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NBA Street Vol. 3

Il basket di EA torna sul campetto: sarà un canestro da tre punti?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   29/04/2005
NBA Street Vol. 3
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It’s on fire!

Nba Street v3, così come da tradizione, abbandona fin dal principio ogni velleità simulativa per offrire una esperienza arcade immediatamente godibile da chiunque. Ultimo esponente del genere fondato a suo tempo da Nba Jam, il gioco Electronic Arts mantiene le sfide 3 contro 3 ma sposta l’ambientazione fuori dalle palestre e dai palazzetti, preferendogli le location urbane tanto di moda negli ultimi anni. Dal campetto dietro casa a quello con tanto di inferriate e pubblico sugli spalti, la fatica dei programmatori statunitensi trova nella veste grafica senza dubbio uno dei punti di forza. Pur essendo un prodotto multipiattaforma, Nba Street v3 sfrutta una buona fetta delle caratteristiche delle console su cui gira dimostrandosi a tutti gli effetti appieno un gioco di ultima generazione. Gli atleti, ovviamente fedeli riproduzioni dei componenti più famosi delle squadre NBA, sono caratterizzati da un elevato livello di dettaglio fin nel minimo particolare, e anche una volta in movimento si fanno apprezzare grazie ad una varietà e qualità delle animazioni davvero eccellente, pur con qualche distacco tra una e l’altra. Discorso analogo anche per le ambientazioni, la cui cura nella realizzazione viene esaltata da un sistema di illuminazione di altissimo livello. Più in generale, i 12 campetti di Nba Street v3 danno la sensazione di essere autenticamente “vivi”, reali, con tanto di gente che passa o di spettatori che si esaltano di fronte alle giocate più spettacolari. Più in generale, la produzione EA è un gioco semplicemente bello da guardare, e che testimonia per l’ennesima volta le grandi capacità del team Big sotto questo punto di vista. La versione per Gamecube, inoltre, dispone di un contenuto extra esclusivo di sicura attrattiva, ovvero la presenza di un team composto da Mario, Luigi e dalla principessa Peach. Malgrado sia divertente osservare i 3 eroi Nintendo alle prese con atleti reali, in una sorta di Space Jam videoludico, è davvero difficile non trovare un fin troppo forte distacco tra lo stile grafico scelto da EA Big e quello della grande N. Allo stesso modo, si ha l’impressione che con questo genere di operazioni si stia inflazionando forse fin troppo i personaggi in questione, snaturandoli dai loro contesti originali alla ricerca di soluzioni di richiamo ma non per questo sempre valide a tuttotondo.

NBA Street Vol. 3
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I wanna be a star

Tra le novità principali di questa terza versione, merita senza dubbio un posto d’onore la modalità Street Challenge, una sorta di carriera nella quale è possibile creare da zero un proprio atleta per portarlo, partita dopo partita, a guadagnare una reputazione tale da farsi un nome nel “giro” e permettersi così di ingaggiare compagni di squadra sempre migliori. Assieme alla reputazione, vincere le sfide proposte permette anche di migliorare le caratteristiche del proprio cestista, guadagnando abilità e acquistare abbigliamento. Ma le possibilità di personalizzazione non si fermano qui, dal momento che Nba Street v3 permette anche di creare un proprio campetto personale, aggiungendo e gestendo a piacimento gli elementi del fondale e inserendo tutta una serie di “ornamenti” acquistabili anch’essi. La meccanica di gioco mantiene ovviamente buona parte delle caratteristiche che hanno fatto apprezzare la serie fin dal suo esordio, pur senza lesinare alcune modifiche e aggiunte di sicuro interesse. La prima per importanza va certamente ricercata nella nuova gestione dei trick, tramite il cosiddetto “trick stick”. In parole povere, ora la realizzazione di mosse speciali e trucchi da giocoliere è affidata all’inclinazione della leva analogica che, associata alla pressione dei tasti dorsali per i turbo, permette una enorme varietà associata ad una immediatezza davvero notevole, già dopo una breve fase di apprendimento. A proposito di tasti, è chiaro che il sistema di controllo è stato studiato con in mente il pad di Ps2, soprattutto per l’utilizzo di tutti e 4 i dorsali; fattore questo che rende l’interfaccia delle versioni Xbox e Gc leggermente più complessa e meno naturale.

