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Hitman 2, la recensione del videogioco stealth di IO Interactive

Dopo il successo della prima stagione, il titolo di IO Interactive torna con un nuovo capitolo che spinge ancora di più sulla libertà d'azione. Ecco la nostra recensione di Hitman 2

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   08/11/2018

Hitman 2 riprende le avventure dell'Agente 47 esattamente da dove le avevamo lasciate al termine della precedente stagione. Lo fa adottando una formula diversa, però: non più a episodi, bensì con un pacchetto iniziale che include sei missioni, collegate l'una all'altra attraverso cutscene a cui viene affidata la componente narrativa dell'esperienza, e due modalità multiplayer inedite, il Ghost Mode competitivo e la cooperativa di Sniper Assassin. In verità i download separati della versione digitale del gioco rivelano come gli autori abbiano probabilmente pensato in origine un approccio episodico anche per questo nuovo capitolo, ripiegando su di una pubblicazione in formato tradizionale forse per via degli accordi stretti con Warner Bros., subentrata a Square Enix nel ruolo di publisher. Quale che sia la verità dietro la sua genesi, il titolo offre esattamente ciò che ci si aspettava: un'azione stealth parecchio sfaccettata, una grandissima cura per gli scenari e una libertà d'azione ancora maggiore rispetto al passato.

Nuova Zelanda e Miami

Divenuto una vera e propria piattaforma, più che un videogame nella sua accezione più classica, il franchise di Hitman non può ovviamente prescindere da un set di mappe che sia al contempo consistente e affascinante, e che sappia raccontare al proprio interno delle storie interessanti. Anche in questo caso l'Agente 47 ha fatto centro, introducendo tuttavia poche novità, classificabili per lo più come sfumature, rispetto alla prima stagione. Completato eventualmente il caro vecchio tutorial della nave da crociera, la campagna di Hitman 2 ci porterà innanzitutto a Hawke's Bay, in Nuova Zelanda, dove faremo visita a una splendida casa sulla spiaggia, prima con il compito di raccogliere informazioni e poi di eliminare un obiettivo ben protetto da un'ampia scorta.

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Aggirato l'edificio ed eliminate tutte le telecamere di sicurezza, dovremo procurarci un attrezzo per mandare in cortocircuito l'apertura elettrica del garage e da lì penetrare nella proprietà, ricorrendo all'istinto per individuare gli oggetti interagibili e gli eventuali segreti nascosti nella struttura. Un'idea, quest'ultima, che purtroppo non viene richiamata nelle altre missioni. Dopodiché sarà la volta dell'ormai celebre mappa ambientata a Miami, con l'enorme autodromo che avremo l'obiettivo di esplorare alla ricerca di un magnate e di sua figlia, entrambi coinvolti in un traffico d'armi ad alta tecnologia che ha già fatto tantissime vittime innocenti. Per entrare nelle varie zone avremo bisogno di diversi travestimenti, ma anche di un certo intuito per individuare scale, ponti e sottopassaggi, visto che i due bersagli si trovano in luoghi molto distanti fra loro. Questo primo scenario statunitense colpisce per gli splendidi colori e la complessità delle strutture, ma anche e soprattutto per la straordinaria abbondanza di personaggi non giocanti che popolano l'ambientazione: uno dei punti di forza del Glacier Engine, che riesce a gestire con apparente tranquillità una mole enorme di poligoni.

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Santa Fortuna e Mumbai

La mappa colombiana di Santa Fortuna ci vedrà seguire le tracce di un "serpente a tre teste", ovverosia i tre capi di un'organizzazione che opera nel mercato della droga. Avvicinarli non sarà semplice, ma esplorando l'ampio villaggio si potrà carpire informazioni preziose, sbloccando le sottotrame che ci consentiranno di arrivare in maniera relativamente comoda in prossimità delle nostre potenziali vittime. Capiterà dunque di dover intossicare un noto tatuatore e prendere il suo posto per lasciare un segno indelebile su una delle vittime, oppure di sostituirci a un trafficante di droga e presentare la nostra merce (opportunamente "modificata") a un boss, per poi farlo fuori una volta lontano da occhi indiscreti. Molto distanti da quelle di Santa Fortuna sono invece le atmosfere di Mumbai, una città densamente popolata che viene rappresentata nel gioco in maniera molto convincente, con strade piene zeppe di persone e una serie di situazioni molto articolate per l'individuazione di uno dei bersagli e l'eliminazione di tutti e tre.

