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Tiger Woods PGA Tour 2004

Torna Tiger Woods nel PGA Tour 2004. Electronic Arts sembra voler andare in buca con un solo colpo, stavolta...

RECENSIONE di La Redazione   —   06/11/2003
Tiger Woods PGA Tour 2004
Tiger Woods PGA Tour 2004

Dal GC al GBA

Ormai, da tempo, è difficile che un titolo per Game Cube non si avvalga in qualche modo della connettività fra GC e GBA. Tiger Woods PGA Tour 2004 segue il gustoso trend, offrendo statistiche e personaggi da sbloccare ed importare fra le due versioni del gioco (la portatile e ovviamente, la sorella maggiore). In ogni caso, pur non disponendo della cartuccia del titolo per Game Boy Advance, è sufficiente mettere in collegamento le due console per usufruire di pregevoli bonus ed items che si rendono poi, disponibili nel cuore del World Tour, al Pro Shop.

Il vento è favorevole, la buca mi aspetta...

Come ogni prodotto che si adagia, sornione, all'ombra del potente marchio Electronic Arts, anche Tiger Woods PGA Tour 2004 sfrutta e sfoggia appieno la propria licenza ufficiale, il che si traduce nella presenza maniacale di ogni brand, sponsor, delle reali tappe del PGA Tour ma soprattutto dei più famosi assi del green (quindici reali più altri 12 "surreali" da sbloccare). Nonostante questo titolo metta in mostra una vera pleteora di opportunità di gioco, partiamo con quella che ne rappresenta il "cuore", le potenzialità e l'immenso spessore: il World Tour. Modalità che ricalca, molto da vicino, quella resa celebre da Virtua Tennis 2 di SEGA. Tutto parte dal Game Face Mode, ovvero dal momento in cui si da vita al proprio character. Qui ci si trova immediatamente di fronte al più devastante sistema di editing e customizing mai apparso in un videogame al fine di costruire tratti somatici e fisici di un personaggio. Il dettaglio che si può raggiungere attraverso decine di tipi di pelle differenti (rughe, lentiggini, diversi livelli di abbronzatura, brufoli), acconciature, modelli di occhi, bocca, nasi e zigomi praticamente infiniti considerando che ogni tratto può venire alterato in percentuale dando vita, realmente, a migliaia di individui completamente differenti fra loro. Ricreare le vostre sembianze o quelle di un amico è un esercizio ottenibile con facilità, realismo e velocità imbarazzanti. Non si interviene semplicemente sui tratti ma si modula la struttura ossea e muscolare sino ad arrivare a modificare la dentatura, per capirci, sembra più un programma usato in un reparto maxillofacciale di una grande clinica invece che un editing in un videogioco; mostruoso. La credibilità fornita al proprio character serve per sposare al meglio il clima che si respira una volta iniziato il World Tour. Il meccanismo è quanto di più semplice e completo si possa chiedere: si gira per il pianeta per sfidare ogni singolo campione locale sino ad arrivare al faccia a faccia col mitico Tiger Woods e strappargli il titolo di numero uno. E' ciò che risiede nel mezzo di questo percorso a rendere imperdibile l'esperienza. Il personaggio a cui si da vita, è obbligato a farsi largo attraverso iniziali ed inevitabili figuracce per poi vincere tornei, accumulare soldi, acquisire credibilità (che si traduce in copiose offerte di sponsorship che arrivano dai marchi più prestigiosi: adidas, nike...) e investire i propri guadagni nel Pro Shop, dove si capisce, definitivamente, dinanzi a quale pozzo senza fondo ci si trovi davanti con questo PGA TOUR 2004. Gli introiti in dollari possono venire utilizzati per migliorare ed accrescere le proprie abilità (ogni punto, per ogni voce ha costi differenti) o per addentrarsi nelle pieghe del look e dell'immagine grazie alla più vasta ed incredibile serie di accessori ed indumenti mai apparsa in titoli come questo. Si parla di svariate centinaia di modelli per ogni voce: dalle T-Shirt, alle felpe, dai cardigans all'abbigliamento sportivo, dai jeans slavati a gamba larga ad eleganti pantaloni gessati con riga e ancora scarpe, ogni genere di copricapo, orecchini, orologi, set di mazze ed occhiali da vista e da sole. Tutto questo delirio di migliaia di differenti gadgets ed indumenti non hanno assolutamente una funzione solo di mera cosmesi. Si sa che lo sport-business è ormai una tangibile realtà, nel Golf è quasi parte integrante del gioco, ciò significa che, una volta sotto contratto come testimonial di un grande marchio, ecco che, indossare in gara i loro prodotti, porta introiti ulteriori e decisamente importanti per crescere dal lato "sportivo-atletico".

