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Ultimate Fighting Championship: Throwdown

Spietati guerrieri in perizoma, folle in delirio e le mosse più violente degli stili di combattimento più distruttivi del mondo. Chi conquisterà la corona di Ultimate Fighting Championship?

RECENSIONE di La Redazione   —   01/10/2002
Ultimate Fighting Championship: Throwdown
Ultimate Fighting Championship: Throwdown
Ultimate Fighting Championship: Throwdown
Ultimate Fighting Championship: Throwdown

Che cos'è?

Il 12 novembre del 1993 il mondo del combattimento fu rivoluzionato dall’avvento dell’UFC, uno sport che permetteva a tutti i lottatori del mondo di sfidarsi con tutti gli stili di combattimento a loro più congeniali, dal pugilato alla capoeira, in spettacolari incontri trasmessi via pay-per-view. Ora, dopo anni di attesa, la Crave Entertainment ha deciso di portare su tutte le console dell’ultima generazione un gioco dedicato a questa singolare disciplina, riprendendo la strada aperta anni fa da titoli minori come Best of the Best (Mega Drive), Fighting Simulator (Game Boy) e K-1 Arena Fighters (Playstation), nonché cercando di balzare in vetta all’ancora esigua lista di picchiaduro presenti su Game Cube. Nonostante il sopraccitato sgomento iniziale, devo ammettere che questo UFC mi ha divertito e mi ha intrigato parecchio, soprattutto nei primi tempi: è davvero allettante infatti poter scegliere tra più di 25 personaggi –tutti realmente esistenti- dotati di stili di combattimento completamente diversi e di un codice di comportamento variabile a seconda delle loro caratteristiche, con wrestler che cercheranno esclusivamente di buttarvi per terra e kickboxers che vi attaccheranno con lunghi calci dalla distanza. Ovviamente, oltre alla modalità arcade, vanno ad aggiungersi delle modalità differenti, come il tournament ad eliminazione diretta o il championship, in fin dei conti tutte piuttosto ripetitive, visto che si tratterà sempre di atterrare gli stessi avversari sullo stesso ring senza troppe variazioni sul tema del gioco. L’unica ventata d’aria fresca nella modalità single player è dunque apportata dalla modalità career, in cui potrete costruire un vostro personaggio scegliendogli dati anagrafici, faccia, pantaloncini e stile di combattimento (e ce ne sono davvero tanti, credetemi): fin qui tutto ok, anche se credo che una maggior varietà nella scelta dei volti e la possibilità di cambiare la pelle sarebbe stata ben accetta.. Costruito il vostro piccolo –mica tanto- assassino dovrete darvi da fare affrontando sparring partners di livello sempre più elevato per aumentare le vostre skill e, diversamente dalla maggior parte dei titoli simulativi di Boxe, le vostre capacità si alzeranno esclusivamente con i combattimenti, senza sessioni di allenamento di sorta. C’è da dire comunque che questa modalità riesce a rendere il gioco più duraturo, nonostante possa stancare facilmente dopo poche partite. E visto che parliamo di longevità, come posso definire quella di UFC? Certo, come ho già detto creare un proprio lottatore è interessante, così come è una buona sfida completare il gioco battendo tutti gli avversari e scovando i personaggi segreti, ma alla lunga il gioco non offre più sfide, facendo sentire pesantemente la mancanza di modalità alternative che, in fin dei conti, avrebbero anche aggiunto un tocco in più al titolo.

La parte tecnica e le conclusioni

Graficamente, il gioco si presenta in modo discreto e pur non sfruttando tutte le potenzialità tecnologiche del GameCube riesce a tenere testa perlomeno alla sua controparte su Ps2, con una grafica pulita, abbastanza fluida e dotata di effetti niente male, benché come ho oramai detto e ripetuto non debba gestire poi situazioni e scenari tanto differenti tra loro. Al contrario, il sonoro appare insufficiente sia dal punto di vista delle musiche quasi inesistenti sia per gli effetti sonori e le voci anch’esse inadeguate e assenti. Il filmato introduttivo, per tornare alla grafica, è una selezione tratta da veri combattimenti. In poche parole, almeno tecnicamente, la versione per X-Box è superiore sia a quella Nintendo che a quella Sony. Ci troviamo di fronte ad uno di quei classici prodotti “medi” che faranno però strafelici gli appassionati di combattimenti più realistici. Comunque, per il giocatore medio, il titolo può essere piacevole e divertente quanto vuole, ma al 90% finirà a prendere polvere su uno scaffale dopo qualche mese. Evidentemente il modo migliore per giocarci è farselo regalare da qualche parente al posto di un qualche maglione.

    Pro:
  • Più di 20 combattenti
  • Realistico
  • Tantissimi stili di lotta
    Contro:
  • Tecnicamente migliorabile
  • Poca varietà
  • Solo uomini in perizoma…

Ultimate Fighting Championship: Throwdown
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Ultimate Fighting Championship: Throwdown
Ultimate Fighting Championship: Throwdown

La dura vita del redattore…

Essere un redattore, come è logico, ha i suoi alti e bassi. A volte può capitarci tra le mani un capolavoro inaspettato, altre volte un titolo che aspettavamo da mesi, ma in alcuni casi…Che fare quando ci si trova davanti ad un gioco basato sull’Ultimate Fighting Championship? Scherzi a parte, questa piccola premessa serviva soltanto per farvi capire il mio sgomento di fronte a quello che credevo essere uno dei tanti beat’em up simil-wrestling ancora più irrealistici dei vari Tekken & company. Ma andiamo un po’ più nel profondo..