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Ricomincio da Zero

Capcom accontenta chi si è sempre chiesto quale fosse l'origine del terribile Virus T, con un eccezionale prequel del primo Resident Evil. Siete pronti per affrontare di nuovo l'orrore?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   18/03/2003

Un treno viene attaccato da numerose creature simili a parassiti, che sterminano i passeggeri e i conducenti, apparentemente sotto il controllo di un misterioso individuo.

Ricomincio da Zero

Ciò avviene proprio mentre un elicottero della STARS sta sorvolando la foresta di Raccoon City, per condurre una squadra di agenti a investigare sugli strani avvenimenti verificatisi nella zona. All'improvviso, il motore dell'elicottero va in avaria e il pilota è costretto a un atterraggio di fortuna. Un po' ammaccati ma ancora interi, gli agenti STARS escono dal veicolo e cominciano a esplorare la zona, trovando subito i resti di un cellulare della polizia e i cadaveri dei conducenti. Stavano portando un ex Navy SEAL, Billy Coen, verso l'istituto in cui sarebbe stato giustiziato, per l'omicidio di ventitre persone. Al comando della giovane agente Rebecca Chambers, vi mettete a perlustrare la zona, facendo attenzione all'eventuale presenza dell'evaso. Sulla vostra strada, però, non trovate un uomo, bensì un treno... fermo sui propri binari. Una volta entrati nel convoglio, vi accorgete che non potete più uscire perché i portelli sono bloccati. Naturalmente non è questa la notizia peggiore. I passeggeri del treno, infatti, risultano essere piuttosto vispi per essere dei cadaveri. Qualcosa li ha trasformati in zombie, e il problema con gli zombie è che sono sempre affamati... di carne viva.

La strana coppia

Farsi strada tra i non-morti non sarà un problema all'inizio, grazie alla pistola d'ordinanza e ad un certo numero di munizioni. Come negli altri Resident Evil, per mettere fuori causa un cadavere ambulante basterà centrarlo qualche volta, oppure infliggergli un colpo mirato alla testa.

Ricomincio da Zero

Il problema è che la pistola non vi sarà di grande aiuto nella cosa, e scoprirete subito che fare economia di cartucce è la vostra maggiore priorità. Dopo un primo sopralluogo dei vagoni, avrete un contatto con le creature che hanno causato il disastro: dei piccoli organismi dotati di denti, capaci di raggrupparsi per formare dei pericolosi mostri bipedi. Proprio quando la situazione si fa critica, Billy Coen si lancia in vostro aiuto... Dunque il pluriomicida che tanto temevate non sembra affatto una cattiva persona, e decidete di agire in coppia. Proprio mentre il treno, misteriosamente, riprende la propria corsa. A questo punto potrete sfruttare le innovazioni di Resident Evil Zero, che riguardano fondamentalmente la gestione dei personaggi. A differenza degli altri episodi della serie (a parte un breve esperimento con Resident Evil Code: Veronica), infatti, questo prequel non vi permette di scegliere se giocare utilizzando Billy o Rebecca, ma vi fa controllare entrambi contemporaneamente. Come funziona, tutto ciò? Vediamolo in dettaglio...

Capcom accontenta chi si è sempre chiesto quale fosse l'origine del Virus T, con un eccezionale prequel

Chi va avanti?

Il controllo dei personaggi non è cambiato di una virgola. Lo stick analogico sinistro del pad di GameCube serve per muovere il nostro alter- ego, facendo riferimento a lui stesso e non allo schermo. I tasti dorsali vengono utilizzati per puntare l'arma equipaggiata e per cambiare bersaglio, mentre A ci permette di fare fuoco/colpire o di controllare lo scenario in cerca di oggetti.

Ricomincio da Zero

Tenendo premuto il tasto B potremo correre, mentre usarlo in combinazione con lo stick analogico (indietro) ci permette di voltarci rapidamente. Infine, il tasto Y ci fa entrare nel classico inventario, mentre il tasto X è deputato al cambio di personaggio. Basta la pressione del tasto, infatti, per alternare il controllo di Rebecca e Billy. Quando si controlla uno dei due, all'altro è possibile impartire degli ordini: fare in modo che ci segua o che rimanga fermo dov'è (opzione attivabile rapidamente, grazie al tasto Start), e che attacchi insieme a noi o rimanga alla larga dai combattimenti. Le novità di REZero riguardano anche la gestione degli oggetti. Se in precedenza si dipendeva dalle "casse" disseminate per le ambientazioni, anche solo per poter fare un po' di spazio nell'inventario, in questo caso è possibile abbandonare gli oggetti dove si vuole (saranno poi indicati sulla mappa, consultabile premendo il tasto Z) e addirittura scambiarli con il proprio partner. Il gioco stesso vi costringerà a sfruttare la cosa a più riprese, dividendo forzatamente i due personaggi e richiedendo la ricerca separata di oggetti. Queste nuove possibilità aprono la strada ad un approccio molto più strategico che in passato, incoraggiato anche e soprattutto dalla difficoltà del gioco: se all'inizio trovare le solite piantine curative e delle munizioni sarà relativamente semplice, in seguito avrete grossi problemi in questo senso. Dunque, meglio limitare l'assunzione di kit medici ai casi di estremo bisogno, e soprattutto non sprecare proiettili... La cosa, però, fa nascere anche dei potenziali problemi di una certa entità, che gli sviluppatori Capcom avrebbero potuto evitare. L'influenza che ogni nostra mossa ha sul proseguimento della storia è fin troppo marcata, e nella gestione degli oggetti ciò si traduce nella possibilità di ritrovarsi nelle fasi intermedie e finali del gioco senza armi e senza energia. A quel punto, l'unica scelta possibile è ricominciare da capo...

