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Suikoden V, recensione

Dopo il discreto Suikoden IV, la saga torna agli antichi fasti con uno dei migliori RPG di questa generazione.

RECENSIONE di Christian Colli   —   17/07/2006

C'era una volta in Oriente...

La prima differenza che balza all'occhio tra questo quinto episodio e i suoi predecessori è sicuramente il design di personaggi e ambienti: la storia questa volta è ambientata nel lontano oriente del mondo di Suikoden, in un'era a cavallo tra Suikoden IV e Suikoden. E' dunque un altro prequel, questo, e ci mostrerà anche delle vecchie conoscenze e il loro passato, come il carismatico Georg Prime. Ma andiamo con ordine. Il protagonista di Suikoden V, l'alter ego del giocatore cioè, è il principe dell'impero di Falena, un "queendom": per quanto quasi intraducibile in italiano, questa parola indica comunque un "regno" dove pero' il potere è detenuto principalmente da una regina. E la regina eredita di volta in volta la potentissima Runa del Sole, simbolo di regalità, potenza e prestigio. Peccato che ci sia un effetto collaterale, come scopriranno il nostro eroe e il suo fidato gruppo di compagni, inizialmente composto dalla fidata guardia del corpo Lyon, il cavaliere Georg e la combattiva zia Sialeeds: in un impeto di rabbia la regina Arshtat ha infatti letteralmente inaridito un paesino, rovinando la vita a un piccolo popolo colpevole di una piccola insurrezione. Nonostante la pacificità del regno di Falena, è ovvio che qualcosa sta cambiando, e con sempre più Paesi sul piede di guerra è inquientate il pensiero che una Runa sia in grado di fare impazzire il regnante. In una sarabanda di eventi sempre più epici e rocamboleschi, il nostro eroe si troverà a intraprendere un lungo viaggio, incrociando sul suo percorso le fatidiche 108 Stelle del Destino e un potente quanto misterioso nemico che, nell'ombra, pianifica la conquista delle Rune e l'ascesa a un indescrivibile potere...
Partendo un po' in sordina e lentamente, la quest-line principale di Suikoden V si rivela presto una maestosa ragnatela di eventi e colpi di scena: intrighi di corte, complotti politici, tradimenti, inganni, eroi e assassini... sono molti gli elementi che rendono la trama godibilissima, adulta e ricca di suspence, ai quali vanno aggiunti una caratterizzazione favolosa dei vari personaggi, sopratutto di quelli principali, ricchi di sfaccettature e tutt'altro che banali. Un esempio eclatante, la zia del Principe, Syaleeds: sexy quanto geniale.

Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione

Un passo indietro, poi sempre avanti

Dopo le particolarissime battaglie a coppie di Suikoden III e quelle con un party di soltanto quattro membri in Suikoden IV, Konami ha deciso di recuperare il vecchio stile di Suikoden e Suikoden II per caratterizzare gli scontri casuali di questo quinto episodio: si torna quindi al party di sei giocatori, ai quali vengono impartiti ordini individuali all'inizio dei turni, durante lo scontro. Una particolarità molto originale di questo tradizionale battle system è però la possibilità di cambiare la formazione del party, selezionandola tra le tante che si renderanno man mano disponibili: cambiando la disposizione dei sei eroi in campo, infatti, si otterranno particolari bonus, aggiungendo un simpatico elemento strategico ai vari combattimenti. Non mancano ovviamente gli attacchi combinati e la magia delle Rune, quest'ultime equipaggiabili a piacimento ai vari personaggi. Nella sua tradizionalità, quindi, il battle system di Suikoden V si rivela divertente e vario, e sopratutto particolarmente rapido: non peseranno infatti i tutto sommato numerosi incontri casuali.
D'altra parte, se l'esplorazione delle varie, bellissime location è caratterizzata a volte dai combattimenti random, la linea narrativa non manca ovviamente di regalare ancora una volta le battaglie campali e gli epici duelli uno contro uno che hanno reso famosa la serie: in questo caso Konami ha optato per una combinazione tra un po' tutti gli episodi della serie, introducendo negli scontri di massa alcuni elementi strategici di Suikoden III e gli scontri navali di Suikoden IV, mixando il tutto con il classico sistema "forbice, sasso e carta" relativo alle varie unità che ha reso godibilissime le vecchie guerre nella bilogia iniziale. Sfruttano lo stesso sistema di morra cinese i duelli, resi questa volta molto più concitati da un tempo limite per la selezione dell'attacco, ed epicizzati al massimo grazie a un'accurata gestione delle inquadrature e a alle spettacolari animazioni.

Suikoden V si presenta come un RPG al quale non manca niente di quello che rende completo un titolo di questo genere.

Un passo indietro, poi sempre avanti


Detto questo, Suikoden V si presenta come un RPG al quale non manca niente di quello che rende completo un titolo di questo genere: le location sono enormi, talvolta pure in modo eccessivo, e l'esplorazione richiede spesso parecchio tempo, tra negozi e negozietti (anche in questo episodio le armi si potenziano grazie ai fabbri), allenatori per imparare nuove skill, oggetti da trovare e recuperare. E non mancano le canoniche 108 Stelle del Destino, collegate a sidequest sempre diverse e intelligenti: per completare il gioco al massimo e vedere il vero finale, il giocatore dovrà darsi da fare e reclutarle tutte, sfruttando indizi e intuizioni. E questa volta Konami l'ha pensata proprio bene, perchè c'è una novità: non sono "solo" 108 i personaggi reclutabili, ma si uniranno eventualmente al protagonista anche dei personaggi chiave della storia che non fanno parte delle 108 Stelle, una buona decina in più, alcuni dei quali peraltro "alternativi" e altri esclusivi. Immancabile, di conseguenza, la base operativa: il reclutamento di nuovi personaggi nell'esercito del Principe amplierà dimensioni e possibilità dell'edificio, aggiungendo negozi, minigiochi e chicche di vario genere.

Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione

Cambio di rotta

In Suikoden III si era deciso di optare per delle telecamere fisse che seguivano i movimenti del main-character sullo schermo, cambiando inquadratura elegantemente per adattarsi alla sua posizione, mentre in Suikoden IV l'environment tridimensionale era completamente esplorabile con una telecamera liberamente gestibile dal giocatore: in Suikoden V, invece, Konami ha preferito adottare un sistema classico ma estremamente funzionale, adottando un'inquadratura isometrica delle varie location nelle quali si muove il modello poligonale del Principe, in cui la telecamera può solo zoomare su di lui per cogliere al meglio i tantissimi dettagli grafici dell'ambiente, che spesso sfuggono alla massima distanza della telecamera. Si scoprono così delle texture raffinatissime e un uso saggio dei cromatismi che rendono ogni luogo una gioia per gli occhi, particolareggiato con cura ed eleganza. Ciò che colpisce di più è comunque la regia delle cutscene non interattive: se già la grafica pulitissima lascia piacevolmente stupiti, è la fluidità e la realisticità delle animazioni che lascia di stucco. I personaggi sembrano letteralmente vivi, nelle loro movenze ed espressioni, e molto aiuta il meraviglioso character design nipponico, e l'incredibile cura per i dettagli, specialmente per i costumi (il carisma dei Cavalieri di Falena è dovuto anche ai loro abiti elegantissimi) e per le armi. Anche i combattimenti sono caratterizzati da un'ottima realizzazione grafica, con animazioni fluidissime (da dimenticare, quindi, quelle legnose di Suikoden III) ed eleganti, specialmente nel lancio delle magie e nell'esecuzione dei più spettacolari colpi combinati.
Il prezzo da pagare per questa qualità grafica elevatissima è una durata dei caricamenti leggermente sopra la media, tant'è che Konami ha perfino reintrodotto il piccolo sprite in corsa del protagonista per evidenziare il "Now Loading" durante le videate nere tra una schermata e l'altra.
La resa visiva si intreccia infine a una colonna sonora di tutto rispetto: benchè non raggiungano i fasti delle tracce sonore di Suikoden II o degli ultimi capolavori Square Enix, le musiche di Suikoden V sono varie e piacevolissime, sopratutto adatte ai vari segmenti narrativi, epiche quanto basta nei più momenti più concitanti, battaglie e boss-battle in particolare. Un'ultima segnalazione si merita ovviamente l'eccellente doppiaggio: gli interpreti si sono davvero superati, conferendo sopratutto alle cutscene una realisticità e naturalezza impressionanti.

Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione
Suikoden V, recensione

Se la qualità narrativa generale della serie è sempre stata indiscutibile, non si può dire lo stesso di quella audiovisiva o del sistema di gioco: sopratutto Suikoden IV è stato un vero e proprio schiaffo per i fan della saga Konami, nonostante la bontà di un gameplay tutto sommato tradizionale. Suikoden V è il ritorno agli antichi fasti della saga, a tratti perfino meglio dell'osannatisismo secondo episodio: c'è una trama eccellente, dei personaggi indimenticabili, un apparato ludico curato, profondo, ricco di particolari e possibilità. Il tutto si fonde alla tradizione della serie: un esercito da assemblare, side-quest di ogni genere, battaglie campali, duelli all'ultimo sangue, segreti e goodies a profusione. La qualità artistica di Suikoden V segna un altro punto a favore per questo eccellente RPG, ottima alternativa al capolavoro dell'anno Dragon Quest, grazie a una realizzazione grafica ottima (sopratutto nel design) e a una più che buona colonna sonora. I caricamenti eccessivi, la lentezza del prologo e degli scontri un po' troppo facili sono le uniche spine nel fianco di uno dei migliori JRPG mai realizzati. Must have.

Pro

  • Storia e personaggi eccezionali
  • Tecnicamente curatissimo
  • Gameplay tradizionale e al contempo ricco e profondo
Contro
  • Caricamenti un po' troppo lunghi
  • Difficoltà altalenante

Era naturale che l'orgogliosa Konami non volesse lasciare al deludente Suikoden IV il compito di chiudere la saga su PlayStation 2, ma in pochi credevano che sarebbe riuscita a risollevare dalla mediocrità una delle serie di RPG più amate dai videogiocatori: il quarto capitolo, per quanto notevole narrativamente, non era di certo all'altezza del terzo episodio o, tantomeno, del secondo, da molti considerato come uno dei migliori titoli mai realizzati. Eppure, Suikoden V non solo raggiunge l'eccellente livello di Suikoden II ma, parliamoci chiaro, praticamente lo supera. E' un'affermazione forte e difficilmente i fan di Suikoden II riusciranno a vedere in questo quinto capitolo l'erede spirituale del loro gioco preferito, ma credeteci: basterà solo superare il lungo prologo per immergersi in una delle più belle avventure che il nostro hobby preferito ci abbia mai regalato...