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Globetrotter

Vi piace viaggiare il mondo? Avete una cultura incredibile? Dimostratelo con Globetrotter, il videogioco che vi permetterà di provare quanto detto poc'anzi. 4000 quesiti, 4000 fotografie fatte in tutto il mondo e 1000 missioni fotografiche vi aspettano nel titolo distribuito da Visionpark e testato dal viaggiatore Latin Lover.

RECENSIONE di La Redazione   —   15/06/2001
Globetrotter
Globetrotter

In giro per il mondo!

Globetrotter è un videogioco creato dalla Deadline Games e distribuito da Vision Park nella quale nei panni di un baldo giovanotto o di una simpatica ragazzuola, dovrete scalare le vette del Globetrotter Club, diventandone il presidente, nonostante all’inizio non siate assolutamente nessuno. Si parte da Roma con l’incarico di fare le foto a qualche posto celebre della nostra bellissima capitale ma è solo l’inizio: se la vostra scalata al successo andrà come si deve, arriverete anche in sperdute isole orientali, girerete l’America e tanto altro ancora. Le vostre foto, il vostro impegno, verranno ben ricompensati ma attenzione a vari fattori: la stanchezza in primis. Per spostarvi da una parte all’altra della città, soprattutto ai vostri esordi, dovrete fare molta strada a piedi (sulla mappa di ogni città), quindi stancandovi. Perdendo energie, di notte sarà difficile sfuggire a qualche malintenzionato o avrete bisogno di riposarvi in un albergo se il jet lag vi avrà sfiancato. Mentre camminerete qua e là usciranno delle icone sulla mappa che vi permetteranno, a seconda del simbolo recante su tali icone, di recuperare energie o denaro, peccato che non sia una cosa molto facile: finchè state a Roma le domande non saranno irresistibilmente difficili ma quando arrivate, chessò, nelle isole Galapagos, sarà difficile che sappiate tutto sulla religione, città, ect.

Globetrotter
Globetrotter

In giro per il mondo!

Purtroppo finchè si parla della nostra arte, delle nostre città e via dicendo, non subentra la frustrazione ma a poco serve il numero complessivo di domande (4000) se la stramaggioranza di noi italiani darà risposte a caso nel 70% abbondante dei casi! Certo, chi persisterà si sarà fatto una cultura non indifferente ma conoscendo il popolo videoludico italiano, ben pochi spenderanno il famigerato centone per Globetrotter. Ancora, l’idea di visitare (per ora virtualmente) posti che magari si spera di andare in futuro alletta, ma bisogna vedere per quanto e con quanta intensità. Dopo un po’ che avrete iniziato subentra anche l’aspetto economico: si va in albergo per il relax 8se localizzato, o meglio, andati sopra la sua icona sulla mappa), si usa l’aereo per arrivare prima sul posto di lavoro (ci sono persino metro e taxy) e via dicendo. Le domande in genere vengono accompagnate da belle fotografie fatte in tutto il mondo e sono 4000 anch’esse mentre le missioni fotografiche sono un centinaio. Graficamente era ovvio che non ci si doveva aspettare granchè quindi con un P2 di fascia media, 64 mb di ram, scheda video accellerata da 4 mb(oh!) e 200 mb di spazio su disco rigido si gioca già benone. La longevità si dovrebbe assestare su una sessantina di ore, “upgradabili”scaricando dal sito del produttore missioni extra, che per ora latitano.

Globetrotter
Globetrotter

Che si fa?

Non so quanto un prodotto di questo tipo possa accalappiare l’attenzione del videogiocatore medio… non è un brutto gioco, il fatto è che non so neanche se definirlo un videogioco, nel senso stretto imposto da noi stessi videogiocatori. Non esiste, che io sappia, un demo giocabile di Globetrotter, quindi consiglo gli interessati di provarlo se titubanti, potrebbe rivelarsi una sorpresa…

Per veri uomini di cultura!

Prima ancora che console, pc, cartoni animati giapponesi invadessero una considerevole quantità di tempo del sottoscritto, le ore di svago tra un’interrogazione e l’altra alle scuole medie venivano passate giocando ai più svariati giochi di tavola di cui avevo (non so più dove siano, sigh) una più che discreta collezione. Tra questi spiccava il Trivial Pursuit che personalmente odiavo, al contrario di una quantità sterminata di persone che lo hanno consacrato come campione di vendite in detto settore. E’ vero, per me andare a scuola ai tempi era quasi un obbligo imposto dalle alte sfere familiari ma andando avanti le cose sono cambiate drasticamente, tanto che manca poco che prima di andare a dormire mi legga un canto della Divina (aggettivo aggiunto solo in seguito dal Boccaccio) Commedia di Dante, per puro diletto non certo per esame imminente. Tutto questo preambolone è servito per introdurre la fascia di videogiocatori che potrebbero sentirsi attirati dal qui presente Globetrotter, di certo non appetibile da chi cerca solo dungeon da esplorare, mostri da massacrare o preferisce passare il suo tempo in un arena fraggando allegramente i propri amici.