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RPG Shareware - Prelude to Darkness

RECENSIONE di La Redazione   —   11/04/2003

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Presentazione

Tralasciando adesso questa doverosa premessa, possiamo cominciare a parlare di tutto ciò che ho potuto toccare con mano, giocando questa sorta di demo.
Si parte con 3 personaggi base, ma è anche possibile crearli ex-novo compilando le apposite schede dei personaggi, che vengono chiamati all’attenzione dall’ Osservatore, un tizio che sembra più o meno come un guida della comunità del mondo, una sorta di sindaco o boh, fate un pò voi.
L’Osservatore spiega che nell’incantevole Vallata la pace sembra essere turbata da strani tumulti di gente ribelle che appicca fuochi a case, esprime violenza e, come se non bastasse, è inspiegabilmente apparsa una specie di peste che distrugge tutti i raccolti.
L’Osservatore ha disseminato dei suoi agenti lungo tutta l’enorme Vallata, ma è da un po’ di tempo che, con molti di loro, non riesce più a comunicare; il dubbio che siano addirittura scomparsi lo attanaglia e lo preoccupa.
Il nostro compito primario quindi è scoprire chi c’è dietro questa rivolta e mettere un po’ di luce sulle mille stranezze che sembrano presentarsi sempre più spesso.
La prima cosa che ci viene data in consegna è la lista dei luoghi dove si trovano i vari agenti dell’Osservatore, il primo è Jarus che risiede nel tranquillo paesino di Kellen, ed è proprio qui che comincia la nostra avventura… e dove finisce la demo.
La trama per adesso finisce qua, basti dire che in questo primo paesino conosceremo appena Jarus, ma non avremo neanche il tempo di parlare granché con lui che verrà successivamente ed inspiegabilmente assassinato.
Se decidete di proseguire nella lettura di questo articolo, sappiate che vi troverete qualche inevitabile spoiler, necessari per raccontarvi la trama e alcune deliziose chicche.

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Il commento

Il paesino di Kellen è apparentemente tranquillo, agricolo, qualche bazar qua e là, la solita piccola taverna e qualche casa appena fuori le mura in mano agli agricoltori più famosi del luogo.
Non appena cominciamo a parlottare con un pò di gente, il diario delle quest inizia ad ingrossarsi e cominciamo a metterci al lavoro per risolvere alcuni impegni.
C’è da dire che sebbene Kellen sia molto piccola, già si delinea un lavoro certosino di background riguardante il luogo e le persone che lo popolano da anni: la panettiera pettegola, il vecchio bacucco antipatico che caccia i bambini dal suo giardino, il garzone del macellaio che è stanco di un paesino palloso come questo, ecc, ecc…
Questa è la prima cosa che colpisce in Prelude to Darkness, non come in quasi tutti i CRPG dove la cittadina è dove solo si trovano il solito armiere, il fabbro, la taverna, dove vai lì, fai le cosine spicciole che devi fare per preparare il party e poi ti butti a capofitto nel dungeon fuori città. Niente affatto! Non sarà di certo Beautiful o le cittadine del Main di Stephen King, ma in Kellen un po’ di personalità nei pochi abitanti la si trova di certo.
La seconda cosa che colpisce in Prelude to Darkness e che a sentire in giro per la rete sembra la sua arma migliore, sono le quest.
Niente di particolarmente incredibile, almeno per adesso nella sola piccola Kellen e dintorni, sia ben inteso, ma decisamente carine, stuzzicanti, varie. Qualche esempio?
La più carina è sicuramente quella della cameriera della taverna. La ragazza è rimasta incinta e per tale motivo è stata sbattuta fuori di casa. Il proprietario della taverna, impietosito dalla situazione della novella ragazza-madre, decide di darle il lavoro e una piccola sistemazione dietro il locale.
La ragazza è tenace con tutti: non vuole dire il nome di chi è stato perché ha paura che suo padre potrebbe commettere chissà cosa. Starà a noi vedere cosa scoprire e come comportarsi. Ad esempio, mi sembra di aver capito che c’è più di un modo per sapere chi è il padre del bimbo. E dopo averlo saputo, riferirlo al padre della ragazza che ci darà in cambio anche una danarosa ricompensa, oppure parlarne direttamente col padre del bimbo?
Nel primo caso il padre delle ragazza si precipiterà dal tipo per chiederle spiegazioni e per convincerlo a prendersi subito le sue responsabilità, facendo così la situazione degenererà a tal punto che per sbaglio il padre della ragazza calerà un po’ troppo la mano e ucciderà addirittura il genero, con le conseguenze del caso.
Nella seconda possibilità, andando a parlare col padre del bimbo, lui ammetterà di essere amante della cameriera ma che probabilmente il figlio non è suo. E da qui vari intrecci che, se risolti da noi, porteranno addirittura alla celebrazione in paese del loro matrimonio, con buona pace perfino della famiglia di lei.
Un altro esempio di varietà di quest è quella del vecchio bacucco di cui sopra, un tipo che odia la gente di Kellen e risiede appena fuori le sue mura, ma è costantemente minacciato dai piccoli vandali, figli delle famiglie del paesino che entrano nella suo recinto agricolo per giocare e rovinare le giornate al povero vecchio.
La cosa che non capisce è come fanno i piccoli monellacci ad entrare nel suo ben fortificato recinto. Solo noi riusciremo a capire che c’è un piccolo buco in una zona ad est del recinto (grazie ad una nostra skill? Questa non l’ho capita, o potrebbe essere un semplice trigger) e dovremo ripararlo trovando un martello e dei chiodi per tamponare la falla.
Insomma, sebbene vi abbia spoilerato un bel pò, per me era importante farvi capire il livello e la qualità delle missioni nelle quali ci dovremo cimentare. E se questa è solo la prima piccola cittadina e l’inizio del gioco, non possiamo far altro che chiederci chissà cosa sarà capace di fare nella versione full il prodotto della Zero Sum?

