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Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione

Ancora una volta nel regno di Ivalice tra Chocobo, Moogle e mostri di ogni genere: il grande ritorno di un brand storico.

RECENSIONE di Christian Colli   —   25/06/2008

Luso Clemens è al settimo cielo: sta per finire l'ultimo giorno di scuola e le vacanze sono a portata di mano. Prima di tornare a casa però deve scontare una "punizione" e aiutare il bibliotecario a rimettere in ordine la libreria della scuola: è proprio lì che Luso trova un libro antico, e leggendolo viene magicamente trasportato nel mondo di Ivalice.
Se finora avete avuto almeno due deja-vue è assolutamente normale: c'è un po' de La Storia Infinita in Final Fantasy Tactics A2, e l'incipit non è del tutto diverso da quello del suo predecessore, Final Fantasy Tactics Advance, prodotto ben cinque anni fa per Game Boy Advance. Il nuovo capitolo della saga di Final Fantasy Tactics fa parte del progetto Ivalice Alliance, un ciclo di giochi targati Square Enix ambientati nel mondo di Ivalice appunto, creato oltre dieci anni fa per uno dei videogame più famosi e imitati in assoluto: Final Fantasy Tactics.
Il ritorno dell'acclamato brand, su Nintendo DS, è stato molto atteso, sopratutto per le promesse di enorme profondità ludica e straordinaria longevità: se sono state mantenute lo scoprirete nelle prossime righe. Nel frattempo, cominciate ad aprire il portafoglio.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione

Una storia da dimenticare, un gioco indimenticabile

Non aspettatevi una storia degna del prestigioso capostipite, ancora oggi considerata una delle migliori mai scritte per un videogioco: anche Final Fantasy Tactics A2 come il prequel per Game Boy Advance si concentra sulla parte ludica più che su quella narrativa, presentando una trama leggera e solare per buona parte dell'avventura. Non mancano naturalmente le classiche minacce mondiali da sventare, ma rispetto ai prequel il plot appare decisamente più banale e ininfluente: senza tirare in ballo la splendida e complessa trama dell'episodio per PlayStation, perfino quella banalotta di Final Fantasy Tactics Advance presenta una maggiore profondità.
Luso si risveglia infatti in una foresta, e viene aggredito subito da una creatura mostruosa. Sembrerebbe spacciato, ma un aiuto improvviso arriva da Cid, capo di un "clan" di avventurieri: Luso entra a far parte del clan di Cid ritenendo che svolgere le missioni proposte dalle gilde cittadine potrebbe rivelarsi cruciale nella ricerca di un modo per tornare a casa, e oltretutto il nostro piccolo protagonista è curioso e muore dalla voglia di esplorare questo mondo incantato.
L'incipit assolutamente banale (e abbastanza insensato) conduce subito all'essenza del gioco: svolgere le missioni proposte per le gilde è infatti l'attività principale in Final Fantasy Tactics A2, e la loro quantità e varietà è davvero impressionante. Ben quattrocento quest di vario genere sono disponibili al giocatore, naturalmente poco alla volta, e tra queste ogni tanto figureranno quelle principali che rappresentano l'iter narrativo e la vera avventura di Luso nel mondo di Ivalice. Le altre quest hanno vari scopi, tra i quali il recupero di oggetti o materiali, l'attivazione di nuovi Job o il reclutamento di ulteriori membri del clan.
La mediocrità della trama diventa così un difetto meno essenziale di quanto sembri, nel momento in cui ci si ritrova nelle spire di un titolo ludicamente eccelso e pieno zeppo di cose da fare, tanto da venir dimenticata mentre si susseguono le quest secondarie, si potenziano i personaggi e si scoprono nuove armi e Job. Resta comunque l'amaro in bocca per aver sfruttato così poco un mondo tanto affascinante, e un cast pieno di potenzialità inespresse: la presenza di Vaan, Penelo e Al-cid di Final Fantasy XII poco risolleva una trama che fatica a ingranare fino alla fine.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
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Job System, edizione 2008

