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Life is Strange 2: Episode 4 - Faith, la recensione

Life is Strange 2 riparte più potente che mai con l'episodio quattro, Faith: si avvicina il gran finale

RECENSIONE di Simone Pettine   —   24/08/2019

Inutile negarlo, è quasi seccante ad ogni nuovo episodio di Life is Strange 2 dover rifare necessariamente il punto della situazione: colpa dei tanti mesi che trascorrono tra una puntata e l'altra dell'opera di Dontnod Entertainment. Ad ogni modo, a complicare la situazione questa volta ci si mette anche la nostalgia: la nostra storia è cominciata infatti quasi un anno fa, sul finire dello scorso settembre 2018. Life is Strange 2 sta per finire, l'episodio quattro è Faith, e vi apprestate a leggerne la recensione; l'episodio cinque è previsto invece per il 3 dicembre 2019 (mancano più di tre mesi!). Intanto la narrazione procede spedita, accelera con decisione verso il gran finale. Faith è senza dubbio l'episodio più riuscito dei quattro, eccellente nel ritmo, nella varietà delle situazioni, in parte anche nelle scelte da compiere... e sopratutto nell'evoluzione (e il ritorno) di alcuni personaggi importantissimi. Leggete questo articolo solo se avete giocato gli episodi precedenti, meglio ancora se avete anche già dato un'occhiata all'episodio quattro di Life is Strange 2, così se vorrete sarà anche possibile confrontarsi nella sezione dedicata ai commenti.

Trama: ritrovare Daniel

Life is Strange 2: Episode 4 - Faith vede Sean cercare e ritrovare Daniel, suo fratello minore. È questo il motore narrativo delle circa tre ore di gioco necessarie per arrivare di nuovo ai titoli di coda. È un ritrovare fisico e pratico, perché i due fratelli sono rimasti separati in seguito all'incidente della piantagione di Life is Strange 2: Episode 3 - Wastelands, finito in tragedia; ma è anche un ritrovare metaforico, perché quando Sean trova finalmente Daniel, quest'ultimo non è più come prima, sebbene siano trascorsi solo pochi mesi di coma per il fratello maggiore. Ottima la varietà di situazioni proposte dagli sviluppatori di Dontnod Entertainment, così come l'introduzione (e il recupero) di personaggi importanti, che fanno capolino nella trama attraverso diversi espedienti narrativi (dalla lettera alla vera e propria entrata in scena inaspettata). Non vi diremo chiaramente a chi stiamo pensando nello specifico, ma è importante notare che qui le scelte compiute negli episodi precedenti hanno un loro peso: tanto per fare un esempio, in base a come avrete concluso l'episodio tre e ai suoi eventuali sopravvissuti, potrete ritrovare un vostro caro amico/a in ospedale... oppure no. Proprio dall'ospedale, Sean dovrà sfuggire ancora una volta alla polizia, e mettersi in cerca del fratello, scomparso ormai da alcuni mesi.

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Lo ritroverà lontanissimo dalla California, nel deserto del Nevada: se vi piace l'atmosfera magistralmente rappresentata dal romanzo Desperation di Stephen King (e un po' meno dall'omonimo film) allora rimarrete incantati dalle atmosfere del nuovo episodio. Non cambia, non può cambiare e non deve cambiare ciò che invece deve fare il giocatore: cioè assistere alle vicende di Sean, accompagnarlo nel suo lungo e travagliato viaggio, vederlo interagire tra i vari personaggi presenti ed effettuare scelte importanti, soprattutto nel finale, dove ancora una volta Life is Strange 2 si diverte a giocare con i nostri sentimenti e con il nostro senso morale. Esiste davvero una scelta giusta da fare? Qual è il confine tra il bene e il male? La serie, nelle sue varie iterazioni, ci ha insegnato che la risposta non è sempre così ovvia, scontata e semplice... e che in caso di errori, saranno il protagonista e le persone a cui si vuole bene a subirne le conseguenze. Con i dovuti sensi di colpa da parte del giocatore stesso. Non possiamo entrare più a fondo nella vicenda del capitolo Faith, almeno non dal punto di vista dei personaggi presenti perché incorreremmo in uno spoiler gigantesco (anche se narrativamente prevedibile) e probabilmente i giocatori degli episodi precedenti hanno capito a quale persona del passato stiamo alludendo.