Tiger Woods PGA Tour 2004
Tiger Woods PGA Tour 2004

Guardami negli occhi, Tiger...

Abbiamo concluso il paragrafo precedente parlando di cosmesi funzionale alla giocabilità. Ecco, in Tiger Woods PGA Tour 2004, ogni componente del gioco è al servizio di un'altra in una totale armonia. Il risultato di tutto quello "shopping" e personalizzazione dei protagonisti del Green vengono valorizzati dalla componente tecnica, a tratti veramente eccelsa. La credibilità dei contesti in cui si è inseriti è da definirsi davvero rara da trovare altrove. Gli scenari offrono una pulizia assoluta e la capacità d'immergere il giocatore attraverso un comparto sonoro di primissimo ordine. Aldilà della soundtrack tipicamente ricca di hit nei prodotti EA (che a volte divengono troppo invasive perchè poco adatte al contesto, ma che possono essere gestite abbassandone il volume sino a metterle in "mute" per godersi la quiete del Golf Club), è da rimarcare la maniacalità degli effetti; vento fra gli alberi, cinguettii, la eco di treni e aerei che passano in lontananza, arrivando addirittura al rumore delle onde che s'infrangono sulle scogliere delle Highlands. Come accennavamo, graficamente, questo TW PGA 2004 mostra i muscoli e se le ambientazioni godono di belle texture e meravigliosi effetti meteo (cielo plumbeo e piovoso, tramonti mozzafiato e addirittura la nebulizzazione dell'acqua che s'infrange nei pressi delle scogliere) la cura prestata ai golfisti è da standin' ovation. Un motion capture semplicemente perfetto, un'infinità di animazioni coinvolgenti (esiste addirittura la chance di crearsi una "personalità" acquisendo allo shop almeno un centinaio di atteggiamenti e reazioni positive - e non - da sfoggiare sul green) ed un dettaglio che mostra addirittura lo "swoosh" della nike sulle palline da Golf e le scritte e marchio Adidas ben visibili e leggibili anche da inquadrature più lontane, un tripudio visivo.

Tiger Woods PGA Tour 2004
Tiger Woods PGA Tour 2004

Passami il ferro del 9, anzi...Il Joypad del Cube

Apparentemente, governare via joypad un gioco di golf non sembra cosa facile ma ecco sgretolarsi anche questa retorica convizione. Il metodo utilizzato per il cosiddetto "swingin'" (ovvero, l'arioso movimento con cui viene colpita e lanciata la pallina) viene veicolato meravigliosamente attraverso l'analogico che spinge il giocatore a trovare i giusti tempi armonici che vengono anche saggiamente premiati. Colpire alla perfezione, apre le porte ad un vero e proprio show. In questi casi, vengono usati effetti e varianti del famoso "bullet-time" in puro stile Matrix per evidenziare il colpo stesso, portando il tasso di spettacolarità su livelli estremi: la telecamera ruota, zoom che si sprecano e visuale della pallina che corre verso la buca, sospinta dall'effetto che le si imprime e dalle tipiche preghiere sul genere: "tipregotipregotiprego". Si scivola dentro a TW PGA TOUR 2004 e si resta invischiati, grazie a continui ed intelligenti "hint" su come comportarsi in situazioni difficili e grazie a continue sfide nella sfida. All'interno di una competizione è possibile imbattersi in premi extra ed awards (sempre in denaro) per colpi speciali o record da abbattere e a dimostrazione di una cura maniacale nel tentativo di coinvolgere il giocatore, vi sono trovate come il battito cardiaco; di fronte al tiro che vale un campionato o che potrebbe raddrizzare le sorti di una sconfitta, la ritmica del cuore uscirà dalle casse e danzerà a tempo con le vibrazioni del vostro pad, semplicemente impagabile. Il fatto che ogni elemento sia funzionale ad un altro viene ripreso anche dalle medesime modalità di gioco. Giocare un versus con amici o una pista semplice per allenarsi, se affrontata col proprio character consente di mettere da parte soldi da utilizzare poi nello shop del World Tour. Il titolo EA offre anche la chance di cimentarsi in una carriera di dieci anni simulati nel PGA Season che si differenzia dal World Tour per una struttura più ferrea che soprattutto, limita la godibilità, mostrando solo il proprio golfer in azione mentre nel World Tour è possibile seguire le performances degli avversari, divertendosi a tifare clamorosamente "contro". Oltre al multiplayer sino a quattro giocatori (non plus ultra della competitività, si finisce con l'insultarsi nei modi più creativi in meno di quindici minuti) e alle consuete ed immancabili varianti legate ai sottogiochi come il tiro più lungo o specie di tiro a segno, una chicca notevole la incarna il Real Time Events. Basandosi sull'orologio e calendario interno del Game Cube, il gioco segnala eventi speciali legati a festività e ricorrenze spalmate durante l'anno che consentono di sbloccare item, percorsi e personaggi. Originalissimi e numerosi, è sufficiente modificare l'ora e la data prima di lanciare il gioco per scoprirli ed apprezzarli nel più breve tempo possibile.