Ideato anni or sono in occasione di Final Fantasy V, il Job System è diventato una feature piuttosto ricorrente nei titoli Square Enix (perfino nel RPG Online Final Fantasy XI), tanto da essere imitato in un po' tutte le salse da dozzine di videogiochi. In Final Fantasy Tactics A2 questo meccanismo è stato esaltato all'ennesima potenza e possiamo tranquillamente definirlo come la migliore incarnazione di un concept che era già straordinariamente efficace dieci anni fa.
Ogni membro del clan può infatti cambiare Job a piacimento tra una missione e l'altra, a seconda che siano soddisfatti i requisiti necessari a vestire i nuovi panni desiderati. Ogni razza (Hume, Viera, Moogle, Nu-mou e Bangaa, alle quali si aggiungono le inedite Gria e Seeq) ha accesso a determinati Job, alcuni dei quali esclusivi, che ricalcano i ruoli ormai famosissimi del Black Mage, White Mage, Warrior, Monk e via dicendo; una volta scelto il Job, il giocatore procede a organizzare le abilità che quel personaggio utilizzerà durante gli scontri: un set di magie o tecniche di combattimento associate al Job, un secondo set selezionabile tra quelli degli altri Job disponibili per il personaggio, un'abilità passiva (per esempio la possibilità di equipaggiare scudi) e una reattiva (come i contrattacchi). Essenzialmente le abilità si imparano equipaggiando armi e accessori che conferiscono a quel particolare Job la possibilità di utilizzare la "spell" associata: scontro dopo scontro il personaggio acquisirà esperienza nell'utilizzo di quella magia o abilità, fino a impararla e, quindi, mantenerla anche sostituendo l'oggetto che la conferiva. A quel punto, il giocatore può equipaggiare un nuovo item per ricominciare il processo di apprendimento. In sostanza, quando il giocatore decide di cambiare Job a un personaggio può comunque mantenere le abilità imparate nei panni precedenti impostando il relativo set di magie e abilità, creando dunque una combinazione di Job primario e Job secondario.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
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Job System, edizione 2008

In altre parole, potrete portare in battaglia un Summoner (Evocatore) che può curare i vostri compagni con le magie del White Mage oltre a evocare le divinità elementali, e viceversa: le combinazioni sono davvero infinite e la profondità di personalizzazione a dir poco immensa.
Contribuisce al notevole spessore del nuovo Job System la quantità impressionante di Job disponibili, in tal senso Square Enix si è davvero superata inserendo una quarantina di Job, molti dei quali inenditi e originalissimi.

In Final Fantasy Tactics A2 il Job System è stato esaltato all'ennesima potenza...

Job System, edizione 2008

Oltre ai già citati Job classici e primari si potranno sbloccare Job aggiuntivi completando le quest apposite offerte dalle gilde e se Job come Dragoon o Geomancer sono già molto conosciuti, preparatevi a rivedere le vostre collaudate strategie in funzione di Job come Flintlock, Moogle Knight, Magic Cannoneer o Raptor. Ogni Job richiede l'apprendimento di un certo numero di spell o abilità per poter essere attivato, quindi il giocatore si imbarcherà ripetutamente in quest e missioni al fine di acquisire i punti necessari: fortunatamente quando si cambia un Job viene comunque mantenuto il livello di esperienza generale del personaggio, mantenendo la sfida sempre bilanciata e mai frustrante o noiosa.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
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Non solo battaglie

Se la principale attività in Final Fantasy Tactics A2 è la guerra, espressa nella moltitudine di scontri da affrontare per risolvere le quest e manipolare il Job System, c'è da dire che Square Enix ha svolto un lavoro eccellente nell'intrecciarla a numerose features di contorno, più o meno importanti.
Tornano i Giudici e le Leggi, idea implementata in Final Fantasy Tactics Advance e qui decisamente semplificata: ogni missione presenta una Legge che non va' violata, in genere relativa alla proibizione di utilizzare magie di un certo elemento o determinate armi. La violazione di questa Legge in questo episodio non ha conseguenze particolarmente nefaste: impedisce però di riportare in vita i compagni caduti e di fruire dei bonus relativi alla Clan Ability che può essere scelta all'inizio della battaglia. Ottenere queste Clan Ability tra l'altro è un iter parallelo alle quest proposte dalla gilda, assolutamente secondario ma di certo utilissimo e consigliato.
Lo stesso vale per l'ingegnoso Auction System: ogni spostamento sulla mappa "cartacea" di Ivalice corrisponde al trascorrere di un giorno, e ogni certo numero di mesi si verifica un periodo limitato in cui si possono letteralmente giocare all'asta, contro altri Clan, le regioni stesse di Ivalice. Vincere questi scontri di logica e denaro non è facile, ma i vantaggi sono assicurati: nuovi oggetti nei negozi e bonus temporanei fino alla prossima asta, tanto per cominciare.
L'Auction System è perciò legato a doppio filo ai negozi che vendono l'equipaggiamento per il nostro Clan e, quindi, le abilità che i nostri personaggi possono apprendere. Tuttavia presto ci si rende conto che gli oggetti in vendita sono relativamente pochi: per aumentare l'offerta in Final Fantasy Tactics A2 si procede sfruttando la meccanica dei Bazaar già vista in Final Fantasy XII, infatti, creando cioè nuovi item, armi e accessori con i materiali ricavati durante le missioni. Una volta creato un nuovo oggetto, questo sarà disponibile per l'acquisto, e naturalmente più missioni si risolvono, più ampia diventa l'offerta e più potenti saranno gli oggetti e le abilità relative che è possibile comprare.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
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Modalità Wi-Fi

Purtroppo a differenza di Final Fantasy Tactics: The War of the Lions (PSP) non è stata inserita una vera e propria modalità multiplayer. I giocatori possono comunque collegare in locale i loro Nintendo DS per ottenere dei Ticket, che possono essere scambiati per oggetti particolarmente rari in apposite location.

