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Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione

Lo sfortunatissimo Simon deve di nuovo salvare il mondo magico. Le sue uniche armi saranno l'ingegno e un pizzico di fortuna; anche perché le sue battute non sono più smaglianti come quelle di una volta.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   16/06/2008

La saga delle avventure del mago Simon ebbe inizio nel 1993 ad opera dell’Adventure Soft (che realizzerà anche il secondo e il terzo capitolo). Erano anni bui e tempestosi in cui il genere delle avventure grafiche era al massimo del suo splendore e mensilmente uscivano svariati titoli degni di essere giocati. Soprattutto il filone demenziale vide l’uscita di alcuni prodotti ancora stampati nel cuore e nella mente di chi ebbe la fortuna di farli girare sul proprio computer (nel 1991 uscì il primo Monkey Island, mentre nel 1992 uscì il suo seguito… tanto per citare due capolavori che è sempre bello ricordare). Il mago Simon riuscì a ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati, pur non essendo particolarmente originale o innovativo, nè dal punto di vista del gameplay, nè dal punto di vista grafico. Nel 1995 uscì Simon the Sorcerer 2, altra bella avventura grafica che riprendeva pedissequamente il suo predecessore… ed è da allora che la comunità videoludica è in attesa del terzo capitolo.
Perché vi sbracciate? Abbiamo scritto qualcosa che non va? Abbiamo sbagliato le date? C’è un scimmia a tre teste alle nostre spalle? Ahem, scusate, è vero. Qualcosa la stavamo dimenticando.
In realtà questo Chaos Happens è il quarto capitolo della saga. Il terzo lo avevamo volontariamente rimosso. Lo apostrofiamo come “brutto”, usando un eufemismo, per non offendere nessuno. Qualcuno è arrivato a definirlo uno dei segni dell’imminente apocalisse (chissà se viene prima delle trombe o dei sigilli). In effetti a memoria di plantigrado è difficile ricordare un serie svecchiata così male come è avvenuto per quella del nostro Simon, fatto svoltare verso l’action in modo inopportuno e mal realizzato. Ma non proseguiamo oltre nell’invettiva e arriviamo al quarto episodio, che poi è l’oggetto esclusivo di questa recensione (per un approfondimento sulla serie, consultate il box che segue).

Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione

Gli altri capitoli della saga


Simon The Sorcerer (1993)
Il primo capitolo della saga clona in modo perfetto le avventure grafiche della Lucas. Simon, un ragazzo sfortunato e un po' goffo, deve salvare la maga Calypso dal malvagio Sordid. Per farlo dovrà affrontare una serie di avventure demenziali, ovviamente.

Simon The Sorcerer II: The Lion, the Wizard and the Wardrobe (1995)
Altra avventura stile SCUMM, con grafica leggermente migliorata rispetto al precedente episodio. Simon finisce nel suo guardaroba e viene trasportato di nuovo in un mondo fantastico e pieno di creature demenziali (come lui, del resto). Riuscirà a ritornare a casa sconfiggendo di nuovo il perfido Sordid?

Simon The Sorcerer’s Puzzle Pack (1998)
Non è un vero e proprio capitolo della saga, ma lo includiamo per completezza. Si tratta di una raccolta di puzzle game ambientati nel mondo di Simon.

Simon The Sorcerer 3D (2002)
Il capitolo della svolta verso il 3D e, sicuramente, il peggiore della serie, soprattutto a causa delle pessime sezioni action. Dopo sette anni dai fatti accaduti nel secondo episodio, Simon dovrà nuovamente fermare il perfido Sordid che vuole dominare il mondo vendendo una bibita altamente nociva. Dimenticatelo.

Ritorno al passato prossimo

Fortunatamente gli sviluppatori (Silver Style) hanno scelto di ridare vita alla serie riportandola nei canoni, forse più antiquati, ma sicuramente più consoni, del genere di appartenenza. Diciamo fortunatamente perché, nonostante il risultato non proprio esaltante, intuibile dal voto, rispetto al terzo capitolo il passo in avanti qualitativo è stato sensibile. Simon The Sorcerer 4: Chaos Happens è un’avventura grafica tradizionale che non cerca di sconvolgere il mondo e che si fonda sugli stilemi del genere, cercando di destare l’interesse di quella nicchia di giocatori ancora desiderosi di capire come combinare una maglia di flanella con una torta nel tentativo di aprire una porta (non è un enigma del gioco, non vi preoccupate). In questo senso non possiamo dirci delusi. Gli enigmi non sono insormontabili e sono ben pensati. Non brillano per complessità, anche in virtù delle poche locazioni che compongono il mondo magico (raggiungibili velocemente utilizzando una comoda mappa), ma sono ben intrecciati e regalano più di qualche ora di divertimento intelligente… sempre che, quelle poche volte in cui si rimane bloccati, non si decida di utilizzare il sistema di aiuti inserito nel gioco.

