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La battaglia delle marionette

Anche se di plastica un pugno ben dato fa sempre male!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   14/04/2009

Cosa succede quando l'applicazione della fisica vista in LittleBigPlanet incontra le meccaniche di gioco di Super Smash Bros? Succede che, senza troppa pubblicità, nasce un piccolo titolo, un gioco che potrebbe deliziare per molto tempo gli utenti PlayStation 3. Sviluppato da Tarsier Studios, ma evoluzione diretta di quel Rag Doll Kung fu creato nel 2005 da Mark Healey, che in seguito ha lavorato sul capolavoro Media Molecule, il titolo ci mette nei panni di snodabilissime marionette, in combattimenti frenetici tra mosse di (appunto) Kung Fu, palle di energia alla Street Fighter, raccolta di pesci volanti e tanto umorismo. Il tutto gestito con naturalezza e credibilità dal motore fisico Havok.

Dalla Cina con furore

L'umorismo è la prima peculiarità del titolo Tarsier che salta all'occhio, un oriente misticheggiante alla Kung Fu Panda, fa da sfondo all'ascesa verso il titolo di "Pugno di Plastica", in cui il nostro Maestro, versione marionettesca di quello visto in Kill Bill, ci introduce ai mille attacchi eseguibili, dispensandoci massime di saggezza alternate a trucchi sul come cucinare gamberetti e altre prelibatezze ittiche. Dopo aver creato il nostro alter ego, con un editor che ricorda vagamente quello di LittleBigPlanet, è infatti possibile scegliere capigliatura, faccia, mani, piedi, pantaloni, giubbino e così via, ci si getta a capofitto nelle sfide single player, che fungono sia da tutorial sia da modalità di gioco principale in quanto necessarie per limare i propri punteggi, che concorrono alle classifiche mondiali, sia come via privilegiata per sbloccare tutti gli extra utilizzabili nell'editor. Inizialmente si tratta di compiere gli attacchi, speciali e non, per prendere confidenza col metodo di controllo e con gli strumenti di offesa, poi invece ci verranno svelate anche le modalità di gioco alternative come il pesce in padella e king of the hill. Da subito il gioco mette in chiaro il metodo di controllo, che sfrutta in modo azzeccato e divertente le peculiarità del Sixaxis.
Intanto gli attacchi eseguibili con il tasto quadrato e tasto triangolo possono essere effettuati in tutte le direzioni tramite lo stick destro, alla stessa maniera i bastoni o i nunchuck vengono utilizzati usando lo stesso stick. Le combo degli attacchi normali sono all'ordine del giorno, e contrariamente a quanto potrebbe sembrare ad una prima distratta partita, il button mashing non premia il giocatore. Alla base delle mosse speciali c'è l'energia Chi, utilizzabile sia come potere difensivo che come offensivo. Per accrescere la barra della summenzionata energia basta semplicemente eseguire delle combo o scagliare in aria l'avversario, tramite la combo R1 + quadrato, e poi colpirlo il più volte possibile prima che tocchi terra. Quando si ottiene un minimo di Chi il Sixaxis diventa protagonista: per ripristinare un pò di salute basta semplicemente capovolgere il pad, la marionetta entrerà in modalità levitazione, ma comunque può subire i colpi avversari, mentre per gli attacchi veri e propri dobbiamo essere pronti a sudare le proverbiali sette camicie! Per lanciare palle d'energia è necessario scuotere il pad tante volte quanto è il Chi accumulato (possiamo anche afferrare e rilanciare come nel Dodgeball quella scagliataci addosso), invece per produrre una forte esplosione d'energia dobbiamo spingere il tasto deputato alla parata e muovere il pad verso l'alto. L'attacco invece che ci farà slogare le braccia è il cosidetto Firefly, tramite il quale è possibile fare una sorta di "super spallata" infuocata in tutte le direzioni. Saper utilizzare alla perfezione questa mossa è cruciale viste le mille possibilità che il gioco ci offre, di fatto è possibile (a seconda del Chi accumulato) continuare a colpire l'avversario in rapida successione, oppure lanciarlo in aria per poi prenderlo a mazzate, oppure ancora scagliarlo verso il basso e successivamente dargli il colpo di grazia. Se contro un solo giocatore il tutto è piuttosto agevole e ragionato, in quattro diventa decisamente frenetico, una sarabanda di colpi speciali, prese e controprese, nella migliore tradizione di quanto visto in Super Smash Bros. Tutto funziona alla perfezione, i grandi balzi permettono di scappare al momento giusto, magari per rifiatare grazie alla meditazione, e saper usare le mosse speciali diventa cruciale, non basta semplicemente spingere i tasti a caso, anche perchè la parata funziona piuttosto bene, e come scritto precedentemente, è alla base di una importante mossa speciale.

