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Rugby 2001

RECENSIONE di La Redazione   —   30/04/2001
Rugby 2001
Rugby 2001

Un occhio (pesto) alla grafica

Una volta installato il gioco (si può scegliere tra due installazioni, la full da 600 Mb e la compact da 200 - che non vi consiglio assolutamente soprattutto se avete uno di quei Dvd-rom che cercano la traccia quasi in continuo -), si assiste alla classica presentazione Easport. Un filmato che ci mostra degli spezzoni di alcune partite di Rugby in puro stile televisivo, davvero esaltanti, contribuisce subito a fare crescere la speranza che il titolo sia stato curato il più possibile.
Chi di voi è a completo digiuno delle regole di questo gioco, non si preoccupi più di tanto: un piccolo, ma abbastanza esauriente, manuale all'interno della scatola del gioco vi accompagnerà nelle prime fasi di ambientamento con un sacco di nuovi termini: mischia, raggruppamento, touche e così via.
Inoltre un breve (forse davvero troppo breve) tutorial ci introduce sul campo le azioni principali della partita e ci fa prendere confidenza con esse: la mischia, i calci piazziati, il gioco libero (cioè quello composto di passaggi, di corse e di calci verso l'avanti), ed una partita di allenamento: il consiglio è quello naturalmente di passare almeno un paio di ore nei meandri di questo tutorial, perché il compito che ci attende una volta intrapreso un torneo o una partita amichevole è davvero arduo.
La riproduzione dei giocatori sullo schermo rende molto bene la fisicità della loro azione e del loro dinamismo: nonostante la risoluzione scelta dai programmatori sia la classica 640x480, e non sia possibile che variarla in nessuna maniera, alcuni piccoli particolari rendono il gioco davvero curato: i calzoncini che si sporcano con il passare del tempo ed in base alle condizioni meteorologiche, il numero delle magliette, gli scatti ed i movimenti dei giocatori in generale, le scarpe chiodate indossate dai gladiatori in campo, la fedele riproduzione delle divise nazionali (si può giocare, essendo il gioco in generale dedicato alla coppa del mondo di Rugby per Nazioni, solo con le squadre nazionali), la presenza per alcuni giocatori della bandana in testa per mantenere i capelli sopra la fronte, la presenza dell'arbitro...

Come accennato, questi piccoli particolari aiutano a dare un tono notevole alla grafica generale del gioco, senza contare che la perfetta riproduzione dei maggiori stadi mondiali si accompagna ad una precisa caratterizzazione (persino la corporatura e l'altezza corrispondono) di tutti i giocatori presenti; tra l'altro questa attenta diversificazione fisica dei giocatori ha un riscontro preciso nella azione vera e propria del gioco, in quanto ogni membro della squadra avrà una capacità di corsa, , di salto, ed una forza fisica unica e diversa dagli altri. Anche la grafica "di contorno", ovvero sia la riproduzione degli stadi e degli arbitri, merita senz'altro un piccolo plauso; discorso che purtroppo non può essere riportato anche alla rappresentazione del pubblico sugli spalti, poiché ad una più attenta (ma neanche tanto, l'effetto indesiderato è piuttosto visibile) occhiata si nota come sia esso " spalmato " sulle tribune, nella più classica tradizione Easport. E' vero che non ci sono molti altri titoli sportivi dove il pubblico è rappresentato in maniera più convincente, ma alcuni esempi quali Virtua Tennis e Nba2k su Dreamcast sono rimasti in questo caso inascoltati.
Per quanto riguarda l'aspetto sonoro, si può affermare senza paura di smentita che lo sforzo fatto dai programmatori è stato forse un po' troppo insignificante: al di là dell'effetto "blonk" della palla ovale che rimbalza sul campo e di numerosi "ouch!" da parte di qualche giocatore che effettua giocate in acrobazia, il resto del piatto è davvero un po' squallido. Gli stessi cori del pubblico sono ripetitivi ed assolutamente monotoni, e nella maggior parte delle volte appaiono abbastanza scoordinati rispetto all'azione: in questo caso per il paragone non dobbiamo nemmeno scomodare la console Sega, basta ritornare a circa dieci anni fa alla conversione di Goal di Dino Dini... Dove la grafica di Rugby 2001 in realtà brilla, ed è questa la cosa sicuramente più importante, è nella gestione del gioco, che con la sua velocità ed i suoi repentini cambi di possesso palla costringe la telecamera (una delle quattro disponibili - in questo caso, più unico che raro, tutte e quattro le telecamere sono funzionali alla giocabilità -) a compiere mirabolanti e rapidi giri di 180°, Zoom-in durante le mischie e Zoom-out nei casi di palla calciata con i piedi.

