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Racing Evoluzione

Milestone esordisce su Xbox con il gioco che, inseguendo la leggenda di Enzo Ferrari, ci trasformerà tutti in piloti e costruttori di gioielli a quattro ruote. Scoprite grazie alla nostra recensione se Racing Evoluzione rappresenta davvero una nuova ed importante tappa per i giochi di guida su console.

RECENSIONE di La Redazione   —   05/02/2003
Racing Evoluzione
Racing Evoluzione

Storia di un miracolo italiano

Un evento importante, quale può essere considerato il debutto su console del più importante e conosciuto team di sviluppo italiano, merita di essere celebrato ripercorrendo le tappe che hanno consentito a Milestone di entrare nell’Olimpo dei videogames. Milestone nasce nel 1996 dalle ceneri della Graffiti ed è immediatamente arrivata al successo grazie all’apprezzatissima serie di Screamer per personal computer. In seguito, la fortunata collaborazione con EA Sports ha portato al bellissimo Superbike 2001, simulazione accurata dello spettacolare mondo delle moto sportive di grossa cilindrata, tuttora considerato il miglior esponente del genere. Nell’estate del 2000, terminato lo sviluppo di Superbike, Antonio Farina, decise di rivoluzionare la politica societaria aprendo le porte allo sviluppo sulle nuove console, ormai divenute le piattaforme di gioco per eccellenza. Allora, l’unica console di nuova generazione presente sul mercato era la PS2 di Sony che, non ancora arrivata sui mercati occidentali, stentava ad imporsi in Giappone a causa dell’altalenante qualità dei suoi titoli. Per questo motivo, e per la dimestichezza acquisita in tanti anni di programmazione su PC, Milestone scommise tutto su Xbox, che con i computer ha un indiscutibile legame di parentela. Nacque quindi l’idea di Racing Evoluzione, ancora prima dell’uscita di Xbox e ancora prima che si potesse verificare l’effettiva validità delle specifiche tecniche della console di Microsoft. Per circa 2 anni, lo sviluppo di Racing Evoluzione è proseguito nel più stretto riserbo e solo nelle ultime settimane la comunità videoludica è venuta a conoscenza delle promettenti qualità del nuovo racing in arrivo sulla scatola nera di Microsoft. A pochi giorni dall’arrivo del gioco nei negozi, è giunto il momento di scoprire se tali promesse siano state mantenute.

Racing Evoluzione
Racing Evoluzione

Sognando il Cavallino Rampante...

Se ancora non fosse chiaro, Racing Evoluzione è un gioco di guida dall’anima indubbiamente arcade. Gli eventuali, e forse anche attesi paragoni con Gran Turismo, finiscono quindi qui, non essendoci elementi che possano suggerirci alcuna somiglianza tra i due titoli. Detto questo, non aspettatevi di trovare un clone di Burnout, essendo il modello di guida certamente arcade, ma comunque in grado di impegnare anche i giocatori più esigenti.
Le modalità principali di gioco sono Dream Mode e Arcade Mode, a sua volta suddiviso in Quick Race, Time Attack e One on One. L’aspetto sicuramente più interessante del gioco è il Dream Mode che ci propone, in modo piuttosto originale, la classica modalità carriera. Nel tentativo di emulare le imprese sportive e il successo industriale di Enzo Ferrari e delle “rosse” di Maranello, disegneremo e produrremo prototipi con cui partecipare alle gare sparse per il globo, con la speranza che le vittorie ci portino ad avviare la produzione su scala dei nostri modelli, nel tentativo di soddisfare la conseguente richiesta del mercato. Come in una proporzione diretta, maggiore sarà il numero di successi su pista, maggiori saranno le vendite dei modelli da noi prodotti.

