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La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray

Il detective dell'impossibile protagonista di un'avventura incentrata su di un misterioso omicidio: e come poteva essere altrimenti?

RECENSIONE di Fabrizio Montebello   —   25/11/2004

Ispirato all’omonimo albo (che per molti è uno dei migliori mai usciti), Operazione Dorian Gray è il nuovo prodotto di Artematica, la software house italiana, nota al grande pubblico soprattutto grazie al successo ottenuto da Druuna - Morbus Gravis sotto etichetta Microids. Con quest’ultimo titolo il gioco di Martin Mystére condivide due cose decisamente importanti: entrambi i protagonisti infatti sono in origine personaggi dei fumetti, ed entrambe le produzioni vanno catalogate come tipiche avventure grafiche (o se preferite con la dicitura “punta e clicca”).

La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray

Tutto ha inizio nella residenza di Martin (a Washington News 3/A, zona Greenwich Village, città di New York. MM è uno dei pochi personaggi dei fumetti di cui si sa veramente tutto: oltre all’indirizzo anche il suo anno di nascita che è il 1942… quindi è uno splendido cinquantenne!) quando di prima mattina squilla il telefono di casa: è l’ispettore Travis che lo informa di un avvenuto omicidio alquanto misterioso. La vittima piuttosto illustre è il Professor Eulemberg, ricercatore del MIT (il realmente esistente Massachussetts Institute of Technology) e subito il nostro detective capisce che c’è più di una cosa strana e misteriosa da capire in questa vicenda. Senza svelarvi nulla per non rovinarvi alcuna sorpresa, vi dico solamente che non mancherà praticamente nessuno dei personaggi più noti della serie e che avverranno un buon numero di colpi di scena piuttosto imprevisti e situazioni paranormali decisamente intriganti. Preparatevi quindi ad entrare in perfetta empatia con il vostro alter ego digitale e con le situazioni in cui si va a ficcare di albo in albo. Da notare come all’interno dell’avventura siano stati inseriti vari elementi metareferenziali dell’universo Mystére a partire dalla possibili chiamate al suo “creatore” Alfredo Castelli o a Dylan Dog (ma purtroppo per noi non sarà lui a risponderci) e ad altre situazioni che non vi vogliamo svelare per non togliervi il gusto di trovarle…

Operazione Dorian Gray è una tipica avventura grafica punta e clicca che si presenta dotata di un'interfaccia veramente semplice e maneggevole

Come ho scritto in precedenza, Operazione Dorian Gray è una tipica avventura grafica punta e clicca (smentite quindi le voci che parlavano di possibili varianti action) che si presenta dotata di un'interfaccia veramente semplice e maneggevole: con un solo termine, decisamente user friendly! In pratica per ogni elemento interattivo (persone, oggetti o ambienti che siano) avremo modo di scegliere l’azione (in tutto sono 4: esaminare, usare, parlare e combinare) che vorremo compiere con il tasto destro del mouse e poi confermare i nostri propositi con il tasto sinistro: niente di più semplice! L’inventario sarà sempre richiamabile da schermo grazie alla piccola “i” presente in basso a sinistra rendendo così possibile completare l’intera avventura senza mai battere sulla tastiera (tranne che per richiamare il menù dei salvataggi). Senza darvi alcuna “spoilerata” sugli enigmi (per chi vuole la soluzione già è on line), riteniamo che il lavoro svolto dai programmatori di Artematica sia decisamente buono: Martin Mystere, come vuole la tradizione del genere, in alcune situazioni si rivelerà piuttosto ostico ma non saremo mai di fronte ad una totale illogicità (o all’odiosissimo “pixel searching”) nella risoluzione delle strettoie che la trama ci metterà di fronte. Buona anche la scelta e la varietà dei dialoghi: non ci ha convinto però il fatto che solo successivamente si avrà modo di capire che quando tutte le possibilità di interloquire rimarranno sempre attive, significa che il colloquio non è strettamente necessario ai fini dell’intreccio. Inizialmente la cosa lascia un po’ sorpresi e solo successivamente diverrà chiara questa differenza. Ma non stiamo certo parlando di un peccato capitale, tutt’altro… Un altro pollice in alto è per la fine componente umoristica che Martin e non solo daranno in vari momenti del gioco: non pensiate di ridere a crepapelle ma quel tocco di humour fra un mistero e l’altro rende il ritmo decisamente piacevole.

La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray

Martin multimediale

Passando all’aspetto audiovisivo, il porting di Mystére nel mondo dei videogiochi (in realtà qualche lontano tentativo fu fatto anche sugli 8 bit… ere geologiche fa…) è avvenuto decisamente bene se pur il fatto di essere un’autoproduzione, ha ristretto le possibilità di elevarlo allo status di “kolossal” come può essere considerata la saga di Syberia (tanto per rimanere nello stesso genere).

