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The Hulk

E' enorme, verde e decisamente iracondo. L'incredibile Hulk, icona del fumetto made in USA, ritorna in questo gioco, basato sulla licenza del nuovo film. Andiamo a vedere cosa ci riserva la furia verde.

RECENSIONE di Matteo Caccialanza   —   28/07/2003
The Hulk
The Hulk

E' grosso, verde e soffre di aliasing...

Sviluppato dalla Radical Entertainment (memorabili per il videogioco di Beavis&Butthead su Megadrive e... beh poco altro, un elenco dei loro prodotti più recenti potrebbe al massimo fungere da cattiva pubblicità...) The Hulk si presenta come un Action 3D onesto ma senza grandi pretese dal punto di vista tecnico.
Basato su engine solido, ma poco sofisticato, il gioco non brilla per quantità di poligoni, ma vanta un motore fisico degno di tale nome e una grafica soddisfaciente senza per questo risultare esoso in termini di requisiti hardware.
Anche nelle fasi più concitate l'azione si mantiene fluida e priva di rallentamenti degni di nota, ma più che a un exploit dei programmatori, ciò è probabilmente dovuto all’uso pressoché esclusivo del cel-shading, che alleggerisce ogni aspetto relativo alla gestione delle texture. Se da un lato questa tecnica accentua la sensazione di trovarsi in una sorta di fumetto o cartone animato (rivelandosi quindi particolarmente indicata dato il soggetto principale), dall’altro la si paga, come spesso accade, con una scarsa incisività degli scenari, sin troppo scialbi nelle loro tinte unite in luogo delle canoniche texture.
Il gioco presenta anche delle scelte coreografiche ampiamente discutibili, che mostrano il fianco alle critiche di quegli appassionati (virtualmente chiunque abbia mai seguito le avventure del gigante verde sui fumetti...) da trovare terribilmente di cattivo gusto le implausibili nuvolette di non meglio identificata energia verde che Hulk emette quando mette a segno un cazzotto. Sembrano una brutta copia degli effetti speciali di Tekken.
Parimenti alcune delle più gloriose “mosse” del protagonista (come il suo mitico schiaffone sonico) sono state esteticamente sacrificate a vantaggio della spettacolarità, qualcosa che potesse rendere Hulk un po' più simile a una sorta di X-Man che sparacchia in giro raggi verdi quando batte le mani... meno male che Jack Kirby è morto e non lo può vedere.
Se da un certo punto di vista sono state prese alcune - dopotutto comprensibili anche se forse non condivisibili - licenze “artistiche” per rendere il personaggio di Hulk più “vendibile” videoludicamente, da un altro non ci si può non accorgere come ogni altro aspetto del personaggio sia stato riprodotto con una fedeltà quasi commovente.
I suoi movimenti, il modo in cui afferra cose e persone, con quella carica di rabbia repressa che lo fa quasi tramare e lo fa procedere con quell’andatura ondeggiante che abbiamo già apprezzato nel film… ogni particolare della fisionomia del persionaggio è stato riprodotto con cura encomiabile ed è decisamente fonte di soddisfazione.
Peccato che i nemici non siano stati realizzati con la stessa cura: i soldati nemici sono assolutamente tutti uguali, pupazzi senz'anima, carne da macello a tutti gli effetti. I Supercriminali sono certamente più carismatici, ma non vantano lo stesso numero di animazioni e cura per i dettagli del protagonista.
Infine, volendo parlare di effetti speciali, non possiamo negare che per quanto fuoco, esplosioni e scariche elettriche siano realizzati in modo da conformarsi con il look generale della grafica del gioco, il punto è che abbiamo visto ben di meglio in più di una occasione e sotto ogni punto di vista.
Nel complesso quindi, il comparto tecnico è soddisfaciente, ma sensibile di ampi miglioramenti.

