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Jenga

Cinquantaquattro blocchetti di legno, impilati a formare una torre. Ogni pezzo possiede le medesime dimensioni: mettendone tre, uno accanto all'altro, otteniamo un quadrato perfetto. Lo scopo del gioco è togliere i blocchetti che formano la torre, uno alla volta, per rendere la costruzione ancora più alta e meno stabile: il giocatore che fa crollare tutto, perde. Benvenuti nel mondo di Jenga!

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   27/06/2008

Arrivato anche in Italia sottoforma di "clone" non ufficiale, Jenga è un gioco molto particolare, inventato all'inizio degli anni '70 e ancora oggi riproposto da Hasbro in diverse varianti. Per alcuni versi è simile al Mikado, per altri al Domino: per giocare servono mano ferma e riflessi pronti, e in secondo luogo bisogna essere abbastanza furbi da lasciare al nostro avversario una torre sempre più precaria, a cui diventa quasi impossibile togliere dei pezzi. Dopo i giochi di carte, gli sviluppatori di videogame hanno pensato di tradurre sullo schermo anche questo tipo di intrattenimento "manuale", soprattutto con l'avvento di console come Wii e Nintendo DS, che permettono di avere un certo feeling con quello che succede nel gioco grazie ai propri dispositivi di input. I risultati, purtroppo, lasciano molto a desiderare. Meglio provare con i cellulari?

Jenga dispone di un'unica modalità di gioco, a cui si accede tramite la schermata di avvio. Dovremo sfidare un avversario virtuale attraverso diciotto stage a difficoltà crescente, agendo su torri sempre più instabili e dotate di blocchetti diversi dal solito: oltre a quelli standard, ne troveremo di più leggeri e di più pesanti, con chiare ripercussioni sulla loro rimozione. Togliere ogni blocchetto si traduce nel guadagno di un certo numero di punti, maggiore o minore a seconda della difficoltà della manovra: togliere i pezzi centrali è più semplice, mentre estrarre quelli laterali non solo dà più soddisfazione ma ci fa anche guadagnare di più. Nel discorso rientrano anche i blocchetti più leggeri e quelli più pesanti, che possono condizionare la partita in modi diversi. L'obiettivo non è cambiato: bisogna agire in modo tale che l'avversario si trovi a estrarre pezzi da una torre ormai instabile, e finisca per farla crollare. Il gioco salva la nostra posizione ad ogni nuovo stage raggiunto, permettendoci di continuare la partita se perdiamo. Gli sviluppatori hanno introdotto un interessante sistema di obiettivi da raggiungere, che ricorda moltissimo i famosi "achievements" dei giochi per Xbox 360: inutile dire che sbloccarli rappresenta una sorta di "gioco nel gioco" molto divertente. Il sistema di controllo è estremamente semplice e si basa sul solo joystick e sul tasto 5: il primo ci permette di muovere la "mano" sullo schermo, il secondo di selezionare o deselezionare il blocchetto che vogliamo estrarre. Una volta "agganciato" un pezzo, indipendentemente dal verso (possiamo estrarre sia "di lungo" che "di largo"), dovremo tirarlo via agendo sul joystick, più o meno rapidamente a seconda delle condizioni della torre. Se alle nostre sollecitazioni la struttura comincia a traballare troppo, sarà meglio fermarsi e scegliere un altro pezzo...

Appartenendo al genere dei puzzle game, questa versione mobile di Jenga non punta molto sulla realizzazione tecnica. Il comparto sonoro, in particolare, risulta davvero mediocre, con solo una musichetta (sempre la stessa!) ad accompagnare l'azione, e qualche sporadico effetto sonoro a sottolineare i momenti cruciali (il crollo della torre, ad esempio). Per quanto riguarda la grafica, non ci troviamo certo di fronte a un titolo spettacolare, ma svolge bene il proprio compito: su uno sfondo "boschivo", la torre scrolla e ruota in modo convincente, e l'azione delle mani sui blocchi viene resa molto bene. Le animazioni sono tutt'altro che fluide, ma il tutto è sempre molto "leggibile" e mai confusionario, che alla fine è ciò che più conta.

Conclusioni

Multiplayer.it
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Lettori
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Il tuo voto

Quando si trasforma un gioco come Jenga in un videogame, bisogna capire se l'operazione ha senso o meno, ovvero se conviene fare questa esperienza con un cellulare piuttosto che "dal vivo". È chiaro che il feeling con i veri blocchetti di legno rimane insuperabile, soprattutto per l'abilità necessaria a estrarli senza far cadere la torre, ma è anche vero che questa riduzione mobile si rivela abbastanza divertente e coinvolgente, ideale per impegnare qualche minuto in modo spensierato. Tecnicamente nella media, questo nuovo titolo I-Play si propone dunque come un prodotto ben fatto, che si lascia giocare e vanta la presenza di una serie di obiettivi da raggiungere al di là del superamento degli stage.

PRO

CONTRO

PRO

  • Ottimo sistema di controllo
  • Obiettivi extra
  • Grafica ben fatta

CONTRO

  • Sonoro mediocre
  • Poco longevo
  • Non regge il confronto con l'esperienza "dal vivo"