Trofei PlayStation 4

Anche Life is Strange 2: Episode 4 - Faith, al pari di tutti gli episodi precedenti, possiede un certo numero di trofei da sbloccare, legati ai collezionabili e ai disegni di Sean. Il Trofeo di Platino della stagione, tuttavia, potrà essere sbloccato solo al momento della pubblicazione del quinto ed ultimo episodio, previsto per il 3 dicembre 2019.

Tematiche: la fede, la solitudine, la famiglia

Ogni episodio della seconda stagione di Life is Strange si è soffermato su temi molto particolari: l'omofobia, l'amicizia, l'amore, il senso di appartenenza ad una data comunità, il problema dei rapporti tra civili e forze dell'ordine, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti, e molto altro ancora. Life is Strange 2 è un enorme calderone di temi scottanti e altri gradevoli, e attinge di volta in volta a quelli più interessanti e in grado di fare presa sui giocatori per rendere l'intera opera stimolante: l'importante è che ciò non venga mai fatto in modo sciatto. Fortunatamente i casi di banalizzazione in Life is Strange 2 si contano sulla punta delle dita, a fronte di quattro episodi pubblicati ed ore ed ore di gioco.

Life Is Strange 2 3

Il quarto episodio di Life is Strange 2, Faith, ha un titolo che in fondo "è tutto un programma", come si suol dire: Faith. Cioè Fede. D'accordo, metaforicamente è la fede che nutre Sean nel ritrovare il fratello, è la fede nel fidarsi nuovamente di una figura dolorosa del suo passato, la fede nel futuro migliore... ma è anche la fede vera e propria, quella per eccellenza in Dio. Il quarto episodio si ambienta nel Nevada, e precisamente in una piccola cittadina che ospita una setta (o culto) cristiano ortodosso particolarmente intransigente, di quelli che possono sorgere solo nel deserto e in presenza di una forma mentis già di per sé particolarmente rigida e conservatrice. Questa volta Dontnod Entertainment sembra intenzionata, tra le altre tematiche dell'episodio, a smascherare le falsità degli atteggiamenti dei cristiani praticanti di piccole comunità isolate, ipocriti e falsamente benevoli nei confronti del prossimo, salvo poi badare al proprio tornaconto e giustificare atteggiamenti di tutti i tipi, purché venga salvaguardato il nome della comunità.

Life Is Strange 2 1

I giudizi degli sviluppatori non sono però mai assoluti, ed ecco quindi che personaggi secondari occasionali mostrano invece comportamenti da veri cristiani e amore incondizionato (e soprattutto disinteressato) verso il prossimo: come un camionista che interrompe la sua corsa per offrire un passaggio a Sean nel deserto. Il tema della solitudine e del viaggio di formazione emerge a più riprese nei momenti in cui Sean si ritrova da solo nel suo viaggio, o è immerso nei propri pensieri durante la convalescenza in ospedale; su tutto, comunque, troneggia ancora una volta il senso della famiglia e degli affetti. I due fratelli lupacchiotti sono sempre rimasti insieme, e intendono farlo fino alla fine del proprio viaggio verso un porto sicuro... ammesso che riescano a raggiungerlo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (18)
7.6
Il tuo voto

Life is Strange 2: Episode 4 - Faith è un episodio potente e importantissimo per la serie, che ci ha colpito pienamente con la forza delle sue tematiche, situazioni, personaggi e scelte. Se tutti gli episodi di Life is Strange 2, già di per sé gradevoli e curati, avessero avuto la stessa grinta, probabilmente la seconda stagione avrebbe avuto anche qualche possibilità di superare, nel cuore dei fan, il ricordo di Max e Chloe. L'avventura di Sean e Daniel si avvia ormai verso la sua conclusione, e proprio nel momento in cui finalmente sembra prospettarsi la tanto rincorsa quiete verso un luogo sicuro, non siamo in grado di immaginare quali nuovi pericoli possano mostrarsi all'orizzonte. Ma deve trattarsi di qualcosa di sensazionale, se Dontnod vuole chiudere il sipario con l'ovazione del pubblico.

PRO

  • Narrazione spedita, precisa, tesa
  • Arriva un personaggio fondamentale
  • Tematiche interessanti e ben affrontate

CONTRO

  • Esplorazione degli ambienti leggermente limitata
  • Poche scelte, alcune delle quali secondarie
  • Qualche Deus ex machina di troppo