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Grandia 2: RPG a colori

RECENSIONE di La Redazione   —   23/04/2002

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Lasciate perdere queste fandonie: affrontando Grandia II senza pregiudizi è possibile scoprire e rivalutare un genere che ha visto purtroppo ben pochi esponenti convertiti per Pc e magari diventare in futuro degli appassionati.
Vediamo il perché.

PARTIAMO DAL PRINCIPIO

Grandia è originariamente un titolo sviluppato per console, che ha conosciuto il grande successo presso il pubblico della Playstation. Il primo titolo della saga non è apparso su Pc, mentre fortunatamente il suo seguito, dopo essersi incarnato nelle varie versioni per le console d'ultima generazione, può trovare posto nei nostri bei scatoloni grigi.
Il gioco, così come i vari Final Fantasy, non presuppone la conoscenza della trama dei precedenti episodi per essere giocato, ed è quindi possibile affrontarlo senza paura di perdersi qualche particolare collegamento. Entrare nella trama del gioco è un processo naturale e non traumatico, infatti gli eventi e la storia ci vengono poco a poco rivelati col procedere del gioco, mentre apprendiamo i rudimenti del sistema di controllo e del regolamento.

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PARTIAMO DAL PRINCIPIO

L'eroe e protagonista della situazione è Ryudo, un giovane con i tratti somatici dell'eroe standard dei manga (per intenderci: Pegasus nei cavalieri, Tetsuya in Mazinga, Rubber in Nepiege etc). Capelli arruffati, tanta ironia, impaccio con le donne e la religione ma soprattutto molta determinazione nel portare a termine i suoi incarichi di mercenario.
Intorno a lui iniziano ad orbitare una serie di personaggi molto interessanti, dalla ragazza pia e devota alla provocante indemoniata "leggerina" (vestita oltretutto in maniera succinta e provocante, è ovviamente la nostra preferita a prescinedere dalla sua etica).
Ogni protagonista del gioco ha il pregio di avere una profonda caratterizzazione psicologica ottenuta attraverso dialoghi all'apparenza banali ma in realtà molto ben costruiti. Emblematici sono i momenti il cui il party di gioco si riunisce a cena ed il giocatore può decidere chi fare parlare e chi fare rispondere.
Nella finestrella dove appaiono i dialoghi ci sono anche disegnati dei primi piani dei personaggi, grazie ai quali possiamo scorgere l'espressione degli stessi altrimenti insondabile dai modelli tridimensionali del motore grafico. La trama, ricca di colpi di scena, flashback e rivelazioni è presto ricondotta sull'eterna lotta tra il bene e il male, tema spesso abusato ma che riletto attraverso i sarcastici occhi di Ryudo appare molto più gustoso.

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Grandia II non è però un film d'animazione, e bisogna considerare la sua parte interattiva, il gioco per l'appunto. Il tutto si svolge in un mondo completamente tridimensionale e coloratissimo dove si muove Ryudo ed il suo party liberamente nelle varie locazioni.
Con un tasto si possono attivare le varie azioni precalcolate disponibili in un dato punto, oppure accedere al ricco menù di gioco dove è possibile, come in ogni rpg giapponese, controllare lo stato dei personaggi, l'inventario, gestire i potenziamenti e la crescita del gruppo, l'equipaggiamento e le magie. Tutti quelli che non amano gli “incontri casuali“ di mostri, spesso snervanti ed inutili (perfino capolavori del calibro di Final Fantasy 7 ne erano tristemente afflitti), saranno felici di sapere che i mostri in Grandia II sono visualizzati sulla mappa e sono quindi evitabili correndo o nascondendosi. Solo scontrandosi con questi direttamente si accede alle battaglie, vero cuore pulsante del gioco.

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Anche queste sono rappresentate graficamente in 3 dimensioni, ma qui la telecamera è indipendente dalla nostra volontà e decisamente più spettacolare. Chi conosce il sistema di un qualsiasi Gdr giapponese non dovrebbe avere grandi difficoltà ad assimilare quello di Grandia 2. Si aspetta il proprio turno e si decide il da farsi. Ci sono però un paio di trovate che aggiungono pepe al tutto, infatti dal momento in cui si impartisce l'ordine a quello in cui questo viene eseguito (sia per i mostri che per i personaggi giocanti) passà un po’ di tempo visualizzato dalla comoda barra in basso a destra. Se si viene colpiti (o si colpisce) durante questo breve lasso di tempo con un colpo del tipo “critical“ (utilizzabile al posto di quello base che fa un po’ più danni, il “combo“) l'azione impartita non viene eseguita.
Oltre alle mosse normali ci sono poi quelle magiche e quelle speciali. Le prime sono utilizzabili equipaggiando i vari personaggi con dei “semi“ contenenti le magie di un certo tipo, aggiornabili spendendo le “monete incantate“ guadagnate alla fine di ogni battaglia. Le mosse speciali, spesso le più spettacolari e devastanti, sono invece proprie di ogni personaggio e associate solo a lui e sono similmente migliorabili spendendo le "monete speciali".
Tutte queste cose si risolvono in una discreta quantità di scelte da effettuare che donano al gioco un certo spessore tattico.
Se un appunto si può muovere alle battaglie è forse la loro relativa facilità, infatti solo raramente ci si trova ad affrontare nemici di un certo spessore. Proprio in quelle occasioni il gioco da il meglio di sé e ci fa sentire coinvolti nella sfida.

