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Uru: Ages Beyond Myst

Era il 1994 quando uscì Myst, uno dei primi giochi in assoluto a sfruttare il formato CD-ROM. Oggi, dopo quasi dieci anni dal primo episodio della fortunata serie di avventure che hanno portato la grafica 3D pre-renderizzata sui nostri PC, ecco arrivare il seguito nello splendore della grafica poligonale in tempo reale. Siete pronti per immergervi nell’ultima creazione di Cyan Worlds?

RECENSIONE di Multiplayer.it   —   05/01/2004

Il mondo di Uru

"Nuovo Messico, deserto degli Stati Uniti. Il sole era alto nel cielo quando mi avvicinai per la terza volta alla fenditura nel terreno che portava nel sottosuolo. L’oscurità, a tratti rischiarata da quei fievoli raggi di sole che riuscivano a penetrare fino al fondo del crepaccio, non contribuiva ad infondere sicurezza mentre stavo nuovamente per calarmi nella ferita della terra. Più volte ero sceso ad indagare su degli strani simboli, a forma di mano, dipinti sulle pareti di abitazioni. O almeno secondo me si trattava di abitazioni, una specie di piccolo villaggio. Non posso dire di condividere la scelta di abitare in un posto del genere, ma a quanto pare qualcuno non era della mia stessa idea.
D’ni, così venivano chiamati gli abitanti di questa zona. Una popolazione alquanto interessante, custode di antichi segreti. Proprio frugando in mezzo ai resti di una delle abitazioni ho trovato un manoscritto che mi ha convinto a tornare più volte in questo luogo ed a condurre delle indagini approfondite su quello che resta di un fiume sotterraneo che scorre sul fondo della fenditura. Certamente, l’averne discusso con un vecchio pazzo che vive proprio qui, ai piedi del vulcano, non è stato di grande aiuto. Probabilmente se anche io avessi vissuto sotto il sole cocente per anni, adesso non sarei tanto a posto con la testa. Ma quelle poche parole scambiate con quel misterioso abitante del deserto mi avevano già aiutato una volta. Se non fosse stato per lui, forse non sarei più tornato là sotto.
"
Uru: Ages Beyond Myst comincia così, senza fornirci una vera e propria trama fin dall’inizio e senza rivelarci nulla su chi siamo e cosa stiamo facendo ai piedi di un vulcano nel Nuovo Messico. Il personaggio che muoviamo sullo schermo è il nostro alter ego nel mondo di Uru. Possiamo personalizzarlo fin dall’inizio per renderlo simile a noi, o completamente differente. Le scelte sono varie ed è possibile creare il proprio avatar modificando una serie di parametri e scegliendo fra i vari modelli presentati all’inizio del gioco.
La trama ci verrà svelata pian piano come ricompensa ai nostri sforzi infusi nello svelare gli enigmi della civiltà D’ni.

Uru: Ages Beyond Myst
Uru: Ages Beyond Myst

La tecnologia in URU

Uru: Ages Beyond Myst è un titolo particolarmente controverso per quanto riguarda la tecnologia utilizzata.
Sicuramente la resa visiva è ottima, grazie all’uso di modelli dal numero elevato di poligoni e delle texture particolarmente dettagliate. D’altro canto, però, il motore di rendering 3D non è particolarmente fluido e richiede quantomeno un computer sufficientemente potente per poter giocare senza eccessivi rallentamenti. E’ anche vero che, non essendo un gioco d’azione, non è fondamentale che sia particolarmente veloce, ma a volte i rallentamenti diventano veramente seccanti.
Altro punto debole è il sistema di controllo. Alla Cyan Worlds hanno adottato un sistema di movimento basato su quello degli FPS, che per quanto sia funzionale in prima persona, non lo è per nulla se si gioca con la visuale in terza persona. E’ possibile reimpostare i tasti ed assegnare al mouse le funzioni che normalmente vengono svolte con la tastiera, garantendo quindi una certa flessibilità nell’impostazione dei comandi. Trovare la combinazione ottimale richiede un po’ di sperimentazione, ma alla lunga si ottengono risultati soddisfacenti.
Una nota particolarmente positiva va invece all’audio che sfrutta a pieno la tridimensionalità proiettandoci nelle ere di gioco ed immergendoci nei suoni e nei rumori che le caratterizzano.

