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Deliver Us The Moon, la recensione

La recensione di Deliver Us The Moon chiarirà se la versione finale del gioco è valsa l'attesa o se era meglio che non arrivasse mai il momento della verifica

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   10/10/2019

Deliver Us The Moon è un gioco dalla doppia vita. La recensione che state leggendo si riferisce ovviamente alla versione aggiornata del gioco, in uscita in queste ore. Parliamo di 'versione aggiornata' perché siamo in realtà di fronte al suo secondo lancio: KeokeN Interactive ne pubblicò da indipendente una versione sostanzialmente incompleta nel 2018, promettendo che la storia sarebbe stata conclusa con un DLC gratuito.

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Le critiche ricevute e le scarse vendite convinsero il team di sviluppo a perseguire un'altra strada: trovato un publisher, Wired Productions, la prima versione del gioco fu tolta dal mercato per essere quindi rifinita e rilanciata con già integrato il succitato DLC. Insomma, ora Deliver Us The Moon è il gioco che avrebbe dovuto essere. In realtà il progetto originale era decisamente più complesso di quello arrivato sul mercato, con caratteristiche che sono state completamente tagliate come la possibilità di esplorare il suolo lunare tramite jetpack. Comunque sia l'importante non è piangere sulla feature versata, ma capire se ci troviamo di fronte a un titolo valido così com'è ora.

Storia

Negli ultimi anni sono diversi i titoli ambientati nello spazio che offrono delle atmosfere rarefatte, quasi metafisiche, nel loro rapportare l'essere umano con l'ignoto. Insomma, sembra quasi che dopo decenni di fantascienza pop, qualcuno abbia riscoperto un modo di guardare al cosmo più problematico, con forti richiami a classici quali 2001 Odissea nello Spazio o Solaris, ma anche ai più recenti Arrival, Gravity e Intertellar.

Parlare di una tendenza generalizzata ci sembra esagerato, ma è indubbio che titoli quali Observation e questo Deliver Us The Moon nascano anche dalla volontà di rompere con la lettura del genere più caciarona e fantasy, propria ad esempio della saga di Star Wars.

Deliver Us The Moon racconta di un futuro prossimo in cui tutte le risorse energetiche del pianeta Terra sono esaurite. L'umanità è nel caos. Per uscire dalla crisi, le potenze mondiali fondano la World Space Agency con l'obiettivo di estrarre una nuova fonte di energia del suolo lunare. Per qualche anno le cose vanno bene, almeno fino a quando non si perdono tutte le comunicazioni con la colonia lunare e l'energia prodotta non viene più consegnata. Ritrovatosi senza risorse, il genere umano inizia un suo veloce declino.

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L'unica speranza rimasta è quella di inviare un'astronauta solitario sulla Luna per capire cos'è successo e riattivare i sistemi di produzione. C'è ancora qualcosa da salvare? Dove sono finiti tutti i tecnici e gli scienziati che facevano funzionare la colonia? L'umanità merita la salvezza?

Gameplay

Questa e altre domande troveranno risposte nel corso della nostra avventura, che inizia in una base spaziale sulla Terra dove, nei panni del suddetto astronauta, dobbiamo riuscire a salire a bordo di un razzo, prima che una tempesta di sabbia lo distrugga, per raggiungere il nostro amato satellite. Si tratta del classico livello introduttivo in cui fare pratica dei sistemi base e in cui conoscere il protagonista, che di suo può solo correre, saltare e interagire con alcuni oggetti, vuoi per risolvere dei puzzle, vuoi per apprendere informazioni sulla missione e sulla storia. Più avanti otterrà anche un specie di fiamma ossidrica con cui potrà aprire alcune vie d'accesso sigillate.

Considerate che per la maggior parte della durata di Deliver Us The Moon non s'incontra un'anima viva: il protagonista è completamente solo con la sua missione. Il suo unico compagno di viaggio è un piccolo robot, una cosiddetta unità ASE, che si sblocca dentro la base lunare e che potremo sfruttare per risolvere alcuni puzzle.

