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The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione

In occasione del suo decimo anniversario, Ubisoft e BlueByte riportano sui nostri monitor The Settlers 2. Sarà ancora capace di inchiodarci davanti ai monitor?

RECENSIONE di Ludovica Lagomarsino   —   12/10/2006
The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione
The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione

Una complessa catena produttiva

Cosa è cambiato? In effetti nulla. Il nostro compito è sempre quello di costruire un insediamento che prosperi e sia ben progettato in ogni sua funzione. La dinamica di gioco è quanto mai elementare, ed alla portata davvero di chiunque, pur garantendo un ottimo livello di approfondimento, per chi scelga di sviscerare le potenzialità del gioco, lasciando comunque la possibilità di mantenersi ad un livello più "elementare", permettendo ad ogni categoria di giocatore di trovare soddisfazione. Tutto è a portata di click, i menu estremamente immediati ci richiedono semplicemente di selezionare gli edifici che abbiamo deciso di costruire. Per avere accesso ai menu di costruzione è sufficiente cliccare sui simboli dei terreni edificabili, suddivisi in icone che vanno da una piccola casetta ad un maniero, ad indicare le categorie delle costruzioni edificabili in quell'area. Fondamentale attenzione va rivolta, in questa nuova edizione del gioco, alle strade. Ogni singolo edificio, a qualunque categoria appartenga, ogni pixel che rappresenti qualcosa di edificato deve essere collegato alle strade. Senza esclusione alcuna. In caso contrario i nostri piccoli ed operosi abitanti non potranno intraprendere i loro viaggi interminabili dai magazzini ai cantieri per trasportarvi il materiale ed il nostro insediamento, molto semplicemente, non potrà svilupparsi. Costruite delle strade ed il vostro villaggio prenderà vita. Non che sia difficile: anche le strade si costruiscono con un click, basterà collegare il punto di partenza al punto di arrivo ed il gioco sarà fatto. Chi conosce il genere sa bene quanto sia importante la catena produttiva, per il successo delle nostre partite. Dovremo quindi porre attenzione alla scelta degli edifici da costruire, così come alle loro locazioni. Cominceremo partendo dalla capanna del boscaiolo, che una volta finita ed allacciata alla sede stradale vedrà i suoi taglialegna uscire nel bosco (vicino al quale avremo costruito) e tagliare gli alberi che saranno poi inviati alla segheria che a sua volta li trasformerà in tavole. Una volta consegnate al magazzino serviranno poi per costruire nuovi edifici. Per quanto sia elementare il sistema con cui concretamente eseguiamo i comandi per le costruzioni, e l'interfaccia davvero estremamente intuitiva, la vera sfida del gioco sarà quella di studiare ed incastrare perfettamente gli elementi per avere successo. La capanna del taglialegna, ad esempio, esaurirà presto gli alberi e dovremo quindi cercare di fare in modo che il guardaboschi li ripianti abbastanza in fretta da fornirci nuova materia prima, mentre la segheria, se sarà troppo lontana dai boscaioli, rallenterà il processo di consegna al magazzino e di conseguenza ai cantieri. La disposizione degli edifici e della rete stradale sarà dunque da studiare con accortezza, se ci abbandoniamo al caso non possiamo poi aspettarci altro che, prima o poi, veder spuntare il fantasma dell'insuccesso.
Pietre e legname sono abbastanza a portata di mano. Le cose tendono a complicarsi quando arriva il momento di andare alla ricerca di minerali. Le miniere di ferro, argento, oro e quant'altro devono infatti preventivamente essere "scoperte". Appariranno sulle dorsali delle montagne rappresentate dalla loro iconcina, dove dovremo inviare un geologo che analizzi le profondità fra le roccie, indicandoci a che tipologia di vena ci troviamo di fronte. Le miniere, una volta costruite, dovranno essere rifornite di risorse, come pesce o carne, provenienti a loro volta dalle capanne dei cacciatori, dalle capanne di pesca, o pane da fattorie-mulini-panetterie... insomma, mica vogliamo far morire di fame i nostri minatori, no?

The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione
The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione

Mire espansionistiche alla ricerca di nuove risorse

Ma pensavate forse che una volta imparato a gestire le catene produttive ci si possa sedere tranquillamente ed osservare i nostri villaggi prosperare? Eh no. Le risorse terminano. Come nella vita reale, anche in The Settlers i cicli non sono infiniti, tutto si esaurisce. E dunque gambe in spalla, è arrivato il momento di espandere i nostri confini ed esplorare nuovi territori, alla ricerca di nuove risorse. Costruire al di là dei confini segnati da bandierine che delimitano il nostro territorio non è possibile. A risolverci il problema arrivano le caserme militari, che una volta costruite ed occupate sposteranno automaticamente il raggio dei confini, permettendoci così la conquista di nuove terre e risorse.
Naturalmente, anche i nostri vicini procederanno con lo stesso sistema e sarà inevitabile, raggiunto un certo punto delle nostre espansioni, che i nostri confini si scontrino con quelli di altre popolazioni. A questo punto l'unico modo per procedere nella conquista dei territori sarà, come è logico, quello che ci vedrà scendere in battaglia. Il sistema di combattimento non è affatto cambiato, rispetto alla versione classica del gioco: dobbiamo scegliere una torre di guardia nemica, decidere quanti soldati mandare e quindi attaccare. La battaglia avrà quindi svolgimento automatico e le sue sorti verranno decise dall'intelligenza artificiale. Nessuno sforzo strategico, in questo caso. E a noi non resta che guardare, cercando di non annoiarci troppo.
Nella modalità campagna, composta da dieci diverse missioni, potremo dirigere solamente la popolazione dei Romani, mentre come avversari troveremo Nubiani ed Asiatici, che saranno disponibili nella modalità a gioco libero o in multiplayer che permette il gioco in contemporanea fino a sei giocatori.
Il gioco consiste, in effetti, in una ripetizione schematica del sistema "costruisci-insedia-combatti", soprattutto nella modalità campagna che vede come obiettivo comune il raggiungimento di un portale, nascosto da nemici o fattori geografici. La modalità a gioco libero permette invece di sperimentare ogni possibile sfumatura dei nostri insediamenti in santa pace e senza essere disturbati da nessuno.

