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Mario Bros - Recensione

Il gioco che ha battezzato Mario, l'esordio multiplayer dell'icona videoludica per eccellenza: Mario Bros da oggi torna su Wii.

RECENSIONE di La Redazione   —   05/03/2007
Mario Bros - Recensione
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Cos'era ieri

Sviluppato da Nintendo nel 1983 e convertito per il Nintendo Entertainment System, Mario Bros è il primo gioco in cui Mario appare come protagonista reale. A differenza del più celebrato Super Mario Bros, Mario Bros brilla particolarmente se giocato in due giocatori. Su una schermata fissa, popolata di nemici come granchi e tartarughe e a tratti attraversata da ostacoli mortali come palle di fuoco rotanti, la tattica non prevede ancora il salto in testa: Mario deve colpire la piattaforma sottostante i nemici, intontendoli e, solo dopo, eliminandoli camminandoci sopra. Non potendo colpire i nemici direttamente in testa, come sarebbe stato possibile a partire da Super Mario Bros, il giocatore è costantemente costretto a evitarli lungo le piattaforme, compito ben presto impegnativo e che genera non poche situazioni di comico stress. A complicare le cose si mettono delle preziose monete bonus vaganti in mezzo ai nemici (i punti, in un gioco classico, sono importanti: regalano vite extra) e un blocco power dall’uso limitato, capace di intontire i nemici ma anche di risvegliare quelli già in difficoltà. Se tutto ciò funziona già molto bene per un singolo giocatore, impegnato con i pochi ma ostici livelli offerti del gioco (con un’ottima e diabolica curva di difficoltà), Mario Bros è in realtà una killer application del multiplayer. A questo, e non certo alla sua attrattiva come gioco single player, è dovuta la fama di Mario Bros, come anche il suo continuo riciclo da parte di Nintendo: a partire dal bonus game di Super Mario Bros 3 per NES fino all’inclusione del gioco nelle recenti riedizioni Super Mario Advance su GBA. Il minimale congegno di Mario Bros, quasi un puzzle oltre che un platform, continua a funzionare alla perfezione.

Mario Bros - Recensione
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Cos'è oggi

Che Mario Bros sia particolarmente invecchiato dal punto di vista tecnologico è cosa fin troppo ovvia. Le numerose riedizioni del gioco, di volta in volta aggiornate graficamente, fanno apparire ancora più obsoleta la proposta grafica originale, che si appresta a raggiungere presto l'onorevole traguardo del quarto di secolo facendosi giocare. Ma non è solo l’aspetto di Mario a destare stupore in chi possa provare Mario Bros solo oggi, la stessa sensazione che coglie chiunque guardi oggi un Mickey Mouse degli anni ’30. Anche i movimenti di Mario, in confronto alla sua contemporanea agilità, appaiono legnosi, volutamente oppressi da una forte inerzia che sta all’abilità del giocatore controllare e limitare. Mario Bros è un gioco di altri tempi, diverso da quelli di oggi. Ma rimane un meccanismo di sfida semplice e micidiale. Nel multiplayer, il gioco non mette barriere tra la collaborazione e la competizione, lasciando il disturbo reciproco sullo stesso livello del sabotaggio, a discrezione dei giocatori. La ristrettezza degli spazi e il fatto che i personaggi possano andarsi contro oppure tentare di collaborare ma non risultare ugualmente ben coordinati genera inseguimenti infiniti, impatti perniciosi, sabotaggi e conflitti vari, per uno dei multiplayer più semplici e rodati della storia. Mario Bros è un gioco davvero lontano dai paradigmi di oggi, tutto da riscoprire nonostante la scarsa considerazione di intere generazioni di recensori, pronti a liquidarlo come mero “extra” di altre confezioni. Purchè, certo, gli si sappia chiedere niente altro che un piccolo, geniale meccanismo di sfida multiplayer, tanto ripetitivo quanto intossicante. Mario Bros si attesta, per chi ama le sfide a due giocatori, come un piccolo, grande acquisto, come un gioco immune da obsolescenza, a patto di considerare la sfida coi WiiMote degna di 500 Wii Points e di non ritrovarselo già, magari inavvertitamente, come extra di qualche altro gioco per la propria console.

Mario Bros, un singolare platform a schermata fissa dalla forte vocazione multiplayer, è il titolo che battezza, appunto, i fratelli Mario e Luigi. Il primo dei due, che aveva iniziato la sua carriera col nome di Jumpman in Donkey Kong, avrebbe superato di gran lunga il ruolo di mascotte di una compagnia videoludica: sarebbe diventato una vera e propria icona, un simbolo della pratica del videogiocare tout court. Di questo esordio non tutti ricordano, a causa del ben più famoso Super Mario Bros. Relativamente poco noto come titolo stand-alone, Mario Bros è infatti ben più noto per le sue numerose riedizioni, come extra multiplayer, di giochi Nintendo degli anni a venire. Nel valutare Mario Bros su Wii, quindi, è proprio sul rapporto tra immortalità del multiplayer mode (qui al prezzo di 500 Wii Points) e il sistematico, precedente riciclo del gioco da parte di Nintendo a dovere oscillare l’ago della bilancia.