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RPGPlayer Classic - Recensione di Tales of The Sword Coast

RECENSIONE di La Redazione   —   29/10/2002

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Le innovazioni

Il meccanismo d’implementazione dell’espansione è davvero semplicissimo: le nuove locazioni vengono applicate direttamente sul gioco precedentemente installato, inoltre viene fatto un backup dei file di salvataggio preesistenti, creandone di appositi per Tales of the Sword Coast. Meglio di così non potrebbe proprio essere.
Il giocatore ha la possibilità di continuare la partita normalmente per poi visitare le nuove aree quando meglio crede (è consigliabile farlo però alla fine vista la difficoltà delle missioni). E se noi avessimo già concluso il gioco? Beh, non ci sarà, nemmeno in questo caso, davvero alcun tipo di problema. Se così fosse, infatti, il final-save verrebbe trasformato nel “pacchetto missione” e invece di ritrovarvi nel tempio di Bhaal, verreste trasportati nel piccolo villaggio di Ulgoth’s Beard (la prima delle nuove locazioni di questa espansione).
Questa espansione, in pratica, non consiste in un seguito dell’avventura principale (come avviene invece con Throne of Bhaal) ma, appunto, in una sua espansione. Semplicemente vengono aggiunte nuove missioni e nuove aree da affrontare e da esplorare quando più ci aggrada. Volendo potremmo quindi finire il gioco senza nemmeno accorgerci di aver installato Tales of the Sword Coast.
A dire il vero non è proprio così. Innanzitutto, infatti, durante lo scontro finale incontreremo un Sarevok e il suo seguito più forti di come sarebbero stati altrimenti. Purtroppo però questo scontro risulta comunque decisamente più semplice di quello che abbiamo tutti affrontato senza espansione installata. A mio avviso l’incremento di potenza del nemico finale non compensa totalmente quello del nostro party, dovuto all’innalzamento del capkill.
Altra modifica visibile (in tutti i sensi) è il leggero cambiamento della sequenza finale del gioco.
Altri piccoli e apprezzabili cambiamenti, che abbiamo potuto poi vedere pure nel capitolo successivo del gioco, è il miglioramento dell’interfaccia, con alcuni ritocchi veramente azzeccati: gli oggetti magici non identificati li noterete circondati da un alone blu mentre gli oggetti simili ed accumulabili (per esempio le frecce) vengono comodamente raggruppati automaticamente.
Le abilità del ladro sono state poi migliorate: con espansione installata non ci si potrà più nascondere tra le ombre in pieno giorno e la pugnalata alle spalle potrà funzionare solamente se l’attacco avverrà effettivamente alle spalle del nemico e dovrà uscire dalle ombre per farlo. Dovrà essere un agguato a tutti gli effetti insomma.

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Le nuove aree

Un’altra piccola aggiunta da ricordare è che ora da ogni armaiolo che si rispetti si potranno acquistare pure scimitarre (finalmente quelle di Drizzt non saranno più le uniche presenti!!).
La velocità dei proiettili lanciati è stata modificata. Anche le magie sono ora leggermente differenti in alcuni casi. Finalmente, inoltre, uscendo dalla loro area di effetto (nei casi ove è possibile tipo la palla di fuoco) non si subirà alcun tipo di danno.
Sempre per rimanere in tema di magie è bene ricordare come, grazie a questa espansione, saranno finalmente disponibili anche gli incantesimi di quinto livello.
Ora è finalmente giunto il momento di parlare della cosa più importante in questa recensione: ovvero delle nuove aree e missioni che questa espansione aggiunge.
In pratica ci ritroviamolo con 4 nuove locazioni da visitare e tre nuove quest principali da affrontare.
Tutto quanto parte dal villaggio di Ulgoth’s Beard. Da qui è possibile attivare le tre quest che caratterizzano questa espansione.
Nonostante questa sia la recensione di un gioco che conosciamo ormai tutti quanti preferisco non approfondire troppo il discorso per non rivelare nulla su come vadano affrontate queste missioni. Ma qualcosa voglio comunque dire: altrimenti che cavolo di recensione sarebbe, non trovate?
Innanzitutto trovo ottima l’atmosfera che avvolge queste nuove locazioni.
La prima e più semplice tra le tre quest di questa espansione ci costringe ad andare su un’isola per affrontare un non troppo difficile dungeon di ghiaccio. Voi verrete teletrasportati sull’isola in questione, non prima che vi venga consegnata una runa per poter tornare indietro una volta che avrete finito il compito affidatovi. Nota importante: assicuratevi che il vostro personaggio principale abbia uno spazio libero nello zaino prima di parlare con il mago che vi teletrasporterà la, altrimenti, arrivati sull’isola, non sarete più in grado di tornare indietro!! Per ovviare a questo piccolo problema, molto probabilmente, si sarebbe anche potuto fare qualcosa. La prima volta mi ricordo che sono stato costretto a ricaricare ed a riaffrontare il dungeon per una seconda volta proprio per questo motivo...
A parte questo vorrei ricordare che rivedremo, come nemici, anche i lupi d’inverno che tanto mi erano piaciuti già affrontando l’avventura principale. Certo è, però, che se prima questi avversari risultavano piuttosto ostici da uccidere ora, invece, cadono giù come niente fosse. La quest è molto breve e in circa mezz’ora si riesce a completare il labirinto che caratterizza questo dungeon.
Anche la seconda quest la affronterete su un’isola. Quest’ultima è però molto più lunga della precedente e devo dire che a suo tempo mi era piaciuta veramente parecchio. Era persino piena di alcuni colpi di scena che mi avevano stupito piacevolmente, e non poco! Era a questo punto che iniziai a sognare in un bel secondo capitolo di Baldur’s Gate, dove le quest sarebbero state ben più evolute della maggior parte di quelle che hanno caratterizzato il primo. Non si trattava più di un semplice recupera oggetto e torna indietro, ma qualcosa di ben più evoluto e complesso.
Ma la migliore, più difficile e più lunga quest del gioco è sicuramente la terza dove ci viene chiesto di recuperare un oggetto all’interno della Torre di Durlag. Indipendentemente dalla premessa classica il dungeon che dobbiamo afforntare è quanto di più originale non si era mai visto prima.
Questa è sicuramente la ciliegina finale, nonché la quest più lunga e difficile di tutto il gioco (BG compreso).