La nostra avventura nel mondo dell’automobilismo parte dal pressuposto che molte delle più prestigiose case motoristiche hanno delle origini soprendentemente umili. Dopo aver scelto il marchio e il nome di quella che all’inizio è poco più di un officina in un impolverato garage, assisteremo alla fioritura di un’azienda di sempre maggiori dimensioni e importanza. Il passaggio da produzione artigianale a produzione industriale avviene gradualmente, attraverso numerose tappe che ci vedranno impegnati in diversi settori, a partire dalle roadster, paragonabili ad auto di 2000cc., fino ad arrivare alle dream car, vale a dire le supersportive. La gestione dell’impresa, lungi dall’essere affrontata in modo profondamente gestionale, si traduce nella semplice scelta dei modelli di auto da produrre. Partendo dalla categoria roadster, saranno una decina i prototipi che potremo sviluppare, ciascuno dotato di 3 livelli differenti di evoluzione, con i quali parteciperemo, sequenzialmente, a competizioni di categoria amatoriale, semi-professionistica e professionistica, affrontando modelli reali di prestigiosi marchi. Tra questi, si segnalano Mercedes, Renault, Toyota, Lotus, Jaguar e Aston Martin, che sfoggiano nel gioco alcuni dei loro gioielli a quattro ruote più ambiti. Di tanto in tanto, tra una gara un’altra, saremo allietati da piacevoli diversivi. Misteriosi piloti, ricchissimi sultani o addirittura agenti segreti, ci lanceranno sfide invitandoci a misurare su strada la bontà delle nostre macchine. Il premio per codeste tenzoni, consiste nella maggior parte dei casi in una accresciuta visibilità per la nostra casa e quindi in un maggior risultato delle vendite.

Tra sportellate e tamponamenti...

Aldilà della felice idea alla base del Dream Mode, c’è da dire che la sezione avrebbe potuto essere realizzata con maggior dettaglio, essendo molto limitato sia il nostro effettivo intervento sulla gestione del team sia la profondità di una modalità che si risolve semplicemente nella partecipazione alle gare. Ciononostante, il gioco vero e proprio riesce a dimostrarsi quanto mai divertente e avvincente.
Come ampiamente documentato in precedenza, il modello di guida è arcade, risulta quindi piuttosto comodo il controllo delle auto e buona parte dell’esperienza di guida è rivolta alla non difficile esecuzione delle curve, al mantenimento della massima velocità e, soprattutto, al disegno delle traiettorie più accurate. Il comportamento delle auto, in perfetta sintonia con il resto del gioco, è certamente lontano dall’essere considerato realistico e questo probabilmente spiazzerà gli amanti della simulazione pura, soprattutto se non avvezzi a tale semplicità. Fortunatamente, i tre livelli di difficoltà e la conseguente variazione della sfida offerta dagli avversari, renderà più difficile, anche ai piloti più esperti, la conquista del gradino più alto del podio. L’intelligenza artificiale, per’altro buona per la tipologia di gioco, porta i nostri avversari a darci dura battaglia, tra sportellate, tamponamenti e cambi repentini di traiettoria, sui 54 percorsi inclusi nel gioco. Questi ultimi, sono suddivisi in quattro categorie (città, montagna, circuiti e stadi) e ambientati in 3 continenti: America, Asia ed Europa. Questo porta Racing Evoluzione a raggiungere un grado di varietà sorprendente, grazie anche alla indubbia diversificazione dei tracciati e all’alternarsi di paesaggi sempre diversi e comunque affascinanti.
La longevità è assicurata, oltre che dal numero di piste, anche da una lunga serie di competizioni, che dovrebbero tenerci impegnati per molte ore. La modalità arcade non prevede invece novità di rilievo. Vi troviamo la quick race, la classica corsa veloce, time attack, corsa contro il cronometro, e l'immancabile gioco multiplayer a 2 giocatori, sviluppato tramite il solito split-screen orizzontale. Da notare che sia il supporto per il collegamento in link che la compatibilità con Xbox Live non sono stati implementati.

