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Intel Core i9-11900K: la recensione del nuovo processore top di gamma

La recensione del Core i9-11900K, il nuovo top di gamma per desktop di Intel

RECENSIONE di Mattia Armani   —   30/03/2021

La recensione dell'Intel Core i9-11900K ci mette di fronte al nuovo modello di punta dei processori desktop Intel, araldo di un'architettura sviluppata a 10 nanometri e costruita ancora a 14 nanometri per avere la certezza di raggiungere frequenze elevate. Parliamo infatti di 8 core e 16 thread spinti fino a 4.8 GHz e di singoli core in grado di toccare i 5.3 GHz sfruttando la tecnologia Thermal Velocity Boost. Si presume quindi l'utilizzo di un raffreddamento di buon livello per una soluzione del genere, anche se tra cambio di architettura e rinuncia a due core possiamo anticipare che si tratta di un processore più facile da sfruttare del Core i9 10900K.

Nuova architettura, processo produttivo collaudato

Il nuoto processore top di gamma Intel per il segmento desktop consumer
Il nuoto processore top di gamma Intel per il segmento desktop consumer

Basato su architettura Rocket Lake-S, il Core i9 11900K è figlio, come anticipato, di core Willow Cove sviluppati a 10 nanometri e molto simili ai core Sunny Cove delle CPU Ice Lake. Ma Intel ha deciso di realizzare comunque la CPU con il processo produttivo a 14 nanometri ed è da qui che dipende la rinuncia a due core. Ingrandendo alcune componenti è stato infatti necessario tornare a un massimo di 8 core per fare posto alla GPU Intel Xe, come abbiamo già visto forte di un incremento effettivo in prestazioni di circa 50 punti percentuali rispetto alla nona generazione di GPU integrate Intel.

Ma l'utilizzo di transistor ormai estremamente familiari per Intel ha permesso agli ingegneri di mantenere le stesse frequenze di punta della generazione precedente, a quanto pare non ancora possibili con il nuovo processo produttivo. Da qui la combinazione di un'architettura che mette in campo un incremento di IPC del 19%, legato in gran parte a quanto abbiamo già visto con Ice Lake, con clock che arrivano a 5.2 GHz sul singolo core e 4.7 GHz su tutti i core. E senza Thermal Velocity Boost che, aggiunto all'equazione automaticamente con un dissipatore all'altezza, permette al top di gamma dell'undicesima generazione di CPU Intel di spingersi fino a 5.3 GHz di picco e 4.8 GHz su tutti i core in contemporanea. Cala invece la frequenza base, che scivola fino a 3.5 GHz, ma non cambiano i il PL1 e PL2, rispettivamente fissati a 125 e 251W, con un limite di 177W in mancanza di una dissipazione adeguata.

La promessa del Core i9 11900K è quella di non far rimpiangere la potenza bruta del Core i9 10900K grazie un netto incremento dell'IPC che va a migliorare le prestazioni single core e di conseguenza quelle multi-core. Merito, l'abbiamo detto, delle migliorie dei core Sunny Cove che ritroviamo nei core Willow Cove forti di una nuova branch prediction, di una cache più ampia e di migliorie pensate per ridurre le latenze interne, fondamentali per aumentare le istruzioni per clock. Inoltre il supporto nativo per la memoria sale a 3200 MHz e con la nuova architettura l'incremento del clock della RAM ha, come vedremo sul campo, un maggior impatto sulle prestazioni. Infine non è da trascurare l'incremento in quanto a connettività. L'11900K mette in campo il PCIe 4.0 con 4 linee in più per la CPU, supporto per lo standard Thunderbolt 4.0 e USB 3.2 Gen 2 con velocità di trasferimento fino a 20 Gbps.

Il nuovo chipset

Si torna a 8 core e 16 thread di massimo, ma con un incremento IPC del 19%
Si torna a 8 core e 16 thread di massimo, ma con un incremento IPC del 19%

I processori Intel di undicesima generazione sono retrocompatibili con le schede madri Z490 e H470, con la garanzia per alcuni modelli del pieno supporto per PCIe 4.0, overclock della memoria migliorato e tecnologia Resizable-BAR che permette al sistema di accedere a tutta la memoria delle schede video di ultima generazione, sia AMD che adesso NVIDIA, garantendo incrementi prestazionali con diversi videogiochi. Ma la nuova serie di processori Rocket Lake-S gode ovviamente del pieno supporto di un'intera nuova famiglia di chipset a partire dall'H510, più limitato da ogni punto di vista ma più economico. Sopra troviamo invece i B560 e H570, privi di overclock della CPU ma per la prima volta equipaggiati con tutto il necessario per l'overclock della memoria che tra l'altro gode di un boost notevole con i nuovi processori della serie 11. Ed è possibile sfruttarlo ovviamente con il chipset Z590, lo stesso della ASUS ROG Strix che abbiamo usato per la recensione, che garantisce la possibilità di sfruttare a fondo le nuove CPU Intel.