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Non solo travestimenti: dovremo ricordarci delle frasi pronunciate da alcuni personaggi, ma soprattutto fare molta attenzione a trovare luoghi appartati dove tramortire i personaggi giusti, rubarne gli abiti e depositarli in una cassa o in un armadio. Si potrà anche improvvisare, restando però nel solco di questi meccanismi: in caso di avvistamento, recuperare non sarà affatto semplice ed emergeranno i limiti sistematici di un'esperienza stealth che abbraccia per forza di cose un'impostazione votata al trial & error. I frequenti salvataggi automatici e la possibilità di crearne rapidamente di manuali, del resto, strizzano l'occhio proprio a questo aspetto del gioco, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista del ritmo. Certo, è anche vero che inanellare le mosse giuste al primo colpo ed evitare di farsi scoprire restituisce grandi soddisfazioni, ed è proprio su questa particolare impalcatura che si poggia il fascino di Hitman.

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Whittleton Creek e l'Isola di Sgail

Le ultime due missioni della campagna presentano situazioni molto differenti. Nel primo caso l'Agente 47 dovrà eliminare un vecchio signore e l'agente incaricato di proteggerlo, nell'ottica di un quartiere tipicamente americano, una sorta di isola felice in cui però non tutto è come sembra e dietro ogni passante può celarsi un poliziotto sotto copertura. Parliamo dunque di case sicure, di un programma di tutela per testimoni importanti e, ancora una volta, della capacità di carpire le storie giuste per sfruttarle a proprio vantaggio. Una volta atteso all'interno di uno degli edifici presidiati, eliminare l'agente speciale non sarà complicato, magari tirando fuori la cara vecchia pistola silenziata.

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Più rognoso, invece, occuparsi del suo protetto fra travestimenti, distrazioni e allarmi antincendio per far sì che la scorta rompa un po' le righe, esponendosi. La mappa dell'Isola di Sgail conclude degnamente questa selezione iniziale, portandoci a visitare un'enorme fortezza medievale in cui si sta svolgendo un affollato ricevimento. Ci sono zone dello scenario precluse agli ospiti, che richiederanno dunque un adeguato travestimento, e tante subquest interessanti, specie le tre storie che ci consentiranno di avvicinare i bersagli finali, due da eliminare e uno da estrarre in sicurezza. Le affascinanti architetture della location si aprono in alcuni casi a simpatiche sezioni platform, consentendoci di seguire percorsi alternativi e donandoci anche una grande libertà d'azione.

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Modalità di contorno

Le sei mappe di Hitman 2, giocabili in maniera indipendente oppure in sequenza all'interno della campagna, puntano sulla rigiocabilità come elemento fondamentale: oltre ai tre livelli di difficoltà selezionabili (di default troverete attivo quello intermedio, "professionista", che ci è sembrato adeguato in termini di sfida e realismo), a ogni completamento sbloccherete una quantità variabile di achievement e di opzioni che potranno rendere leggermente diverso ogni playthrough, premiando la fantasia e la capacità di improvvisare nell'arte dell'uccisione.

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Il divertimento non si esaurisce dunque nella manciata di ore necessarie per portare a termine la campagna una prima volta, o quantomeno non è certo questo il modo ideale di godere dell'esperienza confezionata da IO Interactive. Detto ciò, nel pacchetto sono presenti anche delle modalità di contorno, alcune delle quali inedite. Non mancano ovviamente i contratti, con la possibilità di creare combinazioni pressoché infinite di scenari, obiettivi e condizioni, per poi condividerle con la community; e verranno introdotti gli ormai classici Bersagli Elusivi, a cominciare dall'Immortale, interpretato da Sean Bean. Infine, sono presenti due opzioni a base multiplayer, una cooperativa e una competitiva.

