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Rygar: The Legendary Adventure

La moda degli illustri remake continua ancora con Tecmo che fa risorgere uno dei classici del NES più amati di sempre. Scoprite quanto abbia giovato a Rygar il passaggio dagli 8 ai 128 bit della PS2 grazie alla nostra recensione.

RECENSIONE di La Redazione   —   23/07/2004
Rygar: The Legendary Adventure
Rygar: The Legendary Adventure

Diskarmor

L’accostamento a Devil May Cry è forse accettabile nell’osservare le inquadrature, ma per tutto il resto siamo decisamente fuori strada. La suggestività delle ambientazioni infatti, questa volta senza terre fantasy e con passaggi che richiamano la delicatezza e la bellezza del mondo dell’antica Grecia, nonché la caratterizzazione degli orridi nemici che ci troveremmo ancora una volta ad affrontare, superano probabilmente il look a metà tra il vecchio e il post moderno del titolo Capcom (ma è pur sempre una questione di gusti). Anche paragonare i due personaggi è una mossa quantomeno azzardata: pur non negando il carisma e la ventata di originalità portata dal mezzo demone Dante, anche il fascino dell’eroe di Rygar è rimasto immutato da quando, più di un decennio fa, non era che un modesto sprite che correva e saltava all’impazzata.
Vederlo all’opera nello sterminio di mostri attaccato al suo Diskarmor più che alla sua vita, è una gioia per gli occhi, sarà vulnerabile infatti solo quando la sua arma andrà all’attacco e sembrerà prendere vita propria.

Rygar: The Legendary Adventure
Rygar: The Legendary Adventure

Grafica, Giocabilità, difetti

Sul piano tecnico Rygar è uno dei migliori giochi apparsi finora su PlayStation 2: come accennavo prima, il mondo simil-greco creato dalla Tecmo vi farà sgranare gli occhi più di una volta, così come i colori brillanti e le splendide texture, con un frame rate fisso sui 60 fotogrammi al secondo che renderà il gioco fluido in ogni situazione, a dispetto della complessità delle ambientazioni o delle situazioni. Il sonoro è ineccepibile, con effetti e temi musicali duri e roboanti, probabilmente meno scanzonati rispetto a quelli del titolo originale. La giocabilità si attesta su alti livelli, e questo è dovuto soprattutto alla struttura intelligente del gioco: c’è curiosità nello scoprire cosa ci aspetta andando avanti, così come è davvero divertente il sistema di combo e di mosse personalizzate che i programmatori hanno dato ai 3 diversi tipi di Diskarmor disponibili, con la possibilità di lanciare un’evocazione che farà a pezzi tutti i mostri sullo schermo in maniera simile ad una smart bomb.
Come difetti si potrebbero appuntare alcune ingenuità nella struttura del gioco, anche se comunque non ci si fa quasi caso, ma forse l’unico vero problema risiede nel fatto che il nostro personaggio sia vulnerabile agli attacchi nemici nel caso che il suo Diskarmor fallisca la propria mossa: a pensarci bene però, questa è una caratteristica rimasta immutata dal primo gioco, quindi non propriamente un difetto di programmazione.

Rygar: The Legendary Adventure
Rygar: The Legendary Adventure

Commento

Rygar è sempre stato uno dei miei giochi preferiti e finalmente è scoppiata l’ora del grande ritorno. Ha inoltre il pregio di essere dotato di veri cambiamenti strutturali rispetto al vecchio titolo che non sono presenti invece nelle recentissime riedizioni di Contra e di Shinobi. Consigliatissimo.

    Pro:
  • tecnicamente eccelso
  • tante ore di divertimento
  • grande atmosfera
    Contro:
  • qualche pecca strutturale
  • pochi incentivi una volta portato a termine

Tanto tempo fa...

Diskarmor, Tecmo, Rygar… Parole che mi riportano alla mente un pomeriggio di sole di almeno 10 anni fa, quando mi recai dal mio negoziante di fiducia di allora per acquistare la conversione del gioco per Nes, insieme ad una copia di Cobra Triangle, se non ricordo male. Per essere precisi però, Rygar ed il suo mondo erano stati creati dalla Tecmo circa 6 anni prima: si trattava di un platform piuttosto inusuale per i tempi, pieno di diversi elementi innovativi come le sezioni parallattiche per passare da una zona all’altra o gli elementi di interazioni con “i grandi saggi” sparsi per le terre visitate dal protagonista. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma questo ritorno ha pienamente soddisfatto le aspettative della maggior parte dei giocatori, soddisfacendo sia la fazione dei vecchi fan più incalliti sia quella dei neofiti che si avvicinavano per la prima volta al gioco, accostandolo magari ad un titolo come Devil May Cry.