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Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione

Un RTS ambientato a Sparta, all'epoca di Leonida, in cui prendere parte ad alcune delle più importanti battaglie dell'antichità? Dove si è già sentita questa storia?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/11/2007
Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione
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Eroi e quest

Se dal punto di vista produttivo le novità sono poche, dal punto di vista dell’azione proprio non ce ne sono. Raccolto un buon numero di truppe si può partire alla conquista del mondo con l’accortezza di continuare a generare rimpiazzi che vadano a rimpinzare le fila del nostro esercito, dopo le inevitabili perdite negli scontri più accesi. Sembra di essere tornati agli albori degli RTS quando si combatteva su Dune con la meraviglia di chi sa di trovarsi di fronte a qualcosa di rivoluzionario. Ecco, oggi quella meraviglia non c’è più, perché la rivoluzione è passata da un pezzo, ma le cose da fare sono sempre le stesse. Vabbé, nessuno si è lamentato dell’ultimo Command & Conquer… probabilmente l’originalità non interessa ai videogiocatori che, invece, amano sbaragliare le truppe avversarie sempre nello stesso modo gettandogli contro armate immense e imbattibili. Noi speravamo almeno che i tre eserciti differissero in qualcosa, così da avere altro da raccontare. Invece niente, sono praticamente identici, a parte qualche dettaglio secondario che influisce poco sullo svolgimento delle battaglie (i persiani hanno a disposizione più animali rispetto agli altri, gli egiziani sono dei bravi alchimisti e possono sfruttare la chimica a loro vantaggio, mentre gli spartani dispongono di più armi).

pare che il prode Leonida sia stato in grado di fermare un milione di persiani con trecento uomini, ma pare anche che avesse grosse difficoltà nell’imbroccare l’entrata dei sentieri più tortuosi, finendo spesso per camminare a vuoto contro le rocce

Eroi e quest

Degli scontri navali parleremo nel paragrafo dedicato ai difetti del gioco, visto che si tratta di momenti particolarmente tristi e poco ispirati. Per il resto ci rimane da parlare degli eroi, ovvero quelle singole truppe che potranno essere sviluppate lungo il corso di una campagna e che avranno lo scopo di svolgere quest e attivare i dialoghi con gli altri personaggi. Anche qui non c’è niente di nuovo sotto il sole e a parte il fascino dei vari personaggi storici, c’è veramente poco che distingua gli eroi dalle truppe normali. Le quest sono molto classiche: distruggi un villaggio, trova le truppe disperse, elimina un generale nemico e altre che non brillano mai per inventiva e che spesso si ricevono e si svolgono senza neanche accorgersene.

Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione
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Lo scudo crepato

Se avete letto fino a qui avrete sicuramente capito che Sparta: La Battaglia delle Termopili è un titolo dal design banale ma che, se si amano gli RTS tradizionali, può piacere, anche in virtù della sua ottima longevità (più di 20 ore). Purtroppo non è possibile sorvolare su alcuni grossi difetti che vanno a compromettere il giudizio globale. In primo luogo i pattern di movimento delle truppe che, in alcuni casi, sembrano usciti da giochi di più di dieci anni fa. Ecco che all’inizio del gioco i nostri cinque uomini si bloccano sui bordi di un ponticello. Pare che il prode Leonida sia stato in grado di fermare un milione di persiani con trecento uomini, ma pare anche che avesse grosse difficoltà nell’imbroccare l’entrata dei sentieri più tortuosi, finendo spesso per camminare a vuoto contro le rocce. All’inizio la cosa dà pochi problemi, ma nei livelli avanzati, quando le truppe da gestire diventano molte, perderne qualcuna per strada è fastidioso: non è tanto l’avere una o due truppe in più nei combattimenti, ma è la perdita di tempo nel doverle recuperare che intristisce e frustra. Il problema pattern emerge vigoroso anche in altre occasioni, ovvero quando nei punti di raccolta delle truppe ci sono troppi uomini e i nuovi, in preda probabilmente a deliri estatici, trovando occupato il loro posto, si vanno a fare un giro nei dintorni con il rischio di incappare in qualche gruppo nemico.
Ovviamente si tratta di un difetto non perdonabile in pieno 2007, soprattutto perché rovina alcuni momenti di gioco che, altrimenti, sarebbero potuti essere appassionanti e anche perché non è concepibile vedere non funzionare ciò che altrove funziona benissimo. Prendiamo le battaglie navali: le navi sono truppe molto grosse che si gestiscono nello stesso modo delle altre. Poco male se funzionassero a dovere. Purtroppo spesso e volentieri sembra che i nostri ordini producano effetti inaspettati quanto nocivi: non è bello ordinare ad una nave di attaccare un vascello nemico e vederla partire per la tangenziale, poi girare, poi percorrere un breve tratto e, infine, mettersi in posizione d’attacco; anche perché nel frattempo i nemici non sono stati a guardare e l’hanno crivellata di colpi.

Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione
Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione
Sparta: La Battaglia delle Termopili - Recensione

Lava e stira

PC - Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore: Pentium 4 2.4 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: dalla GeForce 7900GTX o dalla X800Pro con 128 MB di memoria grafica (compatibile con DirectX 9.0c)
  • Spazio su disco: 4.0 GB
  • DirectX 9.0C
  • Lettore DVD

Requisiti Consigliati:
  • Processore: Pentium 4 3.0 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: Dalla GeForce 6600GT o dalla X1900XT con 256 MB di memoria grafica (compatibile con DirectX 9.0c)
Configurazione di Prova:
  • Sistema Operativo: Windows XP
  • Processore: Intel Pentium 4 3,4 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 7800GT
Sul sistema di prova la fluidità è risultata ottima e il gioco non ha presentato mai alcuna esitazione. Cercando su internet abbiamo scoperto, invece, che gli utenti di Windows Vista potrebbero trovare alcune difficoltà nel far girare il gioco a causa dei molti crash e dei possibili ritorni al desktop.

Commento

Sparta: La Battaglia delle Termopili è un gioco sciapo che può divertire i grandi appassionati di RTS, quelli che adorano il gameplay classico e quelli che non sono a caccia di innovazioni. Tutti gli altri possono fare finta che non esista. Peccato per i bug che compromettono il giudizio finale, non completamente sufficiente.

Pro

  • Tre campagne distinte
  • Gameplay rodatissimo
  • Dura abbastanza
Contro
  • Pattern delle truppe da rifare
  • Le battaglie navali sono risibili
  • Un po' di varietà in più non avrebbe guastato

La versione italiana

La versione italiana di Sparta: La Battaglia delle Termopili è caratterizzata dall’essere completamente tradotta nella nostra lingua (sia testo che dialoghi) e nell’essere l'ultima versione patchata del gioco. Il doppiaggio è di ottimo livello così come la traduzione, e i bug sistemati grazie agli aggiornamenti, uniti al prezzo concorrenziale a cui il gioco viene pubblicato nel nostro paese, gli fanno guadagnare qualche voto rispetto alla versione internazionale a cui fa riferimento il testo dell’articolo. La maggior parte dei difetti principali rimane comunque, quindi l’acquisto va sempre soppesato e valutato in base a quanto espresso nel testo.

Sparta: La Battaglia delle Termopili è disponibile per PC.

Cominciamo subito con il dire che Sparta: La Battaglia delle Termopili (prima Ancient Wars: Sparta) non ha niente a che vedere con il film del calcio in faccia urlato e successivo volo nel pozzo, ma la base storico/mitologica da cui partono entrambi è la stessa. In realtà gli spartani sono soltanto uno dei popoli selezionabili, e si utilizzano nella prima delle tre campagne in cui è diviso il gioco (gli altri sono gli egiziani e i persiani).
Ci troviamo di fronte ad un RTS dei più classici, quelli insomma in cui si passa il tempo a raccogliere risorse e a costruire edifici, con cui generare un esercito numeroso e potente che ci permetterà di distruggere tutti i nemici nascosti nella mappa, coperta dalla tipica nebbiolina nera. Le risorse sono: il legno, che si ottiene tagliando gli alberi, il cibo, che si ottiene coltivando i campi e l’oro, che si ottiene scavando nelle miniere. Per compiere i lavori meno nobili esiste la classica truppa produttiva da assegnare ai diversi compiti. I tuttofare vengono prodotti dall’acropoli, l’edificio che rappresenta il nostro centro di potere, mentre le truppe militari vengono addestrate da altri edifici. Sono proprio le truppe militari l’unica nota originale di questa produzione: sarà infatti possibile, tramite un editor semplice e intuitivo, assegnare ad ogni soldato un equipaggiamento diverso, in base alle armi ottenute nelle botteghe. Ovviamente una clava costa meno di una spada ma, altrettanto ovviamente, è meno efficace. Purtroppo i costi delle armi e delle truppe sono molto alti e, fino a che non si arriva alle mappe con più miniere scavabili, è difficile riuscire a tirare su un esercito ben armato, anche perché i nemici sono decisamente agguerriti e non danno molto tempo per organizzarsi prima di attaccare. I costi salgono ulteriormente se si vuole dotare ogni soldato di un cavallo, attività che richiede la costruzione di un edificio apposito con relativo investimento monetario in equini freschi. I cavalli servono per velocizzare e rendere più resistenti le truppe, fornendo una maggiore potenza d’impatto durante gli assalti di massa.