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Concludendo

La principale carenza di Baldur’s Gate era la totale assenza dei classici puzzle e la mancanza di interazione con l’ambiente. Numerose furono a suo tempo le proteste per questo motivo. I ragazzi della Bioware ne hanno voluto tener conto e la Torre Durlag ne è sicuramente la dimostrazione più lampante.
Non si tratta più del semplice parla, uccidi, raccogli e riporta indietro; in questa vastissima Torre ci saranno dungeon enormi da affrontare, pieni zeppi di trappole che metteranno a dura prova le abilità del vostro ladro per quanto esperto. Ci saranno leve da azionare, oggetti da ricostruire per poi essere anch’essi azionati.
Inoltre ci saranno locazioni segrete da visitare ed enigmi da risolvere.
Per concludere posso dirvi che questa espansione non è molto lunga ma resta comunque davvero molto bella e seppure aggiunga qualche aspetto nuovo al gioco si integra perfettamente all’avventura principale. Vi garantisco che la quest relativa alla Torre di Durlag è in grado di mettere in difficoltà anche i giocatori più esperti di voi.
Inoltre sul CD (lo so che non ha molto senso riferirlo nella recensione di un gioco uscito anni fa, ma lo faccio lo stesso) è presente il trailer di Planescape: Torment che secondo me è uno dei migliori crpg di sempre.
E, davvero, come ultima cosa posso ancora dirvi che, con l’espansione installata, la grafica del gioco non cambia minimamente e che le musiche presenti sono sempre le stesse. Non ci sono state ne modifiche ne aggiunte in questo senso.

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Concludendo

Davide "Gordy" Nobile

Sito ufficiale: Baldur's Gate
Publisher: Interplay
Sviluppatore: Bioware
Distributore: Halifax
Sito utile: Planetbaldursgate

La prima espansione

Ogni appassionato di crpg che si rispetti conosce Baldur’s Gate e quasi sicuramente lo ha pure giocato e finito numerose volte. Io sono uno di questi.
Quanti momenti indimenticabili mi ha regalato. Inoltre, nel mio caso, è stato proprio questo gioco ad avvicinarmi al mondo dei gdr che prima non avevo imparato ad apprezzare. Quando lo vidi per la prima volta, inizialmente rimasi un pò scettico e dubitai molto che mi avrebbe divertito, ma dopo poco mi aveva già conquistato.
Non riuscivo davvero più a smettere di giocare. Questo gioco è stato ed è tuttora un punto di riferimento importante per tutti i giochi di questo genere. Su questo non ci sono dubbi.
Quando BG è uscito si sapeva già che era in programmazione un’espansione e, a nemmeno sei mesi dall’uscita dell’episodio originale, i ragazzi della Bioware sono stati di parola. Moltissimi di noi ne sentivano veramente l’esigenza. Alzi la mano chi, dopo aver finito il gioco, non abbia provato un senso di vuoto e non abbia sperato fortemente in questa espansione.
Tales of the Sword Coast è, di fatto, una semplice espansione del mondo originale che aggiunge quattro locazioni principali.
Ci sono quindi nuovi personaggi con cui parlare, nuovi dungeon da affrontare e nuovi mostri in cui imbattersi.
Non dimentichiamo, inoltre, il famoso capkill che aveva fatto tanto discutere. Grazie a quest’espansione lo stesso slitta da 89000 xp a 161000. Quasi il doppio!! In pratica i vostri personaggi, in base alla classe ovviamente, potranno avanzare di 1-2 livelli. Per fare due esempi: un vostro mago potrà passare dal settimo livello al nono, mentre il vostro guerriero dal settimo all’ottavo.