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Duke Nukem Manhattan Project, recensione

Dopo troppi anni di attesa, ritorna sui nostri monitor una delle figure più carismatiche del Mondo Videoludico: Duke Nukem, più semplicemente il Duca per gli amici. Rieccolo protagonista di un divertente platfrom ambientato in quel di Manatthan: Stefano Russo si è calato perfettamente nei panni dell'eroe per salvare belle ragazze, blastare tanti nemici e soprattutto per dirci cosa ne pensa di questo Duke Nukem Manhattan Project ...

RECENSIONE di La Redazione   —   02/07/2002
Duke Nukem Manhattan Project, recensione
Duke Nukem Manhattan Project, recensione

Old gameplay

Evitiamo di sciorinarvi la storyline del gioco, visto che è ridotta veramente al minimo: i soliti nemici del duca, i maialazzi, guidati da Mech Morphix, hanno di nuovo fatto capolino in America, pronti a riempire le nostre donne di bombe radioattive. Potrebbe mai il nostro eroe permettere cotanta brutale azione verso povere fanciulle indifese? Ovviamente no ed eccolo pronto a fragg.... ehm, uccidere tutti i nemici che avranno la sfortuna di trovarsi lungo la sua strada, salvando tutte (o quasi) le sfortunatissime pupattole.
Basteranno pochi minuti di gioco, meno di 3, per notare come questo Manhattan Project strizzi decisamente l'occhiolino al primo, storico, episodio della saga, un platform 2d vecchio stile dove saltare ed abbattere i nemici è l'ordine del giorno, proprio come nella celeberrima saga di Contra (Probotector in Europa), sviluppata da Konami; quel che cambia in questo prodotto è il comparto grafico, realizzato con grafica, inevitabilmente, tridimensionale ma, come detto qualche riga più su, il gameplay è totalmente bidimensionale, anche se qualche volta le telecamere virtuali daranno l'impressione di poter spostare l'azione di gioco anche in profondità.
Il Duca è in grado di utilizzare diverse armi, come pistole, shotgun, bombe, nonché il classico jetpac, immancabile per gli aficionados. Ah già, è sempre possibile prendere a calci quei dannati maiali, oltre alla possibilità di zoomare sull'area di gioco. Tra una sparatoria e l'altra, dovrete dare ampia dimostrazione di grandi saltatori, visto che le piattoforme non mancheranno, soprattutto quelle da raggiungere con il doppio salto (Revenge Of Shinobi anyone?), nonché di esperti arrampicatori (su pali attaccati al soffitto e quant'altro), magari con tanto di temibili fiamme che sbuffano dal basso o nemici pronti ad approfittare di questo momento di maggiore vulnerabilità. Ogni livello è pieno zeppo di aree segrete che, se trovate, vi ricompenseranno con armi extra, medikit, jectpac e via di seguito.
Qualche "puzzle" non poteva ovviamente esimersi dal proporsi in questa produzione targata ARUSH Entertainment, sebbene si tratti di cose da poco, come ritrovamento di chiavi o attivazioni di switches.
Grande divertimento quindi, gli aficionados dei platform 2d si divertiranno moltissimo, poco ma sicuro.

Duke Nukem Manhattan Project, recensione
Duke Nukem Manhattan Project, recensione

