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Scontri impossibili

Un gioco tratto dal nuovo film d'animazione della DreamWorks, in uscita nelle sale italiane ad aprile e realizzato con l'innovativa tecnologia InTru 3D.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   26/03/2009

Dopo essere stata a contatto con un meteorite, Susan Murphy subisce una spaventosa metamorfosi, diventando di fatto la ragazza più alta del mondo... Difficile passare inosservati se si sfiorano i venti metri e il peso è cresciuto in proporzione, così l'esercito americano decide di catturarla e di metterla di una sorta di istituto pensato per i "mostri", dove Susan fa la conoscenza di numerose altre persone dall'aspetto bizzarro. Quando però la Terra viene attaccata da orde di enormi alieni ostili e le armi convenzionali si rivelano inefficaci per respingerli, l'esercito decide di ricorrere proprio ai tanto temuti mostri.

Scontri impossibili

Susan e i suoi nuovi amici, dunque, dovranno schierarsi in prima persona per impedire l'invasione e salvare il pianeta. La storia dei "mostri contro gli alieni" probabilmente non suonerà nuova agli appassionati di videogame, visto che si tratta della stessa che abbiamo visto nel picchiaduro King of the Monsters 2, uscito nelle sale nel 1992 per la piattaforma Neo Geo e successivamente convertito per le console dell'epoca.

A differenza dell'arcade sviluppato da SNK, questa riduzione mobile di Mostri contro Alieni si presenta più che altro come un platform e condivide alcuni elementi con il classico Rampage. La gigantesca Susan può infatti arrampicarsi sui palazzi e distruggerli con il proprio peso, saltandoci sopra. L'obiettivo delle varie missioni non è comunque la distruzione delle città, bensì il salvataggio di un determinato numero di persone che appunto si trovano sul tetto degli edifici: quando le incontreremo, basterà premere il tasto 5 per "raccoglierle" e portarle in salvo. In pratica non esiste un sistema di combattimento, solo la possibilità di lanciarsi in una carica durante lo scontro con i boss. Le cose cambiano negli stage in cui controlliamo BOB, l'uomo-pesce millenario: infiltratosi nelle basi nemiche, il personaggio deve combattere con una serie di androidi, saltare su varie piattaforme, raccogliere oggetti e distruggere con le proprie mani i super computer che coordinano l'invasione. In tutti i casi, i controlli sono davvero semplici e si basano sul d-pad per il movimento e il salto, con una risposta agli input abbastanza puntuale e precisa. Nella parte alta dello schermo si può notare la rappresentazione dell'energia, costituita da una serie di cuori che scompaiono man mano a ogni attacco subito. Ad ogni modo, la difficoltà delle missioni raramente è così alta da metterci in difficoltà...

Al di là del comparto sonoro, come al solito nella media per il mobile gaming, Mostri contro Alieni vanta una grafica molto ben fatta, il cui unico limite sta probabilmente nella scarsa varietà di ambientazioni. Gli stage in cui controlliamo Susan sono sicuramente i più belli, nonché quelli dotati di maggiore interattività: è possibile arrampicarsi sui palazzi e raderli letteralmente al suolo saltandoci sopra. Belli anche i colori e il dettaglio, ottime le animazioni che variano a seconda della velocità di movimento. Qualche buona idea anche per i boss. Gli stage in cui controlliamo BOB sono invece più scarni, con il solito set di piattaforme da raggiungere e avversari non molto belli da vedere. Anche in questo caso le animazioni sono fluide e ben fatte, mentre la gestione del personaggio lascia un po' a desiderare per quanto concerne le collisioni, non sempre precise.

Conclusioni

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Il tuo voto

Mostri contro Alieni si presenta come un tie-in classico, che riprende la storia raccontata nel film attraverso una serie di stage dalla diversa ambientazione. L'azione platform quando controlliamo Susan assume connotati action quando invece si vestono i panni dell'uomo-pesce, tra combo e attacchi volanti. Alcuni elementi riportano alla mente il buon vecchio Rampage ma l'esigenza di seguire una trama predeterminata finisce per limitare lo spessore dell'esperienza, che dunque offre un minimo di varietà ma in un contesto sempre molto semplice e lineare. La realizzazione tecnica si muove fra alti e bassi, con gli stage "urbani" decisamente superiore a quelli "alieni", ma le sezioni in cui controlliamo BOB sono viziate da una rilevazione delle collisioni tutt'altro che perfetta. In definitiva, questo nuovo titolo Glu non stravolge la tradizione dei tie-in e dunque si pone come un prodotto appena discreto, da provare solo il film vi incuriosisce molto.

PRO

  • Buona grafica
  • Qualche idea interessante
  • Semplice e lineare

CONTRO

  • Completamente privo di spessore
  • Rilevazione delle collisioni talvolta problematica
  • Gameplay molto limitato