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Full Spectrum Warrior

Otto uomini, una missione: mantenere la pace in un Paese martoriato fino a poco prima dalla guerra e riuscire a tornare a casa vivi. Magari con il vostro aiuto!

RECENSIONE di Massimo Reina   —   01/06/2006
Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior

Essendo la versione "casalinga" di un simulatore strategico-d'azione militare sviluppato direttamente per l'esercito americano, Full Spectrum Warrior basa gran parte del proprio gameplay sulla pianificazione di tattiche più o meno efficaci e sulle strategie mirate al conseguimento dell’obiettivo primario piuttosto che sull’immediatezza e sullo “spara e ammazza” caratteristico di altri titoli simili, anche se ad essere onesti tale meccanismo di gioco viene, come vedremo più avanti, messo a dura prova da alcune imperfezioni nel concept stesso. Tuttavia, per facilitare in parte il compito del videogamer e non costringerlo quindi a ripetere sequenze troppo lunghe dopo un eventuale dipartita, Pandemic Studios ha introdotto un valido sistema di check-point delle missioni che spezza i livelli intelligentemente. In questo modo è stato eliminato quello che poteva rivelarsi fin da subito un grosso problema dato il livello di difficoltà intrinseco del gioco che, almeno alle prime partite, vi porterà spesso a morire quasi subito all’inizio di ogni missione.

Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior

Otto uomini divisi in due team chiamati rispettivamente Alpha e Bravo, dovranno affrontare diversi obiettivi in un ambiente fortemente ostile, per venire a capo dei quali sarà fondamentale pianificare al meglio le azioni da compiere in gruppo. Peccato però che parte di questa fase venga minata all’origine dalla scarsità dell’armamentario in nostro possesso e da una IA dei nostri compagni non eccelsa. Il set di armi a nostra disposizione è infatti limitato ad un fucile d'assalto, ad un lancia granate, alle bombe a mano e a dei fumogeni, il che costringe di fatto il giocatore a poter contare su pochissime strategie in fase di attacco, limitando quindi l’elemento chiave di questo tipo di giochi, e cioè la pianificazione dell’azione studiata e curata sotto ogni piccolo aspetto in rapporto alla missione. Gli uomini sotto il nostro controllo, contrariamente ai nostri avversari, sono un tantino lenti di comprendonio e di conseguenza tardano nell’eseguire i compiti a loro assegnati. Talvolta tendono a perdere troppo tempo nel disporsi prima di aprire il fuoco, mettendosi quindi in condizione di essere facili bersagli per i cecchini nemici e riducendo la capacità di reazione dell’intero team.

Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior

La longevità purtroppo è un altro tallone d’Achille di questo titolo. Essa infatti non è particolarmente elevata anche se i programmatori hanno inserito appositamente per questa versione Ps2 tre missioni aggiuntive giocabili una volta superata la modalità principale. Fortunatamente nel gioco è presente un’ opzione per il gioco online che consente di giocare in cooperativa sul web la modalità principale affidando i due team al controllo di due giocatori. Full Spectrum Warrior appare abbastanza convincente invece per quanto concerne l’aspetto estetico e quello sonoro. L’engine grafico è valido e riesce, senza rallentamenti evidenti o problemi di fluidità eccessiva anche nelle situazioni più complicate, tranne in qualche caso sporadico, a mostrarci scenari e personaggi dettagliati e credibili. Le texture, infatti, sono ben curate e la palette di colori è quanto più vicina possibile a quella vera di ambienti desertici e affini, il tutto valorizzato da effetti di luce i quali, pur non raggiungendo come numero e realizzazione quelli dell’uscita per Xbox, sono comunque in grado di donare ai livelli un'atmosfera assolutamente realistica.

Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior

Il comparto audio, come anticipato, non è da meno. Esso può infatti contare su musiche di buona fattura ed effetti sonori molto curati fino ad un parlato ottimamente doppiato. Viceversa, qualche perplessità la lascia la fisica del gioco. Tecnicamente non è male, ma appare un tantino limitata specie se si tiene conto del fatto che l’interazione con alcuni elementi delle varie aree è incompleto, in quanto è quasi impossibile ad esempio deformare o danneggiare determinati oggetti quasi fossero costituiti di una materia speciale… Ecco quindi che una granata lanciata contro una finestra si limiterà ad annerire la parete, oppure un colpo di fucile indirizzato verso un bidone lascerà solamente un buco, senza nessuna ammaccatura…

Full Spectrum Warrior
Full Spectrum Warrior
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Commento

Full Spectrum Warrior non può certamente essere definito come lo stato dell’arte dei simulatori di guerra per questa generazione di console. Tuttavia, nonostante qualche difetto, il titolo Pandemic Studios ci ha in parte sorpresi positivamente per il buon grado di realismo che sa offrire durante le varie sessioni di gioco. Certo, in giro c’è di meglio, ma crediamo che tutto sommato questo gioco non sia poi così male e che, con qualche miglioria inevitabile, un eventuale prossimo episodio per Ps2 possa rendere più appetibile, completo e divertente l’esperienza videoludica di ogni appassionato del genere.

    Pro:
  • Buon livello simulativo.
  • Grafica e sonoro ok.
    Contro:
  • Fisica e IA da rivedere.
  • Poco longevo.
  • Numero di armi limitato.

Il genere dei giochi basati sulle azioni militari compiute da reparti specializzati di forze armate realmente esistenti è decisamente è ultimamente abbastanza sfruttato dai programmatori di varie software house anche su console. Dopo aver spopolato quasi esclusivamente su Pc, infatti, stiamo assistendo quasi ad un vero e proprio boom nel settore anche sulle nostre amate “macchinette da gioco”. Sviluppato da Pandemic Studios, FSW è dunque l'ennesimo titolo del genere che si pone l’obiettivo di simulare, più o meno realisticamente, il comportamento di un gruppo di soldati scelti in una qualche missione bellica, in questo caso nel difficile compito di portare la pace in un Paese in guerra dal nome fittizio di Zekisthan. L'impatto iniziale con il gioco da subito l’idea del buon grado di realismo che ci aspetterà successivamente. Il videogamer è obbligato infatti a svolgere una fase di training estremamente curata e difficile, ma necessaria per impadronirsi, o provare a farlo, del controllo dei propri uomini attraverso i molteplici comandi di gioco. Rispetto ai prodotti tipici del genere, infatti, Full Spectrum Warrior si distingue per un sistema di controllo per così dire “atipico”, un tantino ostico all’inizio, ma abbastanza funzionale una volta padroneggiato. Il controllo sugli uomini avviene in maniera indiretta, tramite un cursore del tipo di quelli utilizzati nei giochi di strategia, attraverso il quale si decide il punto d'arrivo delle truppe e si passa poi all'ordine successivo. Mentre quello sul proprio personaggio avviene in maniera “classica”.