Grafica e sonoro

Duke Nukem Manhattan Project richiede, come requisiti minimi, un P2 350, 64 mb di ram (con Win 9x/ME, 128 con Win 2k/XP) e scheda video accelerata (ma forse era sottinteso, di questi tempi) con 8 mb di ram.
Il produttore consiglia però un P3 500, 128 mb di ram (198 con Win 2k/XP) ed una scheda accelerata con 192 mb di ram. Il sottoscritto indica invece un P3 700 con 256 mb di ram e GeForce 2 il pc ideale per le massime prestazioni ottenibili con questo divertente platform, col Pc usato per il test (P3 933, 256 mb di ram e GeForce 3 Titanium 200), si poteva abilitare anche l'Anti Aliasing, visto che le funzioni di Transform & Lighting delle GeForce hanno ridotto consistentemente il carico di lavoro del processore. E' altresì possibile giocare sfruttando Direct 3d o Open GL. Il livello di dettaglio è molto buono (anche con lo zoom), i fondali variano dal sufficiente al ben realizzato; fiamme, esplosioni, fuoriuscite di gas ed altri effetti speciali sono decisamente rimarchevoli, gli sprite sono realizzati in maniera discreta, anche se la varietà non la fa, ivi, da padrone.
Le musiche sono decisamente mediocri, dopo qualche minuto le odierete; pollice alto per gli ottimi effetti sonori, di ottima qualità nella maggior parte delle situazioni. Delude un miccino il campionario di frasi digitalizzate del nostro tamarro preferito, sia per la recitazione tutt'altro che convincente (nel prequel era uno dei punti di forza del gioco), sia per il frasario, tutt'altro che ricco.

Duke Nukem Manhattan Project, recensione
Duke Nukem Manhattan Project, recensione

Conclusioni

Duke Nukem Manhattan Project è un divertente platform, dalla difficoltà ben calibrata e dalla longevità più che discreta, a patto, ovviamente, che non giochiate 5 ore al giorno, pena il risolvimento del tutto in poco tempo. Da questo punto di vista aiutano molto le statistiche alla fine di ogni livello che indica quanti maialini avete scordato di mandare al creatore e quante stanze segrete non avete visitato.
Grafica e sonoro nella norma, ma non per questo disprezzabili, anzi,completano il quadro di quello che 3dRealms vorrebbe, ovvero un surrogato, di ottima fattura, per carità, in attesa di Duke Nukem Forver.....ammesso che esca davvero.
Nel frattempo, date un occhiatina a questo divertente platform dalle radici forse d'altri tempi, ma dal divertimento, per fortuna, ben presente.

Duke Nukem Manhattan Project, recensione
Duke Nukem Manhattan Project, recensione

Il ritorno del duca

L'E3 2002 è oramai trascorso, mostrando, senza smentita alcuna, che il mercato videoludico Pc è ancora "alive and kicking"; infatti, sebbene titoli importantissimi come Devil May Cry 2, Castlevania Harmony Of Dissonance e Virtua Fighter 4 difficilmente li vedremo attirarci dai nostri fidi monitor, con pezzi da novanta del calibro di Doom 3 (spezza mascella, a dir poco), Neverwinter Nights, Unreal Episode 2 ed altri, non c'è alcun buon motivo per smettere di upgradare i nostri fidati computer ed esaltarci con grandi produzioni videoludiche.
Una conferma, però negativa, viene da 3d Realms, la software house che anni fa diede i natali al fantastico Duke Nukem 3d, uno sparatutto in prima persona divertentissimo, pieno zeppo di tocchi di classe disseminati un po' dappertuttto ed un senso dell' humour che condiva alla perfezione quello che sarebbe diventato uno dei giochi più acclamati della storia, ancor'oggi nei cuori di milioni di videogamers (con tanto di conversione per Game Boy Advance in avvicinamento rapido). Atteso oramai da anni, il sequel di detto gioco, quel Duke Nukem Forever (all'inizio mosso dal motore grafico di Quake 2, poi quello di Unreal) che promette di portare una ventata d'aria fresca al mondo dei first person shooter, non ha fatto bella mostra di sé all'interno della fiera videoludica più importante di sempre, lasciando tutti quanti noi tristemente avviliti, visto che parliamo di un attesa che dura da circa 5 anni. .
Che fare dunque? Lasciare perdere? Buttiamo tutti i poster del duca che prende a calci nel sedere i dannati maiali con belle donne pronte a ricompensare degnamente (err..) l'eroe in procinto di salvarle?
Duke Nukem Manhattan Project è un divertente platform dall'aspetto 3d ma dal duro cuore 2d che non chiede altro che...farvi divertire; lasciate perdere tutti gli spin off della saga principale,tutti quei platform più o meno insulsi visti su Pc, Nintendo 64 e Playstation, questo è un videogioco che va giocato....e, tosto, vi diciamo i motivi.