Gli scenari decisamente fumettosi ricreano nel migliore dei modi l’universo di Mr Mystére

Martin multimediale

Tralasciando quindi improbabili paragoni, possiamo affermare che gli scenari decisamente “fumettosi” riescono a ricreare nel migliore dei modi l’universo immaginifico di Mr Mystére e che le animazioni e le fattezze (compresa la mascellona di MM ancora più accentuata) dei personaggi completamente tridimensionali sono decisamente ben fatte. Risulta ancora più eccellente la componente sonora, sia per quanto riguarda la parte musicale con ottimi loop di sottofondo decisamente azzeccati, sia per la lettura dei dialoghi con tutti i doppiatori che sono entrati nella parte in modo composto e riuscito.

La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray
La Recensione di Martin Mystère: Operazione Dorian Gray

Martin multimediale

Prima di lasciarvi al commento solo un inciso per quanto riguarda la longevità: non credo che nessuno riuscirà a completare l’Operazione Dorian Gray, prima di 15 ore di gioco, neppure il più grande risolutore all’istante di enigmi presenti in un’avventura grafica. Poi, si sa, si fa presto ad essere smentiti… Rimane il fatto che per un titolo venduto alla ridottissima cifra di 19.99€, ci troviamo di fronte ad un prodotto decisamente onesto anche sotto il profilo della durata.

Commento

Che Martin Mistére non sia un kolossal pieno di sequenze in computer grafica da togliere il fiato (alla Syberia tanto per intenderci) o ricco di chissà quali innovazioni nel campo delle avventure grafiche, lo capirete in fretta, ma l’autoproduzione di Artematica nel suo piccolo è riuscita decisamente a conquistarci. Sarà stato forse il glamour di un autentico mito quale Mistére, o l’appeal estetico molto “fumettoso”, l’interfaccia di gioco decisamente user friendly, la logicità degli enigmi (fortunatamente niente odiosissimo “pixel searching”), un raffinato tocco di humour, la trama ricca di colpi di scena ed intriganti situazioni paranormali o la sensualità delle protagoniste femminili presenti.
Per tutti questi motivi, le quindici ore passate davanti al monitor in compagna di Martin, Java, Diana e compagnia, sono state veramente piacevoli e divertenti, tanto da essere quasi dispiaciuto al momento dell’agognata conclusione. Un titolo da prendere in decisa considerazione (a patto che abbiate anche una minima attitudine positiva con le avventure grafiche) commercializzato poi ad un prezzo, 19.99€, veramente basso per un gioco del tutto inedito. Senza strafare o cercando di raggiungere obbiettivi impossibili, non possiamo che congratularci con Artematica per avere trasportato nel migliore dei modi (sempre sotto la supersivisione di papà Castelli) Martin Mistére sui nostri PC. Speriamo che nel futuro prossimo, la software house prenda in considerazione anche altri fumetti di casa Bonelli per la realizzazione di nuove produzioni. Due nomi li “sparo” io: Nathan Never e Dylan Dog dopo essere comparsi su Amiga, tanti anni fa... perché non pensare di farli tornare su nostri PC? Intanto, per il momento, godiamoci il Detective dell'Impossibile…

    Pro:
  • Trama intrigante e interfaccia di gioco user friendly
  • Tutto il fascino dell’universo di Martyn Mystere riprodotto fedelmente
  • Prezzo ridottissimo
  • Durata del gioco ragguardevole
    Contro:
  • Nessuna novità e innovazione di alcun tipo
  • Sequenze in computer grafica ridotte all’osso
  • Le avventure grafiche punta e clicca non sono per tutti…

BVZM!

Nato nell’oramai lontano 1982 da quella bella testa di Alfredo Castelli (forse una delle più importanti “autorità” per il mondo dei comics in Italia e che ha supervisionato in prima persona la trasposizione videoludica della sua “creatura”) e realizzato graficamente da Giancarlo Alessandrini, Martin Mystere è, subito dopo gli inarrivabili Dylan Dog e Tex Willer, il personaggio più famoso ed importante di casa Bonelli. Avvistamenti UFO, poteri extrasensoriali, enigmi della storia, dell'archeologia, della scienza: il "Detective dell'Impossibile" indaga sui molti mysteri mysteriosi non risolti che popolano la Nostra Cara Vecchia Terra in compagnia del suo fedele assistente Java (inequivocabile uomo di Neanderthal, trovato da Martin nelle città delle Ombre Diafane nascosta tra gli inaccessibili monti Hangar in Mongolia) e della splendida Diana, l’eterna fidanzata di MM. Novembre 2004 sarà decisamente ricordato come il mese dell’invasione mysteriosa multimediale visto che oltre al gioco che vi sto per presentare, contemporaneamente Rai 2 ha iniziato la programmazione di un cartoon dedicato al nostro detective made in NY. Ed i fan non possono che accogliere con piacere queste notizie… Ma ora iniziamo a parlare del videogioco…