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Per il resto non ci sono esseri umani con cui parlare, o nemici da affrontare, a parte per alcune registrazioni degli ASE che consentono di vedere ricostruiti alcuni eventi accaduti nella base prima e durante la crisi. Qualche pericolo c'è, come la scarsità di ossigeno quando ci si trova in aree senza supporto vitale, oppure come delle fiammate che escono dalle strumentazioni in corto circuito, o ancora come degli ASE impazziti che tentano di folgorarci con delle scosse elettriche, ma in generale la Luna è completamente deserta e i ritmi di gioco sono rilassatissimi.

I puzzle

Di stanza in stanza, corridoio dopo corridoio, il nostro astronauta deve ingegnarsi per raggiungere gli obiettivi che gli saranno proposti di volta in volta, in forma strettamente lineare. I puzzle di Deliver Us The Moon sono molto semplici e spesso ripetitivi: nella maggior parte dei casi per progredire ci viene richiesto di premere dei pulsanti, di infilare delle grosse batterie per alimentare delle apparecchiature, o di scoprire dei codici di accesso per porte o terminali, scritti quasi sempre su dei post-it mal celati.

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Per evitare che il giocatore si senta frustrato dal dover ripetere sempre le stesse azioni, gli sviluppatori hanno aggiunto diverse cose da fare, cercando il più possibile di creare situazioni interessanti. Ad esempio nel secondo livello ci si trova a esplorare una stazione spaziale a gravità zero, con tanto di rischio di finire alla deriva nello spazio; più avanti nel gioco potremo invece visitare il suolo lunare a bordo di un veicolo d'esplorazione, con lo scopo di riallineare alcune torri energetiche (lo dovremo fare più volte nel corso dell'avventura, in verità). Ci sono anche alcune sezioni in cui dovremo prendere il controllo dell'unità ASE per raggiungere stanze della base altrimenti irraggiungibili e altre sezioni che sono dei veri e propri filmati interattivi, con pulsanti da premere al momento giusto per non morire. Tutto funziona abbastanza bene e la sfida non è mai insormontabile, ma è indubbio che alla lunga emergano dei limiti.

Deliver Us The Moon si finisce in circa 6-7 ore, con il tempo di gioco che varia a seconda di quanto ci si diletti nella ricerca dei documenti. Di motivazioni per rigiocarlo non ce ne sono molte, a parte la voglia di trovare ciò che si è tralasciato. Ci troviamo di fronte a un thriller ecologista, se così lo vogliamo chiamare, che viene raccontato essenzialmente attraverso la fruizione passiva dei già citati documenti testuali e delle già citate registrazioni degli ASE. Niente di troppo raffinato o elaborato.

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La trama non è male, in verità, ma manca un'idea forte, come ad esempio quella di farci vivere l'intera avventura dal punto di vista di un'intelligenza artificiale vista nel già citato Observation, o la profondità metafisica di un SOMA e la sua geniale gestione dell'identità del protagonista. In Deliver Us The Moon tutto è più semplice e diretto, quasi telefonato in alcuni frangenti, finale compreso. Il sottofondo ecologista aggiunge una sfumatura di attualità che male non fa, ma in realtà il tema non viene mai approfondito come meriterebbe. La sostanza è che Deliver Us The Moon non è brutto e ha i suoi momenti, legati in particolare all'affascinante scenario, ma non offre davvero niente che possa lasciare una qualche traccia.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, GoG
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (21)
7.7
Il tuo voto

Deliver Us The Moon è una buona produzione indipendente che non pecca in ambizione. Purtroppo non riesce ad andare oltre le sue ottime premesse e finisce per logorarsi con soluzioni narrative sbrigative e poco originali. Volendo si può dire lo stesso per i puzzle, con l'unità ASE che finisce per essere sottosfruttata così come alcune sezioni dalle quali si poteva trarre molto di più, come quelle a bordo dei veicoli lunari, e che invece si risolvono in 'vai verso il cursore lampeggiante perché per il resto non c'è niente da scoprire'. Insomma, non ci troviamo di fronte a un gioco brutto o da sconsigliare, ma a uno di quelli senza particolare guizzi cui sarebbe bastato un minimo sforzo in più per essere eccezionale.

PRO

  • La storia si segue con piacere
  • Siamo da soli sulla Luna a risolvere puzzle, cosa volere di più?
  • Tutto funziona abbastanza bene

CONTRO

  • Non ha picchi di eccellenza
  • Puzzle ripetitivi, ASE mal sfruttato
  • Manca un'idea forte