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Stellaris: Console Edition, la recensione su PS4

Uno dei più bei strategici 4x per PC degli ultimi anni arriva su console! Riuscirà Stellaris: Console Edition a offrire la stessa esperienza ai giocatori PlayStation e Xbox? Scopritelo nella nostra recensione.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   22/02/2019

Paradox è da tempo sinonimo di qualità nell'ambito dei giochi di strategia su PC. Una fama guadagnata sul campo grazie alla produzione di titoli del calibro di Universalis, Crusader Kings o Hearts of Iron, giusto per citarne alcuni, ovverosia giochi caratterizzati da storie e meccaniche complesse, profonde e parecchio coinvolgenti. Una reputazione confermata poco meno di due anni fa da Stellaris, produzione con la quale lo sviluppatore ha abbandonato momentaneamente la simulazione storica, riprendendone larga parte delle meccaniche per adattarle in un futuro distante. L'esperimento ha funzionato, l'accoglienza è stata complessivamente positiva e quindi il gioco è stato scelto per fungere da apripista al genere su PlayStation 4 e Xbox One, affrontando un processo di conversione che, come vedremo tra poco, si è rivelato tutto sommato positivo, in grado di garantire una bella esperienza ai giocatori console nonostante qualche rinuncia.

Le due edizioni

Stellaris: Console Edition sarà disponibile in due versioni: una "liscia", ovverosia senza contenuti aggiuntivi, che è quella utilizzata per questa recensione; l'altra chiamata Deluxe che conterrà invece i pacchetti Specie Plantoidi, Storia Leviatani e l'espansione Utopia.

Un Universo immenso tutto da scoprire

In Stellaris: Console Edition il giocatore si ritrova a dover gestire una civiltà, qualsiasi essa sia, agli albori della colonizzazione dello spazio e con una società al collasso a causa della carenza di risorse per il sostentamento. All'inizio è chiamato quindi a selezionare la sua razza tra le dieci disponibili, oppure a plasmarla da zero attraverso le decine e decine di parametri del ricco editor incluso. Poi, dopo aver scelto se giocare da solo o in multiplayer, a svilupparla e condurla in un'avventura tra le profondità spaziali; che, come da tradizione Paradox, non ha quasi nulla di scritto ed è interamente determinata dalle azioni del giocatore, dalle relazioni che intrattiene con le altre razze (e che queste intrattengono tra di loro) e dalle migliaia di imprevedibili possibilità che ogni nuova partita porta con sé. L'universo e la trama di Stellaris, infatti, si aprono pian piano davanti al giocatore, plasmati dalle sue decisioni e dal suo modo di operare.

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Pianeti abitabili, risorse e popoli alieni si svelano con gradualità, mentre eventi minori e maggiori si susseguono scandendo un racconto dalle molteplici sfaccettature e variabili, eppure curato in ogni dettaglio, in grado di catturare l'immaginario del giocatore per centinaia di ore se questi si lascia coinvolgere fino in fondo, complice perfino la splendida colonna sonora composta da Andreas Waldetoft, che fa da succulento contorno all'opera. Ci sono infatti tantissime opzioni attraverso le quali poter sviluppare la propria civiltà, grazie a una giocabilità ben stratificata e profonda dove ovviamente l'elemento strategico è fondamentale per gestire nel modo migliore le risorse della propria fazione, scoprire nuove tecnologie e utilizzare la forza bruta o la diplomazia per governare in maniera efficace e a seconda che si voglia mantenere buoni rapporti con l'esterno o meno.

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Da questo punto di vista il titolo Paradox propone un ottimo set di opzioni per le politiche da adottare dentro i confini del proprio Impero e fuori, grazie alle quali l'utente può fare un po' tutto: nel caso per esempio scelga un sistema diplomatico, può stringere accordi economici o militari, scambiare beni e tecnologie, sviluppare nuove rotte commerciali aprendo agli alleati i propri porti spaziali, concedendogli al contempo di attraversare i propri territori (e il permesso di passare dai loro), e via discorrendo. Un sistema particolarmente complesso, come del resto ogni altro aspetto del gioco, ma anche per questo appassionante, soprattutto progredendo negli scenari più avanzati, quando le forze in campo sono di più e i rapporti tra le fazioni raggiungono livelli di complessità elevati, accrescendo i fattori di stallo o di crisi.

Spazio senza frontiere

Ogni evento può essere gestito in tempo reale o mettendo in pausa l'azione, ma è un peccato come, dato la mole di testo presente per la descrizione di oggetti, dialoghi e momenti, e la complessità stessa del genere, non ci sia la localizzazione in italiano. Un elemento, questo, che avrebbe giovato a chi non conosce le lingue disponibili. Così come avrebbe di certo fatto bene, in questo caso alla vista, un'opzione che consentisse di portare in primo piano i pop-up: le scritte sono molto nitide e chiare, ma ingrandendole faciliterebbero la lettura sulle varie schermate a chi gioca da una certa distanza, come di solito fa chi possiede una console. Stellaris è un gioco che richiede di leggere molte descrizioni prima di prendere qualsiasi decisione, che sia legata a dei "semplici" progetti di sviluppo tecnologico o militare, allo sfruttamento di risorse o a eventi chiave per l'evoluzione della propria popolazione, e si fa una certa fatica farlo a un paio di metri dalla TV.

