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Egypt III - Il destino di Ramses

Torna il terzo capitolo della serie dedicata alle meraviglie e ai misteri dell’antico Egitto.

RECENSIONE di La Redazione   —   15/06/2004

..ci troviamo di fronte a un titolo che riesce effettivamente a integrare con coerenza ed efficacia miti e nozioni storiche a una trama relativamente appassionante ed enigmi sufficientemente stimolanti.

Magia e mistero sulle rive del Nilo

All’ombra delle colonne del tempio di Piramesse dedicato ad Amon Ra, il Gran Sacerdote Kaemouaset narra le gesta di Maya, una giovane maga inviata dal faraone a vegliare sulla costruzione del più grande obelisco mai eretto nella terra d’Egitto: se riuscirà in questa impresa, solennemente promessa al dio sole, Ramsete II potrà regnare indisturbato per tanti anni ancora. Cosa ci guadagni Maya non è ben chiaro, ma naturalmente la nostra procace eroina non esiterà a mettere i propri poteri sovrannaturali a disposizione del faraone, per indagare su una serie di misteriosi incidenti che sembrano ostacolare i lavori degli architetti. Presto scoprirà che dietro questi eventi apparentemente inspiegabili si celano poteri molto più grandi di lei e si ritroverà a viaggiare su e giù per il Nilo, invocando anche l’aiuto delle capricciose divinità egizie...

Egypt III - Il destino di Ramses
Egypt III - Il destino di Ramses

Magia e mistero sulle rive del Nilo

Queste sono le interessanti premesse di Egypt III che, dopo le indagini preliminari al cantiere di Piramesse, ci condurrà attraverso una serie di prove che saggeranno le abilità magiche acquisite progressivamente da Maya e le conoscenze storiche e mitologiche che in teoria dovremmo acquisire a nostra volta, esplorando attentamente le ambientazioni del gioco e consultando le schede di approfondimento! Queste ultime sono state compilate con un certo rigore e coprono un ampio ventaglio di argomenti, dalle tecniche architettoniche alle pratiche magiche e religiose in uso presso gli Egizi. Niente paura però: la loro lettura risulta piuttosto scorrevole e indolore (per una volta tanto, rappresentano davvero il modo ideale per imparare qualcosa di nuovo in tempi relativamente brevi e applicarlo quindi al contesto dell’avventura)! La grafica ricca e pulita e l’ammirevole cura per il dettaglio dimostrata dagli sviluppatori offrono un buon livello d’immersione nelle affascinanti atmosfere dell’antico Egitto: ogni aspetto del gioco riflette lo spirito e lo stile delle opere che questa indelebile civiltà ci ha lasciato, dalle ambientazioni realistiche e particolareggiate alla pratica interfaccia, attraverso cui è possibile esaminare gli ambienti e gli oggetti che ci circondano e interagire con essi senza grosse difficoltà, se non nell’individuazione di alcuni punti attivi sullo schermo.

Maya si accinge a esplorare il colossale tempio di Piramesse.
Maya si accinge a esplorare il colossale tempio di Piramesse.
L’interfaccia di gioco, perfettamente in tema, è elegante e funzionale.
L’interfaccia di gioco, perfettamente in tema, è elegante e funzionale.

Non solo piramidi...

L’avventura si articola in dieci capitoli ambientati in altrettante locazioni ed è assolutamente lineare: gli obiettivi sono sempre ben delineati ed è impossibile commettere errori irreparabili e dover fare marcia indietro, per quanto Maya sia tutt’altro che immortale e a volte ci venga concessa la possibilità di riprovare a superare una prova particolarmente ostica. La soluzione degli enigmi è immancabilmente logica, il che evita frustrazioni e contribuisce al realismo complessivo ma tende a incidere sulla longevità del gioco: difficilmente rimarrete fermi per ore su uno stesso puzzle. Ciò nulla toglie però alla qualità e alla varietà degli enigmi, che sono quasi sempre piacevoli da risolvere e molto ben integrati al contesto. Ce ne sono di varia natura: quelli puramente logici e quelli basati sull’uso di oggetti in inventario e l’interazione con l’ambiente. Vale la pena sottolineare che alcuni si distinguono per una certa originalità, soprattutto nelle ultime battute del gioco: Maya si ritroverà a raccogliere ingredienti per riti e incantesimi, a scongiurare potenti maledizioni, a persuadere gli dei ad aiutarla con ogni astuzia, a manipolare antichi manufatti, risolvere indovinelli e aprire complicate serrature. Tornano anche il tormentone del labirinto, pur se rivisitato in versione egizia con discreta originalità, e i puzzle a tempo, che tuttavia non risultano troppo indigesti! Ruolo fondamentale rivestono i dialoghi a scelta multipla ma, nella maggior parte dei casi, basterà semplicemente esaurire tutti gli argomenti di conversazione per ottenere il risultato sperato. L’uso della magia, invece, è un elemento più insolito per un’avventura grafica e contribuisce a vivacizzare un po’ le cose: Maya ha il dono della chiaroveggenza e nel corso della sua missione apprenderà anche altri incantesimi, per far fronte alle prove più ardue e ai nemici che le si pareranno davanti.