Rugby 2001
Rugby 2001

Un occhio (pesto) alla grafica

Dopo qualche minuto, necessario in questo caso per adattarsi ad un motore di gioco così " dinamico ", non si può non trovarsi a proprio agio, e proprio per questo si tende a non dare più importanza al resto, ma solamente alla travolgente azione di gioco. Certo, se i programmatori avessero inserito qualche effetto sonoro in più o qualche coro più aggressivo e partecipe... ma tant'è: non guardiamo in bocca a caval donato.
Per quanto riguarda la possibilità di rivedersi le proprie azioni tramite il Replay, il lavoro che è stato fatto dai programmatori in questo senso eguaglia, o addirittura supera, quello fatto per la più blasonata serie dedicata al calcio. Infatti il replay, richiamabile in qualsiasi momento del gioco, ci offre la possibilità di zoomare, ruotare indiscriminatamente la telecamera a nostro piacere ed osservare l'azione di gioco da qualunque posizione: è davvero spettacolare rivedere le proprie corse e le mete segnate, anche perché nei primi tempi si verificheranno abbastanza raramente.

Allungami un po' quella palla...

Alcune leggende narrano che il rugby nacque in questa maniera, durante un torneo di calcio tra caserme di carabinieri.
Tralasciando questa battuta a rischio di querela, non si può negare come il Rugby sia uno sport piuttosto sconosciuto, e che la maggior parte dei videogiocatori probabilmente proverà una certa soggezione ad avvicinarsi ad esso per la prima volta. 
Astruse regole con cui fare i conti? Strane disposizioni dei giocatori in mezzo al campo? Necessità di studiare un manuale di 300 pagine per capirci qualcosa?
No, nulla di tutto questo.

Una volta fatte proprie le regole principali del Rugby (la palla non può essere passata avanti che con i piedi, esistono diversi tipi di calcio piazzato, la rimessa laterale si effettua scegliendo tra diverse disposizioni degli uomini in campo, per fare punto è necessario arrivare in zona meta con la palla tra le mani e farle toccare terra tenendola con almeno una di esse...), il gioco diventa divertente è assolutamente frenetico.
Rugby 2001 riesce sicuramente a riprodurre lo spirito dello sport in maniera piuttosto fedele, e bastano un paio di ore di adattamento a questa disciplina, per raffinare le proprie azioni di gioco alla ricerca di azioni sempre più complesse e gratificanti. Purtroppo, se da un lato va sottolineato come le maggior parti delle azioni venga rappresentata in maniera brillante e decisamente giocabile, il gioco pecca nella riproduzione delle mischie, che tra l'altro si generano spontaneamente (ogni qual volta le due squadre si contendono una palla "morta") ogni... 30 secondi di gioco.
Quando un giocatore viene placcato e la palla cade in terra, i giocatori delle due squadre si radunano il più velocemente intorno ad essa e si producono in una mischia per cercare di contenere l'azione avversaria, cioè quella della squadra che per prima è arrivata sulla palla; non si sa perché, ma nel 95% dei casi la nostra azione viene stroncata dall'incapacità dei nostri giocatori di poter contrastare la "spinta" del pacchetto avversario. Esiste un bottone del gamepad, o un tasto della tastiera, per dare forza a questa spinta, ma per uno strano scherzo, sembra non avere molto riscontro nell'effettiva azione di gioco. Tanto è vero che le uniche mischie che si riesce a vincere sono quelle in cui si è abili, con un altro tasto, a richiamare il più alto numero di compagni di squadra sulla palla nel minor tempo possibile, allontanando immediatamente il pacchetto avversario e conquistando la palla; scordatevi pure la possibilità di vincere mischie in altre maniera.
Non so sinceramente se si tratti di un bug riconosciuto dai programmatori e nemmeno se essi siano già al lavoro su una patch correttiva, ma le lamentele che girano in rete riguardo questo piccolo particolare (piccolo ma capace assolutamente di minare quello che potrebbe essere un gioco estremamente valido e divertente) sono numerosissime, e probabilmente ciò porterà in breve tempo ad una correzione in corsa.
Per quanto riguarda l'Intelligenza Artificiale delle squadre avversarie, scopriremo subito che i movimenti delle squadre contro cui giocheremo bloccheranno con puntualità tutti i corridoi durante la fase difensiva, mentre varieranno costantemente durante la costruzione della azione offensiva, costringendoci a rincorrere gli avversari in qualunque punto del campo, con repentini cambiamenti di direzione. Se si potesse fare un piccolo appunto, anzi due, alle abilità nella creazione del gioco degli avversari, si potrebbe imputare loro lo scarso uso del "turbo", cioè della corsa veloce in brevi spazi, durante le fasi offensive, e la ripetuta tendenza a cercare la meta anche quando un calcio in corsa porterebbe qualche punto sicuro: da questo punto la loro azione mirata alla ricerca forzata della meta rende l'attacco abbastanza prevedibile almeno negli ultimi dieci metri di gioco.