Racing Evoluzione
Racing Evoluzione

La classe non è acqua

Se qualche piccola riserva può essere mossa ad altri aspetti del prodotto, la realizzazione tecnica appare esente da critiche, almeno per quanto riguarda la grafica. Racing Evoluzione fa sfoggio di un convincente motore grafico, in grado di spingere il gioco sino a 30 fotogrammi al secondo, che non sono certo 60, ma che non risentono di alcun rallentamento, riuscendo così a fornire velocità e fluidità invidiabili. Le ambientazioni sono quanto di più dettagliato e realistico mi sia capitato di vedere in un gioco di guida. Il bump mapping si mostra ai nostri occhi sull’asfalto, donando un aspetto verosimile alla sede stradale, mentre texture molto dettagliate ricoprono montagne, edifici e tutto quanto risplende di meravigliosi effetti di luce. Sono degni di menzione anche gli effetti di riflessione che, dinamicamente, riproducono sulle superifici metalliche e sui parabrezza delle macchine tutti gli elementi del paesaggio. Gli scenari appaiono non statici ma animati da una serie di oggetti quali palloncini coloratì, maxi-schermi televisivi, gabbiani, elicotteri, aeroplani e addirittura navi da crociera. Il medesimo livello di dettaglio, è riscontrabile anche nella modellazione delle automobili, ricche di oltre 10.000 poligoni ciascuna e di effetti di deformazionie causati dagli urti con ostacoli fissi o in movimento.
Oltre alle auto sotto licenza, accuratamente riprodotte, anche le concept car sviluppate nel Dream Mode sono realizzate nel migliore dei modi, grazie ad una ricerca stilistica che non appare certo casuale. E’ da sottolineare che i prototipi, circa una quindicina, non sono frutto del lavoro dei designer Milestone, ma risultato di un concorso europeo che ha coinvolto numerose scuole di design. A conclusione del concorso, sono stati più di 150 i modelli raccolti, dai quali una giuria internazione composta da giornalisti del settore auto ha selezionato i vincitori, poi inseriti in Racing Evoluzione.
Allo squisito aspetto visivo, fa da contraltare un comparto sonoro quanto meno deludente. Il più che discreto doppiaggio in italiano delle voci e il supporto per il Dolby Digital 5.1 non riescono infatti a far dimenticare gli effetti sonori non sempre azzeccati ed i rumori dei motori, piuttosto cupi e fin troppo simili tra di loro. Lo stesso discorso vale anche per le musiche, poco varie e non tollerabili dalle nostre orecchie a lungo andare.

Racing Evoluzione
Racing Evoluzione

Conclusioni

Se vi stavate chiedendo se Racing Evoluzione possa rappresentare per i possessori di Xbox ciò che Gran Turismo 3 è diventato su PlayStation 2, la risposta non può che essere no. Le differenze di impostazione, e probabilmente anche di target, tra i due titoli sono tali che nessun paragone può essere azzardato. Racing Evoluzione costituisce comunque una piacevolissima sorpresa riuscendo a stabilire un elevato standard di gioco arcade che, probabilmente, non era ancora stato raggiunto da nessun’altro titolo del genere uscito sulla console di Microsoft. Il primo gioco di guida di Milestone per console non è comunque esente da difetti, a cominciare da una modalità principale ben impostata, ma che avrebbe potuto offrire molto di più sia per profondità sia per varietà, per finire con un sonoro, non certo irresistibile. Se però non siete troppo fanatici della simulazione pura, Racing Evoluzione è un titolo da avere, di quelli che non possono mancare nella vostra collezione, costituendo il meglio che la nostra console ha ora da offrire nel campo dei giochi di guida arcade.

    Pro:
  • Milestone colpisce ancora
  • Grafica di altissimo livello
  • Ben 54 piste e circa 80 auto tra reali e concept
  • Longevità assicurata da un buon numero di competizioni
  • Sistema di controllo di facile apprendimento
    Contro:
  • Dream Mode poco sfruttato
  • E’ arcade e potrebbe non piacere a tutti
  • Sonoro non all’altezza del resto

La strada che porta alla simulazione perfetta di guida su console sembra alquanto lunga e ricca di ostacoli, nella maggior parte dei casi insormontabili. Se molti sviluppatori cercano da alcuni anni di replicare un modello di guida realistico o per lo meno paragonabile a quanto realizzato in Gran Turismo, che simulazione lo è ma fino ad un certo punto, altri hanno scelto di perseguire obiettivi alternativi, probabilmente più accessibili, ma non per questo meno gratificanti nei risultati. In fondo, che senso ha ricreare la realtà se quest’ultima è noiosa? Provate ad esempio ad immaginare quale perizia e quanta pratica sia necessaria per potere pilotare su pista un bolide da 400 cavalli…. credete che sia possibile trasferire fedelmente la medesima situazione in una simulazione rivolta non a dei piloti ma alla gente comune, gelosa posseditrice di station wagon o utilitarie?
Conscio delle limitazioni intrinseche dell’attuale generazione di videogames, Antonio Farina, fondatore e responsabile dell’italianissima Milestone, è partito dal presupposto che servisse un racing in grado di sfruttare al meglio Xbox, realizzando un titolo molto realistico, ma solo nella veste grafica. Se poi, ad una folgorante cosmesi va ad aggiungersi anche una giocabilità immediata quanto appagante, ecco allora servito ai possessori di Xbox il gioco di guida che aspettavano da lungo tempo.