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Ad ogni modo, chi ancora non conosceva le produzioni Paradox avrà a questo punto capito che Stellaris: Console Edition è un gioco che richiede molta dedizione e passione per poter essere scoperto e goduto al meglio, indipendentemente che si sia appassionati di strategici 4x o neofiti che vogliono avvicinarsi al genere. Per questo potremmo continuare a raccontare di Stellaris ancora per ore, e non riuscire lo stesso a descriverlo in ogni suo particolare. E in fondo, non è questo il nostro obiettivo (se lo desiderate, potete ulteriormente approfondire altri aspetti del gameplay leggendo la recensione della versione PC): in questo articolo miriamo piuttosto a darvi un'idea chiara del gioco, e a descrivervi soprattutto pregi e difetti di un porting tecnicamente valido e perfino intelligente dal punto di vista dei controlli.

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Adattarsi con intelligenza

Anche se l'elevato numero di calcoli e simulazioni da eseguire, soprattutto quando la partita è in uno stadio avanzato, hanno suggerito allo sviluppatore di ridurre le dimensioni dello spazio e eliminare una velocità di gioco, quella massima, il titolo non si differenzia molto, idealmente, dalla controparte PC nella sua versione di aggiornamento 1.7-1.8, la base su cui è stato realizzato il porting. Si tratta infatti di fattori che non pregiudicano l'esperienza, visto che si "limitano" solo ad adattarla. Allo stesso modo, per l'interfaccia, Paradox ha cercato di ottimizzare schermate e controlli per cercare di facilitare i compiti agli utenti: la mappa si naviga quindi utilizzando gli stick analogici, che controllano rispettivamente il cursore e la telecamera, lasciando il giocatore libero di cambiare la sensibilità in modo tale da poter trovare la propria impostazione preferita.

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Coi dorsali inferiori si regola la distanza dello zoom, mentre con i pulsanti superiori, ovverosia su PlayStation 4 triangolo, quadrato, X e cerchio, la velocità del tempo e la pausa, un paio di semplici scorciatoie, la selezione e conferma di un'azione e, infine, l'annullamento della stessa. Ai menu, posizionati intelligentemente ai bordi dello schermo, così da non risultare invasivi, si accede invece comodamente agendo sui tasti della croce direzionale, tramite la quale richiamare velocemente tutte le possibili scelte inerenti la gestione delle risorse (in alto), gli avvisi in tempo reale (in basso), il controllo di ogni aspetto dell'Impero (sinistra) e il monitoraggio di pianeti colonizzati e flotta navale (destra). Per navigare al loro interno si usano i pulsanti R1 e L1, per mettere in pausa il gioco il tasto Select.

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Tutto avviene in maniera fluida e abbastanza rapida, e chi è abituato a usare il pad si trova quasi subito a suo agio, a conferma che la direzione presa per trasportare un'interfaccia e controlli pensati per mouse e tastiera sul controller è stata quella giusta. Certo, alla lunga si può avvertire la mancanza di scorciatoie e scelte rapide, soprattutto nelle operazioni ricorrenti, nonché la precisione e la velocità di esecuzione garantite da mouse e tastiera, ma crediamo che difficilmente si sarebbe potuto fare di meglio. Per il resto, andando a chiudere dando uno sguardo veloce al lato tecnologico, non abbiamo nulla di particolare da segnalare per questa edizione, se non che graficamente Stellaris: Console Edition è simile alla controparte per computer e che quindi visivamente risulta piacevole, ma non impressionante. D'altronde l'aspetto estetico non è mai stato tra i punti di forza del gioco.

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Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it
8.0
Lettori (12)
7.2
Il tuo voto

Stellaris si conferma anche su console uno strategico ad ambientazione spaziale ben fatto e forte della grande tradizione di Paradox. Resta un prodotto non adatto a tutti, sarà più bello da giocare su PC con mouse e tastiera, ma si fa apprezzare anche su PlayStation 4 e Xbox One grazie alla sua giocabilità profonda e ben stratificata, alla miriade di variabili nella storia che "racconta" e a una buona ottimizzazione dei controlli. Il tutto però a patto di appassionarsi a esso, volerci spendere un corposo numero di ore e dedicargli tanta, ma proprio tanta attenzione, chiudendo un occhio su qualche inevitabile limitazione.

PRO

  • Tutto il fascino e il mistero della scoperta dello spazio
  • Un gioco immenso e pieno di cose da fare
  • Giocabilità ben strutturata e con una profonda gestione delle risorse
  • Interfaccia e comandi ben ottimizzati...

CONTRO

  • ... anche se tastiera e mouse restano un'altra cosa
  • Tra le lingue supportate manca l'italiano, il che potrebbe tenere lontano una fetta di utenza
  • Scomodo da giocare a distanza