Da qui una particolare attenzione all'erogazione di energia e migliorie al raffreddamento. L'alimentazione della nuova ROG Strix Z590 è ancora una volta da 14+2 fasi, già sufficiente per la Z490 nel misurarsi con il 10900K overclockato, ma porta con se diverse ottimizzazioni legate al chipset oltre a un incremento nelle dimensioni del dissipatore che torreggia sul backpanel e contribuisce a conferire alla scheda un look più sobrio ed equilibrato. Notevole inoltre la connettività che comprende 10 porte USB di cui 8 sono di tipo USB 3.2 e includono due USB 3.2 Gen 2x2 Type C da 20 Gbps di banda. Non mancano inoltre Wi-FI 6E, HDMI 2.0, Display Port 1.4, connettività audio completa e ben 2 porte ethernet 2.5G.

La nuova versione del software Intel Extreme Tuning Utility
La nuova versione del software Intel Extreme Tuning Utility

Tra le migliorie dei nuovi processori Intel troviamo anche il il supporto nativo per la RAM a 3200 MHz per tutti i processori dal 11400T in su, contro i 2933 MHz della serie precedente, che fa parte del bagaglio di una scheda che spinge l'overclock massimo della memoria fino a 5333 MHz. L'overclock, tra l'altro, gode dell'evoluzione del software Intel Extreme Tuning Utility che consente di modificare il clock di memorie e CPU in tempo reale, da Windows. La nuova interfaccia risponde dell'evoluzione delle opzioni di overclock che comprendono parametri per singolo core, impostazioni per ritoccare il Thermal Velocity Boost e maggiori opzioni di modifica per la memoria, ora decisamente più influente sulle prestazioni del sistema. Risulta inoltre possibile ritoccare singolarmente ogni valore, inclusi quelli legati singolarmente alle istruzioni AVX 2 e AVX-512, senza i limitatori imposti in precedenza, cosa che promette agli smanettoni la possibilità di toccare nuovi record.

Sul versante della produttività, tra l'altro, troviamo la tecnologia Deep Learning Boost che sfrutta l'intelligenza artificiale per incrementare le prestazioni con determinate applicazioni. Parliamo di un aumento fino all'88% nel campo della creazione di video, con valori che vanno a superare del 38%, nel caso di MLPerf, quelli di un Ryzen 5900X. La tecnologia garantisce in diversi ambiti, come evidenziato da SYSMark, e fa il paio con migliorie all'audio sempre legate all'intelligenza artificiale, aprendo il sipario su prospettive decisamente interessanti per l'evoluzione delle prestazioni nel segno dell'intelligenza artificiale. Il numero nudo e crudo di core mantiene la sua importanza primaria nel calcolo multi-threaded, come ammesso dalla stessa Intel, ma come abbiamo visto con le schede video, lo sfruttamento dell'intelligenza artificiale ci mette di fronte a possibili sorprese future.

Prestazioni

Scheda madre ASUS ROG Strix Z590-E Gaming e memorie Corsair Vengeance RGB PRO
Scheda madre ASUS ROG Strix Z590-E Gaming e memorie Corsair Vengeance RGB PRO

Come configurazione di prova per i nostri benchmark abbiamo utilizzato una ASUS ROG Striz Z590-E Gaming WiFi combinata con 16 GB di memoria Corsair Vengeance RGB Pro da 3200 MHz e CL 16. Come GPU abbiamo utilizzato una Radeon RX 6700 XT, provata di fresco con le CPU della concorrenza, e come dissipatore uno Scyhe Mugen 5 RGB REV.B, tutto sommato economico ma pensato per tenere a bada CPU di fascia alta. Abbastanza, non a caso, per consentire al Core i9 11900K di girare a 4.8 GHz su tutti i core, senza alcuna traccia di thermal throttling, con 30 gradi di temperatura nel BIOS, 35 gradi nel desktop, 67 gradi sotto sforzo e 76 gradi in uno stress test da 10 minuti. Il tutto con 167W di consumo massimo e picchi effettivi di 5.3 GHz sui singoli core.

Abbastanza per procedere con piena fiducia verso in benchmark anche se prima abbiamo voluto verificare le affermazioni di Intel relativi ai benefici dello spingere la memoria a 3200 MHz. L'abbiamo quindi prima provata senza alcun overclock, ottenendo 11170 punti nel test 3D Mark Time Spy, ovviamente alla voce CPU, per poi selezionare il provilo XMP, ottenendo 12246 punti che corrispondono a un incremento di quasi 10 punti percentuali. Non abbiamo invece rilevato benefici evidenti nel test CPU-Z, ma parliamo comunque di punteggi elevati con 6666.9 punti nel test multi-thread che non sono i 7065 del 10900K, ma rappresentano un punteggio eccellente per un processore da 8 core. Siamo infatti dalle parti del Ryzen 7 5800X che viene superato nettamente in single thread, laddove l'11900K arriva a ben 714.4 punti contro i 660 del processore AMD. Fa quindi pesare un balzo single thread imperioso che passando al multi-thread permette al nuovo processore Intel di superare il 10900K in PassMark, con 26375 punti contro poco più di 24000. Non basta però a superare il 5800X che superando quota 29000 mantiene il vantaggio così come lo mantiene, sempre in multi-thread, in Cinebench R20.