Commento
Tiger Woods PGA Tour 2004 è un gioco che rasenta la perfezione nel suo campo. Una giocabilità estrema, una profondità a dir poco mastodontica che nobilita oltremodo il single player, vissuto in multi si rivela devastante e diventa una grandiosa alternativa ai classici sportivi da giocare in compagnia. Un sistema di controllo semplice e geniale con una curva d'apprendimento dolce e costante. Tecnicamente ineccepibile, fornisce una versione elettronica delle medesime emozioni che si ricercano nella sua controparte reale: regala una sorta di sano relax abbinato a quella competitività che rende piacevolmente agguerriti e affamati di vittoria. Aggiungendo il World Tour e una personalizzazione dei characters praticamente infinita ecco che il gioiellino s'incastona a meraviglia nel nostro GC. Destinato a far godere chi del golf qualcosa già apprezza, potrebbe far avvicinare a questo sport anche i più profani.

Tiger Woods PGA Tour 2004
Tiger Woods PGA Tour 2004

    Pro:
  • Profondità e giocabilità su livelli eccezionali
  • Tecnicamente quasi perfetto
  • Impagabile in multiplayer, ricchissimo in single
  • Effetti sonori di primissimo ordine
    Contro:
  • La sua stessa ricchezza di opzioni e modalità nelle quali ci si può perdere
  • Musiche non sempre adatte ma customizzabili, mute compreso..
  • Ovviamente più ostico per chi, del Golf, conosce solo la nomea

Il più grande rapper del pianeta è un bianco. Il miglior giocatore di Golf sul medesimo globo terracqueo è, oggi, un nero. Era questa l'overture di un recente spunto di Diego Abatantuono che segnalava lo sgretolarsi di alcune certezze date per scontate per poi ritrovare sane ed ironiche conferme in un'Inter fedele a se stessa, sempre alla ricerca di successi che tardano ad arrivare. Senza scivolare per altre due righe nel delirio dello sfottò pallonaro, l'incipit che vi ho riportato ci torna utile su due fronti. Il primo è perchè stiamo proprio per parlare di quel ragazzo nero diventato numero uno del "green" e poi perchè anche voi sarete destinati a veder svanire diverse sicurezze e rivisitare svariati clichè mentali. E' possibile immaginare che un videogioco ispirato al Golf possa divenire appagante, spettacolare e carico di giocabilità quanto quella sorta di divinità pagana che risponde oggi, al nome di Winning Eleven?, può sembrare un'eresia ma decidendo di leggere questa recensione avete già fatto qualche passo per entrare nel giusto "mood", significa che il Golf v'intriga (o che avete sbagliato a clickare ma in questo caso, sarete già altrove intenti a litigare su Console War) e vi assicuro che il nostro Tiger Woods PGA Tour 2004 ha da offrire molto, ben oltre una semplice infatuazione. Quindi, ripescando il manzoniano "Cari i miei 25 lettori", andiamo a scoprire le meraviglie annunciate di un titolo che ha classe da vendere.