Final Fantasy Tactics... Advance 2

Final Fantasy Tactics A2 presenta dei collegamenti più o meno impliciti agli altri titoli della Ivalice Alliance. In particolare Vaan, Penelo e Al-cid sono parte integrante della storia e reclutabili nel Clan, così come Hurdy, fratellino di Montblanc. Anche quest'ultimo può essere reclutato nel Clan, e in più di un'occasione farà riferimento a Marche, protagonista di Final Fantasy Tactics Advance. Un'altra chicca? Il bibliotecario che Luso avrebbe dovuto aiutare... non è altri che Mewt Randall, amico/nemico di Marche in Final Fantasy Tactics Advance.

Bello da vedere, oltre che da giocare

Final Fantasy Tactics A2 apparentemente non offre uno spettacolo visivo granchè sensazionale. Apparentemente, però: in realtà, l'ultima fatica Square Enix è un vero e proprio gioiello audiovisivo.
Tanto vale partire dall'unico difetto riscontrato: l'impossibilità di ruotare attorno all'asse verticale gli scenari isometrici durante le battaglie. La telecamera fissa inquadra lo scontro da un'unica angolazione, sicchè talvolta la complessità grafica della location e il raggrupparsi dei personaggi rendono difficile selezionare i bersagli o gestire le distanze. E' un fastidio che comunque capita di rado e con il quale si convive tranquillamente.
Graficamente parliamo di un gioco davvero delizioso, curato nei minimi particolari. Ogni location è altamente dettagliata e coloratissima, alcuni campi di battaglia stupiscono per la loro varietà e complessità visiva, e il piacevole fondale animato è solo uno dei tanti elementi visivi implementati da Square Enix per rendere l'esperienza ancora più gradevole. Gli sprite dei vari personaggi e mostri sono di grandi dimensioni, dettagliati e ottimamente animati, alcuni occupano anche più di una singola "casella", una novità per la serie che contraddistingue così i nemici più minacciosi e letali. La varietà di effetti grafici relativi alle varie magie e abilità è enorme e i risultati sono incantevoli: dagli efficacissimi effetti luce collegati anche alle magie più banali, fino a spettacolari effetti tridimensionali nel caso delle evocazioni più potenti. Il dettaglio è davvero alto e la cura riposta in questo aspetto del gioco è veramente lodevole.
Accompagna il tutto la colonna sonora decisamente tradizionale della serie, composta infatti ancora una volta da Hitoshi Sakimoto, che aveva già curato la parte musicale di Final Fantasy XII e Final Fantasy Tactics Advance. I brani di Final Fantasy Tactics A2 riprendono quindi quelli del prequel e del dodicesimo capitolo su PlayStation 2, in qualità di remix o trasposizioni più o meno complete, con l'aggiunta di tracce inedite mai invasive, principalmente dal tono solare e spensierato, a fare da contorno ai combattimenti o ad alcune sequenze narrative.

Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione
Final Fantasy Tactics A2: Grimoire of the Rift - Recensione

Final Fantasy Tactics A2 è un gioco estremamente bilanciato: si può sviscerare progredendo in relazione al tempo e agli sforzi impiegati o giocarlo più liberamente, risolvendo le missioni narrative e procedendo senza approfondire troppo le splendide meccaniche inventate da Square Enix per l'occasione. Una possibilità piuttosto remota: è veramente difficile non restarne assuefatti. E' un peccato che la componente narrativa sia stata così poco curata, il corpo ludico infatti è praticamente esente da difetti, estremamente longevo e profondo, ma le lacune del plot alla lunga rendono la risoluzione delle quest un'azione ripetitiva. E tuttavia ce n'è per tutti i gusti, e gli amanti dei giochi di strategia a turni non dovrebbero proprio lasciarselo sfuggire. Poteva essere il Final Fantasy Tactics perfetto, adesso non resta che aspettare un sequel che mantenga questa straordinaria qualità ludica integrandola con una storyline all'altezza.

Pro

  • Gameplay vario, profondo e coinvolgente
  • Tecnicamente ottimo
  • Longevità assicurata
Contro
  • Trama lacunosa
  • Sporadici intoppi con la telecamera fissa
  • Non è stato tradotto in italiano