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Nothing but the net

La spettacolarità di Nba Street v3 è non solo elemento accessorio, ma fondamentale nel sistema di gioco studiato da EA Big. La realizzazione di combo fatte di passaggi, mosse speciali e tricks produce infatti un numero di punti che vanno a riempire la barra del gamebreaker. Quest’ultimo è stato anch’esso modificato, permettendo ora di dare luogo a vere e proprie serie di acrobazie sotto canestro che coinvolgono tutti i membri della squadra; la cosa interessante sta nel fatto che le gamebreaker più elaborate non solo gratificano il giocatore con spettacolari azioni completamente fuori da ogni logica, ma permettono addirittura di aumentare il numero di punti ottenuti per rimpinzare il proprio score. Una volta presa la mano infatti, non sarà difficile ottenere con le schiacciate del gamebreaker 3 o addirittura 4 punti, ottenendo così uno strumento importante per la gestione del risultato di una partita a proprio a favore. Resta il fatto che l’impossibilità di bloccare in qualsivoglia maniera questo genere di mosse speciali potrebbe risultare difficile da digerire a più di qualcuno, ma nell’economia puramente spettacolare e “rumorosa” di Nba Street v3 è una scelta che ha senso e si incastra in maniera credibile all’interno dell’economia di gioco senza creare grossi sbilanciamenti. Cosa che purtroppo non si può dire dell’intelligenza artificiale degli avversari controllati dalla cpu, piuttosto misera e gestita da pattern basici ed estremamente meccanici. Proprio di fronte a questo difetto non di poco conto, la modalità multiplayer acquista ancora maggior valore. Multiplayer offline, sia chiaro, perchè EA ha voluto eliminare la modalità online presente nelle versioni americane lasciando così gli utenti europei privi di una aggiunta di indubbio spessore. Giocare coi propri amici in carne e ossa resta quindi l’unica possibilità per sfidare avversari umani, ed è proprio in queste sfide che Nba Street v3 mostra il meglio di sè confermandosi il miglior esponente della sua categoria. Una nota per il sonoro, decisamente sottotono con un Dj davvero fastidioso e un accompagnamento musicale banale e ripetitivo.

NBA Street Vol. 3
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Commento

Nba Street v3 è sicuramente un titolo che piacerà molto agli appassionati del genere, e che non fatica ad imporsi come migliore esponente del filone dei giochi di basket arcade. I passi avanti rispetto al precedente capitolo sono evidenti, così come lo sono i progressi tecnici che pongono la produzione EA tra i migliori titoli degli ultimi mesi dal punto di vista estetico. Detto questo, non possiamo certamente chiudere un occhio di fronte ad una intelligenza artificiale della CPU davvero scadente, che invita –o obbliga- palesemente l’utente ad affidarsi principalmente alla modalità multiplayer. Da questo punto di vista risulta quindi incomprensibile e inaccettabile l’esclusione totale del gioco online dalla versione europea, un taglio fin troppo pesante e che mette in discussione il rispetto del colosso americano nei confronti dell’utenza del Vecchio Continente. Discorso analogo per la totale assenza di una traduzione in italiano anche dei soli menù testuali, rimasti al contrario nella lingua originale.

    Pro:
  • Divertente e spettacolare
  • Graficamente ottimo
  • Multiplayer offline eccezionale
    Contro:
  • Totale assenza della modalità online
  • Intelligenza artificiale troppo lacunosa
  • Sistema di controllo complesso su Xbox e Gc

Quando si parla di produzioni Electronic Arts, è davvero difficile trovare un gioco di successo che non sia diventato una serie. Nba Street ovviamente non rappresenta l’eccezione: malgrado si tratti di un brand relativamente giovane, la creatura di EA Big è già arrivata infatti nell’arco di tre anni e mezzo al suo terzo capitolo. Accolto trionfalmente negli Stati Uniti dove il basket è un’istituzione, Nba Street v3 raggiunge finalmente anche i nostri lidi per fare la felicità di ogni amante dello sport in questione.