Passando a Handbrake l'11900K si piazza tra il 10900K e il 5800X, con 167fps nella decodifica del nostro file 1080p da 3.7 GB. Perde invece entrambi in POV-Ray multi-thread ma vince a man bassa nel test single thread con un punteggio di 631.37 PPS single thread contro i 554 del 10900K e i 613 del 5800X. Fa quindi valere anche in questo caso il netto incremento in termini di IPC che promette grandi cose in gaming. Prima di verificarlo, però, siamo passati da 3D Mark, laddove il nuovo top di gamma intel si è fermato a 12246 punti, ottimi per un octa-core ma inferiori ai 13304 del 10900K. Dobbiamo però ribadire che si tratta di un processore da otto core in grado di arrivare a 27902 punti alla voce fisica del test 3D Mark Fire Strike, di poco inferiori ai 28400 di un processore da 10 core, spinto alle medesime frequenze, come il 10900K.

Passando ai giochi siamo partiti dai titoli con benchmark interni, ovviamente in 1080p con il massimo profilo grafico disponibile ma senza ray-tracing o altre tecnologie speciali attivate. Così facendo abbiamo ottenuto 106 fps in Godfall, 121.1 fps in DIRT 5, 258 fps in Wolfenstein Youngblood, 106.3 fps in Gears 5 e 128 fps in Watch Dogs. In gioco invece abbiamo toccato 170 fps con RAGE 2, 169 fps con Death Stranding, 168 fps con The Witcher 3, 85 fps con Cyberpunk 2077 e 106 fps con Metro Exodus. Ed è qui che abbiamo potuto fare un parallelo con il Ryzen 7 5800X con il processore Intel mette in campo un salto magari non vertiginoso ma sensibile rispetto al 10900K, agguantando il trono in gaming che rappresenta uno dei selling point principali dell'11900K.

Risulta comunque evidente un passo in avanti che arriva fino al 14% in Flight Simulator e che fa il paio con temperature tranquillamente gestibili da un dissipatore da 60 euro. Tanto da averci permesso di spingere la CPU in overclock a 5100 MHz su tutti i core, senza riscontrare alcun problema. Facendolo abbiamo registrato una temperatura di 82 gradi, tranquillamente gestibile, e un consumo di 231W, arrivando in CPU-Z a 7061 punti multi-thread e 720 in single thread. Punteggi ottimi considerando che si tratta di uno scenario tranquillamente utilizzabile tutti i giorni e che garantisce un ulteriore balzo anche in gaming, come evidenziato dai 169fps di The Witcher 3 che corrispondono a un guadagno di 1.8 punti percentuali. Tra l'altro spingendo il singolo core a 5.4 GHz, anche in questo caso senza grossi problemi e sempre con 82 gradi di temperatura, siamo riusciti a toccare quota 170 fps con un guadagno di 2.4 punti percentuali che suggerisce ulteriori margini di overclock per una CPU decisamente più avanzata ed equilibrata del 10900K, nonostante i due core in meno e il processo produttivo sempre a 14 nanometri.

Conclusioni

Prezzo 539 $

Multiplayer.it

8.7

Il Core i9 11900K non ha modo di ergersi al di sopra del 10900K in quanto a potenza bruta a causa dei due core in meno e in multi-thread deve fare i conti con lo scaling eccellente del Ryzen 7 5800X, ma svetta in quanto a potenza single thread con relativi guadagni in gaming che valgono la corona, seppur con un distacco inferiore al passato. Il tutto condito da PCIe 4.0, supporto per la Resizeable-BAR, temperature ben più gestibili, un balzo in avanti in quanto a connettività e buoni margini di overclock, tali da averci permesso di tenere senza alcun problema la CPU a 5.1 GHz su tutti i core, con un dissipatore ad aria di fascia medio-alta, senza alcun problema di throttling o stabilità. Non male per un top di gamma che non punta alla potenza bruta bensì a distinguersi come opzione a otto core valida a 360 gradi, con un occhio di riguardo specifico al gaming. Nel farlo però ci mette di fronte a un prezzo consigliato di 539 dollari, superiore di circa 50 dollari rispetto a quello del 10900K e sensibilmente superiore rispetto a quello del modello octa-core della concorrenza.

PRO

  • Prestazioni single core al top
  • Scatto in avanti rilevante in alcuni giochi
  • Temperature migliorate e buoni margini di overclock
  • PCIe 4.0 e overclock della memoria rivoluzionato

CONTRO

  • Prezzo rialzato nonostante i due core in meno
  • Non punta certo alla potenza bruta
  • Il processo produttivo si fa sentire sui consumi
  • Le linee PCIe del chipset sono di terza generazione