La battaglia delle marionette
La battaglia delle marionette
La battaglia delle marionette

Mazzate e pesci in faccia

L'impressione è che i ragazzi di Tarsier abbiano saputo espandere con saggezza quanto proposto nel primo Rag Doll Kung-Fu, e in definitiva questo Fists of Plastic è un buon titolo immediato e divertente, dotato anche di una buona dose di tecnicismo, caratteristica questa che allunga di molto la longevità del titolo passata la sbornia delle prime, movimentatissime, ore di gioco. Anche se, ad onor del vero si sente la mancanza di poter personalizzare il parco mosse, creando le proprie combo e attacchi speciali, visto che protagonista e nemici differiscono solo per abbigliamento e aspetto. Il motore fisico Havok sostiene poi degnamente le evoluzioni delle marionette, basta vedere la leggiadria con la quale i contendenti si dondolano sulle piattaforme per poi lanciarsi, magari con un fiammeggiante Firefly, sull'avversario, o come raccolgono i pesci verdi rimbalzanti da buttare nel padellone pieno di olio bollente, sfida questa di metà percorso della modalità giocatore singolo. Il multiplayer è il naturale sbocco delle meccaniche di gioco, purtroppo per motivi tecnici legati all'integrazione della fisica in un netcode "non problematico", fino a 4 giocatori possono sfidarsi solamente in locale. In rete è possibile solamente vedere i propri punteggi scalare le classifiche mondiali. Tra le varie modalità di gioco, oltre a quella gia citata di acchiappare il pesce, c'è da menzionare il King of the hill e il Dodgeball. La prima premia il giocatore che per più tempo rimarrà sulla piattaforma più alta dello schermo, eseguendo contemporaneamente figure e pose, mentre la seconda vede i giocatori scagliarsi addosso una bolla blu esplosiva ripiena di energia Chi. Come un gioco di una volta, quattro amici seduti comodi sul divano possono darsele di santa ragione, in diversi tipi di gioco. Purtroppo questa mancanza castra di molto la longevità del titolo, e di fatto Rag Doll Kung-Fu: Fists of Plastic diventa il classico titolo da giocare occasionalmente quando ci sono amici in visita, non potendo beneficiare delle possibilità offerte da una fruizione in rete. E' chiaramente possibile giocare con dei bot che fanno le veci degli avversari umani, ma per quanto divertente, lo sarà sempre di meno dello schivare un palla di energia sullo schermo e contemporaneamente un Firefly che fa passare il pad di un amico a qualche centimetro dal vostro naso. Se a questo si aggiunge una modalità single player che, terminate in breve tempo le sfide, si poggia solo sulla rincorsa ai vertici delle classifiche mondiali, ne esce fuori un quadro non particolarmente roseo, un'esperienza appagante ma di breve durata. Da un punto di vista grafico il gioco è sicuramente ben fatto, la fisica unita ad uno stile grafico "orientaleggiante" anche se declinato in maniera fortemente parodica, si fa apprezzare senza condizioni, con ottime animazioni e un buon level design, anche se l'impatto generale è distante dalla fantasia e dalla visionaria originalità di LittleBigPlanet.

La battaglia delle marionette
La battaglia delle marionette
La battaglia delle marionette

Commento

Rag Doll Kung-Fu: Fists of Plastic è il classico titolo da giocare, dopo magari lunghe sessioni ai grossi calibri single player usciti in questo ultimo periodo, come intermezzo defatigante, ma solo mentalmente però, visto che l'uso appropriato del Sixaxis ci farà sudare le proverbiali sette camice. Divertente e immediato, in un saggio equilibrio tra tecnicismo e button mashing, il titolo Tarsier si ferma però sul più bello, visto che si sarebbe potuto fare di più sul versante della diversificazioni degli attacchi, ma soprattutto l'assenza del multiplayer online castra il titolo, dimezzando la sua longevità e affidando le partite multigiocatore, vero cuore del gioco, solo ad una fruizione locale, cosa questa, ovviamente, non sempre possibile.

Pro

  • Divertente e immediato
  • Uso perfetto del Sixaxis
  • Realizzazione della fisica impeccabile
Contro
  • Poche sfide single player
  • Mosse e attacchi uguali per tutti
  • Multiplayer solo locale