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Super Mario 64, recensione

Un capolavoro di 10 anni fa entra nell'offerta della Virtual Console di Nintendo Wii. Pronti a spendere i vostri mille punti?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   19/01/2007
Super Mario 64, recensione
Super Mario 64, recensione
Super Mario 64, recensione

Cos’era ieri

L’anno di grazia era il 1996, e il prepotente ingresso del poligono nel mondo del divertimento elettronico aveva tanto stimolato quanto smarrito molti degli sviluppatori, trovatisi di fronte alla necessità di adattare forzatamente vecchie meccaniche o crearne di nuove trovando l’alchimia giusta per rendere il risultato finale divertente. Impresa questa tutt’altro che semplice, sia chiaro. Fortunatamente un tale di nome Shigeru Miyamoto sembrò avere le idee piuttosto chiare, riuscendo nell’intento di trasportare il gioco che aveva rivoluzionato il mondo dei platform bidimensionali nel 3d. E, anche in questo caso, rivoluzione fu. Un’alchimia perfetta tra sistema di controllo, grafica, giocabilità e senso di esplorazione fecero di Super Mario 64 un autentico capolavoro universalmente riconosciuto. E già 10 anni fa, impugnando il tricornuto pad e prendendo il controllo del sempreverde idraulico, si riusciva a percepire concretamente la sensazione di essere di fronte ad un passaggio storico, di giocare ad un prodotto che avrebbe segnato in maniera indelebile la linea tra passato e futuro. Così è stato.

Super Mario 64, recensione
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Cos’è oggi

Con la Virtual Console del Wii, oggi è possibile rivivere (o vivere per la prima volta per qualcuno) quei magici momenti, al costo di 1000 punti equivalenti a 10 euro. Una cifra leggermente alta, ma che comunque viene pienamente giustificata dalla qualità di un gioco che ieri come oggi è capace di regalare ore ed ore di autentico divertimento. Spesso si è portati ad idealizzare i grandi titoli del passato, salvo poi in parecchi casi rimanerne delusi una volta ripresi in mano e constatato il peso che ha lasciato l’incedere del tempo. Giocare a Super Mario 64 è invece un piacere autentico tuttora, e la ricerca delle 120 stelle può diventare l’ossessione di qualsiasi videogiocatore “moderno”. L’emulazione è assolutamente soddisfacente, e utilizzando la risoluzione a 480p si ottiene una definizione complessiva superiore all’originale, anche se questo comporta ovviamente una maggiore visibilità dei difetti grafici. Ciò nonostante, anche dal punto di vista tecnico Super Mario 64 si difende in maniera più che buona considerando gli anni che si porta sul groppone. Il sistema di controllo richiede l’utilizzo di un Classic Controller o del pad del Gamecube: in entrambi i casi tutto funziona a meraviglia senza alcun tipo di intoppo. Per chiunque non lo abbia mai giocato, o semplicemente per chi desideri tuffarsi nuovamente in uno dei videogiochi più importanti e sinceramente divertenti mai realizzati, l’acquisto è quindi decisamente consigliato.

Di videogiochi belli, molto belli o eccellenti ce ne sono tanti. Molti di meno sono quei titoli capaci di indicare una nuova strada da seguire, di porsi come pietre miliari e come riferimento per l’intera industria. Uno di questi è senza ombra di dubbio Super Mario 64, capolavoro di Miyamoto che accompagnò l’uscita del Nintendo 64 rendendo il lancio dell’ultima console a cartucce uno dei più riusciti e fragorosi della storia. Purtroppo ad un tale grande inizio non seguì un ciclo vitale altrettanto esaltante, ma questo è un altro discorso...