3

Total Overdose

Provate a mischiare titoli come GTA, Max Payne e Prince of Persia: il risultato sarà Total Overdose, nuovo gioco targato Eidos. Ma tale miscuglio avrà prodotto un buon risultato?

RECENSIONE di La Redazione   —   18/10/2005
Total Overdose
Total Overdose

¡Bienvenidos in Mexico!

Il gioco è ambientato in Messico, dove vestiremo i panni di Ramiro Cruz, fratello gemello di Tommy, un agente della DEA. Sfortunatamente quest’ultimo ha subito un grave infortunio durante una missione, perciò toccherà al fratello prendere il suo posto per affrontare la criminalità. Un piccolo dettaglio: Ramiro è un criminale uscito da poco dalla galera, quindi i suoi metodi saranno tutt’altro che ortodossi. Come avrete già avuto modo di capire, il prodotto dell’Eidos è un ibrido di vari generi composto d’esplorazione della città, guida di autoveicoli e combattimenti mozzafiato conditi da spericolate acrobazie. Purtroppo l’unico elemento di spicco del titolo è rappresentato dalle missioni, a discapito delle altre sezioni curate in maniera fin troppo superficiale. Partendo dall’esplorazione della città, questa si presenta decisamente limitata: a parte il fatto di rubare le macchine e fare un po’ di baldoria, il girovagare per le strade si riduce solamente nel poter raggiungere svariati punti in cui è possibile allenarsi per migliorare le proprie capacità e l’affrontare alcune sub quest. Scordatevi quindi shop, fidanzate, gare di velocità….in Total Overdose non c’è niente di tutto questo. Aggiungendo poi un pessimo sistema di guida e la presenza di fastidiosi caricamenti presenti nei confini tra un quartiere e l’altro, ci si rende conto della bassa incisività di tale sezione nell’economia di gioco, apparendo inutile se non addirittura di peso; è anche possibile cominciare subito le missioni senza dover raggiungere il luogo prestabilito con la macchina, e ciò fa apparire la guida dei veicoli abbastanza superflua.

Total Overdose
Total Overdose
Total Overdose

C'era una volta in Messico

Per fortuna la carenza delle sezioni d’esplorazione e guida è compensata dalle missioni, che nonostante non siano di grandi varietà si presentano divertenti grazie soprattutto ai combattimenti. Il nostro Ramiro è in grado di compiere svariate acrobazie, come doppi salti sui muri, volteggi mortali, capriole e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste mosse possono essere coadiuvate dal famigerato effetto “bullet time” (rallentamento), rendendo ancora più cinematografici gli scontri. A rendere ulteriormente più offensivo Ramiro ci sono le “mosse loco”, abilità speciali che permettono al nostro alter ego di utilizzare delle armi fuori del comune: per fare un esempio, una mossa loco fa usufruire a Ramiro di due mitragliatrici nascoste all’interno di due portachitarra, mentre un’altra mette a disposizione una pistola d’oro molto più potente di quelle normali. Il tutto avviene con lo slow motion attivato, e ovviamente solo per un periodo limitato di tempo. Ma niente paura, perché per avere disponibili le mosse locos (e guadagnarne alcune nuove) è sufficiente sbarazzarsi degli avversari effettuando spettacolari combo, le quali saranno premiate con l’acquisizione delle abilità speciali sopraccitate. Altro elemento interessante riguarda la possibilità di riavvolgere indietro il tempo (idea pescata da Prince of Persia), in modo da poter ricominciare immediatamente in caso di sconfitta. Anche l’ambiente circostante potrà tornare utile per togliersi dai guai: bottiglie da lanciare, barili infiammabili, ma soprattutto le macchine da scagliare contro malviventi e barriere gettandosi al di fuori d’esse all’ultimo momento! Tutto ciò viene supportato da un sistema di controllo semplice ed immediato (ma ciò non vale per le sezioni dove si guida), che permette al giocatore di padroneggiare fin da subito la situazione. Ad aiutare il personaggio principale c’è un arsenale d’armi di tutto rispetto, condito da fucili, mitra, granate, dinamiti, pistole, mazze e tanto altro. La difficoltà delle missioni appare nel complesso equilibrata, anche se l’IA dei nemici non è la migliore che si sia mai vista.

Total Overdose
Total Overdose
Total Overdose

Analisi Tecnica

Dal punto di vista tecnico forse i programmatori potevano fare qualcosina di più. Anche se lo stile grafico adottato (fumettoso) non richiede una cura maniacale dei dettagli, si vede che l’hardware della Ps2 non è stato sfruttato al meglio: le ambientazioni appaiono abbastanza scarne e caratterizzate da un numero basso di poligoni; anche le texture potevano essere curate maggiormente, poiché appaiono troppo “pulite”. In ogni caso i limiti tecnici guastano poco l’atmosfera ironica del gioco, grazie sopratutto ad una caratterizzazione azzeccata dei personaggi. Ben realizzato invece il comporto sonoro, condito da un doppiaggio di tutto rispetto e da brani musicali elettrizzanti che sottolineano ottimamente la frenesia del titolo. Naturalmente le colonne sonore sono a sfondo latino-americano.

Commento

Total Overdose è un titolo di cui è stato sfruttato solamente metà del suo potenziale: da un lato troviamo tanta pura azione mescolata a spettacolarità cinematografica, mentre dall’altra parte ci tocca fare i conti con delle sezioni di guida carenti e piatte. Insomma, se i programmatori avessero accantonato completamente macchine e strade a favore dell’arricchimento del lato action (che già così è discreto), sarebbe venuto fuori un titolo ben più valido. Invece ci troviamo di fronte ad un gioco nel complesso carino, sì, ma che di fronte alla pretesa di sfidare il re GTA ne esce ridimensionato. In ogni caso, se cercate qualcosa d’adrenalinico Total Overdose può rappresentare una buona scelta, ma non aspettatevi un clone del gioiello Rockstar come tale prodotto vorrebbe apparire.

    Pro
  • Atmosfera ricreata bene
  • Tanta azione e spettacolarità
  • Buon comparto sonoro
    Contro
  • Grafica non eccelsa
  • Sezioni di guida ed espolorazione piatte
  • Troppi caricamenti

Grand Theft Auto, di Rockstar, è sicuramente una delle saghe più soggette ad imitazioni da parte delle altre software house: potremmo citare infatti titoli come True Crime e The Getaway, e far notare al pubblico videoludico quanto tali videogiochi somiglino al gioiello della Rockstar. Ma fino ad ora nessun prodotto è riuscito ad eguagliare in termini di qualità la saga GTA, che resta ancora il principale punto di riferimento per gli amanti d’anarchia, guida spericolata ed azioni. Adesso arriva sul mercato Total Overdose, che tenta di sfidare l’egemonia del titolo Rockstar proponendo un gameplay sulla sua falsariga. Ci sarà riuscito?