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TrackMania United - Recensione

Sbeffeggiare Newton in compagnia è più divertente?

RECENSIONE di Luca Olivato   —   27/02/2007
TrackMania United - Recensione
TrackMania United - Recensione

Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore Pentium a 1400 Mhz
  • 256 MB di ram
  • Scheda acceleratrice 3D 32MB (almeno una Nvidia Geforce 2 GTS o Ati Radeon 8500)
  • Sistema operativo Windows 98/ME/2000/XP
  • 2500 MB di spazio libero su Hard-Disk
  • Lettore DVD-ROM 8X
  • DirectX 9.0b
  • Modem richiesto per giocare su internet
Configurazione di prova
  • Intel Core 2 Duo 6300
  • 2 GB di RAM
  • Scheda video nVidia GeForce 7600GS

Nessuna licenza ufficiale né velleità di realismo: per divertirsi basta scegliere una pista e lanciarsi a folli velocità a bordo di uno dei tantissimi mezzi a disposizione. Come controlli sono sufficienti le arcaiche freccie direzionali, anche se un joypad con levette analogiche potrebbe tornare utile. I tracciati si adattano fedelmente alla filosofia di gioco e sono a loro volta improponibili: giri della morte, rampe vertiginose e acceleratori gravitazionali sono all’ordine del giorno e non mancheranno di lasciare a bocca aperta l’utente alle prime armi.
Cosa distingue United dai suoi predecessori? A livello tecnico praticamente nulla: certo, è stata aggiunta un po’ di varietà e qualche effetto speciale per giustificare gli euro necessari all’acquisto, ma poco altro. La software house francese si è però cimentata nell’implementazione di un robusto net-code in grado di gestire i tanti appassionati (soprattutto transalpini, a dirla tutta) che si sono votati alla causa di TrackMania.

TrackMania United - Recensione
TrackMania United - Recensione

La vocazione multiplayer emerge sin dal primo avvio, quando è necessario creare un account che (se si è connessi ad internet) viene registrato sui server Nadeo. La modalità in singolo è poco soddisfacente: potendo sfidare solamente un massimo di tre avversari alla volta (che sono in realtà più dei punti di riferimento che non degli antagonisti veri e propri), l’unico obiettivo è quello di migliorare i propri record sul giro, per poi farne l’eventuale upload e comparire nei ranking ufficiali. Questa operazione, così come altre (vedi l’acquisto di parti o addirittura interi circuiti creati da altri giocatori) comporta una spesa di copper, la moneta di TrackMania.

Arcade o gestionale?

Il principio di funzionamento dell’economia del gioco è interessante e sprona gli utenti a mettere mano all’editor interno del gioco: se infatti la propria creazione viene scaricata da altre persone si accumulano monete. Un altro metodo è quello di scommetterle nelle sfide in pista con gli avversari.
Esiste anche una seconda modalità di guida, definita platform, selezionando la quale si viene immessi in tracciati sospesi nel vuoto e soprattutto non contigui: per poter arrivare al traguardo è necessario letteralmente saltare da una piattaforma all’altra evitando le insidie che i malefici programmatori hanno inserito ad ogni metro. Senza dubbio originale, questa tipologia di sfida potrebbe non entusiasmare particolarmente, soprattutto a causa della difficoltà di interpretazione dei tracciati.

TrackMania United - Recensione
TrackMania United - Recensione

Conclusioni

L’impressione che si può avere inizialmente è che i ragazzi di Nadeo, dopo aver spremuto ogni goccia dal frenetico gameplay della serie siano rimasti con poche frecce al loro arco e si siano quindi lanciati in produzioni sicuramente più commerciali e forse meno ispirate. Allo stesso tempo, alle spalle, rimane sempre vigile l'edizione Nations, disponibile in rete gratuitamente e che funge da contraltare al nuovo United che deve in qualche modo giustificare la spesa che richiede... e ci riesce, non solo perchè viene venduto ad un prezzo budget assai appetibile ma perchè, soprattutto se avete amato i precedenti titoli TrackMania, una volta avviato il gioco, non potrete più fare a meno di fare comunità online a tempo pieno insieme ad altre centinaia di giocatori pronti a sfidarvi su piste al limite dell'incredibile. E questo cruciale aspetto multiplayer, anche se fosse solo, vale l'acquisto di United.

Pro

  • Interessante gestione economica
  • Buoni il frame rate e i tempi di latenza
  • Immediato
Contro
  • Ripetitività
  • Mancanza della gestione delle collisioni
  • Comunità online ancora acerbe

Come di consuetudine alla Nadeo hanno preferito non introdurre alcun motore fisico – e questo significa che anche in United gli avversari sono fantasmi – per dedicare tutta la potenza del processore e della scheda video alla grafica e in particolar modo al frame rate, che, in giochi del genere, è l’aspetto fondamentale. L’obiettivo è stato centrato a pieni voti, tanto da permettere a possessori di sistemi di fascia media di poter viaggiare ai 500 all’ora senza patemi d'animo; tra l’altro in questo modo vengono in buona parte aggirati anche i fastidi causati dai ritardi di connessione.
Il rovescio della medaglia è ovviamente che sarebbe stato molto più divertente, come in Micromachines, tentare di portare a casa il risultato eliminando a furia di sportellate gli avversari - la giocabilità viene quindi in parte limitata.
I giocatori, allo stato attuale non sono molto numerosi ma in costante ascesa. La maggior parte di essi si dichiara francese (e non c’è da stupirsi), e tendenzialmente contato sempre almeno 200 persone online. I tempi di latenza sono accettabili, mentre è necessario porre attenzione a quale lobby aggregarsi visto che alcuni simpaticoni di Parigi hanno realizzato delle piste il cui scopo primario è cercare di arrivare al traguardo, indipendentemente dalle folli strade cieche messe ogni dove – per chi finisce in questi gironi danteschi il divertimento si esaurisce (assieme ai nervi) in breve tempo.

La famiglia di TrackMania si amplia col nuovo arrivato United, col quale i programmatori di Nadeo tentano di rivitalizzare un motore grafico ancora in grado di regalare momenti di elevata spettacolarità con la vivacità che solo gli antagonisti in carne ed ossa riescono a mettere sul piatto.
Per chi non sapesse di che cosa si sta parlando, è sufficiente ricordare che la saga di TrackMania (i cui seguiti sono stati nell’ordine, Sunrise, Original, Sunrise eXtreme e Nations) è la quintessenza dei giochi di guida arcade: i veterani lo ricollegheranno subito al mitico Stunt Car Racer di Geoff Crammond o a Stunts di DSI (usciti entrambi alle soglie del 1990), ma anche ai più recenti POD e Rollcage.