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Moto GP

RECENSIONE di La Redazione   —   23/02/2001
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Addio mitico Super Hang-On

Dopo anni di dedizione delle software house verso la categoria delle quattro ruote (siano esse di una monoposto, di una macchina da rally o da gran turismo), Namco ha voluto giocare la carta della simulazione motociclistica, ed infin dei conti ha fatto bene, visto che Moto GP si merita senza dubbio il primo posto del podio per quanto riguarda questo genere, detronizzando l'antichissimo ma mai dimenticato Super Hang-On. In assoluto la prima caratteristica che salta all'occhio di questo gioco è la grafica, assolutamente splendida e ricca di particolari. La versione Pal è pressochè identica alla versione giapponese Ntsc e, pur non vantando l'opzione 50/60 hertz, al momento inspiegabilmente sfruttata solo da case minori, non soffre quantomeno delle opprimenti bande nere di cui soffriva la versione europea di RR5, e mantiene comunque un frame rate eccellente. Esso è avulso infatti dal benchè minimo rallentamento anche nelle fasi più trafficate della gara (come la partenza) dandoci una sensazione di velocità raggelante, abilmente rafforzata dal progressivo tremolio della moto all'aumentare del valore tachimetrico, dalla totale assenza di pop-up, e dalla realistica profondità del campo visivo. La modellazione poligonale raggiunge l'apice nella rappresentazione dei centauri e delle motociclette. Sebbene un attento sguardo a quest'ultime riveli qualche spigolatura di troppo, esse appaiono comunque sufficentemente particolareggiate da risultare solide e credibili (basta guardare lo spostamento del carico delle sospensioni durante le frenate e le accellerazioni per farsi un'idea). I modelli disponibili fin dall'inizo sono dodici ed appartengono alla classe 500; troveremo perciò le varie Yamaha, Aprilia, Honda, Suzuki, et similia. Per quanto riguarda i vari piloti (purtroppo tutti "aggiornati" alla stagione 1999), stupiscono principalmente le animazioni, come le bellissime "pieghe" durante le curve; per non parlare poi degli avversari che si voltano preoccupati a guardarci prima di essere sorpassati. Anche gli incidenti sorprendono nella loro riproduzione. Schiantarsi in velocità provoca l'immediato disarcionamento dal mezzo, che imbizzarrito e senza controllo schizza in aria, rotola e scivola via verticosamente come farebbe una moto vera. Menzione d'onore poi per i replay a fine gara, i più affascinanti e completi a memoria d'uomo. Ci sono tutte le inquadrature possibili: dall'elicottero all'on-bike anteriore e posteriore, da quella laterale a quella della telecamera posizionata in prossimità dei cordoli, le cui immagini sussultano per lo spostamento d'aria generato dal passaggio delle moto.

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Divertimento a tutto gas

Ma passiamo finalmente ad analizzare il gameplay, requisito basilare per un gioco come questo. I cinque tracciati del gioco (Suzuka, Motegi, Jerez, Donington e Paul Richard) rispettano le loro controparti reali riproducendone con assoluta precisione i dislivelli, le discese e le salite, la cui incidenza sul comportamento della moto è più che apprezzabile. Il modello di guida è subordinato alla fondamentale scelta dell'opzione fra arcade e simulazione. Nel primo caso l'esperienza videoludica conserva le caratteristiche tipiche dei racing game Namco, rendendo possibili accellerazioni e pieghe in curva senza curarsi del sovrasterzo e delle relative sbandate e cadute. Nel secondo caso invece l'instabilità delle due ruote, unita all'esigenza di seguire morbide e precise traiettorie, rende indispensabile uno stile di guida pulito con un perfetto uso di accelleratore e freno. Enormemente gradita a questo proposito è la possibilità di attivare il rilevamento di pressione dei tasti del Dual Shock 2 che finalmente possono esprimere al meglio i loro tanto decantati 256 livelli di sensibilità. Un indicatore posto nella parte inferiore destra dello schermo mostra la forza della pressione esercitata tanto sul tasto dell'accelleratore quanto su quello del freno, aiutandoci ad assimilare rapidamente il nuovo metodo di controllo. Non appena si prende confidenza con esso, la frustazione causata da una iniziale difficoltà del gioco lascia spazio all'appagamento; come in tutti i giochi di guida, infatti, maggiori sono le difficoltà necessarie per padroneggiare il mezzo, maggiori diventano le soddisfazioni con l'andare del tempo. Due sono le modalità di gioco in Moto GP: Arcade e Stagione. Nell'Arcade si ha la possibilità di prendere parte ad una singola competizione scegliendo uno dei tracciati previsti. Partecipando ad una Stagione invece si viene obbligati a partecipare alle qualificazioni per determinare il piazzamento nella gara vera e propria. Completato un gran premio, ci vengono mostrati tempi, distacchi, piazzamenti e punti ottenuti nella classifica piloti. Molto utili risultano poi le modalità "secondarie" inserite nel cd, quali Sfida e Time Attack. Di quest'ultima non penso ci sia bisogno di dire nulla, in quanto ormai classica presenza in questo genere. Mentre invece la Sfida è sicuramente più particolare, in quanto offre la possibilità di misurarsi in un ampio numero di prove con obiettivi precisi: percorrere una porzione di pista entro un certo limite di tempo, superare un tot di avversari e così via. Insomma, un po' come le prove per le patenti di Gran Turismo, solo che qui la ricompensa consiste nell' abilitazione dei tracciati in reverse, altri piloti ed altre moto bonus.

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Piccole pecche

A onor del vero c'è da dire che neanche questo gioco risulta essere esente da difetti. In primis, i cinque tracciati presenti sembrano pochini e di certo qualcuno in più non avrebbe guastato. Nella grafica seppur meravigliosa, poi, c'è da sottolineare il fastidio provocato dalle maledette scalettature per colpa della ormai fatidica mancanza dell'anti-aliasing. Non si possono infatti non notare gli sfondi e le linee dell'asfalto che rovinano in qualche modo il livello di quasi fotorelismo raggiunto dai replay. Altro difetto è riscontrabile nella modalità di gioco a due, in cui, tramite lo spit-screen orizzontale, possiamo affrontare un avversario umano. Non ci è data la possibilità in questo caso infatti di poter gareggiare anche contro le moto controllate dalla CPU, riducendo di fatto il divertimento. L'ultima nota negativa va al sonoro, o meglio alle musiche, che sono del tutto inadeguate, a differenza degli effetti che riproducono abbastanza realisticamente i vari motori ed il tifo del pubblico.

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Podio assicurato

A parte i suoi piccoli difetti però Moto GP entra prepotentemente nell'olimpo dei giochi imperdibili. La presenza delle due modalità, arcade e simulazione, garantisce uguale soddisfazione ai vari tipi di appassionati, ed i tre livelli di difficoltà rendono questo titolo in grado di divertire più a lungo di altri racing game blasonati. Acquisto quindi consigliato vivamente a tutti, anche perchè se si è amanti della velocità non c'è niente per ora sulla PS2 che regga il confronto.

    pro:
  • grafica della gara e dei replay.
  • giocabilità immensa.
  • tasti analogici.
    contro:
  • poche piste.
  • mancanza dell'antialiasing.
  • musiche inadeguate.

Riecco Namco

E' ormai trascorso un anno dalla nascita della Playstation 2, e finalmente i tempi sembrano maturi per poter apprezzare davvero le grandi capacità dell' Emotion Engine. Fra gli autori di questa svolta c'è la Namco, che si sta pian piano assestando fra i più forti sviluppatori per il nuovo hardware, grazie a giochi del calibro di Tekken Tag Tournament, Ridge Racer 5, e l'appena uscito in Italia Moto GP. Ma se i primi due pur avendo venduto tantissimo non sono stati considerati dal pubblico delle vere "killer application", Moto GP, forse anche grazie al maggior tempo di sviluppo, potrà vantarsi in futuro di aver fatto impennare le vendite della console Sony in tutto l'Occidente.