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Red Faction II

Ps2Gen si unisce alla rivoluzione di Volition!

RECENSIONE di La Redazione   —   16/01/2003

You gotta fight, for your right

In Red Faction 2, come del resto accadeva nel predecessore, ci toccherà liberare il popolo dall'oppressione di un tiranno spietato, rispondente al nome di Victor Sopot. Come avrete già intuito - del resto è ben noto che la pratica diplomatica poco si sposa ai pulsanti e alle leve del nostro pad - il modo milgiore per sovvertire il sitema, in compagnia di gruppetto di buoni terroristi tutti specializzati nell'arte della guerra (e rieccoci al titolo: Red Faction) è la classica pioggia di fuoco. Stavolta però l'azione si svolge sul suolo terrestre, con le miniere del pianeta rosso che sono ormai solo un ricordo. Accompagnati quindi da altri 5 membri dell'organizzazione saremo protagonisti di una decina di missioni memorabili (si badi, il termine è inteso in senso etimologico) più per la spettacolarità degli scontri a fuoco che non per una ricerca strategica nel combattimento. L'abbondante numero di armi e di colpi disponibili sono fin da subito un indizio dell'indole di Red Faction II: non sarà affatto necessario essere infallibili cecchini per portare a termine il gioco. Il sistema di controllo, del resto, non sembra essere stato pensato per chi vive a pane e First Person Shooter: sono ancora tristemente da menzionarsi pecche nel sistema di puntamento semiautomatico. Occorre però precisare che queste non sono di certo dovute a una inadeguata assegnazione dei comandi ai vari tasti: ad R1 e L1 è affidata rispettivamente la funzione di fuoco primaria e secondaria (che risulta particolarmente congeniale al doppio Uzi), inoltre è possibile saltare premendo il dorsale R2, mentre con L2 ci si inginocchia, per passare nei cunicoli. R3 (vale a dire la singola pressione dello stick analogico destro) è il responsabile delle granate; X è il classico azione, mentre con cerchio e quadrato si cambia l'arma, e con il triangolo la si ricarica. Alla croce direzionale sono assegnate altre varie funzioni, tra cui la visuale notturna. Movimento e telecamera, infine, sono assegnati come da tradizione agli stick analogici destro e sinistro, che si rivelano imprecisi per adempire a queste funzioni, tanto che spesso si opta per vere e proprie raffiche di proiettili, tanto risulta difficoltoso il prendere la mira. Questo è un difetto storico degli FPS di Ps2, il cui celebre Dual Shock 2, che tanto bene si adatta a picchiaduro e racing games, sembrerebbe inadeguato a questa categoria. Volition dimostra di conoscere questi problemi, e tenta di porvi due soluzioni, che forniscono un compromesso accettabile. Red Faction II si rivela innanzitutto molto generoso con il giocatore: praticamente ogni nemico eliminato, infatti, lascia cadere qualche regalo (dalle munizioni all'immancabile kit medico); si intuisce facilmente che restare privi di equipaggiamento sarà quindi un'impresa abbastanza ardua, nonostante la copiosità di munizioni da utilizzare per i difetti citati. Inoltre è stato implementata la possibilità di utilizzare il Mouse, che tuttavia risulta vagamente lento nella risposta ai comandi. I nemici non si segnalano per raffinatezza di intelligenza artificiale, sebbene comunque non esiteranno a ripararsi dai vostri attacchi dietro a pareti o veicoli presenti sulla scena. Questo non significa che il gioco sia eccessivamente facile: ad alcuni nemici basteranno 3 colpi per eliminarci del tutto e condurci al game over. Velocità e prontezza sono quindi le due principali doti richieste al giocatore per portare a termine la modalità in single player, retta da una trama solida e coivolgente (sebbene i dialoghi non siano stati tradotti).

