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Jeanne D'Arc - Recensione

La Pulzella d'Orléans fa il suo debutto del mondo dei videogiochi su PSP grazie a Level 5. Sacrilegio o missione compiuta?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   19/10/2007

E’ un periodo estremamente positivo per PSP, senza dubbio. Il redesign della versione Slim & Lite, pur avendo lasciato perplessi i più di fronte alla praticamente assoluta identità estetica con la prima versione, ha portato con sè invece una serie di migliorie tutt’altro che marginali, le quali sono state ben percepite dal pubblico -soprattutto nipponico- che ha premiato Sony con un volume di vendite da record. E allo stesso tempo anche sul fronte dei giochi appaiono sempre più spesso prodotti studiati appositamente ed esclusivamente per il portatile in questione, oppure conversioni comunque attente alle capacità dell’hardware. Restringendo il campo al genere dei J-Rpg strategici a turni, a breve distanza sono comparsi due prodotti perfetti esponenti dei filoni appena descritti; e così da una parte è stato pubblicato Final Fantasy Tactics: The War of the Lions, splendida riproposizione di uno dei migliori titoli dell’era Psx, dall’altra ha raggiunto i negozi Jeanne D’Arc, promettente produzione dell’affermato studio Level 5.

Jeanne D'Arc - Recensione
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Vive la France!

Ed è proprio di quest’ultimo che andremo a parlare in questa recensione, cercando di chiarire quante possibilità abbia di affermarsi sul capolavoro Square Enix. Come presumibile, la trama e lo stesso titolo citano Giovanna D’Arco, eroina francese del XV secolo la cui storia è stata tramandata e raccontata attraverso numerose forme d’arte e di letteratura nel corso degli anni. Effettivamente i videogiochi mancavano da tale lista, ma non sperate di utilizzare la PSP per farvi una cultura in vista dell’interrogazione di storia. Level 5 ha infatti tratto ispirazione dalla Pulzella di Orléans, ma introducendo elementi fantasy e sviluppando una trama originale condita da mostri e creature di fantasia. Resta comunque molto interessante il lavoro del team nipponico, che è riuscito a dare una propria interpretazione mantenendo componenti come la lotta contro gli invasori inglesi e soprattutto la componente spirituale e religiosa della protagonista, le cui azioni sono spesso e volentieri guidate da una Voce superiore. Questo ha consentito di sviluppare la personalità di Jeanne in maniera convincente, dando vita ad una eroina con cui è facile instaurare un legame emotivo durante tutte le circa 30 ore dell’avventura. Ma il gameplay si può ritenere ugualmente riuscito? La risposta è sì, senza dubbio. Level 5 è infatti riuscita nel compito di trovare un perfetto equilibrio tra tradizione e novità, andando a toccare solo marginalmente -ma in modo incisivo e convincente- una meccanica che per molti non necessita di modifiche sostanziali. E così chi ha giocato al già citato Final Fantasy Tactics o a Tactics Ogre o ancora a qualsiasi esponente tradizionale del filone non troverà difficoltà nell’entrare subito all’interno delle basi del prodotto di Sony. Si tratta quindi sostanzialmente di mandare sul campo di battaglia un numero prestabilito di personaggi e alleati, coi quali cercare di sconfiggere ogni nemico presente. I livelli, con pianta a forma quadrangolare limitata, sono divisi da una griglia di quadrati che costituiscono le zone in cui i personaggi si possono muovere sulla base dei comandi del giocatore. Tutto nella norma quindi per quanto riguarda le fondamenta, ma è nello sviluppo che la fatica di Level 5 trova lo slancio per imporre la sua qualità. La protagonista, assieme ad un gruppo di compagni, è infatti dotata di un bracciale capace in particolari condizioni di trasformare gli stessi in “super eroi” dotati di un maggiore potenziale offensivo sia per gli attacchi fisici che per le magie. Questo potere non è però infinito, ma al contrario viene esteso di un turno solo nel caso in cui si elimini un nemico; questo aspetto porta con sé quindi una ulteriore componente strategica dal peso fondamentale soprattutto nei livelli avanzati, in cui il numero di avversari richiede per forza di cose l’utilizzo oculato ed intelligente di tali poteri. Molto interessanti anche le “Burning Auras”; in sintesi, ogni colpo andato a segno crea nel quadrato dietro al nemico un cerchio di fuoco, che dona maggiore forza agli attacchi portati in seguito da un eventuale alleato che vada a posizionarsi nel suddetto spazio. Sfortunatamente anche per i nemici vale lo stesso in occasione di un contrattacco, con gli ovvi rischi che questo può comportare per i propri personaggi.

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La pietra della felicità

Ovviamente in Jeanne D’Arc non manca anche una robusta fase di “preparazione” alle battaglie, nel dettaglio per quanto riguarda la gestione dell’equipaggiamento dei propri compagni e soprattutto per l’utilizzo delle pietre. Ogni personaggio può infatti essere dotato di un certo numero di pietre, le quali gli garantiscono nuove abilità, magie o ne aumentano le caratteristiche. E’ necessario quindi studiare con attenzione quale set affidare ad ognuno per evitare squilibri, anche a fronte delle limitazioni che impediscono ad alcuni di impiegare certe pietre. Queste ultime possono essere ottenute durante le battaglie o acquistate nei negozi, ma anche fuse tra di loro per dar vita a nuove con qualità superiori. Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto dai programmatori è anche in questo caso decisamente apprezzabile; è stato impiegato il 3d poligonale, ma la limitata grandezza delle ambientazioni ha consentito di raggiungere un ottimo livello di dettaglio tanto dei personaggi quanto dei luoghi da essi visitati. Di fronte a tematiche tutt’altro che infantili potrebbe solamente mettere qualche dubbio l’utilizzo di uno stile fumettoso, addirittura super deformed e con colori vivi e accesi. In realtà, al di là dei gusti personali, questo permette a Jeanne D’Arc di mantenere una particolare caratterizzazione in grado di distinguerlo dalla massa. Eccellenti invece le sequenze di intermezzo a cartone animato, ed estremamente azzeccata anche se un po’ ripetitiva la colonna sonora. Manca il doppiaggio durante i dialoghi, ma francamente non se ne sente troppo la necessità. Per ultimo, va segnalato che negli USA il gioco è stato venduto ad un prezzo ridotto, pari a meno di 30 dollari. Se tale indirizzo sarà seguito anche in Europa, ammesso e non concesso che sia annunciata la distribuzione anche nel Vecchio Continente, questo rappresenterà un ulteriore suggerimento all’acquisto di un titolo di grande valore. In caso contrario, beh, crediamo che un po’ di shopping via internet in qualche negozio d’oltreoceano possano fare al caso vostro...

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Commento

Jeanne D’Arc è un prodotto che qualsiasi amante dei J-Rpg strategici a turni non potrà fare altro che apprezzare. Pur non modificando la sostanza di una meccanica di gioco classica ma comunque ancora oggi valida, i programmatori di Level 5 sono riusciti a studiare uno sviluppo del gameplay stimolante e molto intelligente, che viene esaltato da una calibrazione della difficoltà praticamente perfetta. Uno sviluppo dei personaggi convincente ed una trama appassionante chiudono il cerchio di un gioco non rivoluzionario ma assolutamente riuscito.

Pro

  • Ottima meccanica di gioco
  • Trama intrigante
  • Bilanciamento molto convincente
  • Tecnicamente più che buono
Contro
  • Per qualcuno troppo tradizionale
  • Stile grafico per molti ma non per tutti
  • Uscita europea al momento non confermata