0

The Edge of chaos: Indipendence War II

Un universo con una sua storia, suoi popoli, sue tradizioni. In questo contesto si muove questo simulatore di combattimenti spaziali, Indipendence War II: The Edge of Chaos. A metà strada tra Star Wars e Wing Commander, IW2 si denota subito con gioco molto interessante e dagli spunti originali.

RECENSIONE di La Redazione   —   25/06/2001
The Edge of chaos: Indipendence War II
The Edge of chaos: Indipendence War II

Ancora un Sequel? Non proprio.

Chi ha giocato al primo I-War si ricorderà che il gioco era un tipico Simulatore Spaziale ambientato durante un conflitto stellare e nel quale noi vestiamo i panni di un pilota alla prese con missioni di guerra. In questo The Edge of Chaos si differenzia nettamente dal predecessore, dato che stavolta ci troviamo ad impersonare un ragazzino di nome Cal a cui è stato ucciso il padre, un tranquillo ed onesto minatore Spaziale, per mano di una banda di ganster spaziali.
A questo punto il giovane Cal è costretto a fuggire e solo grazie a Jefferson Clay (chi ha giocato al primo I-War se lo ricorderà di sicuro), un eroe di guerra, riesce a mettersi in salvo ed a raggiungere la base abbandonata della nonna paterna Lucrezia. Qui scopre che la nonna era un pirata spaziale e visto che non gli rimane altra scelta decide di seguire le orme della nonna nell’evidente tentativo di ottenere la giusta vendetta.
Mi dimenticavo di dirvi che Jefferson Clay, in realtà è morto, quel che ne rimane è la sua coscienza che in qualche modo è stata inserita in un computer. Clay, inoltre, ha l’importante compito di affiancarci per tutta la durata del gioco, fornendoci una marea di importanti informazioni e suggerimenti.
Ma le novità non si esauriscono alla solo trama. Il gioco sfoggia una buona dose di componenti strategico/tattici, che lo fanno somigliare anche ai simulatori come Elite.
Appare evidente come, nonostante l’originalità e l’interesse, suscitato da una trama del genere, questo rappresenta un difetto di The Edge of Chaos. D’altronde lo spessore di titoli come Wing Commander o l’incredibile saga di Star Wars, rendono impari il confronto con qualunque altro gioco li si voglia confrontare, The Edge of Chaos compreso, anche se il titolo dei Particle ha il pregio di sfoggiare tante altre interessanti novità tecniche e di gameplay che in parte riescono a sopperire in maniera egregia a questa circostanza.

The Edge of chaos: Indipendence War II
The Edge of chaos: Indipendence War II

Un universo vero

Una delle più grandi frustrazioni nel giocare ad un simulatore spaziale è la mancanza di profondità dello spazio.
Abbiamo sempre l’impressione che lo spazio circostante sia “finito” e che se volassimo sempre in una direzione, non arriveremmo da nessuna parte. In effetti questa non è solo una sensazione, ma la realtà dovuta ad un sistema di missioni precostituite e predeterminate, in cui sono presenti solo gli oggetti necessari per il corretto svolgimento di quella missione e nient’altro. In The Edge of Chaos questo viene stravolto dato che sfoggia un universo reale, che vive di vita propria. In cui è possibile spostarsi tra un sistema ed un altro senza soluzione di continuità. Prima di continuare questo discorso vi devo dire che le astronavi possiedono due diversi sistemi di propulsione. Uno tradizionale ed adatto a coprire piccole distanze ed un altro, chiamato LDS, che ci consente di coprire enormi distanze in pochissimo tempo. Quindi dicevo che per andare da un punto all’altro si può attivare il pilota automatico e usare la velocità massima, ma nessuno ci impedirebbe di percorrere lo spazio a velocità moderata (certo ci staremmo un migliaio di anni, ma questo è un altro discorso!).
Ma non solo: le numerose stazioni spaziali disseminate nello spazio vivono di vita proprio, in questo senso è stato implementato un sistema che genera il traffico in maniera indipendente. Inoltre lo spazio attorno alle stazioni è regolamentato da precise regole di navigazione che saremo costretti a rispettare. Poi la spazio è molto vario e graficamente ben realizzato, con pianeti, lune, soli nebulose e quant’altro è lecito aspettarsi di trovare nello spazio.