The Hulk
The Hulk

Quando distruggere diventa uno stile di vita

Per una volta, pare che il gameplay sia stato modellato per adattarsi al personaggio e non viceversa: non vederete mai Hulk abbassare una leva o trovare la chiave per aprire una porta… finalmente si è cercato di abbandonare, almeno in parte, i triti e ritriti clichè del genere, per creare un gioco plausibile all’interno della “sua” finzione.
Inoltre è un gioco decisamente divertente. C’è poco da fare, quando si interpreta un personaggio come Hulk, l’impulso primario è quello di distruggere tutto quello che vediamo e quando ci si rende conto che il livello di interazione è così elevato da permetterci effettivamente di farlo, la devastazione che ne consegue diventa tremendamente addictive.
Il sistema di controllo poi è così ben congegnato che prima che la cosa vi venga a noia avrete avuto modo di sperimentare non meno di una dozzina di modi per mandare al tappeto un singolo soldato nemico.
Possiamo prenderli a pugni, afferrarli e schiaffeggiarli, schiacciarli a terra oppure scagliarli contro gli altri. Possiamo saltargli addosso, raccogliere casse, pietre e automobili da usare come armi o proiettili o impugnare sbarre e tubi d’acciaio come enormi mazze.
Per non parlare delle più storiche applicazioni della Superforza di Hulk: possiamo colpire il terreno e creare un’onda d’urto o battere le mani così forte da stordire gli avversari. E se la barra dedicata alla “Rabbia” si riempie completamente, è possibile esibirsi in un attacco speciale dalla immane portata distruttiva.
Naturalmente Hulk non è solo insuperabile in attacco, ma anche un campione dell’autodifesa: per ogni colpo che subisce perderà energia, ma una quantità consistente della stessa è possibile rigenerarla semplicemente facendo passare il tempo, oppure raccogliendo le sfere di energia verde rilasciate dai nemici abbattuti (ok questa è una sciocchezza, ma è anche un classico…).
Di fatto, per quanto varia, l’intera esperienza nel ruolo di Hulk si risolve in un continuo avanzare facendo strage di insetti umani e fastidiosi mutanti dagli strani poteri, risultando forse ripetitiva, ma a conti fatti il gioco non è abbastanza lungo perché la cosa possa darvi noia. Se questo sia un bene o un male, fate voi...
Ciò che è sicuramente un male ai fini della valutazione finale del gioco, sono i livelli in cui si interpreta Bruce Banner.
Dopo un’ora di combattimenti furiosi e distruttivi chiunque potrebbe avere voglia di dedicarsi a qualcosa di più tranquillo e riflessivo, ma in tal caso si potrebbe considerare l’idea di spegnere il PC e passare a un libro o alla TV, non a una sorta di stealth-game dalle dubbie velleità tattico-strategiche.
Lodevole il proposito di rendere più varia l’esperienza di gioco, ma il punto è che non c’è davvero nessun buon motivo perché chiunque possa provare interesse a guidare uno scienziato inerme attraverso livelli ripetitivi, nascondendosi da sentinelle che sembrano cieche dalla nascita, con l’obiettivo primario di schiacciare pulsanti (uuuh!) e risolvere enigmi numerici con cui solo un ragazzino di tre anni avrebbe difficoltà a cimentarsi (ahah nessun bambino di tre anni entrerà nel mio laboratorio segreto! Nd ScienziatoPazzo).

The Hulk
The Hulk

Conclusioni

The Hulk si è rivelato essere una piacevole sorpresa, il che è di per se stesso un evento inatteso, alla luce delle recenti, blasonatissime, delusioni post-cinematografiche, come Enter the Matrix.
The Hulk è un gioco che diverte e intrattiene a puntino, con una trama non troppo pretenziosa e degli eccellenti spunti di gameplay. Certo, è corto ed è costellato qua e là da autentiche perle di noia (le sezioni con Banner), ma vale la pena finirlo anche solo per godersi i bellissimi e frequenti filmati di intermezzo e le modalità di gioco aggiuntive, che per una volta aggiungono effettivamente qualcosa di originale al gioco.

    Pro:
  • Gameplay vario e divertente
  • Effetti sonori del Film
    Contro:
  • Grafica migliorabile
  • Le sezioni con Banner sono noiose e approssimative

"Hulk Smash!"

Sembra che ormai, ad ogni stagione cinematografica, ci attendano non meno di un paio di film dedicati ai supereroi, in particolare a quelli Marvel, che dopo anni di assenza dal grande come dal piccolo schermo, sembrano ben decisi prendersi il posto che fu di Batman e Superman, storici campioni DC Comics, che storicamente vantano il maggior numero di presenze sulla celluloide.
Secondo il copione che tutti conosciamo, per ciascuna di queste pellicole “macina-dollari” viene realizzato il relativo tie-in videoludico, possibilmente multipiattaforma e adatto a tutte le età.
Per ignote ragioni quest'anno ci è stato risparmiato il gioco di Daredevil (come pure gadget e pupazzetti, nonostante il film sia stato campione d’incassi negli States), mentre nel caso di Hulk il gioco è già servito e siamo andati incontro a una vera e propria invasione pubblicitaria che va dalla TV a Internet, fino ai Fast Food, nonostante la pellicola stia facendo esattamente impazzire le folle (a torto, visto che è molto bella). Un bel paradosso insomma.
Ad ogni modo, il videogioco di Hulk prende il via dal termine della vicenda cinematografica, sulla quale starò bene attento a tacere.
Vi basti sapere che il vostro scienziato nucleare preferito - Bruce Banner - ancora felicemente a piede libero e perseguitato dalla scomoda presenza del suo alter-ego verde come un novello Dr. Jekyll & Mr. Hyde.
Nella speranza di trovare una cura si troverà nuovamente circondato dai militari, che come zanzare che si lanciano nel fuoco, continueranno ad attaccarlo scioccamente, incuranti dell’inutilità delle loro armi.
Un nuovo elemento di disturbo fa però la sua comparsa, nella forma di uno scienziato pazzo che vuole rubare il potere di Hulk per usarlo a suo vantaggio (ehi questa l’ho già sentita! Un momento, ho promesso di non accennare alla trama del film…).
Nei panni di Hulk dovrete naturalmente cavarvi d'impiccio con ciò che sapete fare meglio (spaccare ogni cosa), ma la novità è che parte del gioco andrà interpretata nel ruolo del povero e indifeso Bruce Banner, per l’occasione in versione spia-stealth al servizio di se stesso e di quanti dovrà salvare dalle grinfie del cattivo di turno, senza per questo doversi per forza trasformare in un gigante grande come una balena e con l’intelletto di uno scricciolo.