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The Legend of Spyro: A New Beginning

Il Draghetto viola torna su DS con una nuova avventura. Il DS saprà reggere al soffio di fuoco??

RECENSIONE di Andrea Franzone   —   09/01/2007
The Legend of Spyro: A New Beginning
The Legend of Spyro: A New Beginning
The Legend of Spyro: A New Beginning

Il draghetto viola Spyro ha un nuovo inizio –The New Beginning appunto- e lo fa su tutte le piattaforme possibili ed immaginabili. Ovviamente non poteva mancare il portatile a doppio schermo Nintendo. Eccoci quindi alle prese con questo nuovo capitolo di una serie che sta continuando a vivere malgrado l’età sempre più avanzata.

Da libellula... a drago!

Un’idea principale di fondo azzeccata e geniale comunque non basta per alzare il livello del gioco che si rivela alquanto mediocre. Se il sistema di controllo è innovativo e divertente, purtroppo il tutto scade per colpa di una varietà decisamente troppo povera di situazioni da affrontare. I diversi tipi di nemici sono decisamente troppo pochi e via via le sequenze che vengono proposte nelle loro apparizioni –perché compaiono letteralmente dal nulla- dopo un po’ sembrano tutte uguali. A dare un po’ di varietà non riesce neppure la divisione delle armi in quattro categorie diverse –fuoco, terra, ghiaccio e vento- che vedono ovviamente dei nemici più o meno sensibili ai loro effetti a seconda del colore dell’indicatore di lock. Infine, la possibilità di effettuare combo o gli attacchi diretti si rivelano del tutto inutili lasciando quasi esclusivamente una utilità effettiva solo agli attacchi a lungo e medio raggio. La monotonia del gameplay, pur essendo il più grande, non è comunque l’unico difetto. Le scelte stilistiche sono assolutamente inconcludenti e non legate tra di loro sia per il design dei personaggi che per quello dei fondali, raggiungendo l’apice della mancanza di coerenza nella scelta dei nemici di fine livello. In un mondo di funghetti e libelluline, ci si chiede, per esempio, cosa mai centrerà una locomotiva animata, o un mostro di pietra? Tecnicamente poi ci troviamo davanti a un gioco con degli alti e bassi incredibili. Da un lato si assiste ad una piattissima modalità principale dove addirittura a volte scatta il fondale bidimensionale, dall’altra troviamo dell’ottima grafica poligonale –pur muovendosi su binari- e concludiamo incappando negli splendidi filmati… Sembra quasi che tre team diversi –cosa possibilissima tra l’altro- abbiano assemblato vari pezzi senza coesione tra loro. Le musiche sono, infine, pochissime dato che l’azione viene accompagnata solo con gli effetti sonori, da un lato viene da dire per fortuna dato che quelle che ci sono non vanno oltre la sufficienza.

The Legend of Spyro: A New Beginning
The Legend of Spyro: A New Beginning
The Legend of Spyro: A New Beginning

Un minigioco riflettente

Il minigioco presente risulta essere decisamente intrigante anche se sa di già visto e risulta essere a volte troppo facile. Grazie all’utilizzo di una serie finita di specchi, prismi e sdoppiatori si devono illuminare con un raggio determinati cristalli. Il raggio viene emesso da alcune gemme fisse e spedito, bianco o colorato, in linea retta. Con le varie riflessioni si devono colpire i cristalli del giusto colore con il corretto fascio luminoso.

The Legend of Spyro: A New Beginning

E’ un vero peccato vedere sfruttata così male un’idea così valida. Il lock on “a pollice”, oltre ad imbrattare in maniera imbarazzante lo schermo sensibile, sfrutta anche in una maniera veramente azzeccata il DS. Una maggiore varietà e coerenza stilistica avrebbe sicuramente giovato ad un titolo decisamente sotto la media e che si fa ricordare per veramente troppo poco. Anche perché “poco” risulta essere il gioco in se, con solo sei livelli e pochissimi sproni per continuare. Pregevole anche se fin troppo facile il minigioco –come raccontato nel box-. Un titolo che risulta essere una vera occasione sprecata…

    Pro:
  • Ottimo utilizzo dello schermo tattile
  • Video spettacolari
  • Buona grafica degli ambienti 3D
    Contro:
  • Troppo monotono e piatto
  • Realizzazione tecnica appena mediocre nella parte principale
  • Stile troppo incoerente e poco curato

Scaglie rosa ovunque!

La trama -alquanto insulsa- vede Spyro intento a giocare con il suo fratellino libellula. Già, perché, dopo essere stato abbandonato dai suoi veri genitori, viene adottato da una coppia di questi simpatici insettoni, e lui “ovviamente” pensa di esserlo… Ma, l’arrivo degli sgherri di un malvagio drago oscuro e la conoscenza di un saggio drago lo porterà sì alla vera consapevolezza della sua natura, ma anche alla pericolosa ricerca di tre misteriosi saggi rapiti. Sebbene inconcludente e bruttarella la trama viene raccontata attraverso degli splendidi full motion video: raramente su DS si possono osservare filmati di tale qualità tecnica. Ma di che gioco si parla? Vengono abbandonati decisamente i clichè della serie che vedeva i precedenti episodi inquadrati nel genere platform. Qui ci si trova di fronte –come già successo nelle versioni per console domestiche- di fronte ad un picchiaduro/sparatutto action. La visuale è, infatti, isometrica e vede l’abbinamento di un fondale bidimensionale con una serie di nemici e personaggi poligonali. In quello che ricorda un po’ i titoli della Koei, dove un intrepido eroe solitario deve prendere a mazzate masse enormi di nemici, Spyro si muove con un’idea geniale e abbastanza innovativa. Il touch screen viene infatti sfruttato per un inedito sistema di lock-on a… dito! I vari attacchi sia a distanza che ravvicinati vengono infatti portati premendo i tasti corrispondenti a, b, x e y, ma solo verso i nemici che vengono prima selezionati con la dovuta e precisa pressione dello schermo tattile. Alla croce viene delegato invece il movimento. Quello che per i primi momenti sembra un sistema infelice si rivela, con un minimo di pratica, estremamente appagante, divertente e confusionario! Diventa, infatti, necessario utilizzare velocemente entrambi i pollici, per indicare i numerosissimi nemici, apprendendo le varie tecniche e armi necessarie per abbatterli il ché risulta decisamente divertente. Viene inoltre richiesto a volte l’utilizzo del pennino –come se non bastasse- per compiere delle rare azioni che richiedono più precisione o per portare a termine il simpatico minigioco presente. Completano l’offerta le sezioni di lotta contro i nemici di fine livello. Qui tutto cambia introducendo una bella grafica poligonale che ci vede impegnati in uno sparatutto su binari dei più classici, ma da giocare indicando col pennino i vari punti sensibili sui nemici che di volta in volta si rincorre.