gli enigmi non sono insormontabili e sono ben pensati

Ritorno al passato prossimo

L’idea di aiutare il giocatore a non fermarsi per non frustrarlo sta diventando un’ossessione. Praticamente Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens viene venduto con la soluzione incorporata: il sistema di suggerimenti interno, funzionante su tre livelli, aiuta a non bloccarsi mai. Quando non si sa bene che fare, basta chiedere aiuto (consultando il diario) per ricevere prima un consiglio generico. Se si è ancora in panne si può ottenere un indicazione più precisa chiedendo aiuto per la seconda volta. Alla terza richiesta arriva il capolavoro, ovvero la soluzione dell’enigma… ma i giocatori non siamo noi? Detto questo, va specificato che l’utilizzo o meno dei suggerimenti è totalmente facoltativo (ci mancherebbe altro).

Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione

Problemi ormonali?

Finora abbiamo tralasciato di parlare del lato più propriamente narrativo perché merita un discorso a parte. Purtroppo è veramente mediocre. A partire dalla caratterizzazione dei personaggi, tutti piuttosto anonimi, Chaos Happens non offre spunti narrativi interessanti. La storia inizia con Simon che viene colpito dal telecomando del suo televisore, lanciatogli dal fratello mentre stanno litigando sul suo divano. La botta è fortissima e gli causa una visione con cui viene evocato di nuovo nel mondo magico per porre fine all’ennesima catastrofica minaccia. Ovviamente non mancheranno personaggi bizzarri con cui parlare e situazione ridicole da superare.

la prima, grossa, critica che si può muovere al gioco è che non fa ridere

Problemi ormonali?

La prima, grossa, critica che si può muovere al gioco è che non fa ridere, difetto marchiato per un gioco demenziale. Simon non ha verve. Sarà che lo si è voluto caratterizzare come il tipico diciottenne da situation comedy americana, sarà che sono cambiati gli autori del gioco, ma non si riesce a provare un minimo di simpatia nei suoi confronti. Lo stesso vale per i personaggi secondari che solo in rarissimi momenti sono riusciti a strapparci un sorriso. Confrontato con il recente Jack Keane, pieno di battute e situazioni spassose, Simon ne esce con le ossa rotte. Non bastasse questo, in più di un'occasione si arriva addirittura a provare fastidio per il personaggio. Ad esempio abbondano le battute meta-videoludiche con riferimenti diretti al mondo delle avventure grafiche in generale. Niente di male, verrebbe da pensare, soprattutto agli amanti del citazionismo. Purtroppo quando battute simili si ripetono per tutto il gioco, è molto facile che vengano a noia e che straniscano il fruitore.
Per il resto si tratta, come già detto, di un’avventura molto classica con scenari 2D ben disegnati, seppur non molto ispirati, e personaggi ben modellati e animati. L’interfaccia contestuale è molto semplice e simile a quanto già visto in decine di altre avventure. Niente di eccezionale, ma decisamente funzionale.

Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione
Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens - Recensione

Commento

Simon the Sorcerer 4: Chaos Happens ha la fortuna di essere molto migliore del suo predecessore, ma la sfortuna di essere uscito in un periodo abbastanza ricco per le avventure grafiche. Purtroppo la presenza di titoli molto più convincenti (il già citato Jack Keane, ma anche Overclocked o Culpa Innata) lo relegano in secondo piano rendendolo una seconda scelta. Ma, se siete appassionati del genere e, soprattutto, se siete fan dei primi due episodi, tenetelo comunque in considerazione.

Pro

  • Riesce a far dimenticare il terzo episodio
  • Enigmi ben congeniati
  • Visivamente piacevole
Contro
  • La trama è piuttosto banale
  • Non fa ridere
  • I personaggi sono mal caratterizzati

Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore: Intel Pentium 1.8 GHz o equivalente
  • RAM: 512 MB
  • Scheda video: Scheda 3D con 64 MB compatibile con le DirectX 9.0c
  • Sistema operativo: Windows XP / Vista
  • DirectX: 9.0c o superiori
  • Hard Disk: 3 GB
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 3 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista