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Namco Museum DS - Recensione

La serie Namco Museum approda su Nintendo DS, con una compilation di sette videogame classici che faranno la gioia di ogni nostalgico.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   10/04/2008

Quello delle raccolte di giochi classici è un genere a sé, che da diversi anni riscuote consensi più o meno forti e rappresenta, per gli sviluppatori, una fonte di guadagno relativamente semplice. C'è da dire, comunque, che dai primi esperimenti ad oggi tali prodotti sono risultati sempre più curati, e questo Namco Museum DS rappresenta un ottimo esempio di tale tendenza: ogni titolo è accompagnato da una ricca documentazione, fatta di testo e immagini, ed è persino possibile impostare dei valori extra agendo direttamente sugli interruttori della scheda madre originale...

Il contorno

La schermata di avvio presenta quattro opzioni: Pac-Man VS, Arcade, Demo e Biblioteca. Selezionando la prima voce, si può appunto giocare con Pac Man VS, una versione alternativa del classico Namco pensata per il gioco in multiplayer wireless, in cui un giocatore controlla il personaggio principale e gli altri vestono i panni (anzi, le lenzuola) dei fantasmi. È davvero un peccato che tale modalità non sia giocabile online, via Nintendo Wi-Fi Connection, perché avrebbe davvero potuto fare la differenza. Ad ogni modo, i giocatori partecipanti possono accedere anche senza possedere una copia di Namco Museum DS, attraverso il Download Play. L'opzione Demo ci permette semplicemente di passare il demo di uno dei sette giochi a un amico che possiede un Nintendo DS, mentre la Biblioteca raccoglie tutta una serie di informazioni sul contenuto della compilation, dai cenni storici alle istruzioni, dalle locandine agli artwork. La voce Arcade, infine, ci permette di accedere ai giochi: Galaxian, Pac-Man, Galaga, Xevious, Mappy, The Tower of Druaga e Dig Dug 2.

Namco Museum DS - Recensione
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Dal 1979 al 1981

Galaxian (1979) è uno sparatutto chiaramente ispirato a Space Invaders, che però vanta numerose aggiunte rispetto al prodotto Taito dell'anno precedente. Innanzitutto la grafica presenta degli sprite colorati e particolareggiati, non delle sagome di un unico colore, e i nemici si lanciano in attacchi kamikaze invece di limitarsi alla sola discesa in gruppo. Gli stage non sono differenti l'uno dall'altro, il fondale è sempre lo stesso ma aumenta la difficoltà in modo graduale. Di Pac-Man (1980) c'è poco da dire: difficile definirlo semplicemente un puzzle game, visto che richiede una certa manualità. La versione è identica all'originale, inclusi i problemi nei controlli, con il d-pad che non prende la direzione indicata istantaneamente ma con un po' di ritardo. Galaga (1981) rappresenta la naturale evoluzione di Galaxian: la nostra navicella è sempre ancorata alla parte inferiore dello schermo, ma il fondale scorre in verticale e i nemici compongono la classica formazione poco a poco, disfacendola per lanciarsi in attacchi solitari e sparando colpi spesso difficili da evitare. Galaxian introduce per la prima volta il concetto di potenziamento: a un certo punto è possibile farsi rubare una navicella dal nemico, per poi recuperarla e "agganciarla" a quella in uso. In questo modo si dispone di un attacco doppio e le cose diventano molto più semplici...

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Dal 1982 al 1985

Xevious (1982) è il terzo passo effettuato da Namco nel genere degli shoot'em up, e presenta caratteristiche innovative sotto molti punti di vista. In primo luogo, la navicella è libera di muoversi nelle otto direzioni e dispone di due attacchi distinti: aria-aria e aria-terra, per eliminare i nemici volanti e quelli a terra. Non ci sono ancora i potenziamenti, ma viene introdotto per la prima volta il concetto di boss, con delle navi enormi che appaiono alla fine di ogni stage e possiedono dei pattern di attacco prestabiliti. Con Mappy (1983) entriamo nella zona meno brillante di questa compilation, fatta di titoli poco noti. In questo caso, ci troviamo di fronte a un mix tra platform e puzzle game, in cui dobbiamo guidare un topolino in fuga dai gatti, utilizzando dei trampolini per passare alle piattaforme più alte e con la possibilità di aprire e chiudere le porte. L'obiettivo di ogni stage è raccogliere tutti gli oggetti presenti senza farsi prendere dai nemici. Completamente diverso risulta essere The Tower of Druaga (1984), in cui controlliamo un cavaliere che deve esplorare dei labirinti pieni di creature minacciose, con l'obiettivo di trovare una chiave che gli permetta di aprire la porta verso il livello successivo. Dig Dug 2 (1985), infine, è un puzzle game molto particolare: il protagonista si trova ad affrontare degli avversari su una piccola isola, e può eliminarli sia utilizzando una pompa che trivellando il terreno e facendo sprofondare intere zone nell'acqua.

Namco Museum DS - Recensione
Namco Museum DS - Recensione
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Commento

Namco Museum DS è una compilation di discreta fattura, apprezzabile soprattutto per le numerose informazioni disponibili e per i settaggi extra relativi a ogni gioco. Ci sono quattro titoli di buona qualità e tre molto meno riusciti, quindi il bilancio non può essere completamente positivo, anche dal punto di vista dei soli nostalgici. L'inclusione di Pac-Man VS è apprezzabile, ma la possibilità di giocarlo solo in wireless play e non online limita moltissimo il risultato finale. Tecnicamente tutti e sette i classici sono identici alle versioni originali, difetti compresi, dunque non si può muovere alcuna critica sotto questo punto di vista. Se possedete un Nintendo DS e avete voglia di una raccolta di classici, questa compilation targata Namco fa sicuramente al caso vostro.

    Pro:
  • Sette giochi diversi, identici agli originali
  • Molte informazioni e molte immagini a corredo
  • Interessante l'introduzione di Pac-Man VS...
    Contro:
  • ...che non è giocabile online
  • Quasi metà dei giochi non è molto entusiasmante
  • Solo per nostalgici