Il classico puzzle con blocchi a scorrimento... in salsa egizia.
Il classico puzzle con blocchi a scorrimento... in salsa egizia.
La sezione di una serratura che avremo il piacere di aprire nel corso del gioco.
La sezione di una serratura che avremo il piacere di aprire nel corso del gioco.

Viaggio virtuale nell’Egitto dei faraoni

Come si è detto, la grafica è gradevole e piuttosto dettagliata, offrendo al giocatore la possibilità di aggirarsi liberamente all’interno di abitazioni e monumenti dell’epoca (tutti fedelmente ricostruiti), ammirare le decorazioni e i bassorilievi dei templi e immergersi nei miti che hanno fatto la storia dell’Egitto. I filmati d’intermezzo sono fluidi e altrettanto apprezzabili. L’unico neo è la relativa desolazione degli ambienti di gioco, molti dei quali sembrano assolutamente privi di vita e non presentano più di uno o due personaggi con cui interagire. I modelli di questi ultimi, comunque, sono più che buoni e animati in modo dignitoso. La colonna sonora è azzeccatissima e decisamente orecchiabile: per quanto i brani d’accompagnamento siano relativamente pochi, sono ben orchestrati, contribuiscono all’atmosfera e seguono dinamicamente gli eventi, facendosi di volta in volta concilianti, incalzanti o trionfali. Una nota di merito va soprattutto agli effetti sonori ultrarealistici e immersivi: tra le colonne del tempio di Piramesse sentirete echeggiare gli scalpelli dei decoratori, all’interno delle cripte distinguerete il crepitio del fuoco sulle torce, a Menfi sentirete il vento soffiare tra gli alberi e nella forgia del dio Ptah potrete udire il ribollire continuo della lava. Circa la localizzazione in Italiano, non ho nulla da ridire... anche perché me ne sono occupata io personalmente, per conto di Jinglebell Communications! Posso comunque assicurarvi che è stata seguita con la massima cura e maniacale attenzione ai dettagli storici e che i doppiatori nostrani hanno fatto un buon lavoro (ultimamente ci stanno quasi viziando).

Un cortile di Menfi.
Un cortile di Menfi.
Fabbricanti di mattoni, inizialmente poco propensi a collaborare.
Fabbricanti di mattoni, inizialmente poco propensi a collaborare.
La nostra Maya in tutto il suo splendore.
La nostra Maya in tutto il suo splendore.

Commento

Suona quasi strano ammettere che questo Egypt III, oltre a essere effettivamente istruttivo, risulti anche una buona avventura in definitiva! Offre una trama coerente e ben sviluppata che, pur non essendo di un’originalità sconvolgente, riesce a tenere sempre desta l’attenzione del giocatore, vanta una realizzazione tecnica di classe, ha un ritmo discreto e puzzle vari, ben integrati e piuttosto stimolanti. Certo, forse langue un po’ sotto il profilo della longevità e difficoltà degli enigmi e si potrebbe anche rimproverare a diverse ambientazioni una certa staticità e mancanza di vita, ma resta pur sempre un titolo assolutamente imperdibile per gli appassionati di egittologia e consigliato a tutti gli avventurieri che non scalpitano sul fronte dell’innovazione del genere.

    Pro:
  • Grafica e sonoro degni di nota
  • Discreta qualità e varietà dei puzzle
  • Schede di approfondimento sull’antico Egitto
    Contro:
  • Livello di difficoltà limitato
  • Scarsa longevità
  • Ambientazioni affascinanti ma un po’ vuote

L’avventura al servizio della storia

Nelle schede di approfondimento integrate, troverete molte curiosità sulla civiltà egizia.
Nelle schede di approfondimento integrate, troverete molte curiosità sulla civiltà egizia.

Sicuramente non sono molti gli appassionati del genere “edutainment”, ovvero quello che si ripropone di unire l’utile al dilettevole e offrire la possibilità d’imparare giocando – il più delle volte con risultati drammatici, sia sul fronte dei contenuti sia su quello della giocabilità. Tuttavia, non è questa la sede per discutere le possibili cause d’insuccesso di questi coraggiosi esperimenti (trattasi di un discorso piuttosto complesso, che spazia dai principi della didattica ai fondamenti stessi dell’intrattenimento interattivo), anche e soprattutto perché non è il caso di Egypt III, avventura grafica “punta e clicca” in soggettiva con scrolling panoramico a 360°: ci troviamo di fronte a un titolo che riesce effettivamente a integrare con coerenza ed efficacia miti e nozioni storiche a una trama relativamente appassionante ed enigmi sufficientemente stimolanti. Oltre all’ottima realizzazione tecnica da parte degli sviluppatori dei Kheops Studios, il gioco ha al suo attivo anche una nutrita collezione di schede d’approfondimento sui miti e le usanze degli Egizi e poggia su un corposo lavoro di ricerca storica che permea ogni aspetto dell’avventura e non mancherà di soddisfare la curiosità degli appassionati.