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SHENMUE

Yu Suzuki. Un nome che da anni riecheggia nella storia dei videogiochi. Il più grande game designer che la storia ricordi. Un uomo che grazie alle sue idee ha regalato ai videogiocatori di tutto il mondo molti tra i più grandi capolavori di sempre. Virtua Fighter e F355 vi ricordano qualcosa? Dietro a questi giochi c’è lui. E dietro l’ultimo capolavoro Sega, Shenmue, c’è lui. Ricorderete a lungo il suo nome dopo aver giocato a quello che si può considerare il più innovativo titolo finora prodotto.

RECENSIONE di La Redazione   —   18/12/2000
SHENMUE
SHENMUE

Shenmue…

E insiste nell’avere quell’oggetto, uno specchio. Iwao, con le poche forze rimastegli dopo il combattimento, gli dice che non l’avrà mai. Ma Lan Di sa come ottenerlo e minaccia di uccidere Ryo. Iwao non vuole perdere il suo unico figlio e finalmente rivela al misterioso uomo la locazione dello specchio.

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Shenmue…

Gli scagnozzi di Lan corrono a prendere l’oggetto. Una volta ottenuto, l’uomo che tanto bramava quello strano specchio dice una frase che rivela il passato omicida del padre di Ryo: ”Ricordati di Zhao Sun Ming”. Iwao e Lan Di combattono per l’ultima volta. L’ultima per Iwao che, dicendo al figlio di tenersi sempre stretti gli amici che ama, muore. E Ryo grida al cielo: “Padreeeee!!”.

SHENMUE
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Un gioco?

F.R.E.E.. Questo è il nome adottato dal grande Yu Suzuki per descrivere questo meraviglioso gioco. Significa Full Reactive Eyes Entertainment, un nome in codice che parla da solo. Tradotto vuol dire che in questo “gioco” avrete la possibilità di fare qualsiasi cosa. E per una volta le promesse vengono mantenute. In Shenmue non avrete solo la possibilità di andare in giro per i quartieri di Yokosuka, o di conversare con qualunque persona vi capiti di incontrare lungo le vie della città.

SHENMUE
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Un gioco?

No, potrete anche osservare qualunque cosa, comprare oggetti perfettamente inutili, giocare coi videogiochi di un bar, ascoltare musica, mangiare e bere qualsiasi prodotto venduto in un qualsiasi locale o negozio di Yokosuka. Potrete telefonare a tutta una serie di numeri che mano a mano aggiungerete nella vostra rubrica. Il tutto grazie ad un sistema di gioco basato su quattro modalità: l’Avventura libera, il Quick Time Event, il Combattimento libero e la modalità Visualizzazione. Queste opzioni, si badi bene, non sono separate l’una dall’altra: tutte sono parte fondamentale dello svolgimento del gioco ed ognuna avrà i suoi momenti. L’Avventura libera consiste nel semplice girovagare sulle strade delle città (poiché nel corso dell’avventura verrete trasportati anche in altre locazioni), conversando con chiunque, acquistando oggetti e facendo tutta una serie di azioni che creano un’ambientazione incredibilmente realistica. Nel Quick Time Event dovrete riuscire a premere il tasto giusto (suggerito per un brevissimo periodo dal gioco) al momento opportuno. Combatterete invece nel caso vi doveste trovare di fronte a qualche nemico che non si può evitare semplicemente con l’uso della parola. Affrontando l’avversario avrete la possibilità di sfoggiare un grande numero di colpi e combinazioni degne dei migliori picchiaduro e che rendono il gioco sempre più coinvolgente. Abbiamo infine la modalità Visualizzazione: con la pressione del tasto Zoom potrete osservare ogni dettaglio di qualsiasi cosa vi capiti nel vostro raggio visivo. C’è inoltre da dire che quel genio di Yu Suzuki è stato in grado di rendere questo titolo un’esperienza grazie anche all’introduzione di un nuovo concetto di tempo di gioco: ogni secondo di Shenmue corrisponde ad un minuto reale. Perciò vedrete l’alba, il giorno, il tramonto e la notte alternarsi in maniera perfettamente credibile. I personaggi gireranno per le strade durante il giorno mentre di notte per le vie della città non troverete nessuno. Inoltre, se avete un appuntamento con qualcuno ad una certa ora, dovrete farvi trovare in quel momento nel luogo stabilito, altrimenti rischierete di perdere l’incontro modificando il corso degli eventi.

SHENMUE
SHENMUE

Ai limiti del Dreamcast

Shenmue è stato sviluppato e concepito per Dreamcast. E questo lo sapete già. Ma quello che ancora non sapete è che ogni singolo chip di questa macchina è stato spremuto fino all’ultima goccia di potenza. Forse fra qualche tempo i futuri prodotti mi smentiranno, ma al momento posso dirvi che su questa piattaforma non si può andare oltre. Tecnicamente è perciò il miglior prodotto mai approdato sull’ultima console Sega.

SHENMUE
SHENMUE

Ai limiti del Dreamcast

La grafica è semplicemente… reale. Ogni elemento di questo titolo è stato riprodotto in maniera così fedele alla realtà da sembrare più che realistico. A partire dal protagonista, Ryo, tutto è perfetto: il modello 3d utilizzato per questo personaggio è ultra-dettagliato. Il volto è perfetto, così come gli indumenti e tutto il resto. La cosa che mi ha più lasciato di stucco è il livello di perfezione raggiunto dalle mani: hanno vene, unghie ed articolazioni. Qualcosa di incredibile. Ma non solo Ryo, anche gli altri personaggi sono degni di tutti questi miei elogi e non vedrete un individuo in tutto il gioco che non sia eccezionale. Le animazioni rendono ogni singolo movimento degli “attori” uno spettacolo per gli occhi e tutto sembra veramente reale. L’ambientazione è all’altezza del resto. Qualsiasi cosa troverete nel corso della vostra avventura è la fedele riproduzione della realtà. Le textures applicate sui modelli poligonali degli edifici, delle piante, dei veicoli e di tutto il resto sono state scelte con cura maniacale. Per non parlare poi delle ombre che cambiano a seconda dell’ora e della posizione in cui vi troverete. Siamo davvero all’eccellenza.

SHENMUE
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Conclusioni

Come avrete capito da ciò che ho scritto finora, sono stato incredibilmente impressionato da questo titolo. Sarà perché è uno di quei pochi titoli che riescono a risvegliare in me un irrefrenabile desiderio di giocarci tutto il giorno. Sarà perché è uno di quei pochi titoli che non ha deluso le aspettative e che si può vantare di una sceneggiatura degna di un colossal holliwoodiano.

SHENMUE
SHENMUE

Conclusioni

Sarà perché è uno di quei pochi titoli che passeranno alla storia. Sarà perché è il miglior gioco che possiate trovare per il Dreamcast. Sarà perché è il gioco che più di tutti dimostra ciò di cui è capace la console Sega. 44 milioni di dollari spesi bene, Yu.

Shenmue…

Siamo a Yokosuka, Giappone. E’ un giorno di ottobre e fuori piove. Ryo Hazuki, il protagonista del gioco, arriva a casa sua su di una motocicletta che slitta sull’asfalto bagnato della strada. Entra nella sua residenza e si dirige verso il suo Dojo personale, la stanza di allenamento. E lì trova suo padre Iwao Hazuki che combatte con un uomo dall’aspetto posato, ma minaccioso. E' intenzionato a prendere un oggetto che gli sta molto a cuore. Lan Di, questo il nome dell’uomo, è vestito con un abito che porta il grande disegno di un dragone.