A rendere Red Faction speciale erano principalmente due caratteristiche: il Geo Mod e la possibilità di utilizzare veicoli (poi ripresentata in un certo Halo); ebbene, questi sono stati promossi e riproposti nel secondo capitolo. Per chi non avesse mai sentito parlare del primo capitolo, occorre spiegare la natura del Geo Mod: si tratta della possibilità di avere un riscontro diretto della propria attività di fuoco su alcuni elementi statici dei livelli. In parole povere è possibile, sparando, "fare dei buchi" o distruggere alcune pareti. Ciò permette sia di modificare attivamente il campo di battaglia, incentivando perlomeno in parte la componente strategica, sia di crearsi un passaggio per potere cambiare l'area di gioco. Non basta certo il Geo Mod a rendere Red Faction II un FPS esplorativo, ma sicuramente costituisce un buon diversivo per rompere almeno apparentemente la linearità di questa categoria di giochi. La presenza del Geo Mod in questo secondo capitolo si protrae fino agli ultimi livelli, mentre nel prequel, circa a metà del sigle mode, era misteriosamente scomparsa.
Tornano anche i veicoli, che però non sono sempre totalmente controllabili dal giocatore, che spesso deve solo esibirsi in una sorta di tiro al bersaglio su piattaforma mobile. Novità assoluta è invece la modalità multiplayer, che sfrutta l'amata/odiata modalità split screen, che permette, con un una presa multitap, a 4 giocatori do sfidarsi in contemporanea in modalità di gioco classiche come il deathmatch o cattura la bandiera, ma anche alcune del tutto nuove e originali. La longevità del titolo sarebbe scarsa se fosse presente il solo story mode, ma con la possibilità di giocare in multiplayer questa è da ritenersi su livelli buoni.

Red Faction II
Red Faction II

Anche l'occhio vuole la sua parte

Il titolo Volition non è certo di quelli che fanno gridare al miracolo per la propria cosmesi, che si presenta su livelli sufficienti in virtù di modelli poligonali discreti, così come per gli effetti luce, mentre le textures qualche rara volta lasciano un po' a desiderare, senza tuttavia arrivare gli eccessi (negativi) dei sopracitati titoli First Generation. Di contro c'è un frame rate che, sebbene si assesti "solo" su 30 frames per secondo, non presenta praticamente mai incertezze, tanto che il gioco si mantiene sempre su buoni livelli di velocità, tali da non fare praticamente rimpiangere i 60 fps, solitamente indispensabili negli sparatutto in soggettiva. La possibilità di "distruggere" i muri, inoltre, risulta indubbiamente appaganate anche dal punto di vista prettamente visivo. Il design (sia dei personagi che dei livelli) è evidentemente ispirato ai "classici" del genere (i legami e i richiami, più o meno voluti, a Unreal e Unreal Tournament sono abbastanza evidenti). Il sonoro è di buona fattura (ottime le esplosioni), sebbene manchino il doppiaggio in italiano dei dialoghi e il supporto nelle cut scenes dell'audio digitale.

Red Faction II
Red Faction II

Commento

Red Faction II è, come già sottolineato, un'evoluzione abbastanza lineare delle buone idee e premesse espresse nel prequel. L'implementazione della modalità multigiocatore e il perfezionamento del Geo Mod rendono più completa una formula già meritevole di lodi. Forse non sarà adattissimo ai puristi, ma Red Faction II rimane comunque un Fps ben più che discreto, frenetico e spettacolare. Peccato per gli stick analogici imprecisi (di cui però Red Faction II non è l'unico esponente a soffrire) e il comparto grafico vagamente anonimo.

Pro
+Geo Mod
+Modalità Multiplayer
+Trama coinvolgente ("Vive la revolution")

Contro
-Comparto tecnico sottotono
-Story mode non infinito
-Mira imprecisa

Red Faction II
Red Faction II

Nella sciagurata (almeno secondo l'opinione comune) schiera dei first generation Ps2, ci aveva lasciato un buon ricordo Red Faction, sparatutto in soggettiva sicuramente non esente da difetti, ma che, grazie a una meccanica di gioco innovativa, teneva testa ad avversari quotati come Quake III, Unreal Tournament e lo stesso Timesplitters, votati principalmente al multiplayer e conseguentemente "opposti" al lavoro di Volition. E ora, dopo circa un anno e mezzo, Red Faction ritorna e si rivela come un'ideale evoluzione del predecessore: è di nuovo tempo di combattere l'oppressore.