L'ambiente di gioco

L’ambiente di gioco è sicuramente il fulcro di Uru: Ages Beyond Myst. Si comincia nel presente, in un ambiente reale e plausibile, ma a breve ci si ritrova catapultati in mondi completamente differenti e surreali. Questi mondi, chiamati “ere” all’interno del gioco, sono legati fra loro e caratterizzati dalla presenza di macchinari, abitazioni, scritti di vario genere. A fare da ponte di collegamento fra le varie ere è una casetta su un pilastro di terra erbosa, in mezzo al nulla, in cui vengono custoditi i nostri ricordi e da cui è possibile viaggiare verso i differenti mondi.
All’interno della casa vengono custoditi i nostri ricordi sottoforma di libri. Ogni volta che risolviamo degli enigmi particolarmente importanti in un’era, automaticamente appaiono dei nuovi volumi nella nostra libreria. Questa, che è un po’ il simbolo della nostra memoria, ci permette di accedere direttamente a delle zone di un’era senza dover ripercorrere i nostri passi ogni volta che vogliamo tornarvi (questo particolare ricorda il romanzo di Stephen King "L'Acchiappasogni", n.d.Pucci).
L’obiettivo principale, come già detto, è quello classico di un’avventura grafica: esplorare le diverse ere e risolvere degli enigmi, che a volte sono particolarmente complessi e che richiedono un’analisi più che approfondita dell’ambiente che ci circonda. Mantenendo fede a quello che era lo stampo di Myst, anche Uru: Ages Beyond Myst è avaro di indizi e di aiuti e riuscire a dipanare la storia è una vera e propria impresa che stimola la voglia di andare avanti e di scoprire cosa ci aspetta dietro alla soluzione dell’ennesimo enigma.
Se Myst era stato uno dei giochi trainanti nel 1994 grazie al pioneristico sfruttamento del formato CD-ROM e della grafica 3D pre- renderizzata, oggi Uru: Ages Beyond Myst sfrutta a pieno le potenzialità dei personal computer del momento. La grafica pre-renderizzata è stata abbandonata in favore di quella poligonale renderizzata in tempo reale e la produzione artistica è stata portata a livelli eccelsi, con ambientazioni mozzafiato, texture fotorealistiche e modelli che utilizzano un grande numero di poligoni (va detto che, non essendoci un gran numero di personaggi “in movimento” sullo schermo, la potenza di calcolo che normalmente viene destinata all’intelligenza artificiale viene invece profusa nel disegnare un numero maggiore di poligoni che compongono l’ambiente di gioco).
Particolare cura è stata riversata anche nelle musiche che sono affascinanti tanto quanto la veste grafica di Uru: Ages Beyond Myst. Da segnalare anche la presenza di un brano di Peter Gabriel nella colonna sonora di questo titolo.

Multiplayer

Quando si dice che Rand Miller è un innovatore, non è fiato sprecato. Uru: Ages Beyond Myst è la prima avventura nel senso più classico del termine, che potrà essere giocata anche in multiplayer.
La versione multiplayer si chiama Uru: Live e il lancio era previsto in contemporanea all’uscita del titolo sugli scaffali, ma così non è stato. Uru: Live è, infatti, ancora in fase di beta testing e solo pochi fortunati possono sperimentare questa modalità di gioco.
C’è da dire che noi di Multiplayer avevamo avuto la fortuna di vedere Uru: Live durante l’E3 a Los Angeles. Il concetto è molto semplice. Se in Uru: Ages Beyond Myst siamo soli a risolvere gli enigmi, nella versione live possiamo formare dei gruppi e avventurarci insieme alla scoperta di nuove zone del mondo di gioco e ad arrovellarci per risolvere i quiz più complessi. Inoltre, abbiamo quella che è la nostra casa anche nel mondo on-line: un luogo in cui vengono immagazzinati i nostri ricordi e le nostre scoperte ed in cui possiamo invitare altri giocatori a farci visita.
Di Uru: Live avremo modo di parlare prossimamente, non appena sarà disponibile al pubblico.

Uru: Ages Beyond Myst
Uru: Ages Beyond Myst

Commento

Uru: Ages Beyond Myst è un gioco che risolleva le sorti di un genere, quello delle avventure grafiche, che ha visto un tracollo piuttosto pesante negli ultimi anni. Se siete abituati agli sparatutto ed ai giochi di ruolo più estremi in voga al momento, probabilmente questo non è un titolo adatto a voi. Ma se avete voglia di affrontare una sfida degna della vostra intelligenza, allora Uru: Ages Beyond Myst può essere il vostro gioco: un’avventura che non smette mai di stupire e che dietro ad ogni sforzo che infondiamo nella risoluzione degli enigmi sa ricompensarci con una trama ed un livello di immersione tale da stimolare la nostra voglia di ritornare nel mondo di Uru in continuazione.
Inoltre, la produzione a livello cinematografico, la cura maniacale dei dettagli e la grandiosa colonna sonora sono sicuramente dei buoni motivi per immergersi nel mondo di Uru: Ages Beyond Myst, un luogo in grado di farci vivere delle esperienze paragonabili a quelle della lettura di un grande libro d’avventura.

    Pro:
  • Ottima trama
  • Ambientazioni spettacolari
  • Colonna sonora da film
    Contro:
  • Sistema di controllo inadeguato
  • Requisiti hardware piuttosto elevati
  • Multiplayer non ancora disponibile

Uru: Ages Beyond Myst
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Antefatto

Lo scorso maggio, a Los Angeles, durante una chiacchierata Rand Miller, presidente di Cyan Worlds, ci aveva raccontato di Uru e ci aveva mostrato una versione preliminare del titolo di prossima pubblicazione. Nella sua dissertazione sulle particolarità di Uru, non aveva perso tempo elogiando la semplicità del concetto di gioco che è lo stesso del primo Myst, un insieme di esplorazione e risoluzione di enigmi basati sull’intelligenza e sull’osservazione del mondo che ci circonda.
Uru: Ages Beyond Myst è infatti un’avventura vecchio stampo, che fa leva su uno stile, quello delle avventure grafiche, che è tanto rodato quanto in crisi in questo momento.