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Grandia II rispetta la tradizione nipponica che prevede un misto di momenti d'azione ed altri di puro dialogo trama ed animazioni varie. Per fortuna la storia ed i personaggi del gioco risultano divertenti, per cui non ci si sente mai troppo frustrati dalle interruzioni al ritmo del gioco vero e proprio imposte dalle scenette.
Le battaglie scorrono piacevoli grazie a delle animazioni particolarmente pirotecniche che però non durano minuti interi come quelle dei vari Final Fantasy (qualcuno si ricorda il colpo segreto di Sephirot in FF7?). Il gioco insomma risulta divertente e di questi tempi non è un particolare da sottovalutare.
La grafica è ottima e decisamente superiore a quella del gioco su console (specie il confronto con la versione per PS2 risulta impietoso per il sistema di casa Sony, che pecca principalmente sui colori, che in questa conversione sono spettacolari). Il sonoro conosce invece alti e bassi, infatti se da un lato le voci dei personaggi e gli effetti sonori dei combattimenti sono superlativi, dall'altro le musiche appaiono spesso fuori luogo e poco appropriate. Un'allegra canzoncina tecno non è il miglior modo di scandire la visita in un villaggio dove intere famiglie muoiono di fame, concorderete.
Per quanto riguarda il sistema di controllo, è possibile buttare il mouse dalla finestra, infatti l'uso del topino di plastica non è nemmeno previsto dal gioco. Derivando tutti i comandi da quelli per console, il gioco è godibile soprattutto utilizzando un bel joypad. L'utilizzo della tastiera toglie un buon 50% al divertimento complessivo, anche perchè, per una volta, è veramente piacevole affrontare un gioco di ruolo spaparanzati su di una qualche superficie morbida (il sottoscritto ha optato per il letto) piuttosto che ingobbiti di fronte al monitor.

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Tutti i puristi del gioco di ruolo ovviamente non saranno ancora convinti della bontà di Grandia II, ma riflettete: ci sono le statistiche, c'è il party, c'è una bella trama (superiore a quasi tutte quelle dei gdr occidentali, ma non è una novità), ci sono le magie e le spade, ci sono tanti mostri e ci sono anche delle tattiche da usare per avere successo. Cosa volete di più? Non mi interessa nemmeno la risposta, Grandia II vi piacerà, e se ve lo dico io, buona camicia a tutti.

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PRESENTAZIONE: 8
Come sempre nessun appunto è possibile al "sense of wonder" nipponico. Tutto è carino, tutto è spettacolare, tutto è cinematografico. La presentazione del gioco, così come tutti i filmati è eccellente.

GRAFICA: 8
Colorato come un sacchetto di caramelle, Grandia II non è il miglior gioco su cui testare la vostra nuova scheda grafica, non presentando nessun effetto rivoluzionario. Tuttavia ogni cosa sembra essere stata fatta con coscienza e le locazioni sono state disegnate veramente bene ed in maniera fantasiosa, cosa non sempre scontata quando si ha a che fare con un motore tridimensionale.

SONORO: 6
Da una parte gli effetti sonori appropriati per ogni situazione e dall'altra la musica a tratti detestabile. In mezzo le voci dei personaggi, presenti poche volte ma bene.

GAMEPLAY: 9
A patto di possedere un joypad, il gioco è lodevole. Più tattico di un qualsiasi Final Fantasy (a parte l'inarrivabile Final Fantasy Tactics) e allo stesso tempo più piacevole da giocare. Il sistema è grosso modo il solito di un qualsiasi rpg giapponese, ma con qualche marcia in più. La rimozione degli incontri casuali e il sistema di combattimento raffinato sono le ciliegine che rendono gustosa questa torta.

VERDETTO FINALE: 85

Non passerà alla storia e non creerà nemmeno grandissime comunità di fans, ma chi lo giocherà ne serberà sempre un piacevole ricordo. Le uniche carenze evidenti in Grandia II sono i difetti. Piacerà ai videogiocatori in generale, così come ogni buon gioco dovrebbe fare. Lungo ed appassionante, nonostante la relativà facilità vi farà passare un bel pò di tempo curvi sulla tastiera (o sdraiati sul letto ^_^).

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SISTEMA SU CUI E' STATO TESTATO:
Processore K62 400
RAM: 128
Scheda video Voodoo3 16 mega

Incredibilmente anche su questo sistema datato il gioco non ha dato segni di grande rallentamento, nemmeno alle alte risoluzioni. Un applauso a chi l'ha convertito.

Flavio "Flx" Muci


LINK UTILI:
Sito Ufficiale
Publisher
Distributore italiano

Il mondo dei giochi di ruolo per computer è, come ben saprete, diviso in moltissimi settori, ognuno dei quali approfondisce un aspetto dell'esperienza. C'è però una divisione particolarmente netta all'interno di questo microcosmo, rappresentata geograficamente dall'oceano Pacifico che separa l'America ed il Giappone e le loro rispettive scuole di pensiero.
Sono tradizionalmente pochi i punti in comune tra questi due modi di intendere gli rpg, che differiscono nel modo di sviluppare la trama, nella caratterizzazione dei personaggi, nei combattimenti e nell'interfaccia. Si potrebbe quasi dire che la sola cosa ubiquitaria sia il processo di crescita dei protagonisti che è il fondamento di qualunque gioco di ruolo.
L'approccio diverso alla materia porta spesso i puristi dell'rpg all'occidentale a snobbare completamente tutti i titoli sfornati dal paese del Sol Levante, o peggio, ad etichettarli superficialmente come "roba da bambini" o "gioco da console". Leggendo alcune recensioni apparse su siti americani (ed italiani) di Grandia II (che è, come avrete intuito, un alto esponente della scuola nipponica di giochi di ruolo) ho potuto rileggere tutto il campionario di luoghi comuni sull'argomento. Più d'uno metteva fra i difetti del gioco un fantomatico "prodotto non adatto ai personal computer", altri, ancor meno fantasiosi, scrivevano la frase più scontata che si possa incontrare sulle riviste di videogiochi: la terribile "piacerà soltanto agli appassionati del genere".