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Lostwinds - Recensione

L'avvento del Wiiware sarà un evento da ricordare anche grazie a Lostwinds, una ventata di freschezza per il genere platform.

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   28/05/2008

Etere

Lostwinds si inserisce in un sottogenere del platform piuttosto sconosciuto, che nella storia è stato poco utilizzato e che per questo ha regalato meno di quanto avrebbe potuto: al di là dei controlli e delle sfide tipiche dei giochi di piattaforme, accompagnate da enigmi in stile puzzle, è la struttura aperta, non suddivisa a livelli, a caratterizzare maggiormente il gioco. In passato ci sono stati esperimenti in questo campo, da ricordare Uforia per NES, tra i più recenti Kirby & the Amazing Mirror per Game Boy Advance e Knytt, un lavoro amatoriale, ma in Lostwinds per la prima volta l’unitarietà territoriale si riflette in un’altrettanta omogeneità tematica. L’idea del progetto è venuta al lead designer, Steven Burgess, mentre osservava delle foglie agitate dal vento: al posto delle foglie ha inserito un personaggio, al posto del vento il puntatore del Wiimote. L’ariosità del gameplay, caratteristica primigenia dal quale è stato ricavato il resto, ha indotto i musicisti e i grafici Frontier a studiare le usanze e le architetture dei palazzi delle popolazioni che vivono ad alta quota: è nata così un’estetica minimale, ispirata alla cultura tibetana ma filtrata da uno stile grottesco tipicamente europeo, caratterizzata da grandi spazi aperti e da una pacatezza che pervade ogni elemento, accompagnata da una colonna sonora orientaleggiante, tendente alla musica ambient, volta a rilassare il giocatore e ad amplificare la sensazione di tranquillità e leggerezza propria di Lostwinds. Sembra la trasposizione ludica di un racconto breve scritto a quattro mani da Hermann Hesse e Neil Gaiman, unisce una visione poetica improntata al fantastico con la tradizionale e canonica spiritualità orientale.

Lostwinds - Recensione
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Sulle ali del vento

Lostwinds è un platform particolare, in cui il protagonista, Toku, non ha la capacità di saltare. Il movimento del personaggio avviene attraverso lo stick analogico del nunchuk, mentre col puntatore del wiimote si controlla l’andamento del vento, col quale si interagisce con quasi ogni elemento su schermo, che sia un oggetto, un nemico o il protagonista stesso. I tipici dirupi dei platfrom questa volta non si evitano premendo un tasto, ma tracciando una folata di vento che trasporti Toku nella direzione giusta; anche la maggior parte degli enigmi si risolvono facendo interagire determinati oggetti, come sfere, fuochi o funghi, con delle correnti d’aria. Lostwinds dura circa quattro ore, ma la sua brevità è un pregio piuttosto che un difetto: l’esperienza è molto intensa, e le mosse introdotte in queste poche ore di gioco sarebbero state sufficienti a diluire la lunghezza almeno del doppio, se non del triplo. Non convince appieno la varietà dei nemici, fin troppo limitata, oltre che la forza dei rivali stessi, che non costituiscono una vera sfida. Altra caratteristica poco riuscita è la perenne presenza di tutorial, che sopraggiungono ogni qualvolta viene introdotta una nuova mossa: raramente necessari, spesso donano la soluzione a degli enigmi che i giocatori avrebbero potuto risolvere da soli. Lostwinds comunque è un successo anche in termini ludici, e dimostra, in attesa di LittleBigPlanet, quanto i platform bidimensionali, rinvigoriti dalle costruzioni poligonali e dall’uso della fisica, possano ancora dare al mondo dei videogiochi.

Lostwinds - Recensione
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Commento

Lostwinds è un piccolo progetto riuscito in ogni suo aspetto, in cui il risultato finale è corroborato dalla comunione d’intenti dei singoli elementi. Arioso e unitario nella struttura e nell’atmosfera, carismatico nel design e nelle meccaniche, risulta perfetto per la distribuzione tramite Wiiware, senza la quale probabilmente sarebbe stato diluito oltre le quattro ore, a discapito della sua unicità e dell’intensità dell’esperienza che, contrapposta alla pacatezza dell’ambientazione, permetterà a Lostwinds di essere ricordato anche in futuro.

Pro

  • Basato su un'idea originale
  • Ogni aspetto volge allo stesso fine
  • Pregevole game design
  • Atmosfera eccezionale
Contro
  • Pochi nemici e poco agguerriti
  • Tutorial invadente