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Dead Rising, recensione

A due anni esatti dall'uscita del gioco per Xbox 360, Dead Rising fa il proprio ritorno e ci rimette nei panni del fotoreporter Frank West, impegnato a raccogliere materiale per uno scoop mentre cerca di sopravvivere in un enorme centro commerciale pieno di zombie. Non si tratta di Dead Rising: Chop Till You Drop per Wii, però, o quantomeno non ancora: il titolo Capcom stavolta arriva su cellulare!

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/10/2008

Pubblicato qui da noi nel settembre del 2006, Dead Rising è ancora uno dei titoli più coinvolgenti e tecnicamente spettacolari per Xbox 360. La storia si rifà in modo palese al film "Dawn of the Dead" (rinominato semplicemente "Zombi" in Italia), con un'intera città che viene invasa dagli zombie, in particolare l'enorme centro commerciale. Frank West è un "fotoreporter d'azione" alla ricerca dello scoop della sua carriera, e decide di farsi portare sul luogo in elicottero, per raccogliere foto e testimonianze. Quello che si troverà di fronte, però, sarà un vero e proprio inferno sulla terra: i morti viventi si cibano delle persone, e chi sopravvive ai morsi si trasforma in uno zombie a sua volta. Nel centro commerciale ci sono molti rifugiati, e al comando di Frank dovremo cercare di salvarne il più possibile, utilizzando qualsiasi cosa come un'arma: bastoni, ombrelli, attrezzatura sportiva, televisori, strumenti musicali ma anche pistole, spade e, in generale, tutto ciò che viene venduto nei numerosissimi negozi del complesso. Mentre i fan sono in attesa di un sequel (che purtroppo non è ancora stato annunciato ufficialmente e sul quale si sprecano i "rumor"), guardando con curiosità all'imminente conversione per Wii, ecco che Dead Rising torna a far parlare di sé con una riduzione mobile che riprende la storia originale e la adatta a una fruizione portatile.

Il gioco è composto da sette capitoli, ognuno dei quali va completato raggiungendo un determinato obiettivo. Ci troveremo a controllare il solito Frank West in un contesto bidimensionale, con gli sprite visti dall'alto, e come nella versione per Xbox 360 potremo utilizzare un gran numero di armi per farci strada fra gli zombie: pistole, mazze, spade, tosaerba e via dicendo. Ognuna funziona in modo differente: le armi da fuoco vanno attivate a distanza, con una sorta di sistema di mira automatico che ci permette di centrare il bersaglio senza troppi complimenti, mentre per le armi da botta bisogna premere il tasto 5 quando si è in prossimità di un avversario. Gli attrezzi automatici, infine, ci permettono di falciare gli zombie semplicemente camminandogli incontro. Ogni arma dispone di una barra dell'energia, così come Frank, ed è possibile raccoglierle premendo il tasto 9. È stata anche inserita la possibilità di scattare delle foto: premendo il tasto 7, sullo schermo appare il mirino della macchina fotografica, mentre con 5 si cattura l'immagine. Peccato che la cosa non abbia alcuna utilità all'interno del gioco...

La realizzazione tecnica di Dead Rising stupisce, non ci sono dubbi. Stupisce perché sembra di trovarsi di fronte a un gioco per cellulare di due anni fa, con degli sprite ai limiti dell'essenziale, senza dettagli, dotati di pochi frame d'animazione, che si muovono all'interno di scenari spogli e ripetitivi. Purtroppo sembra che i grandi produttori di software in ambito console e PC, come Capcom, non abbiano la minima idea dei progressi che ci sono stati negli ultimi mesi in ambito mobile: a parte i giochi con grafica poligonale, abbiamo assistito alla nascita di titoli 2D validissimi, dotati di un design eccezionale, ricchi di stile e di sostanza. Risulta dunque difficile credere che degli sviluppatori esperti e capaci non siano riusciti a fare di meglio: molto più probabilmente si è voluto puntare sulla massima compatibilità, facendo in modo che Dead Rising potesse funzionare anche sui telefoni più vecchi.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (96)
8.5
Il tuo voto

Questa riduzione portatile di Dead Rising, purtroppo, non rende giustizia all'originale per Xbox 360. È chiaro che non ci si poteva aspettare la stessa resa grafica, neanche lontanamente, ma una casa importante come Capcom aveva sicuramente le risorse e i talenti per realizzare qualcosa di nuovo e di altrettanto valido, quantomeno in ambito mobile. Si tratta di una "conversione" che si lascia giocare in modo spensierato, pur con una marea di problemi per quanto riguarda le collisioni e la precisione del sistema di combattimento, ma l'impressione è di trovarsi di fronte a un prodotto la cui qualità globale è ben al di sotto della media attuale. Una delusione, in definitiva.

PRO

CONTRO

Pro: Un buon numero di stage Molte armi utilizzabili Semplice semplice Contro: Sembra un gioco di due anni fa Tecnicamente mediocre Sistema di combattimento approssimativo