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Streets of Rage 2 - Recensione

Al prezzo di 400 punti, Sega ci offre uno dei suoi maggiori successi dell'epoca Mega Drive. Pronti a scaricare?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   25/09/2007

I giocatori più giovani probabilmente non avranno nemmeno idea di cosa siano, dal momento che sono oramai praticamente scomparsi dal mercato. Fatto sta che i picchiaduro bidimensionali a scorrimento, ai tempi in cui le sale giochi erano ancora sulla cresta dell’onda, costituivano uno dei generi di maggior richiamo all’interno dell’intera scena videoludica. Final Fight di Capcom e Streets of Rage di Sega erano furono però le serie capaci di offrire un qualcosa in più, distaccandosi dalla massa e raggiungendo una popolarità davvero enorme. In particolare il secondo episodio del brand di SErvice GAmes riuscì ad unire in un unico prodotto il meglio offerto dal genere, guadagnando a detta di molti lo status di massimo esponente della categoria. Oggi Streets of Rage 2 va ad aggiungersi alla offerta XBLA, al costo di 400 punti; vale la pena procedere col download?

Botte d’annata

La fatica di Sega è un prodotto dedicato ovviamente a chi ha interesse nel retrogaming, e quindi nel riscoprire gameplay ormai appartenenti al passato. Street of Rage 2 offre una meccanica semplice, senza fronzoli, asciutta, ma non per questo poco appagante. I personaggi disponibili sono 4, ognuno con differenti caratteristiche e diverse abilità; Axel, il più equilibrato, Skate e Blaze, agili e veloci, ed infine il fortissimo ma lento Max. Il sistema di controllo si basa sull’utilizzo di soli tre tasti, delegati rispettivamente al colpo, al salto e alla mossa speciale. Quest’ultima, spesso utile per risolvere le situazioni più complicate, va però usata con parsimonia dal momento che porta inevitabilmente ad intaccare l’energia residua del proprio alter ego. Non manca tutta una serie di oggetti e armi più o meno convenzionali da raccogliere, dai coltelli alle spranghe e via dicendo. La particolarità di Streets of Rage 2, finora piuttosto convenzionale, sta in gran parte nel buon sviluppo dei nemici che si andranno ad incontrare nel corso degli 8 livelli presenti; non si tratta infatti di banali e semi-immobili manichini da riempire di pugni, ma al contrario di combattenti dotati di numerose qualità tanto per gli attacchi quanto per i movimenti su schermo. Una situazione del genere, che ovviamente diventa sempre più complicata con il proseguo dell’avventura, dona una varietà spesso sconosciuta ai titoli di questo genere, e trova ulteriore conferma durante gli esaltanti scontri coi boss. Ovviamente il massimo da questo genere di prodotti lo si ottiene giocando in coppia, e queste edizione del prodotto Sega offre tale opzione sia in locale con un amico accanto, sia online tramite Xbox Live; in quest’ultimo caso bisogna però fare particolare attenzione al lag, dal momento che far coppia con un utente privo di una ottima connessione può rendere l’esperienza decisamente frustrante. Quando però tutto funziona nella maniera giusta, il titolo è capace di regalare divertimento a palate, soprattutto quando per sbaglio (cough cough) si inizia a colpire il proprio amico... Per quanto riguarda l’aspetto grafico, Streets of Rage 2 è una conversione assolutamente fedele all’originale, senza nessun tipo di miglioramento; in realtà è presente un’opzione “smooth” che in teoria dovrebbe migliorare l’aspetto aggiungendo un effetto acquerello ed attenuando così i pixel. In realtà il risultato è semplicemente brutto e difficilmente preferibile rispetto all’originale.

Commento

Streets of Rage 2 è un picchiaduro a scorrimento che ha fatto epoca, e la conferma della sua qualità sta nel fatto che anche ai giorni nostri è capace di regalare qualche ora di sano divertimento. Certo, i limiti di un titolo datato 1993 sono molto più che evidenti, ma per 400 punti riteniamo che possa valere assolutamente la pena di buttarsi nella mischia a menare le mani come ai bei vecchi tempi.

Pro

  • Uno dei massimi esponenti del genere
  • Divertente ancora oggi
  • Multiplayer online...
Contro
  • ...che non sempre funziona bene
  • Obiettivi molto ardui da raggiungere
  • Gli anni passano anche per i migliori