Grafica e sonoro

Già dalla lunga introduzione animata, che mostra il ritrovamento del treno da parte di Rebecca, si capisce di che pasta è fatto Resident Evil Zero. È un gioco dannatamente ricco di atmosfera, un'atmosfera tutt'altro che "tranquilla" e costruita tramite innumerevoli elementi. A parte l'elegante regia, che possiamo ammirare sia nelle tante sequenze d'intermezzo che nella gestione delle inquadrature (alcune delle quali davvero geniali), il nuovo prodotto Capcom vanta una realizzazione grafica superiore al già ottimo remake del primo RE.

Ricomincio da Zero

I personaggi sono stati disegnati con una cura maniacale per i dettagli, e il numero di poligoni che li compone è incredibilmente elevato. La stessa cura la troviamo anche per gli zombie, nonché per le varie creature che ci troveremo ad affrontare. A questo proposito, è un peccato che gli sviluppatori abbiano scelto la strada degli "insetti giganti", che ovviamente non incutono chissà quale timore nei giocatori, nonostante siano degli avversari piuttosto ostici da eliminare. Se vogliamo trovare un difetto nell'aspetto tecnico di Resident Evil Zero, la prima cosa a cui si pensa è la mancanza delle ambientazioni poligonali, già implementate con successo in Code: Veronica. Una scelta precisa, magari in attesa di fare il "botto" con il quarto capitolo della saga? Nessuno può dirlo. Fatto sta che gli sviluppatori hanno lo stesso saputo dotare questo "punto debole" di caratteristiche interessanti: oggetti animati, proiezione delle ombre e scorrimento della visuale in alcune location. Il comparto sonoro si dimostra più che mai all'altezza della situazione, e contribuisce non poco all'atmosfera di cui parlavo prima. Il semplice silenzio, il rumore dei passi, i gemiti e le musiche, volutamente rare ma di impatto quando serve, riescono ad immergere il giocatore in un mondo inquietante, a trasformare l'esperienza di gioco in qualcosa di davvero unico ed emozionante. Le voci dei personaggi, come al solito in Inglese, riescono a non rovinare tutto, con dei dialoghi ben recitati. Scarsa, invece, la qualità della localizzazione in Italiano, che si limita a dei sottotitoli afflitti da più di un errore: una mancanza davvero imperdonabile vista l'alta qualità del prodotto.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (46)
8.6
Il tuo voto

Volevate un primo, vero Resident Evil per GameCube? Be', eccolo qua. In attesa del quarto episodio della serie, Resident Evil Zero offre un intrattenimento di grande, grandissima qualità tecnica. Pochi giochi sono in grado di coinvolgere a tal punto, ancora meno possono vantare certi "tocchi di classe". Non ci troviamo di fronte a un capolavoro assoluto, però, fondamentalmente per due motivi. Il primo è il sistema di controllo del gioco, che bene o male è rimasto praticamente invariato nel corso degli anni e andrebbe ormai rivisto e modernizzato, dato che la cosa è possibile (vedi Devil May Cry). In questo caso, la scarsa reattività dei personaggi aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà, in un gioco che già di per sé non è affatto semplice. E questo è anche il secondo punto: REZero è difficile, soprattutto per l'avarizia nel dispensare munizioni ed energia. Ad un certo punto, pianificare i movimenti diventa fondamentale e ciò influisce negativamente sul coinvolgimento, ci priva del gusto di muoverci in modo istintivo e libero. Detto ciò, non ci sono comunque motivi validi per cui un fan della serie possa lasciarsi sfuggire questo titolo...

PRO

  • Grafica eccezionale
  • Sonoro di grande atmosfera
  • Storia coinvolgente, piuttosto lungo

CONTRO

  • Sa essere molto, troppo complicato
  • Sistema di controllo datato
  • Localizzazione in Italiano scadente