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Rockstar col Wii

La band definitiva sulla console più venduta: un successo annunciato? Non proprio...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   10/04/2009

Non c'è dubbio che i rhythm game stiano vivendo una seconda giovinezza, grazie alla tendenza inaugurata da Guitar Hero prima e da Rock Band poi: inutile dunque stupirsi se il successo dei sopraccitati franchise è stato accompagnato anche da un'ondata di cloni e wannabe che difficilmente sono riusciti anche solo a sfiorare la completezza delle produzioni Activision ed EA. Alla luce di questi fatti, Disney Interactive Studios ha preferito optare per un approccio più casual e soprattutto slegato dalla necessità di utilizzare periferiche dedicate: vediamo ora se Ultimate Band riesce a "rockeggiare" anche senza microfoni, chitarre e batterie di plastica.

Beati gli ultimate perché saranno i primate

Evidentemente indirizzato ad un pubblico adolescente, Ultimante Band segue le gesta di un gruppo di musicisti in erba, che dal garage della propria abitazione ambisce a diventare la nuova sensazione del rock'n'roll. Poco più di un espediente per giustificare l'esecuzione di vari brani all'interno di ambientazioni sempre più prestigiose, in maniera non dissimile da quanto visto in Guitar Hero. E' invece chiaramente diversa l'impostazione, a partire dal design: personaggi che sembrano essere usciti da un episodio di Hannah Montana e canzoni volutamente edulcorate da eventuali parolacce o termini forti fanno dunque la loro bella figura, alfieri della filosofia family-friendly tipica dei mondi Disney e Nintendo. De gustibus non disputandum est, ma sta di fatto che il paragone tra Ultimate Band ed opere più "mature" è assolutamente a sfavore del titolo oggetto di questa recensione: il look dei membri della band si ispira al peggio degli attuali trend giovanili, mentre gli scenari offrono situazioni trite e ritrite. Tralasciando le considerazioni di carattere stilistico, va detto comunque come Ultimate Band appaia tecnicamente piuttosto valido: i modelli poligonali dei musicisti sono convincenti e ben animati, mentre ambientazioni "vive" e cambi di inquadratura dinamici contribuiscono a rendere ancora più spettacolari le proprie performance. Apprezzabile anche il tasso di personalizzazione applicabile sui quattro componenti del gruppo: tramite un semplice editor è possibile modificarne sesso, caratteristiche fisiche, vestiario e strumentazione, senza contare che nuovi elementi possono essere acquistati spendendo i soldi guadagnati con le esibizioni nell'apposito negozio. L'opera Disney stecca invece (è proprio il caso di dirlo) sulla selezione musicale: le circa 40 tracce disponibili sono tutte delle cover cantate da una voce maschile o femminile a seconda del sesso selezionato per il proprio frontman, il che non sarebbe necessariamente un male. Peccato che una buona parte delle canzoni risultino davvero male interpretate, se non addirittura agghiaccianti come nel caso di Complicated di Avril Lavigne in versione maschile...

Rockstar col Wii
Rockstar col Wii
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Quartetto di Remote

Come preannunciato, Ultimate Band non si appoggia ad alcun tipo di periferica dedicata, e si gioca dunque semplicemente con la convenzionale combo Remote + Nunchuck. Per ogni canzone, l'utente ha la possibilità di impersonare uno dei quattro membri della band: chitarrista, bassista, batterista e frontman. Da questa impostazione parte uno dei difetti più fastidiosi del prodotto Disney, ovvero l'obbligo imposto al giocatore di ripetere più volte uno stesso brano suonando uno strumento diverso allo scopo di passare allo stage successivo. Un intoppo che è possibile evitare giocando con in contemporanea con tre amici, un'opzione che non molti avranno comunque il lusso di poter sfruttare con frequenza. A livello di controllo puro e semplice, comunque, Ultimate Band alterna soluzioni convincenti ad altre molto meno esaltanti: la batteria è sicuramente la parte più divertente ed al tempo stesso verosimile, visto che è necessario utilizzare Nunchuck e Remote come se fossero due bacchette. Anche la chitarra regala qualche soddisfazione, specialmente ai livelli di difficoltà più avanzati, nei quali ci si ritrova a sfruttare anche i tasti C e Z per selezionare diversi accordi, il tutto scuotendo in Remote per produrre un suono. Il basso ricicla alcune di queste meccaniche, ma impone all'utente di inclinare il Nunchuck a sinistra o a destra per suonare le varie note, un'impostazione che non consente una grande precisione, rivelandosi molto meno appagante. Il punto più infimo viene però toccato dal frontman, considerando come non si deve cantare, bensì soltanto eseguire delle ridicole movenze allo scopo di "esaltare" il proprio pubblico. Al di là dei movimenti propri di ogni strumento, esistono poi delle mosse comuni (come ad esempio roteare il Remote o unire i due controller come se si stessero battendo le mani) che sembrano davvero fuori posto, e che spesso non c'entrano nulla con il ritmo della traccia di sottofondo. Fanno la loro comparsa anche due tipologie di moltiplicatori di punteggio, entrambi legati ad un apposito indicatore che si riempie a seconda della qualità della propria performance: la prima, eseguibile in qualunque momento premendo il D-pad e muovendo Remote o Nunchuck, consente al personaggio di prodursi in acrobazie o gesti tipici da rock star. La seconda, effettuabile solo se la barra è al massimo, richiede all'utente di mimare alcuni peculiari movimenti con i controller allo scopo di accumulare punti: peccato che l'imperfetta rilevazione del sensore vanifichi una buona parte di queste opportunità. Insomma, sulla carta è evidente lo sforzo degli sviluppatori di proporre un'alternativa alle periferiche-strumento di Rock Band e Guitar Hero, ma a conti fatti il fattore divertimento viene così drasticamente ridimensionato.

Rockstar col Wii
Rockstar col Wii
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Commento

Ad Ultimate Band va mosso il plauso di aver cercato di proporre un'alternativa casual ai due colossi del genere, ma poco più: il sistema di controllo, teoricamente valido, pecca di alcune ingenuità e di una rilevazione dei movimenti lontana dalla perfezione, la modalità Carriera è decisamente noiosa e ripetitiva e la tracklist è composta da cover di discutibilissima qualità. Sicuramente il prodotto Disney è indicato ad un pubblico di giovanissimi, ma non è escluso che anche questo target potrebbe storcere il naso di fronte alla scarsa profondità del gameplay.

Pro

  • Tecnicamente discreto
  • Alcune buone intuizioni di gameplay
Contro
  • Tracklist fatta di cover di bassa lega
  • Sistema di controllo poco performante
  • Scarso livello di sfida