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Il gameplay

C’è da dire che il gioco si basa molto sulle skill dei nostri personaggi, siano esse di tipo combattivo che generiche. L’ultima è una caratteristica purtroppo molto rara nei CRPG, ad ogni modo Prelude to Darkness ne possiede diverse, come ad esempio la skill Music, che ci permette di raccimolare qualche spicciolo cantando come menestrello; la skill Stealth, per non essere visto in casi di pick-locking o altro; la skill Lore, dove addirittura se non possediamo un personaggio nel party con un minimo di base di questa caratteristica non siamo neppure in grado di mantenere il diario per segnarci le quest!
Sempre a proposito delle skill, le cose che mi hanno ancora colpito sono situazioni particolari, in cui durante la scelta dei dialoghi compariranno delle voci extra da ‘usare’ nella fattispecie, oppure il magnifico utilizzo del Ranger, che scorrazzando nella foresta, gli potrebbe capitare di udire un rumore; in quel caso il party verrà fermato con un elenco di scelte tipo: avvicinati al rumore, oppure vai alla direzione opposta, oppure fermati ed ascolta prima di continuare, e così via!
Insomma, caratteristiche molto di ruolo che diventano innovative ed interessantissime rispetto ai soliti sistemi a cui siamo abituati dai CRPG di livello commerciale.
Potremo poi parlare del combattimento che (AH! Fatemelo dire!) è totalmente a turni. Sistema a punti per camminare, utilizzare l’inventario, decidere se dare un colpo forte, veloce, mirato, difendersi e così via. Decisamente più tattico, lento ma ricco di soddisfazione rispetto ai combattimenti real-time o con pausa che siamo abituati a giocare. Certo non sembra al livello dei combattimenti tatticissimi di Jagged Alliance 2, ad esempio nei colpi mirati non viene detto dove colpire oppure non si tiene conto di posizionamenti ‘particolari’ del proprio personaggio rispetto al nemico, ma è comunque di un certo livello.
Un altro aspetto interessante del gameplay è l’interazione. Tenendo premuto il tasto ALT ci viene fatto vedere il nome degli oggetti interagibili che non si riducono ai classici barili o contenitori, ma sono presenti roba di normale utilizzo come candele, piatti, vestiario, uova, chiodi, penne, carta, etc… Ad esempio ho dovuto portare al pazzo del villaggio (un contadino che si crede uno scienziato) del latte di buona qualità proveniente solo da una cittadina lontana, io l’ho fregato però portandogli quello di Kellen e facendogli credere della bontà del latte ma lui mi ha addirittura costretto a baciargli i suoi sporchi e puzzolenti piedi!
Ebbene si, povero il mio personaggio… Prelude to Darkness è anche questo!
Non avrà la fisica degli oggetti come in Ultima 7, ma sembra che la grossa lista di oggetti interagibili siano ben utilizzati anche per dare una certa varietà alle side-quest.
Altra cosuccia da ricordare: non c’è un sistema di Day Scheduling minuzioso come quello di Gothic, ma sembra che durante le varie ore della giornata i personaggi vanno alla taverna per mangiare, vanno al campo facendo finta di lavorare e la notte vanno a dormire. Tutto qua è molto meglio dei personaggi sempre fermi ed inebetiti che si trovano nella maggior parte dei crpg.
L’interfaccia ha un aspetto molto old-style, è un pò macchinosa, ma gestibile dopo un po’ di apprendimento. Il diario delle quest è purtroppo molto schematico, un pò come quello di Morrowind (senza l’implementazione di Tribunal). Cosa molto gradita è una sorta di help in linea subito accessibile che spiega molte cose della stessa interfaccia, del mondo, delle skill, etc.
Prelude to Darkness, come dicevo all’inzio dell’articolo, è uno shareware quindi la grafica è una cosa secondaria, ma mi sento di dire che è comunque dannatamente piacevole ed ha un 3D totalmente ruotabile, zoomabile, inclinabile per tutte le varie esigenze.
I personaggi hanno pochissimi poligoni, diciamo sono piuttosto abbozzati ma comunque discreti nel suo complesso, anche perché la visuale spesso usata è abbastanza distante dal party. Le animazioni sono piuttosto semplici e le corse del nostro gruppo a volte fanno un po’ ridere, ma non ci si fa troppo caso a dire il vero.
Il sonoro mi è parso un pò sottotono rispetto al resto, mentre la musica l’ho subito tolta perché mi è sembrata completamente non attinente con il contesto del gioco e decisamente irritante.