Una vera simulazione, delle vere astronavi ed una vera interfaccia

Una delle caratteristiche che rese famoso I-War consisteva nella particolare implementazione del modello fisico delle astronavi che erano dotate di un inerzia nel movimento.
Tutti sappiamo che un corpo continua a mantenere il proprio moto finché non interviene una forza a modificarlo, ovviamente la mancanza di qualsiasi forma di attrito (nello spazio non c’è aria. Uh lo sapevate eh eh) non fa altro che aumentare l’effetto deriva. Questo implica alcune considerazioni, come il fatto che la deriva è il peso di una nave sono direttamente proporzionali. Questo comportamento è una componente talmente importante che è stato previsto un utile sistema di tracciamento della rotta che visualizza vettorialmente la traiettoria di un oggetto. Questo sistema si rivela utilissimo soprattutto nei combattimenti dove dovremo sempre cercare di “predire” il movimento del nostro bersaglio.
Ma il modello fisico va oltre. Dovete sapere che è possibile agganciare e trasportare degli oggetti. Ovviamente il peso della nostra astronave varierà di conseguenza e quindi la famosa deriva renderà molto più difficoltoso il movimento.
Le astronavi sono numerose e bel realizzate graficamente, inoltre è possibile effettuare delle personalizzazioni molto marcate sui vari tipi di chassis. Come ogni buon simulatore che si rispetti le componenti su cui è possibile agire sono veramente tante. Una menzione particolare va tributata alle armi che dispongono di un sistema di puntamento molto sofisticato, che consente di sparare ad un nemico anche se questo si sposta dal centro del mirino una volta che è stato agganciato.
Inoltre è possibile gestire l’energia dei 3 sottosistemi principali: Armi, Motori e Scudi.
Niente di nuovo dirà qualcuno! In effetti quello che va segnalato e che per la prima volta questo sistema ha effetti molto marcati sui sistemi oggetto delle regolazioni.
Un applauso lo merita l’ottima interfaccia, chiarissima, semplice e di immediata comprensione, anche quella che ci permette di gestire la base di Lucrezia, con i vari sistemi di messaggistica, upgrade e tutto il resto.

The Edge of chaos: Indipendence War II
The Edge of chaos: Indipendence War II

E i difetti?

The Edge of Chaos è un buon titolo che però presenta anche alcuni nei che è giusto esaminare insieme.
Il primo, che mi ha lasciato alquanto interdetto, è l’assoluta mancanza di un sistema per configurare i tasti dall’interno del gioco. Infatti saremo costretti a modificare manualmente un file di configurazione. Mah!
Inoltre la difficoltà del gioco non sembra essere dosata correttamente e quindi ci troveremmo ad affrontare missioni molto difficili ad altre che si rivelano eccessivamente semplici. Altra scelta discutibile consiste nei sistemi di salvataggio che sono possibili sono all’interno della stazione di Lucrezia, e se considerando la difficoltà di alcune missioni, questa appare una scelta perlomeno discutibile, anche perché molte volte la zona in cui operiamo si trova molto distante dalla nostra base , e quindi per poter salvare siamo costretti ad effettuare il lungo viaggio verso casa. Anche il multiplayer si rivela un po’ deludente, non per la realizzazione, ma perché si limita alle solite modalità Death Match e Capture the Flag. Mi sarei aspettato qualcosa dotato di una maggiore profondità, ma evidentemente mi sbagliavo.

Tanti aspetti positivi e qualche neo caratterizzano questo bel titolo di Infogrames. Riassumendo The Edge of Chaos è un titolo che ripropone vecchi concetti in modo interessante e che non mancherà di interessare molti di voi. Infine vi ricordo che sta per uscire la versione italiana.

Wing Commander o Star Wars? Meglio Indipendence War!

Quando si parla di simulatori spaziali i titoli che vengono subito in mente sono sempre quelli della Origin e della Lucas Arts, ma ci sono anche altri giochi meno blasonati, ma non per questo inferiori, come l’ottimo Freespace o I-War.
Proprio di quest’ultimo gioco oggi andiamo a recensire il seguito, già oggetto di una nostra approfondita preview reperibile a quest’indirizzo. Allora vi sentite pronti? Bene! Allora accendiamo i Post Bruciatori.