The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione
The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione

Questa riedizione di The Settlers vuole essere, in effetti, un ringraziamento degli sviluppatori a tutti i fan della serie, che li hanno seguiti per dieci anni. Un grazie che ci sentiamo di ricambiare, dati i miglioramenti apportati al titolo che ci permettono di sperimentare tutto il carico nostalgico che chi ha giocato l'originale non può non provare, unito alla giocabilità rinnovata grazie alla modernizzazione operata. I viaggi su mare sono stati resi estremamente più godibili e la grafica 3D contribuisce in maniera imprescindibile all'esperienza di gioco dei nostri giorni. Anche il comparto sonoro è stato reso in maniera ottimale, rendendo gli effetti acustici di martelli, cadute di alberi ed incroci di spade assolutamente armonicizzati con le melodie di sottofondo, creando un'atmosfera tutt'altro che stridente. Naturalmente chi volesse può settare le opzioni del sonoro in maniera da escludere effetti o background.
L'innovazione di maggior rilievo risiede però sicuramente nella modalità multiplayer. Il gioco originale infatti permetteva a due giocatori di giocare in split-screen con due mouse sulla stessa macchina, mentre la versione moderna del titolo prevede la possibilità di giocare fino a sei giocatori sia via lan che online.

The Settlers II: 10th Anniversary - Recensione
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Commento finale

The Settlers II - 10th Anniversary è un titolo che nessun fan della saga può permettersi di perdere. Le prime ore di gioco garantiscono un grande impatto nostalgico e, grazie soprattutto agli accorgimenti apportati che lo rendono giocabile in era moderna, diverse ore di divertimento e coinvolgimento. Nonostante questo, purtroppo, dopo alcune ore di gioco si scivola nella monotonia, anche se le modalità in multiplayer aiutano longevità e rigiocabilità. Un pezzo di storia e cultura videoludica che saprà tenerci piacevolmente impegnati, ma non potrà essere considerato più che un tributo ad una saga che ha contribuito a creare un genere.

Pro

  • Ottima conversione dal titolo originale
  • Modalità di gioco senza limiti
  • Ottimizzazione dell'interfaccia e del motore grafico 3D
  • Modalità multiplayer lan/online fino a sei giocatori
Contro
  • Alla lunga, può diventare monotono e ripetitivo
  • Campagne non connesse fra loro
  • Intelligenza artificiale non particolarmente sviluppata
  • Sistema di combattimento non gestibile dall'utente

Confronto con la versione del 1996

- Grafica 3D
- Manca la finestra di osservazione
- Stesso sistema di combattimento
- Merci ed edifici sono identici
- Rappresentazione delle risorse necessarie nella finestra degli edifici
- Raggruppamento delle merci nel sistema di priorità dei trasporti
- La distruzione degli edifici permette il recupero della metà delle risorse
- Le miniere richiedono più risorse alimentari
- Le guardie forestali piantano meno alberi
- I soldati possono essere rimandati nel quartier generale
- Velocità di gioco doppia e tripla
- Sistema di controllo semplificato
- Multiplayer fino a sei giocatori internet e LAN
- Nessuna modalità multiplayer in split-screen
- Tre modalità multiplayer: raccolta di 100 gold, sconfiggi tutti i nemici, dominio su 3/4 di mappa

Nel lontano 1996, gli sviluppatori di Blue Byte ci regalarono uno strategico che ha saputo diventare un gioco di culto per tutti gli amanti del genere. Si trattava di The Settlers 2, secondo capitolo di una saga che venne lanciata nel 1993 su Amiga e l'anno successivo in versione DOS. Fu il capitolo del 1996 a farsi notare dal pubblico videoludico, segnando l'inizio di una nuova era. I PC stavano ormai entrando di prepotenza in tutte le nostre case, il numero di pixel di cui erano formati i personaggi e le ambientazioni non si potevano più contare sulle dita di una mano e le dinamiche di gioco diventavano sempre più complesse. Con il tempo però, la serie ha preso strade diverse da quelle che aveva iniziato a percorrere, orientandosi sempre più verso gli strategici in tempo reale. Molti giocatori si adattarono con soddisfazione alle nuove fasi evolutive della saga, altri rimpiansero il principio di gioco originale. Oggi ci viene riproposta la testa di ponte della serie, offertaci con il vestito della festa e diversi miglioramenti sia nel comparto tecnico che in alcuni angoli che sono stati smussati per renderlo più moderno, più giocabile, ma pur sempre il caro, vecchio Settlers 2.