La capacità dei giocatori in campo di infortunarsi rende il gioco anche interessante da un punto di vista strategico, perché alla lunga si cercherà, in una specie di controsenso sportivo, a dosare attentamente le corse dei giocatori più forti, poiché così facendo si riduce la possibilità di qualche placcaggio difensivo capace di infortunare e quindi di costringere il giocatore ad abbandonare il campo. Proprio a questo riguardo, non bisogna preoccuparsi se non si conoscono alla perfezione i ruoli e le caratteristiche di ogni giocatore, poiché il gioco automaticamente non permetterà di inserire, in caso di infortunio, un avanti al posto di un difensore, o viceversa.
Le corse frenetiche, decisamente molto esaltanti, ma poco produttive e redditizie (il nostro giocatore viene placcato quasi istantaneamente se non si tratta di un contropiede in cui la squadra avversaria è sbilanciata su un lato del campo di gioco), lasciano il posto alla lunga ad una più attenta pianificazione del gioco anche tramite l'utilizzo di calci corti, lunghi o alti, capaci di dare il tempo alla propria squadra di organizzarsi nella migliore maniera possibile. 
Non vale la pena preoccuparsi di non poter apprendere le tattiche di gioco (e con questo mi riferisco soprattutto a chi è a digiuno di Rugbu), anche perché osservando i movimenti e le azioni di gioco della squadra avversaria si imparerà presto a muovere la squadra in una determinata maniera, o a programmare azioni offensive varie e più efficaci della sola corsa. A questo proposito non si può che consigliare ai meno esperti di dedicare un po' di tempo, soprattutto nelle prime fasi in cui si possono incontrare difficoltà ad apprendere lo spirito del gioco, ad osservare una partita giocata dal computer.

Palla in meta?

Il gioco è giocabilissimo, divertente, frenetico...ma la frustrazione di non riuscire a vincere praticamente nessuna mischia fa lentamente salire la frustrazione ben oltre i livelli sopportabili; la decima volta che perderete la più semplice delle mischie, magari giocando con la squadra degli All Blacks (la più forte del mondo), o anche solo con la nazionale Italiana (discretamente forte nel gioco), contro i fragili giocatori coreani...beh, vi lascio immaginare come la sensazione di realismo e di divertimento abbandoni presto il vostro piacere videoludico.
Con ciò non intendo dire che il titolo non sia giocabile o divertente, solo che il rimpianto per questo strano particolare è enorme, anche pensando che il resto del gioco, dalla riproduzione precisa dei giocatori, degli stadi, del feeling stesso di una partita di Rugby, è quasi perfetto. 
Sicuramente però solo i giocatori più pazienti saranno capaci di resistere dopo l'ennesima sconfitta in mischia; anche scegliere di cercare di impostare il proprio gioco in maniera meno centrata sulle mischie non è proprio possibile, anche perché, come accennato prima, ci troveremo a che fare con esse almeno tre volte in un minuto di gioco.
In definitiva Rugby 2001 è un titolo che merita senz'altro una chance, perlomeno per la sua unicità e per la capacità di ricreare con una quasi-perfetta (e con quel quasi intendo a parte la pecca-mischia) capacità lo spirito dello sport, rendendolo al contempo giocabile e molto divertente anche per chi è a digiuno di questa disciplina sportiva.
Il mio consiglio è quindi quello di avvicinarsi senza timori riverenziali a questo gioco, e a questa disciplina, poiché Rugby 2001 sa regalare, di fronte ad un piccolo investimento iniziale in termini di tempo di apprendimento, divertimento e giocabilità. Ma attenzione alla pecca- mischia: è capace di fare perdere interesse nei confronti del gioco in breve tempo (soprattutto nelle fasi iniziali, quando si è troppo preoccupati a capire i meccanismi del gioco). 
Easport, ci sei?

Rugby 2001
Rugby 2001

Il Rugby, questo sconosciuto

Disciplina sportiva poco apprezzata e diffusa nel Belpaese, il Rugby ha origini inglesi risalenti alla prima metà del 1800, quando un certo William Webb Ellis raccolse la palla con la quale stava giocando insieme ad amici e, tenendola tra le mani, fuggì fino ad essere rincorso e ripreso.
A poco meno di duecento anni da quel giorno, oggi il Rugby ha seguaci in tutto il mondo, nonché leghe minori e maggiori sparse per il globo, soprattutto nel continente europeo ed in quello Australiano.
Come analizzato nella preview del mese scorso, tuttavia questo sport non ha mai ricevuto un trattamento videoludico pari a quello degli altri che solitamente vediamo trasmettere in televisione (i cosiddetti Sport Nazionali, anche se il Rugby ha da qualche anno un discreto seguito qui in Italia), e negli anni passati abbiamo potuto assistere solo ad un paio di, mediocri, titoli.
Quest'anno invece la Easport ha preso in mano la licenza ufficiale della Federazione di Rugby ed ha sfornato questo titolo, Rugby 2001, che si va ad affiancare alla "solita" lineup invernale dei programmatori canadesi (Fifa, Nba Live, Nhl...).
Riuscire a riprodurre gli scontri violenti, ma corretti, le corse adrenaliniche verso la meta avversaria e le mischie ripetute, ma al contempo cercare di catturare l'attenzione anche di coloro che del Rugby conoscono solo la forma della palla: ecco il difficile obiettivo della Easport. Saranno riusciti i nostri eroi a ricreare questo sport così particolare in maniera fedele, o le speranze di tutti i potenziali rugbisti sono da riporre nel cassetto?