzata. Le musiche presenti fanno più che bene il loro dovere, rispettano onorevolmente lo spirito della precedente colonna sonora ma un fan accanito del gioco non potrà non legarsi al dito questa discutibile scelta.
Il parlato digitalizzato ha beneficiato do nuovi doppiatori, visto che, effettivamente, prima, a parte i 4 tassisti controllabili dal videogiocatore, le voci volte a dare vita ai nostri clienti erano decisamente poche (3-4).
Gli effetti sonori sono stati convertiti perfettamente, quindi sentiremo ottimi rombi dei nostri motori, urti terribili quando cozzeremo un palazzo ad alta velocità e via di seguito.

Crazy Taxi
Crazy Taxi

Conclusioni

Crazy Taxi testimonia che un videogioco, se veramente divertente, lo rimane anche per decenni e che la grafica non è tutto, assolutamente.
Graficamente, nessuno si aspettava chissà quali mirabilie degne delle nuove schede video Ge Force 4 o Radeon 8500 ma peggiorare un impatto grafico ,a tratti di per sè decisamente anzianotto, con una fluidità lungi dall’essere inchiodata a 60 fps, di sicuro non aiuterà al gioco, sicuramente ipergiocato dalla maggioranza dei videogiocatori su uno dei tanti formati su cui il gioco già da tempo gira. La nuova colonna sonora fa bene il suo dovere ma manca di quella galvanizzazione graffiante di cui erano capaci i brani che abbiamo sentito fino allo sfinimento in sala giochi e sulle console casalinghe.
L’elevatissima giocabilità diminuisce nel giro di un paio di settimane, con il risultato che il cd del gioco troverà posto nel vostro lettore cd rom solo di tanto in tanto, magari dopo lunghe sessioni in compagnia di giochi decisamente più profondi come Warcraft 3, Neverwinter Nights ed altri.
La città extra e i sottogiochi, features anch’esse già viste nelle versioni pensate per il mercato casalingo, sono ben accette ed aumentano un po’ il valore intrinseco del gioco oltre a donargli, ovviamente, quel tantum extra di longevità che tanto incide (positivamente) in una conversione pedissequa da coin-op.
Che dire? Fanatici di Crazy Taxi sprovvisti di console e che non avete avuto ancora il piacere di portarvi a casa il vostro coin-op preferito, fatelo vostro all’istante, tenendo conto delle limitazioni cosmetiche e sulla longevità.
Chi possiede una qualsiasi console a 128 bit (tranne Xbox, che però ospiterà l’imminente terzo capitolo), faccia propria la conversione col prezzo più basso (quella per Playstation 2 è venduta a prezzo budget, ad esempio).
Chiunque lo possegga già, l’acquisto è assolutamente inutile, non c’è nulla di più di quanto già non conosciate, a parte uno scrolling mai così incerto come in questa versione.

Crazy Taxi
Crazy Taxi

Tassisti si nasce

L’utente Pc è sempre stato abituato ad un offerta videoludica a base di first person shooter, rts e simulatori, tipologie videoludiche da sempre individuate come le più gettonate su Pc Altri generi videoludici, di maggior appannaggio per le console, come picchiaduro e giochi di guida arcade, difficilmente fanno capolino nei nostri monitor, nonostante alcuni dei più famosi, siano stati convertiti, con successo o meno, sui nostri amati personal computer.
Sega, da sempre software house capace di produrre videogiochi tecnicamente eccezionali, divertentissimi e dai concept quanto più originali e stravaganti possibile, è un nome famoso tanto per gli assidui frequentatori delle sale giochi (generalmente ospitanti non meno di 3-4 cabinati di SErvice GAmes), tanto per i possessori di console (non solo targate Sega, oramai) ma anche Pc; dal capostipite della saga di Virtua Fighter, passando per i vari Panzer Dragoon, Daytona Usa, i 2 Sega Rally e The House Of The Dead sino a Virtua Tennis, sono decine le conversioni (più o meno convincenti, Sega Rally 2 la migliore e Sega Gt la peggiore) di hit del famoso brand nipponico apparse sui nostri cari personal computer e Crazy Taxi è l’ultima (in ordine cronologico, per fortuna) ad apparire su Pc.
Uscito nel lontano 1999 sotto etichetta Hitmaker (gli stessi ragazzi che hanno creato il popolare Power Smash, meglio conosciuto come Virtua Tennis) e con la potenza della scheda arcade Naomi (un Dreamcast con quantitativi doppi di ram, ovvero 32 mb di ram principale e 16 mb video), Crazy Taxi è stato ed è tuttora uno dei videogiochi più divertenti e scanzonati dell’intero universo videoludico, capace di attirare decine di videoplayers carichi di gettoni negli arcade center e vendere a vagonate nelle versioni Dreamcast, Playstation 2, Gamecube e, finalmente, Pc.
Andiamo ad analizzarlo più da vicino e vediamo se 3 anni di vita avranno intaccato la stoffa di questo galvanizzante racing game.