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Concludendo...

Insomma, alcune ingenuità qua e la ci sono, certamente, i bug, anche con l’ultima patch installata, io ne ho trovati, anche di crash immediati al desktop, ma ditemi voi se anche i giochi commerciali anche più famosi non si comportano allo stesso modo?
Ad ogni modo, Prelude to Darkness è un vero CRPG, ha tante trovate interessanti, un sistema di skill tutto da scoprire, un combattimento a turni bello e di vecchia data, una sfilza di quest interessanti e varie da gustare, tanti luoghi da esplorare (la Vallata sembra bella grossa), gente da conoscere con le loro diverse personalità. Insomma, la base primaria di un vero CRPG è molto ben solida, oserei dire superiore alla media dei CRPG commerciali, anche se devo fortunamente ammettere che, recentemente, la situazione sta cambiando in meglio.
Sarebbe un delitto non provarlo solo perché gli screenshot del sito non sembrano essere paragonabili a NWN o Dungeon Siege e perché della Zero Sum non si è mai saputo nulla. D'altronde il download della trial è discretamente contenuto, e non certo poco abbordabile come i recenti demo che vengono rilasciati.
Provatelo, senza la puzza sotto il naso, e fateci sapere cosa ne pensate, parlo soprattutto ai giocatori di vecchia data. Non ve ne pentirete!

Matteo “Matthia” Serritiello

Sito ufficiale: Prelude to Darkness
Sviluppatore: Zero Sum
Publisher: Zero Sum
Genere: RPG Shareware
Download: Trial version

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Anche gli shareware hanno un'anima

Come dice quel vecchio detto? “L’abito non fa il monaco”.
Proverbio che può calzare in tutte le occasioni, e a cui non fa eccezione neanche il nostro ambito videoludico (anche se in questo caso è da prendere dal ‘lato inverso’ del significato…), dove un apparente classificato ‘sotto-prodotto’, come può essere un CRPG di tipo shareware, si rivela invece un prodotto importante, capace per molti versi di competere con altri titoli commerciali, se non addirittura superarli.
E’ questo il caso di Prelude to Darkness, CRPG shareware della Zero Sum, che sulle basi della versione trial, si dimostra già come un prodotto decisamente interessante.
La versione trial è in realtà l’intero gioco, completamente scaricabile dal sito ufficiale (oltre 70 MB più qualche manciata di MB di patch), ma che si presenta come una demo limitata al solo villaggio iniziale e dintorni se non viene applicato il codice di sblocco avuto dopo l’acquisto (25$) del gioco via internet.
I giochi shareware, si sa, sono prodotti che hanno un diverso sistema di pagamento e di distribuzione rispetto al comune gioco venduto a prezzo pieno sullo scaffale del negozio sotto casa, e per molti versi vengono solitamente ‘etichettati’ come giochi limitati o per meglio dire ‘minori’ rispetto ad un prodotto commerciale, dovendo far fronte a problemi di risorse umane, finanziarie (per attrezzature hardware e software), e tante altre cose.
Tutto questo è vero fino ad un certo punto, però. Se si giocano, ad esempio, prodotti come quelli della Spiderweb di Jeff Vogel, come la serie Exile, Avernum e Geneforge, si rimane colpiti dall’enorme spessore di questi giochi, anche se non possedendo un’adeguato comparto grafico, non hanno l’attenzione ed il seguito di fans che in realtà meriterebbero.
Purtroppo è vero, anche io non riesco ad avvicinarmi a determinati giochi che hanno una grafica così minimale perché troppo abituato ad un determinato standard odierno. Fortunatamente, almeno nel mio caso, la grafica di Prelude to Darkness si rileva datata si ma non scarna. Anzi, per alcuni ‘vecchietti’ del nostro genere, come me, può apparire decisamente carina e non troppo in là con i tempi.
Per meglio farvi capire, basti dire che è pressapoco come la prima grafica 3D isometrica che appariva nelle preview di quello che doveva essere l’aspetto di Ultima IX Ascension della Origin, prima che venisse etichettato come il gioco dell’Avatar Raider.