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La prima, Sniper Assassin, è esattamente quella che abbiamo provato con la beta, alcuni mesi fa: sulla mappa austriaca di Himmelstein, ci viene chiesto di imbracciare il fucile di precisione ed eliminare dalla distanza tre obiettivi, nonché la maggior parte delle loro guardie, procedendo alle uccisioni nella maniera più "silenziosa" possibile, da soli o insieme a un amico con cui dividersi i bersagli. Il problema è appunto il fatto che non c'è alcuna novità rispetto alla già citata beta, e per il momento mancano ulteriori mappe. Il Ghost Mode, ancora in beta, parte da un concetto interessante, una gara di cinque eliminazioni fra due giocatori che si muovono nello stesso scenario, allo stato attuale solo quello di Miami, senza però condividerlo davvero. La formula funziona discretamente bene, ma viene a noia con molta rapidità, ponendo questa modalità come un extra simpatico ma tutt'altro che imprescindibile.

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Trofei PlayStation 4

Includendo anche tutte le mappe della prima stagione, Hitman 2 vanta la bellezza di 118 Trofei. Gli achivement di base ruotano attorno al completamento del tutorial e dei primi contratti, dopodiché ci sono le azioni specifiche per ognuna delle mappe incluse nel pacchetto, che vanno ad aggiungersi al già sfaccettato sistema di obiettivi che caratterizza l'esperienza e ne enfatizza il grado di rigiocabilità.

Realizzazione tecnica

Ci sono momenti davvero evocativi in Hitman 2, e non c'è dubbio che gli sviluppatori abbiano curato in modo maniacale le ambientazioni del gioco, disegnandole con grandissima cura, senza lasciare nulla al caso e offrendo degli spaccati credibili, che sfruttano al meglio la forza bruta del Glacier Engine per rappresentare enormi quantità di persone che però non fanno da mero sfondo alle missioni, bensì svolgono un ruolo attivo nelle meccaniche stealth, assistendo eventualmente alle nostre eliminazioni, fuggendo a gambe levate in caso di pericolo, chiamando la sicurezza e così via. Il grado dell'intelligenza artificiale e del realismo non si spinge oltre un certo limite, anche perché in un contesto verosimile la maggior parte delle nostre azioni si bloccherebbe di fronte a una serie di problematiche insormontabili: guardie che si svegliano dopo essere state messe a tappeto, chiamano i rinforzi e assediano la zona, rendendo impossibile continuare la partita se non caricando un precedente salvataggio, ad esempio.

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Le architetture e il design dei livelli sono dunque le colonne portanti del comparto tecnico di Hitman 2, ma anche l'effettistica ha qualcosa da dire e la gestione delle luci crea momenti molto suggestivi. Dalle opzioni è possibile bloccare il frame rate a 30 fotogrammi oppure lasciarlo sbloccato, godendo così di grande fluidità durante le fasi meno complesse dal punto di vista visivo, al netto di qualche calo nelle situazioni più stressanti, che però non scendono mai sotto il livello di guardia. Le linee di dialogo non sono tantissime ed è dunque un peccato che non si sia scelto di localizzare il gioco completamente in italiano, lasciando le pur ottime interpretazioni in inglese e traducendole con dei sottotitoli (dalle dimensioni regolabili, per fortuna), mentre la colonna sonora accompagna con un piglio cinematografico, molto coinvolgente e ispirato, i passaggi narrativi della campagna.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 59,90 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (62)
7.7
Il tuo voto

Hitman 2 è esattamente ciò che ci aspettavamo: un titolo profondo e sfaccettato, che non rivoluziona in alcun modo la recente connotazione del franchise ma si diverte a testare i limiti del genere stealth e pone la rigiocabilità delle missioni, con tutto ciò che ne consegue in termini di achievement e situazioni, come un ingrediente fondamentale e imprescindibile dell'esperienza. Chi ha apprezzato la prima stagione si divertirà senz'altro con le nuove mappe, davvero belle e curate in ogni dettaglio, ma difficilmente impazzirà per le modalità multiplayer, che al momento costituiscono un contorno dal valore soltanto simbolico.

PRO

  • Mappe enormi e molto belle
  • Ampia libertà d'azione
  • Ottima realizzazione tecnica

CONTRO

  • Poche novità rispetto alla prima stagione
  • Modalità multiplayer di scarso impatto
  • Il trial & error tende a spezzare il ritmo